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La playroom sul web di Ze Frank

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    Ogni presentazione dovrebbe avere questa slide.
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    (Risate)
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    Bella, no?
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    Vedete?
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    Tutti questi punti, tutte queste linee.
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    È incredibile.
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    È una rete.
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    E per quanto mi riguarda, la rete è stata molto importante per i media,
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    perché mi permette di connettermi ad altre persone.
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    Spettacolare, no?
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    La uso per collegarmi con altre persone.
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    E io l'ho fatto
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    in moltissimi modi.
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    Per esempio, chiedo alla gente di vestire i loro aspirapolvere.
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    (Risate)
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    Organizzo progetti come Earth Sandwich,
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    con cui chiedo alla gente
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    di provare a mettere simultaneamente
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    due pezzi di pane
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    agli antipodi sulla terra.
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    E la gente ha cominciato a mettere fette di pane come tributo,
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    e alla fine un gruppo di persone ce l'ha fatta
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    tra la Nuova Zelanda e la Spagna.
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    Incredibile! Il video è online.
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    Ho provato a unire le persone in progetti
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    come YoungmeNowme, per esempio.
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    Ho chiesto agli internauti
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    di trovare foto di quando erano piccoli
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    e di rappresentarle da adulti.
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    (Risate)
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    Questa è la stessa persona --
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    nella foto in alto, James, e nella foto in basso, Jennifer.
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    Però.
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    Questo era un regalo per la Festa della Mamma.
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    (Risate)
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    Assai inquietante.
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    (Applausi)
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    (Risate)
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    Non sono riuscito a trovare la mia foto preferita,
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    che è quella di una donna sui 30 anni
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    che tiene un bimbo piccolo,
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    e nell'altra foto c'è un uomo di 100 chili
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    con una vecchiettina magrissima che spunta da dietro.
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    Ma il seguente progetto ha cambiato il modo
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    in cui penso a come la gente viene in contatto.
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    È un progetto che si chiama Ray.
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    Praticamente un giorno mi è arrivato un file audio
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    e non sapevo chi l'avesse creato.
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    Mi è stato detto, 'Devi assolutamente sentire questo.'
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    Ed ecco quello che ho sentito.
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    Registrazione: Ciao, mi chiamo Ray,
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    e ieri mia figlia mi ha chiamato
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    perchè era molto stressata
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    per via di cose successe al lavoro
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    che lei non trovava giuste.
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    Siccome ci stava male, ha chiamato per farsi consolare un pò
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    e io non sapevo cosa dirle,
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    perché in questa società i problemi abbondano.
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    E allora ho pensato di scrivere una canzone solo per lei,
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    per darle un pò di coraggio
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    per affrontare lo stress e le pressioni al lavoro.
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    E poi ho pensato che avrei potuto metterla su internet
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    per tutti quelli che sono sotto stress al lavoro
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    e per aiutarli ad affrontare i loro problemi.
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    Ecco la canzone.
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    ♫ Ora sto per picchiare qualcuno ♫
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    ♫ Oh, ora sto per picchiare qualcuno ♫
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    ♫ Oh, se non mi lasci in pace, ♫
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    ♫ mi dovrai mandare a casa ♫
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    ♫ Perché sto per picchiare qualcuno ♫
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    Magari non potrete cantarla a voce alta,
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    ma uno se la può canticchiare a voce bassa, tanto uno sa le parole.
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    E può dare un pò di forza per tirare avanti al lavoro.
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    Ok. Coraggio. Pace a voi!
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    Ze Frank: Ecco.
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    No, sshhh. Dobbiamo andare avanti.
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    Ecco, questa cosa mi ha commosso.
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    È incredibile. C'è stata una connessione, ok.
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    Questo mostra che, a distanza,
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    qualcuno può capire i sentimenti di qualcun altro,
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    e può voler cambiare questi sentimenti in un certo modo,
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    può usare i media per farlo, può caricare qualcosa online
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    ed accorgersi che l'impatto è maggiore.
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    Una cosa incredibile, e ho pensato che era questo quello che volevo fare.
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    Per prima cosa ho pensato che dovevamo ringraziarlo.
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    E ho chiesto al mio pubblico, "Ascoltate questo file.
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    Dobbiamo remixarlo. Ha una bella voce.
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    Canta in si bemolle.
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    Dobbiamo farci qualcosa.
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    Mi sono tornate centinaia di remix - tantissimi contributi.
