La storia della transizione di un genitore e della redenzione di un figlio

Paula Stone Williams sapeva fin da piccola di essere transessuale. Ma quando ebbe un figlio e diventò un pastore evangelico di rilievo, temette di poter perdere tutto facendo "coming out". In questo intervento toccante ed estremamente personale, Paula e suo figlio Jonathan Williams parlano di cosa ha comportato per la loro famiglia la transizione di Paula e riflettono sul loro cammino verso la redenzione. Come dice Jonathan, "non posso chiedere a mio padre di essere diverso dalla sua vera se stessa".

Paula Stone Williams: Ero presidente
di un'importante no profit religiosa,

ho tenuto discorsi
nelle più grandi chiese d'America,

sono stata in televisione
su 70 mercati diversi,

ma quello che desideravo
più di ogni altra cosa

era essere un buon genitore.

Ai miei tre figli dicevo:

"Quando le cose si fanno difficili,

dovete scegliere la strada meno battuta,

il sentiero più stretto."

Non avevo idea
di quanto sarebbe diventato difficile.

Sapevo già dall'età di tre o quattro anni

di essere transessuale.

Sapevo che se avessi fatto coming out,
avrei perso tutto.

Ma il richiamo all'autenticità è sacro,

per un bene superiore,

e chiede di confidare nel fatto
che la verità non libererà solo voi,

ma tutti quanti.

Così decisi di rischiare tutto.

E feci coming out.

A quanto pare, se passi
gran parte della tua vita

a lavorare nel mondo
religioso conservatore,

dichiararsi transessuale
non è il massimo per la tua carriera.

(Risate)

Chi l'avrebbe mai detto?

(Risate)

Nel giro di una settimana
persi tutti i lavori che avevo.

La mia famiglia mi stette vicina,
ma fu dura.

Molti dei miei amici
e colleghi mi respinsero,

gli altri erano confusi.

Un amico mi disse: "Mi hai preso in giro."

E io gli risposi:
"Beh, mettiti in fila, allora."

Mi dissero: "Eri il mio unico esempio
di maschio alfa gentile."

E pensai: "Hai ragione."

Ero un maschio alfa.

Ed ero gentile.

E se era difficile per lui,

quanto lo sarebbe stato per mio figlio?

Jonathan Williams: Allontanarsi
non era un'opzione.

Era la Festa del Papà e le mie figlie
mi portarono una birra

e dei sottaceti fatti in casa,

che per me è il regalo perfetto
per la Festa del Papà.

(Risate)

Ma la domanda era sempre la stessa:

chiamo mio padre o no?

Chiamarlo, e continuare ad alimentare
quella spirale di rifiuto,

fingendo che mio padre fosse ancora...

mio padre.

Non chiamarlo equivaleva
a riconoscere che tutto era cambiato.

Voleva dire che vivevo da anni
nel dolore, nel lutto e nella tristezza

ma che in fondo speravo
in una riconciliazione.

Non ci sono istruzioni
per quando tuo padre, a più di 30 anni,

decide di diventare donna.

Ma mio padre mi aveva insegnato una cosa.

Diceva che la strada per la redenzione

passa sempre dallo scegliere
il sentiero più stretto.

Così quel giorno decisi di non chiamare

e qualche mese dopo,
io, mia moglie e Paula

ci incontrammo in un hotel di New York.

Bussai alla porta e rispose una donna.

Non era decisamente mio padre.

"È bello vederti", mi disse.

Non parlava neanche come mio padre.

Pranzammo insieme
e il cameriere prese gli ordini.

Disse: "Iniziamo dalle donne".

Ma c'era solo una donna
al nostro tavolo ed era mia moglie,

poi mi ricordai
che in realtà ce n'erano due.

Mio padre ordinò un'insalata

e io avevo le patatine fritte nel piatto.

A mio padre piacevano le patatine?
Non ricordo.

Penso che gli piacessero.

Ma lei non le mangiava.

Accanto a me c'era una donna
che sapeva tutto di me

e di cui io non sapevo niente.

Non ricordo neanche di averla salutata.

PSW: Quel giorno riuscivo solo a pensare

che era fine settembre a New York

e io portavo jeans bianchi.

(Risate)

Non ci si veste di bianco
dopo la Festa dei lavoratori a New York.

Qualcuno bussò alla porta

e io continuavo solo a pensare
che portavo i jeans sbagliati.

