Return to Video

Dai semi al sole | Giorgio Vacchiano | TEDxBustoArsizio

  • 0:01 - 0:06
    [Musica]
  • 0:09 - 0:14
    [Applausi]
  • 0:17 - 0:20
    Ho amato la natura fin da piccolo.
  • 0:20 - 0:21
    I miei ricordi vanno da quando
  • 0:21 - 0:23
    guardavo il mondo dall'alto
  • 0:23 - 0:27
    dallo zaino di mio papà
    durante le escursioni estive in montagna
  • 0:27 - 0:29
    e poi dal basso del mio metro e qualcosa
  • 0:29 - 0:31
    non appena ho imparato a camminare
  • 0:31 - 0:34
    e riconoscere cosa fosse un sentiero.
  • 0:35 - 0:37
    Mio padre è fotografo naturalista,
  • 0:38 - 0:40
    mi ha insegnato ad osservare
    ed a farmi domande.
  • 0:41 - 0:43
    La farfalla che si posava sulla mia mano,
  • 0:43 - 0:46
    gli stambecchi maschi in lotta
    nella nebbia autunnale,
  • 0:46 - 0:48
    i minerali che brillavano al sole.
  • 0:48 - 0:51
    Pian piano sono diventati dei compagni
  • 0:51 - 0:53
    che ritrovavo tutte le estati.
  • 0:53 - 0:55
    Sulla riva di questi laghetti alpini
  • 0:55 - 0:58
    ho dato il mio primo bacio
  • 0:58 - 1:01
    e molti dei viaggi immaginari
    che facevo da adolescente
  • 1:01 - 1:04
    avevano luogo in montagna,
    erano ambientati lì.
  • 1:05 - 1:08
    Salire verso l'alto,
    scoprire nuovi sentieri
  • 1:08 - 1:09
    era ogni volta un avventura,
  • 1:09 - 1:13
    ma anche qualcosa che
    mi faceva sentire a casa.
  • 1:14 - 1:18
    Estate dopo estate,
    cercare stelle cadenti nel cielo notturno
  • 1:18 - 1:21
    è una sana passione per guerre stellari.
  • 1:22 - 1:25
    Mi ha fatto venir voglia di
    conoscere meglio l'universo.
  • 1:25 - 1:30
    Allora ho comprato un libro,
    che spiegava le stelle, le costellazioni
  • 1:30 - 1:34
    e leggevo di nebulose di
    polvere che creavano pianeti
  • 1:34 - 1:37
    e particelle in viaggio fin
    dall'origine dell'universo,
  • 1:37 - 1:40
    di fusione nucleare al centro del sole.
  • 1:41 - 1:44
    Tutto aumentava il mio senso
    di meraviglia.
  • 1:44 - 1:47
    Spazi e tempi immensi erano
  • 1:47 - 1:49
    a portata di un semplice binocolo, anzi
  • 1:49 - 1:52
    a volte li potevo percepire
    anche ad occhio nudo,
  • 1:52 - 1:54
    come quando trovavo
    la galassia di Andromeda
  • 1:54 - 1:56
    nel cielo
  • 1:56 - 1:58
    e mi accorgevo di stare a guardare
    indietro nel tempo
  • 1:58 - 2:00
    di due milioni di anni
  • 2:00 - 2:03
    tanto ci aveva messo la luce
    ad arrivare ai miei occhi.
  • 2:04 - 2:05
    O quando vedevo
  • 2:05 - 2:07
    il centro della nostra galassia:
    la Via Lattea
  • 2:07 - 2:09
    e mi accorgevo che in fondo,
    io e lei
  • 2:09 - 2:12
    eravamo fatti praticamente
    degli stessi elementi.
  • 2:13 - 2:16
    A scuola non ero molto bravo in fisica:
  • 2:16 - 2:18
    sapevo fare bene i conti,
  • 2:18 - 2:20
    ma dimostrare i teoremi
    non era il mio pane,
  • 2:20 - 2:23
    però il mio professore di
    scienze era un laureato
  • 2:23 - 2:25
    in scienze forestali,
  • 2:25 - 2:27
    una disciplina che non
    sapevo neanche esistesse.