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    Uno in particolare si distaccava dagli altri.
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    È stato fatto da uno che si chiama Goose.
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    Remix: ♫ Ora sto per picchiare qualcuno ♫
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    ♫ Oh, ora sto per picchiare qualcuno ♫
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    ♫ Oh, se non mi lasci in pace, ♫
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    ♫ mi dovrai mandare a casa ♫
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    ♫ Perché sto per picchiare qualcuno ♫
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    ♫ Sto per picchiare ♫ --
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    ZF: Fantastico. Dunque, una cosa impressionante.
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    Questa canzone qui -- (Applausi) Grazie.
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    Questa canzone, mi è stato detto che è stata suonata a una partita di baseball
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    a Kansas City.
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    Alla fine,
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    era una delle canzoni più scaricate
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    su un sacco di siti di canzoni in streaming.
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    E allora mi sono detto, "Mettiamole insieme in un album."
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    E la gente da casa ha progettato la copertina del disco.
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    E io ho detto, "Se fate questo lavoro, io glielo porto,
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    se voi rintracciate questa persona,"
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    perché io avevo solo il nome, Ray,
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    e questo breve file audio
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    e il fatto che sua figlia era stressata.
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    Dopo due settimane, l'hanno trovato.
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    Mi arriva un'email che dice,
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    "Ciao, sono Ray.
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    Mi hanno detto che mi stai cercando."
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    (Risate)
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    E io ho risposto, "Beh, sì, Ray.
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    Le ultime due settimane sono state interessanti, diciamo."
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    E allora sono andato a St. Louis
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    e ho incontrato Ray,
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    che è un predicatore.
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    (Risate)
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    Tra le altre cose.
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    Comunque, il punto è il seguente,
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    cioè che mi ricorda questo,
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    che è un cartello che si trova in ogni incrocio ad Amsterdam.
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    Per me è una sorta di metafora del mondo virtuale.
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    L'ometto sembra particolarmente interessato al bottone,
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    al bottone,
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    ma non sembra molto interessato ad attraversare la strada.
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    (Risate)
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    E mi viene in mente questo:
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    agli incroci di tutte le città, la gente guarda il cellulare,
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    e spesso si descrive questo in termini negativi,
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    come una tendenza sbagliata
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    nella nostra società.
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    Ma in realtà
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    in quel momento, la vita viene vissuta.
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    Quando la persona sorride --
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    quando vedete qualcuno che si ferma --
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    improvvisamente, la vita lì viene vissuta,
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    da qualche parte in quella strana, densa rete.
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    Ed è quello poi il punto, no? Sentire ed essere sentiti.
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    È la forza fondamentale
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    che tutti noi perseguiamo.
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    Possiamo costruire ambienti
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    per facilitare tutto ciò,
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    ma alla fin fine quello che vogliamo fare
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    è creare una connessione con un'altra persona.
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    E questo non succede sempre in spazi concreti.
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    Succede anche in spazi virtuali,
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    e dobbiamo ancora migliorare la nostra comprensione di questo meccanismo.
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    Penso che tante di quelle persone che progettano tecnologie sulla rete
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    non siano molto brave
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    a unire le persone.
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    Questa cosa qui la facevo
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    alle elementari.
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    (Risate)
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    Ora vi presenterò una serie di progetti
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    degli scorsi anni
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    nati dalla mia voglia di capire
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    come sia possibile creare legami tra persone.
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    A volte sono cose molto, molto semplici.
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    Con A Childhood Walk
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    ho chiesto alle persone di ricordare una strada
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    che percorrevano da bambini,
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    non in un'occasione particolare,
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    ad esempio per andare alla fermata, o a trovare un vicino,
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    e di ripercorrerla in Google Street View.
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    Ed io vi garantisco,
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    che se fate lo stesso percorso in Google Street View,
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    ad un certo punto
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    ci sarà qualcosa che ricorderete
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    e che vi farà un'impressione fortissima.
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    Io ho raccolto questi momenti --
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    sia le foto in Street View
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    che i ricordi stessi.
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    "Le nostre conversazioni iniziavano sempre con me che dicevo 'Mi annoio,'
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    e poi lei rispondeva, 'Quando mi annoio mangio dei pretzel.'
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    Me lo ricordo bene perché succedeva spesso."
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    "Subito dopo che lui disse a me e a mio fratello
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    che si sarebbe separato da mia madre,
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    ricordo che andai al negozio lì vicino
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    a comprare una cherry cola."