Poi vidi questi grandi
occhi azzurri che adoro

e che mi fissavano increduli.

E pensai: "Non sarà facile."

Quando un membro
di una famiglia cambia sesso,

tutti i parenti cambiano,
che lo vogliano o no.

Per quelli lontani era facile.

I liberali dicevano: "Magnifico!

Ha trovato la sua verità, splendido."

E i conservatori dicevano:
"Che cosa assurda, me ne vado."

(Risate)

Ma nella mia famiglia
non avrebbe funzionato nessun estremo.

La loro rabbia, il loro dolore,

il loro amore e la loro lealtà

dovevano passare per un cammino di prove.

JW: Era stato tutto una bugia?

I tiri con la palla nel giardino,
l'abbonamento per i New York Mets,

li facevo con mio padre o con lei?

Mi ricordo di una volta

in cui mi portò a fare
un giro in bici a Heckscher Park

per parlarmi del sesso.

Mi spiegò le parti del corpo
che ora so che non voleva avere.

Mio padre era mai esistito?

Il dolore...

il dolore non ha regole.

Ti prende in prestito l'auto
senza chiedertelo,

la distrugge

e non si scusa neanche.

Ero un rottame.

È stato pesante.

Mi sono chiuso in me stesso.

Ero arrabbiato.

Mi sentivo tradito.

Avrei dovuto immaginarlo

già dal fatto che mi avevi spinto
a tifare per i Mets

che mi stavi preparando
alle grandi delusioni della vita.

È vero.

(Risate)

Eppure, c'erano i tiri con la palla,

gli abbonamenti

e i sandwich del sabato
con bacon, uova e formaggio

del miglior negozio
di bagel di Long Island.

Mio padre viveva una vita
che non voleva vivere,

ma l'ha vissuta
perché io potessi avere un padre.

Smisi di chiedermi
se mio padre fosse mai esistito.

Era esistito, volontariamente,
consapevolmente, intenzionalmente,

ogni singolo giorno della mia crescita.

Gli ero grato di questo.

Il corpo di Paula ora era suo
e la sua trasformazione era completa,

ma la mia era soltanto all'inizio.

Affrontai un'altra prova,
un altro viaggio, un'altra scelta

per seguire il consiglio di mio padre
e continuare su quel sentiero stretto.

PSW: La maggior parte dei giorni
credo che Dio esista.

I martedì e i giovedì possono essere duri,

ma anche qualsiasi giorno passi
per l'autostrada del New Jersey.

Non è vero?

(Risate)

È difficile credere in Dio

quando la tua anima
si trova nel corpo sbagliato.

Ma diventai comunque pastore.

Quando persi tutti i lavori,
non era nulla di personale.

È quello che fanno le tribù religiose.

Credono che sia necessario un nemico
perché la tribù possa sopravvivere,

così quando non esistono nemici,

ne creano uno.

Adesso il nemico
sono le minoranze sessuali.

Il mio allontanamento
è stato rapido e definitivo.

Fui sorpresa quando mio figlio
lasciò il suo lavoro da insegnante

per diventare pastore.

Non me l'aspettavo proprio.

Così mi chiesi:

che cosa farebbe lui?

Non dovetti aspettare molto
per avere una risposta.

Sei mesi dopo quella prima visita,

mi invitò di nuovo a New York.

JW: I progettisti del ponte di Brooklyn

furono molto sfortunati.

John Roebling morì poco dopo l'inizio
della costruzione del ponte.

Lo sostituì suo figlio Washington

che però soffriva
di malattia da decompressione.

Sua moglie Emily diventò
il capo ingegnere sostituto

e supervisionò la conclusione del ponte.

Padre e figlio,

John e Washington,

uccisi dal loro lavoro.

Era una giornata di sole di maggio

e io e mio padre eravamo seduti
all'ombra del ponte di Brooklyn.

Saremmo stati dei nuovi Roeblings,

padre e figlio, uccisi dal nostro lavoro?

Mio padre pensava
che i suoi amici della chiesa

l'avrebbero accompagnata
nella sua transizione,

e invece non lo fecero.

La scaricarono e si aggrapparono a me.

Ero il pastore
di una nuova chiesa di Brooklyn.

Era un bellissimo gruppo
di persone progressiste,

eppure, eravamo finanziariamente legati
a chiese molto conservative.