  • 2:28 - 2:30
    Mi spiegò che questa materia
  • 2:30 - 2:32
    insegnava non solo
    a conoscere la natura,
  • 2:32 - 2:36
    ma anche a lavorare insieme
    a lei per il bene della Società.
  • 2:37 - 2:39
    Sembrava un lavoro
    a contatto con l'ambiente,
  • 2:39 - 2:41
    in più mi affascinava
  • 2:41 - 2:44
    la prospettiva di mettere
    un po' le mani in pasta,
  • 2:44 - 2:48
    anzichè limitarmi ad uno
    studio da spettatore.
  • 2:48 - 2:50
    Così era deciso:
  • 2:50 - 2:52
    l'estate della maturità mi iscrissi
  • 2:52 - 2:54
    a Scienze Forestali.
  • 2:55 - 2:58
    Negli anni dell'università
    continuavo ad andare in montagna,
  • 2:58 - 3:01
    ma l'attenzione si spostava ora sul bosco
  • 3:01 - 3:03
    che fino ad allora consideravo uno sfondo
  • 3:03 - 3:05
    oppure un noioso intermezzo
  • 3:05 - 3:07
    da superare il più in fretta possibile
  • 3:07 - 3:10
    per arrivare un po' più in alto.
  • 3:10 - 3:12
    Ora invece imparavo a
    riconoscere gli alberi,
  • 3:12 - 3:14
    a chiamarli per nome,
  • 3:14 - 3:16
    a sapere che ciascuno ha i suoi gusti
  • 3:16 - 3:20
    in fatto di luce, di acqua,
    di suolo dove crescere.
  • 3:21 - 3:24
    Soprattutto imparavo che
    tutte le cose in natura
  • 3:24 - 3:26
    sono collegate
  • 3:26 - 3:28
    anche su distanze e tempi
  • 3:28 - 3:30
    che sembrano impossibili da colmare.
  • 3:30 - 3:32
    È un po' come i nostri atomi,
  • 3:32 - 3:34
    sono stati forgiati
    nel nucleo delle stelle
  • 3:34 - 3:36
    miliardi di anni fa,
  • 3:36 - 3:38
    allo stesso modo le foreste
  • 3:38 - 3:41
    portano in sé la traccia di
    eventi lontani
  • 3:41 - 3:43
    nel tempo e nello spazio.
  • 3:44 - 3:47
    Prendiamo gli anelli di
    accrescimento annuali degli alberi:
  • 3:48 - 3:51
    negli anelli noi possiamo leggere
    non solo l'età delle piante,
  • 3:52 - 3:53
    ma anche la pioggia,
  • 3:53 - 3:55
    il caldo, il freddo del passato
  • 3:55 - 3:58
    registrati nell'ampiezza
    di ciascun anello.
  • 3:59 - 4:00
    Così che leggendo oggi
  • 4:00 - 4:01
    questi diari naturali
  • 4:01 - 4:04
    siamo in grado di ricostruire
    il clima di decenni
  • 4:04 - 4:06
    o centinaia di anni fa
  • 4:06 - 4:08
    e capire come stia cambiando.
  • 4:08 - 4:10
    Per esempio:
  • 4:10 - 4:12
    quasi tutti gli alberi della terra
    si ricordano
  • 4:12 - 4:16
    della più grande eruzione
    vulcanica registrata in tempi storici
  • 4:16 - 4:18
    quella del vulcano Tambora,
    in Indonesia
  • 4:18 - 4:20
    nel 1815.
  • 4:21 - 4:24
    In poco meno di un anno
    la cenere fece il giro della Terra
  • 4:24 - 4:26
    si disperse in tutta l'atmosfera
  • 4:26 - 4:29
    causando una stagione
    così fredda e umida
  • 4:29 - 4:31
    che il 1816
  • 4:31 - 4:33
    venne ricordato come l'anno senza estate.