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    "Usarono parti di filmati artistici un pò macabri,
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    come un primo piano delle scarpe di Chad in mezzo all'autostrada.
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    Immagino che le scarpe gli uscirono quando fu colpito.
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    Una volta dormì a casa mia, e ci lasciò il suo cuscino
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    con su scritto 'Chad' col pennarello indelebile.
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    Morì molto tempo dopo aver lasciato il cuscino a casa mia,
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    ma alla fine non gliel'abbiamo mai restituito."
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    A volte sono cose un pò più astratte.
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    Questo invece è Pain Pack.
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    Subito dopo l'11 settembre, l'anno scorso,
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    stavo pensando al dolore e al modo in cui lo dissipiamo,
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    il modo in cui lo asportiamo dai nostri corpi.
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    Quindi ho aperto una linea telefonica,
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    dove le persone potevano lasciare messaggi di dolore,
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    non necessariamente legati a quell'evento.
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    E la gente ha lasciato messaggi come questo.
  • 8:48 - 8:50
    Registrazione: Ok, ecco il mio messaggio.
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    Non sono sola,
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    e sono amata.
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    Sono molto fortunata.
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    Ma a volte mi sento molto sola e triste.
  • 9:04 - 9:07
    E quando mi sento così,
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    anche la più piccola gentilezza
  • 9:13 - 9:15
    mi fa piangere.
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    Pure se alla cassa di un negozio
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    mi dicono, "Buona giornata,"
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    quando per caso incrociano il mio sguardo.
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    ZF: Ecco, ho preso questi messaggi,
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    e, col loro permesso, li ho convertiti in MP3
  • 9:31 - 9:33
    e li ho dati ad esperti nel campo
  • 9:33 - 9:35
    che hanno creati brevi file
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    usando questi messaggi.
  • 9:39 - 9:42
    Questi sono stati poi distribuiti a DJ
  • 9:42 - 9:45
    che hanno fatto centinaia di canzoni.
  • 9:45 - 9:48
    a partire da questo materiale.
  • 9:50 - 9:52
    (Musica)
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    Non abbiamo tempo di sentirla tutta.
  • 9:54 - 9:56
    La trovate online.
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    "From 52 to 48 with love"
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    era un progetto dell'epoca delle ultime elezioni,
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    quando sia McCain che Obama,
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    nei loro discorsi dopo le elezioni, parlarono di riconciliazione,
  • 10:06 - 10:08
    e io pensai, "Ma che cavolo
  • 10:08 - 10:10
    vuol dire?"
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    E poi mi dissi, "Beh, proviamoci.
  • 10:12 - 10:15
    Chiediamo alla gente di fare dei cartelli sulla riconciliazione."
  • 10:15 - 10:17
    E ne sono venute fuori cose molto belle.
  • 10:17 - 10:19
    "Io ho votato blu. Io ho votato rosso.
  • 10:19 - 10:21
    Insieme, per il nostro futuro."
  • 10:21 - 10:24
    Cose molto, molto carine, no?
  • 10:24 - 10:26
    Alcune sono venute dal partito vincitore.
  • 10:26 - 10:29
    "Cari 48, prometto di ascoltarvi, combattere per voi, e rispettarvi sempre."
  • 10:29 - 10:31
    Alcuni invece dal partito sconfitto.
  • 10:31 - 10:34
    "Da un 48 a un 52, mi auguro che la leadership del tuo partito sia eccellente come te,
  • 10:34 - 10:36
    ma ne dubito."
  • 10:37 - 10:40
    Poi però, quando si cominciò a parlare di questo progetto,
  • 10:40 - 10:42
    un paio di blog di destra e alcuni forum
  • 10:42 - 10:44
    pensarono che fosse un pò troppo paternalistico,
  • 10:44 - 10:46
    il che non era del tutto ingiustificabile.
  • 10:46 - 10:49
    E così ho cominciato a ricevere un sacco di email minatorie,
  • 10:49 - 10:51
    addirittura minacce di morte.
  • 10:51 - 10:54
    E un uomo in particolare continuava a scrivermi degli orribili messaggi,
  • 10:54 - 10:57
    ed era vestito da Batman.
  • 10:57 - 11:00
    Una volta scrisse, "Sono vestito da Batman per nascondere la mia identità."
  • 11:00 - 11:02
    Sì perché avrei potuto pensare che il vero Batman
  • 11:02 - 11:04
    mi stesse perseguitando.