Accogliere Paula avrebbe compromesso
l'esistenza della nostra chiesa.

Mi trovavo in mezzo
a questi due mondi in conflitto.

Così dissi a mio padre:

"Papà, io vivo e lavoro ancora
nel tuo vecchio mondo.

Potresti tendere
un ramoscello d'ulivo per me?"

Mi rispose in maniera veemente.

Mi dicesti: "Hai una vaga idea
di come ci si sente

a mostrare ai tuoi veri amici
chi sei veramente

e venire completamente respinta?

Tanto da chiederti di vivere una bugia?

Sai come ci si sente?"

E io non sapevo come ci si sentisse.

Ma sapevo di dover prendere una decisione.

Era la decisione di proseguire
su quel sentiero stretto e buio,

ma, per la prima volta,

intravidi un raggio di luce.

Non posso chiedere a mio padre

di essere diverso
dalla sua vera se stessa.

(Applausi)

PSW: Così quel giorno, vicino al fiume,

Jonathan mi parlò del suo dolore,
della sua sofferenza, del suo turbamento.

Mise tutto se stesso
in quella conversazione

e mi distrusse

essere la causa di un tale dolore.

Ma mentre parlava, c'era una sorta
di redenzione nelle sue parole,

piena di conflitto
ma anche di possibilità,

radicata in quel sentiero stretto.

Disse: "Sarà sempre difficile.

Ne sono sicuro.

Ma, papà,

io ti voglio bene."

Mio figlio è la parte migliore di me,
e anche di più.

È forte e coraggioso,

sensibile e riflessivo.

Credo si possa dire

che è un maschio alfa gentile.

JW: Era ora che le mie figlie
incontrassero la loro... Paula.

Tornammo nel mio appartamento.

Le mie figlie stavano colorando
al tavolo da pranzo

e c'era un silenzio imbarazzante.

Alla fine, la più piccola
fece una domanda precisa.

"Allora, nonno, hai il pene?"

(Risate)

Quando la tensione si fu ridotta
e le risate cessarono,

le mie bambine portarono
il nonno nella loro stanza,

le mostrarono i loro nuovi giochi

e le diedero un nuovo nome.

La chiamarono "GrandPaula".

(Risate)

PSW: La scorsa estate, ho avuto
tutte e cinque le mie nipoti a casa mia,

sulle colline ai piedi
delle Montagne Rocciose.

Siamo andate a nuotare
nelle fredde acque del fiume

che passa in mezzo al nostro paese.

Un giorno, una delle bambine mi disse:

"GrandPaula, possiamo andare
a fare tubing sul fiume?"

E io le risposi:

"Beh, sai, vorrei aspettare
che ci sia tuo padre per farlo.

Credo che anche lui la pensi così."

E lei: "Oh, GrandPaula,

lui prenderebbe la tua stessa decisione.

Ti assomiglia tanto, lo sai."

(Risate)

E io pensai: sì, mi assomiglia tanto,

siamo entrambi determinati
a trovare quel sentiero stretto

e a percorrerlo
durante la notte lunga e oscura,

fino alle luci dell'alba.

JW: Avete mai notato
che i bambini tranquilli,

che conoscono l'amore,

di solito ballano?

Agitano le braccia,

muovono le gambe al ritmo
di una musica che sentono solo loro.

È la musica di un bambino protetto, sano

e profondamente amato.

Il giorno dopo l'incontro
con le mie figlie,

Paula le portò a mangiare le ciambelle

e le guardai
mentre camminavano per strada.

Le mie figlie le presero le mani

e cominciarono a ballare.

Le braccia di mio padre
oscillavano all'impazzata.

Avevi comprato troppe ciambelle,
lo fai sempre...

(Risate)

Guardai la maggiore
dare un morso alla ciambella,

spiccare due salti e fare una giravolta.

Era perfetto.

Quel sentiero stretto

prevede sempre una percentuale
di sfide e difficoltà.

Ma ero convinto
che saremmo arrivati alla redenzione.

Guardai mio padre

e guardai le mie figlie che ballavano
e mangiavano le ciambelle

e dissi ad alta voce
a nessuno in particolare:

"È così...

è così che Dio vede mio padre."

Mio padre era letteralmente rinato.

E scegliendo lo stretto sentiero
della redenzione,

ero rinato anch'io insieme a lei.

Grazie.

(Applausi e acclamazioni)