  • 4:33 - 4:36
    Quell'anno gli alberi crebbero molto meno
  • 4:36 - 4:39
    e ancora oggi troviamo la
    traccia di questa eruzione
  • 4:39 - 4:41
    nell'anello di accrescimento del 1816
  • 4:41 - 4:44
    improvvisamente più stretto
    di tutti gli altri.
  • 4:45 - 4:48
    Molte altre cose accaddero
    in quell'anno senza estate:
  • 4:49 - 4:51
    gli eserciti di Napoleone
  • 4:51 - 4:53
    si impanatarono nel terreno
  • 4:53 - 4:56
    inaspettatamente zuppo a Waterloo;
  • 4:56 - 4:58
    nella campagna svizzera
  • 4:58 - 5:00
    un gruppo di amici scrittori
  • 5:00 - 5:02
    fu costretto a passare gran
    parte dell'estate al chiuso,
  • 5:03 - 5:05
    tra di loro, una dicianovenne
  • 5:05 - 5:06
    Mary Shelley
  • 5:06 - 5:08
    scrisse Frankestein;
  • 5:08 - 5:11
    i tramonti nei cieli del nord Europa
  • 5:11 - 5:12
    si colorarono di rosso
  • 5:12 - 5:14
    a causa della cenere vulcanica
  • 5:14 - 5:16
    che era ancora dispersa nell'aria,
  • 5:16 - 5:18
    come vediamo ancora oggi
    nel "L'urlo" di Munch.
  • 5:18 - 5:20
    Ecco, ogni volta che
    guarderete questo quadro
  • 5:20 - 5:22
    da oggi in poi
  • 5:22 - 5:24
    potrete percepire,
  • 5:24 - 5:25
    quanto siamo connessi
  • 5:25 - 5:28
    a tutto quello che avviene sul Pianeta.
  • 5:29 - 5:32
    Anche se oggi non ce ne
    accorgiamo, pure le foreste
  • 5:32 - 5:34
    ci legano alla terra
  • 5:34 - 5:36
    e rendono possibile la vita.
  • 5:36 - 5:38
    Più di un miliardo di persone nel mondo
  • 5:38 - 5:41
    dipende dalle foreste per
    bere acqua pulita.
  • 5:41 - 5:42
    Gli alberi inoltre
  • 5:42 - 5:45
    trattengono il terreno con le radici,
  • 5:45 - 5:47
    intercettano la pioggia
    con le foglie,
  • 5:47 - 5:49
    la fanno infiltrare lentamente nel suolo
  • 5:49 - 5:51
    con il loro humus,
  • 5:51 - 5:54
    diminuendo così la velocità del deflusso
  • 5:54 - 5:56
    e proteggendo chi abita a valle
  • 5:56 - 5:58
    da frane ed alluvioni.
  • 5:59 - 6:01
    Il carbonio, che gli alberi assorbono
  • 6:01 - 6:04
    grazie alla fotosintesi, viene
    sottratto all'atmosfera
  • 6:04 - 6:07
    e questo ci aiuta nella lotta ai
    cambiamenti climatici,
  • 6:07 - 6:10
    che senza le foreste sarebbero
    del 30% più intensi.
  • 6:11 - 6:14
    L'assorbimento di carbonio
    poi può essere prolungato
  • 6:14 - 6:17
    se facciamo rivivere gli alberi
    nel loro legno:
  • 6:18 - 6:21
    le travi del tetto di alcune
    malghe [alpeggi], baite di montagna
  • 6:21 - 6:23
    ci dimostrano che il legno può
    trattenere carbonio
  • 6:23 - 6:24
    al suo interno
  • 6:24 - 6:26
    per decine o centinaia di anni
  • 6:27 - 6:30
    e oggi l'edilizia in legno sta
    vivendo una nuova primavera.
