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Schiavitù moderna: i paesi più colpiti

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    ♪ (musica) ♪
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    (Bryce Plank) Un tempo la schiavitù
    aveva questo aspetto.
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    Poi è cambiato in questo.
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    E oggi, è così.
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    Si stima siano 45,8 milioni le persone
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    in forme moderne di schiavitù
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    in 167 paesi del mondo.
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    Rientrano in 3 categorie generali:
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    bambini coinvolti
    nello sfruttamento sessuale;
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    adulti coinvolti nel traffico sessuale;
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    e qualsiasi altra persona costretta
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    a lavorare con la forza,
    l'inganno o la coercizione.
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    Le vittime della tratta spesso sembrano
    solo persone che lavorano
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    in una miniera, in una fattoria,
    in una fabbrica.
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    Molte sono attirate da promesse
    di lavori fissi in un altro paese,
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    per poi trovarsi con il passaporto
    confiscato al loro arrivo.
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    Tuttavia, molte persone in schiavitù
    lavorano nel proprio paese natale
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    o persino nella città di nascita.
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    Secondo il Global Slavery Index,
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    questi sono i 10 paesi culla
    della schiavitù moderna.
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    Ognuno è affetto da disuguaglianza
    di reddito, discriminazione e classismo,
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    e corruzione radicata.
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    Al numero 10, l'Indonesia, che produce
    circa il 35% dell'olio di palma nel mondo.
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    Le numerose piccole piantagioni di palme
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    rappresentano una sfida immensa
    per gli ispettori
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    che cercano di inasprire i controlli
    sul lavoro minorile.
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    Nelle isole del paese vi sono anche
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    decine di migliaia di pescatori
    in schiavitù
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    vittime del traffico da Myanmar, Laos,
    Thailandia e Cambogia.
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    Al numero 9 troviamo
    la Repubblica Democratica del Congo.
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    20.000 delle 870.000 persone in schiavitù
    di questo paese
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    vivono in uno degli scenari più infernali
    del pianeta,
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    un'immensa miniera di ferro
    nella parte est del paese.
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    Il gruppo terroristico Boko Haram
    viene oscurato dall'ISIS,
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    nonostante uccida più persone.
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    Una delle sue tattiche di schiavitù
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    è concedere prestiti
    agli imprenditori nigeriani
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    e costringerli a unirsi a loro
    se non riescono a ripagarli in fretta.
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    La Russia è settima.
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    Dove il 55% delle persone
    in schiavitù lavora nelle costruzioni.
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    Gli stranieri vengono adescati
    principalmente dal vicino Azerbaigian,
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    dalle regioni dell'Asia Centrale,
    dall'Ucraina e dalla Corea del Nord,
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    attraverso questo confine
    all'estremità orientale della Russia.
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    Il governo della Corea del Nord
    è il più grande singolo schiavista del mondo.
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    Non solo costringe oltre
    un milione dei suoi cittadini
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    a faticare in campi di lavoro o altre
    situazioni altrettanto disperate,
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    ma di fatto concede in prestito persone
    per lavorare nelle vicine Cina e Russia,
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    per poi intascarsi la maggiora parte
    dei loro salari.
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    Questo sfruttamento genera
    circa 2,3 miliardi di dollari all'anno
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    al regime di Kim Jong-Un.
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    L'Uzbekistan, il quinto paese
    in cui la schiavitù è più diffusa,
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    è il sesto produttore al mondo
    di cotone.
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    Trae vantaggio dal lavoro forzato,
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    con il governo che fa lavorare
    oltre un milione di persone
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    minacciandole di prigionia,
    multe pesanti, confisca dei beni,
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    e intimidazione da parte
    della polizia.
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    I reclutatori di schiavi in Bangladesh
    promettono alle famiglie povere
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    di dare un lavoro ai loro ragazzi,
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    per poi ridurli in schiavitù
    su isole remote e picchiarli
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    per pulire il pesce fino a 24 ore di fila.
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    Spesso questo pesce viene poi esportato
    per diventare cibo per gatti in occidente.
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    A volte, questi ragazzi muoiono
    in modo terribile, divorati dalle tigri
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    mentre cercano legna da ardere.
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    Al terzo posto c'è il Pakistan,
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    che ha sofferto decenni di
    guerre, terrorismo e migrazione,
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    in particolare lungo il confine
    nordoccidentale con l'Afghanistan.
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    Le sue province non hanno ancora
    alzato l'età minima per il matrimonio,
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    consentendo così la diffusione continua
    dei matrimoni forzati e con bambini.
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    Oltre 250 milioni di cinesi
    sono migrati all'interno del paese
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    in cerca di migliori opportunità,
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    creando le condizioni ideali
    per il traffico di esseri umani.
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    Ogni anno 58 milioni di bambini
    vengono "lasciati indietro"
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    mentre i loro genitori cercano lavoro
    in una delle città cinesi in espansione.
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    Ogni anno fino a 70.000 bambini
    finiscono nell'accattonaggio forzato,
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    nelle adozioni illegali
    e nella schiavitù sessuale.
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    Al primo posto l'India, con il più alto
    numero di vittime di schiavitù moderna.
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    Sebbene la crescita economica
    abbia ridotto di molto
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    la percentuale degli abitanti