  • 11:04 - 11:06
    Mi ha fatto sentire proprio meglio.
  • 11:06 - 11:08
    "Meno male che non è lui."
  • 11:08 - 11:10
    E così --
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    purtroppo stavo accumulando tutte queste esperienze negative
  • 11:12 - 11:15
    e questo dolore dentro di me,
  • 11:15 - 11:18
    e stava cominciando a divorare la mia psiche.
  • 11:18 - 11:21
    E stavo proteggendo il progetto da questo processo.
  • 11:21 - 11:24
    Non volevo che queste foto, così speciali
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    venissero sporcate, corrotte.
  • 11:26 - 11:29
    Così ho preso tutte quelle email,
  • 11:29 - 11:32
    e le ho messe insieme in quello che ho chiamato Angrigami,
  • 11:32 - 11:34
    cioè un foglio per origami
  • 11:34 - 11:36
    fatto da roba dettata dalla rabbia.
  • 11:36 - 11:38
    E poi ho chiesto alla gente di mandarmi cose belle
  • 11:38 - 11:40
    fatte con l'Angrigami.
  • 11:40 - 11:45
    (Risate)
  • 11:47 - 11:50
    Ma ecco la cosa più emozionante.
  • 11:50 - 11:53
    Lo zio di uno dei visitatori del mio sito venne a mancare,
  • 11:53 - 11:56
    e lui scelse di ricordarlo con un pezzo di odio.
  • 11:56 - 11:58
    Impressionante.
  • 11:58 - 12:01
    L'ultima cosa di cui parlerò è una serie di progetti
  • 12:01 - 12:04
    chiamata "Songs You Already Know" ('Canzoni che già conosci').
  • 12:04 - 12:06
    L'obbiettivo era quello
  • 12:06 - 12:08
    di capire come affrontare
  • 12:08 - 12:11
    tipi particolari di emozioni con progetti di gruppo.
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    Uno è stato abbastanza semplice.
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    Un uomo disse che sia figlia aveva paura del buio
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    e chiese se potevo scrivere una canzone per lei.
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    E io dissi, ok,
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    le scriverò un mantra che può cantare a se stessa
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    per aiutare se stessa ad addormentarsi.
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    La canzone era "Scared." ('Spaventato.")
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    (Video) ♫ Questa è una canzone che canto quando ho paura ♫
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    ♫ Non so perché ma me la fa passare ♫
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    ♫ Le parole della canzone mi sospingono avanti ♫
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    ♫ E in qualche modo mi passa ♫
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    ♫ Perlomeno la mia vita non fa schifo ♫
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    ♫ Continuo a provarci nonostante tutto ♫
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    ♫ Perlomeno la mia vita non fa schifo ♫
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    ♫ Continuo a provarci nonostante tutto ♫
  • 13:09 - 13:13
    ♫ Questa è una canzone che canto quando ho paura ♫
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    Ok, dunque, scrissi questa canzone. Grazie.
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    La cosa bella è che un giorno passò vicino camera di sua figlia,
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    e lei stava cantando proprio questa canzone.
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    E ho pensato, "Fantastico. Troppo bello."
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    E poi ho ricevuto una email. E qui devo fare una digressione,
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    anche se non ho molto tempo.
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    A un certo punto
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    avevo fatto un progetto chiamato "Facebook Me Equals You",
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    dove volevo scoprire come ci si sentiva
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    a vivere nei panni di un'altra persona.
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    Quindi ho chiesto alla gente di mandarmi la loro username e la loro password.
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    E me ne hanno mandate parecchie, 30 in mezz'ora.
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    Ho chiuso questa parte del progetto
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    e poi ho scelto due persone,
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    e ho chiesto loro di mandarmi una descrizione
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    di come mi sarei dovuto comportare su Facebook.
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    Una persona mi ha mandato una descrizione molto dettagliata.
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    L'altra non l'ha fatto.
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    Quest'ultima si era appena trasferita in una nuova città
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    e aveva iniziato un nuovo lavoro.
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    Quindi i messaggi erano del tipo, "Come va al nuovo lavoro?"
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    E io, "Che ne so.
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    Non sapevo neanche di aver cambiato lavoro."
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    Comunque, questa persona, Laura,
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    mi mandò una mail un pò più tardi.
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    Io mi sentivo in colpa per non aver fatto un gran lavoro.