  • 6:30 - 6:32
    Gli architetti di tutto il mondo
    si sfidano
  • 6:32 - 6:34
    a costruire edifici in legno
  • 6:34 - 6:36
    sempre più alti, di design,
  • 6:36 - 6:39
    grazie alle nuove opportunità
  • 6:39 - 6:42
    offerte dal Mass Timber, dal XLam.
  • 6:42 - 6:44
    In fondo il legno
    che usiamo tutti i giorni
  • 6:44 - 6:48
    negli oggetti di casa nostra,
    ci connette a tutta la Terra,
  • 6:48 - 6:52
    all'aria che è servita
    per far crescere gli alberi
  • 6:52 - 6:54
    all'acqua e al suolo
    che li hanno nutriti,
  • 6:54 - 6:58
    alle mani e alla fantasia di chi
    li ha lavorati per noi.
  • 7:00 - 7:01
    Purtroppo in Italia
  • 7:01 - 7:03
    quando usiamo il legno
    ci connettiamo spesso
  • 7:03 - 7:06
    ad ingiustizie ambientali o sociali.
  • 7:06 - 7:09
    Nonostante le nostre foreste
    siano in aumento,
  • 7:09 - 7:12
    quasi l'80% del legno che utilizziamo
  • 7:12 - 7:13
    proviene dall'estero
  • 7:13 - 7:15
    e di questo un quinto
  • 7:15 - 7:18
    da foreste che sono tagliate
    in modo illegale
  • 7:18 - 7:19
    o insostenibile,
  • 7:19 - 7:23
    come negli stati del Sud America
    o dell'Europa dell'est.
  • 7:23 - 7:26
    Le foreste sono un ecosistema delicato:
  • 7:26 - 7:28
    se non sono gestite nel modo corretto
  • 7:28 - 7:30
    rischiano di perdersi,
  • 7:30 - 7:32
    e con loro la qualità della vita,
  • 7:32 - 7:34
    di chi dalle foreste dipende
  • 7:34 - 7:36
    per acqua, cibo, lavoro.
  • 7:37 - 7:39
    Una parte dei migranti climatici
  • 7:39 - 7:42
    che oggi sono costretti a spostarsi
    in ampie parti del mondo
  • 7:42 - 7:45
    sono spinti a partire dalla deforestazione
  • 7:45 - 7:48
    e dagli effetti che la deforestazione ha
  • 7:48 - 7:51
    sulla sicurezza alimentare,
    sull'accesso all'acqua
  • 7:51 - 7:53
    e sulla salute.
  • 7:54 - 7:57
    Esistono invece strategie per
    aumentare l'uso del legno
  • 7:57 - 8:00
    in modo sostenibile dalle nostre foreste,
  • 8:00 - 8:03
    evitando gli impatti a lunga distanza
  • 8:03 - 8:05
    e garantendo al tempo stesso
    la conservazione
  • 8:05 - 8:07
    della loro biodiversità
  • 8:07 - 8:10
    e della funzione di protezione del suolo.
  • 8:10 - 8:14
    Per esempio: si tratta di
    scegliere le piante da tagliare
  • 8:14 - 8:17
    in modo di lasciare spazio e
    luce alle nuove piantine
  • 8:17 - 8:20
    che nel frattempo si saranno
    sviluppate dai semi
  • 8:20 - 8:23
    che gli alberi intorno hanno
    disperso nell'ambiente
  • 8:23 - 8:25
    e che crescendo
  • 8:25 - 8:27
    garantiranno che la foresta
    nel suo complesso
  • 8:27 - 8:29
    continui a prosperare.
  • 8:30 - 8:33
    Scegliere quali piante
    tagliare, quali lasciare,
  • 8:33 - 8:36
    quali foreste possono darci
    legno in modo sostenibile
  • 8:36 - 8:39
    e quali invece è prioritario
    gestire e conservare
  • 8:39 - 8:41
    per la loro diversità,
  • 8:41 - 8:44
    è il compito della
    pianificazione forestale.
  • 8:44 - 8:47
    Un compito che deve impostare oggi
  • 8:47 - 8:50
    quello che vogliamo che
    accada tra 50 o 100 anni.