    che vivono in povertà
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    le dimensioni del paese vedono ancora
    più di 270 milioni di indiani
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    vivere con meno di 2 $ al giorno.
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    Per questo non sorprende che
    il lavoro intergenerazionale forzato,
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    lo sfruttamento minorile,
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    lo sfruttamento della prostituzione,
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    l'accattonaggio forzato,
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    il reclutamento forzato
    in gruppi armati non statali
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    e il matrimonio forzato
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    esistano ancora in India.
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    La buona notizia è che
    il governo ha già creato
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    molte delle leggi necessarie
    per combattere questa epidemia,
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    ma la sfida è farle rispettare
    efficacemente
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    e monitorare i miglioramenti
    e le aree in continuo bisogno.
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    Invece, questi sono i paesi
    ai primi dieci posti
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    che combattono con più efficacia
    la schiavitù moderna.
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    Come potete osservare,
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    nessun paese ha sradicato
    completamente il problema,
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    e leader su questo tema,
    per esempio gli Stati Uniti,
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    possono di fatto contribuirvi
    attraverso il consumo di prodotti
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    che sono stati,
    ad un certo punto della catena logistica,
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    toccati dalla schiavitù.
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    Essere in schiavitù
    è una situazione senza speranza,
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    ma noi possiamo fare qualcosa
    attraverso la sensibilizzazione,
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    aiutando un'organizzazione
    contro la schiavitù
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    o facendo pressioni
    sui funzionari governativi
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    nel mondo per spingerli ad agire.
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    Kevin Bales, professore
    sulla schiavitù moderna
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    e l'autore principale dello studio
    su cui si basa questo video
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    ha descritto al programma
    Fresh Air della National Public Radio
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    uno dei molti casi in cui
    ha visto degli schiavi tornare liberi.
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    (Dave Davies) "Puoi farci un esempio
    di dove questo ha funzionato,
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    dove abitanti del posto
    con il supporto dell'organizzazione
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    hanno liberato degli schiavi?"
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    (Dott. Kevin Bales) Certo.
    Ce ne sono tanti.
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    Credo però che quello più emozionante
    almeno per me
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    sia come in India del nord,
    più di dieci anni fa,
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    abbiamo iniziato a lavorare
    con un'organizzazione locale.
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    Questi giovani che avevano
    raggiunto la libertà
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    hanno iniziato con il nostro sostegno
    ad andare in altri villaggi
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    dove l'intero villaggio era in schiavitù
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    per schiavismo ereditario
    e lavorava nelle cave.
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    Siccome appartenevano alla stessa etnia,
    alla sera si introducevano di nascosto
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    tra le persone che stavano cenando
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    e chiedevano "Per chi lavorate
    qui nei dintorni?
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    Lavorate tutti
    per la stessa persona!
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    Ah, lavorate tutti nelle miniere!
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    Ma dov'è la scuola?"
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    "Ah, non c'è una scuola."
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    E iniziavano questo dialogo socratico
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    che nel tempo avrebbe portato
    alla consapevolezza
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    della comprensione di un'alternativa.
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    È importante ricordare che quando si è
    in condizione di schiavitù ereditaria
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    non si ha l'idea di libertà.
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    Ma quando l'immagine e la verità di libertà
    vengono risvegliate nella mente,
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    le persone davvero diventano inarrestabili.
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    Sarebbe arrivato il momento
    in cui quei giovani avrebbero detto,
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    "Anch'io ero nella stessa situazione,
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    vivevo in un villaggio
    proprio come questo,
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    ma ora abbiamo una scuola
    e persino un ambulatorio,
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    e abbiamo dei lavori" e così via.
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    E le persone avrebbero chiesto
    "Come ci siete arrivati?"
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    E poi, quello che abbiamo scoperto
    è che in quei villaggi,
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    sarebbero state le donne a farsi avanti.
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    Nonostante sia una società
    molto dominata dagli uomini,
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    le donne si sarebbero fatte avanti
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    dicendo: "Lo faremo noi,
    anche se ci porterà alla morte."
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    Perché, avrebbero spiegato
    non a me ma alle mie colleghe donne,
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    "Non vogliamo che le nostre figlie
    vengano stuprate come è successo a noi
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    dagli schiavisti,
    dai proprietari di schiavi."
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    E sarebbero andate avanti.
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    Maggiori informazioni
    su questo studio al link qui sotto.
  • 6:55 - 6:57
    Potete aiutare a diffondere
    questo video
  • 6:57 - 7:00
    cliccando Mi piace e condividendolo.
  • 7:00 - 7:01
    Grazie per l'attenzione.
  • 7:01 - 7:04
    Alla prossima, da Bryce Plank di TDC
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    ♪ (musica) ♪
Title:
Schiavitù moderna: i paesi più colpiti
Description:

Questi dieci paesi hanno il maggior numero di persone che vivono in schiavitù moderna o che ne sono vittime.
Iscrivetevi a TDC: https://www.youtube.com/TheDailyConversation/

Lo studio:
https://www.globalslaveryindex.org/findings/
Cosa potete fare:
http://www.freetheslaves.net/
Intervista completa con Kevin Bales:
http://n.pr/1S54uR7

Video cercato, scritto, narrato e diretto da Bryce Plank
Visualizzazione ed editing a cura di Robin West

Musica:
"Enter the Maze" by Kevin MacLeod
http://incompetech.com/
"Phife for Life" by Otis McDonald

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Video Language:
English
Team:
Amplifying Voices
Project:
Human Trafficking
Duration:
07:05

Italian subtitles

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