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    Lei mi scrisse, "Sono molto ansiosa, mi sono appena trasferita, ho un nuovo lavoro,
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    e sono molto, molto ansiosa."
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    Diceva che aveva visto la canzone "Scared" e mi chiedeva se potessi fare qualcosa.
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    Allora le chiesi, "Come ti senti quando ti senti così?"
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    E lei mi scrisse una descrizione
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    di questa ansia.
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    E allora ho deciso...
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    Risposi, "Ok, ci penso."
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    E poi, senza farmi scoprire, cominciai a mandare alla gente questa canzone.
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    (Audio) ♫ Hey ♫
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    ♫ Stai tranquillo ♫
  • 14:48 - 14:51
    ♫ Andrà tutto bene ♫
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    E ho chiesto alle persone
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    se avessero capacità auditive di base,
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    cosicché potessero cantare con la canzone usando le cuffie con microfono,
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    così io avrei potuto avere le loro voci.
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    E mi hanno mandato cose come questa.
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    Registrazione: ♫ Hey ♫
  • 15:09 - 15:12
    ♫ Stai tranquillo ♫
  • 15:13 - 15:16
    ♫ Andrà tutto bene ♫
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    ZF: In realtà questa è una delle migliori.
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    Ma la cosa bella è che, piano piano,
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    ho raccolto 30, 40 voci da tutto il mondo.
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    E quando le metti insieme, accade qualcosa di magico,
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    qualcosa che ha dell'incredibile,
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    ed ecco che ho un coro da tutto il modo.
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    E la cosa migliore è che, mentre faccio tutto questo dietro le quinte,
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    Laura mi manda un'altra mail perché nel frattempo è passato un mese.
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    E mi dice, "Lo so che ti sei scordato di me.
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    Però ti voglio ringraziare anche solo se ci hai pensato."
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    E dopo qualche giorno le mando questo.
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    (Audio) ♫ In questo momento, è come se avessi dimenticato di accendere la luce ♫
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    ♫ E le cose che ieri sembravano così belle ♫
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    ♫ ora sono tinte di grigio ♫
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    ♫ E sembra che il mondo ruoti sempre più velocemente ♫
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    ♫ mentre io resto fermo ♫
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    ♫ O forse sto girando anch'io, non saprei ♫
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    ♫ E poi tu mi dici ♫
  • 16:20 - 16:23
    ♫ Hey ♫
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    ♫ Stai tranquillo ♫
  • 16:27 - 16:30
    ♫ Andrà tutto bene ♫
  • 16:30 - 16:33
    ♫ Fai un respiro ♫
  • 16:33 - 16:35
    ♫ E ora le parole cantano ♫
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    ♫ Hey ♫
  • 16:38 - 16:41
    ♫ Stai tranquillo ♫
  • 16:41 - 16:44
    ♫ Andrà tutto bene ♫
  • 16:45 - 16:48
    ♫ Fai un respiro ♫
  • 16:48 - 16:50
    ♫ Cantiamo tutti assieme ♫
  • 16:50 - 16:53
    ♫ Hey ♫
  • 16:53 - 16:56
    ♫ Stai tranquillo ♫
  • 16:56 - 17:00
    ♫ Andrà tutto bene ♫
  • 17:00 - 17:04
    ♫ Fai un respiro ♫
  • 17:05 - 17:07
    ♫ Hey ♫
  • 17:07 - 17:11
    ♫ Stai tranquillo ♫
  • 17:11 - 17:15
    ♫ Andrà tutto bene ♫
  • 17:15 - 17:18
    ♫ Fai un respiro ♫
  • 17:19 - 17:22
    ♫ Hey ♫
  • 17:22 - 17:25
    ♫ Stai tranquillo ♫
  • 17:26 - 17:29
    ♫ Andrà tutto bene ♫
  • 17:29 - 17:32
    ♫ Fai un respiro ♫
  • 17:32 - 17:34
    Grazie.
  • 17:34 - 17:38
    (Applausi)
Title:
La playroom sul web di Ze Frank
Speaker:
Ze Frank
Description:

Sul web, basta un click per trovare un nuovo "Amico", ma trovare ed esprimere sentimenti veri non è altrettanto facile. Ze Frank presenta una serie di curiosi giochi online che richiedono una partecipazione attiva, e che premiano con qualcosa di molto più sostanzioso. Siete tutti invitati: promettete però di condividere.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
17:39
Laura Innocenti added a translation

Italian subtitles

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