  • 8:51 - 8:54
    Perchè la lentezza con cui
    crescono le foreste
  • 8:54 - 8:57
    ci obbliga a connetterci
  • 8:57 - 8:58
    con una percezione del tempo
  • 8:58 - 9:01
    radicalmente diversa dalla nostra.
  • 9:02 - 9:04
    Guardando al futuro poi
  • 9:04 - 9:06
    non possiamo dimenticare
    i cambiamenti climatici.
  • 9:07 - 9:10
    Oggi l'aumento di temperatura, di siccità
  • 9:10 - 9:13
    causa ondate di mortalità
    nelle foreste di tutto il mondo.
  • 9:14 - 9:16
    Può propagare e facilitare
  • 9:16 - 9:18
    la propagazione di incendi molto vasti
  • 9:18 - 9:21
    come abbiamo visto in Italia
    nell'estate del 2017
  • 9:22 - 9:24
    e causare la drastica riduzione
  • 9:24 - 9:27
    della superficie occupata da
    alcune specie forestali
  • 9:27 - 9:30
    come già stiamo osservando nelle Alpi.
  • 9:30 - 9:34
    In più, un'atmosfera più energetica
  • 9:34 - 9:36
    significa una maggiore probabilità
  • 9:36 - 9:39
    che si verifichino alucni eventi estremi
  • 9:39 - 9:41
    come gli schianti provocati dal vento
  • 9:41 - 9:43
    che si sono verificati in Trentino,
  • 9:43 - 9:44
    in Friuli, in Veneto.
  • 9:44 - 9:47
    Un fenomeno che non ha
    precedenti storici in Italia.
  • 9:48 - 9:51
    Questi cambiamenti sono molto più veloci
  • 9:51 - 9:54
    della capacità delle piante
    di evolversi e di adattarsi,
  • 9:54 - 9:58
    ma forse possiamo aiutare gli
    alberi ad attraversarli,
  • 9:58 - 10:00
    ad esempio facendoli crescere
  • 10:00 - 10:02
    in modo che resistano
    un po' di più al vento
  • 10:02 - 10:04
    o assicurandoci che esista
  • 10:04 - 10:06
    una giovane generazione di piantine
  • 10:07 - 10:11
    pronta a partire in caso di
    catastrofe naturale.
  • 10:13 - 10:14
    Prendiamo per esempio
  • 10:14 - 10:16
    un piccolo seme di faggio.
  • 10:17 - 10:20
    Il faggio è una specie un po' speciale,
  • 10:20 - 10:22
    contrariamente alla maggior
    parte delle piante
  • 10:22 - 10:24
    che si riproducono ogni anno,
  • 10:24 - 10:27
    come ci aspetteremmo da un
    organismo che è interessato
  • 10:27 - 10:30
    a diffondersi, a colonizzare
    l'ambiente che lo circonda,
  • 10:30 - 10:33
    il faggio invece funziona
    ad intermittenza.
  • 10:33 - 10:35
    In alcuni anni produce moltissimo seme,
  • 10:35 - 10:38
    in altri poco o nessuno.
  • 10:39 - 10:41
    La cosa straordinaria
  • 10:41 - 10:44
    è che questa variabilità è
    sincronizzata puntualmente
  • 10:44 - 10:47
    tra albero e albero,
    tra foresta e foresta
  • 10:47 - 10:49
    anche su grandi distanze
  • 10:49 - 10:51
    come tra le faggete tra le Alpi
  • 10:51 - 10:54
    e quelle della Foresta Nera in Germania.
  • 10:54 - 10:56
    Con il nostro team di ricerca
  • 10:56 - 10:59
    abbiamo scoperto che questa variabilità
  • 10:59 - 11:02
    in realtà è causata da una
    ben precisa sequenza climatica.
  • 11:03 - 11:06
    È necessaria prima un estate
    fresca ed umida
  • 11:06 - 11:10
    per aumentare la disponibilità
    di sostanze nutritive nel terreno
  • 11:10 - 11:13
    e subito dopo una calda e secca,
  • 11:13 - 11:15
    per spingere le piante e le gemme
  • 11:15 - 11:18
    a produrre fiori, anzichè foglie.
  • 11:18 - 11:20
    Se le sostanze nutritive si
    sono accumulate,
  • 11:20 - 11:23
    la fioritura avverrà in massa
  • 11:23 - 11:27
    e con essa la produzione
    di frutti e di semi.
  • 11:27 - 11:29
    Questa sequenza inoltre
  • 11:29 - 11:32
    è legata ai cicli dell'attività solare.
  • 11:32 - 11:35
    Quando il sole è più attivo
  • 11:35 - 11:37
    il clima sulla terra è
    un po' più variabile,
  • 11:37 - 11:39
    discontinuo, imprevedibile.
  • 11:39 - 11:42
    Così è più probabile che si
    susseguano stagioni
  • 11:42 - 11:44
    molto diverse tra di loro,
  • 11:44 - 11:46
    come nel caso di una fredda ed umida
  • 11:46 - 11:49
    e di una calda e secca subito dopo.
  • 11:49 - 11:51
    Questo fenomeno
  • 11:51 - 11:53
    ha ripercussioni su tutti gli ecosistemi,
  • 11:53 - 11:56
    anzitutto sul numero di
    germogli e di piantine
  • 11:56 - 11:59
    che possono rappresentare
    il futuro della foresta,
  • 11:59 - 12:02
    soprattutto se queste annate
    di iper-produzione di seme
  • 12:02 - 12:04
    si verificano subito dopo un incendio,
  • 12:05 - 12:08
    da cui la foresta può quindi
    riprendersi molto più facilmente.
  • 12:09 - 12:12
    E poi a cascata, con effetti
    sempre più ampi
  • 12:12 - 12:16
    sul numero dei mammiferi che
    si nutrono di quei semi,
  • 12:16 - 12:20
    sui parassiti che trasportano,
    come le zecche per esempio
  • 12:20 - 12:22
    o il loro ospite un po' sgradevole:
  • 12:22 - 12:24
    il batterio del morbo di lyme.
  • 12:24 - 12:27
    O ancora, sulle concentrazioni dei pollini
  • 12:27 - 12:28
    che sono prodotti da quei fiori
  • 12:28 - 12:31
    e che possono causare
    un picco nelle allergie.
  • 12:32 - 12:35
    Ecco, i cicli dei semi di faggio
  • 12:35 - 12:39
    ci raccontano le storie delle connessioni
    che attraversano la natura,
  • 12:39 - 12:42
    dal seme al sole,
  • 12:42 - 12:44
    fino ad arrivare a noi.
  • 12:44 - 12:47
    Quasi a rispecchiare lo stesso legame
  • 12:47 - 12:48
    che accomuna i nostri atomi
  • 12:48 - 12:51
    con quello che avviene
    nel nucleo delle stelle.
  • 12:53 - 12:55
    Quando muovevo i primi passi
  • 12:55 - 12:56
    nelle alpi piemontesi
  • 12:56 - 12:58
    non avrei mai immaginato
  • 12:58 - 13:00
    di diventare uno scienziato.
  • 13:00 - 13:02
    A dir la verità volevo fare il contadino,
  • 13:02 - 13:05
    come suggerisce il significato
    originale del mio nome:
  • 13:05 - 13:06
    Giorgio,
  • 13:06 - 13:09
    ma guardavo l'ambiente che mi circondava,
  • 13:09 - 13:11
    mi lasciavo meravigliare
  • 13:11 - 13:13
    dagli alberi, dalle farfalle,
    dai cieli stellati
  • 13:14 - 13:17
    e capivo che tutte le cose
    erano in qualche modo
  • 13:17 - 13:18
    collegate tra di loro.
  • 13:18 - 13:22
    Una rete di relazioni in cui
    mi sentivo a casa,
  • 13:22 - 13:24
    piccolo forse
  • 13:24 - 13:26
    ma non insignificante.
  • 13:27 - 13:31
    Studiare le foreste continua
    a raccontarmi le storie
  • 13:31 - 13:34
    delle relazioni che percorrono
    gli ecosistemi
  • 13:34 - 13:36
    anche a grandissima distanza.
  • 13:36 - 13:38
    Un fenomeno affascinante
  • 13:38 - 13:41
    di cui posso addirittura farmi canale,
  • 13:41 - 13:43
    raccontando a voi oggi qui
  • 13:43 - 13:44
    di alberi e di legno,
  • 13:44 - 13:47
    di semi e di incendi
  • 13:47 - 13:49
    e aprendo una connesione
  • 13:50 - 13:52
    attraverso cui ciascuno di voi
  • 13:52 - 13:54
    possa sentirsi
  • 13:54 - 13:56
    parte integrante dell'ecosistema,
  • 13:57 - 13:58
    riconoscendosi al tempo stesso
  • 13:58 - 14:01
    una sua causa e un suo effetto.
  • 14:02 - 14:04
    Ce ne accorgiamo noi,
  • 14:04 - 14:06
    noi apparteniamo a queste relazioni
  • 14:06 - 14:10
    e gli alberi e il legno, come
    grandi connettori,
  • 14:10 - 14:11
    legano la nostra vita
  • 14:11 - 14:13
    a quella di tante altre persone
    sulla Terra
  • 14:13 - 14:15
    vicine e lontane
  • 14:15 - 14:17
    che sono venute o che verranno.
  • 14:17 - 14:20
    Piccole ma non insignificanti.
  • 14:21 - 14:23
    Tutt'uno col Pianeta.
  • 14:23 - 14:26
    Reti di relazioni con altri uomini.
  • 14:28 - 14:30
    Questo è quello che per me
  • 14:30 - 14:33
    significa vivere.
  • 14:33 - 14:33
    Grazie.
  • 14:33 - 14:39
    [Applausi]
Title:
Dai semi al sole | Giorgio Vacchiano | TEDxBustoArsizio
Description:

Un viaggio che parte dalle foreste e da un piccolo seme e arriva alle stelle che ne regolano i cicli.
La ricerca scientifica sulle foreste ci fa scoprire che tutte le cose sono collegate tra loro: una rete di relazioni percorre gli ecosistemi e ne modifica le dinamiche, anche a migliaia di chilometri di distanza. Un fenomeno affascinante, che passa dal legno, dalle radici, dall'aria e dal fuoco: che ne siamo consapevoli oppure no, noi siamo parte integrante di queste relazioni. Siamo piccoli, ma non insignificanti, siamo tutt'uno con il pianeta e con gli altri uomini. Connessi dal seme al sole. Ricercatore di Pianificazione forestale e Selvicoltura presso il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università Statale di Milano, è tra gli undici scienziati emergenti al mondo su 500 profili valutati secondo il Nature Index. Da sempre appassionato di natura e di montagna, Giorgio Vacchiano si laurea in Scienze forestali e ambientali all’Università di Torino nel 2003, dove consegue anche un dottorato in Scienze agrarie, forestali e agroalimentari, mentre “approda” nel febbraio 2018 all’Università Statale nel team di ricerca coordinato dal professor Giambattista Bischetti.

Al centro della sua attività vi sono la gestione forestale, la capacità di resistenza e resilienza delle foreste ai cambiamenti climatici, lo studio delle conseguenze di incendi e altri “disturbi naturali” sulle foreste temperate italiane e europee, collaborando con team di ricerca italiani, europei e nordamericani a numerose ricerche sulla “dinamica” delle foreste.

Questo discorso si è tenuto ad un evento TEDx utilizzando il formato TED ma organizzato autonomamente da una comunità locale. per maggiori informazioni consulta https://www.ted.com/tedx

This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

more » « less
Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:49

Italian subtitles

Revisions