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Lo sport cambia la vita | Luigi De Micco | TEDxMilano

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    C'era una volta
    il campetto di Via Moscova.
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    Questa storia è ambientata
    a pochi passi da questo teatro,
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    a due passi da Piazza del Duomo.
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    Correva l'anno 1979.
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    Nell'anno in cui è stata
    scattata questa fotografia,
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    Jody Scheckter diventa campione
    di Formula 1 a Monza e
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    il Milan si cuce al petto
    la stella del decimo scudetto
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    e Pietro Mennea fa un record pazzesco,
    19"72 sui 200 metri.
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    Pensate che a distanza
    di 40 anni, ancora adesso,
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    è il record imbattuto a livello europeo.
  • 0:45 - 0:49
    Nessuno ha corso più veloce di lui
    a livello europeo.
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    Ma soprattutto, quell'anno
    succede qualche cosa
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    che avrebbe cambiato per sempre
    la storia di un'area di Milano.
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    Le Nazioni Unite proclamano
    il 1979 l'anno del fanciullo.
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    Una di quelle cose che di solito
    lasciano un po' il tempo che trova.
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    E invece, l'allora sindaco
    di Milano, Carlo Tognoli,
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    decide di fare qualche cosa.
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    E quindi prende la palla al balzo
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    e fa sgomberare all'altezza
    del numero 26 di Via Moscova
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    le maceria da un'area bombardata
    durante la Seconda Guerra Mondiale
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    e realizza il campetto.
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    Ok, non è un posto scintillante,
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    è una spianata con due porte
    che presto diventano arrugginite,
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    un campo da basket, ma vi assicuro
    che era un posto magnifico,
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    perché era un posto
    con una missione nobile:
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    sport per i giovani.
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    Io il campetto me lo ricordo
    come se fosse ieri.
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    Ci andavo ogni giorno,
    palla sotto il braccio,
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    era a cinque minuti da casa mia,
    ma io ce ne mettevo tre.
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    Non vedevo l'ora di arrivare al campetto.
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    Era il Maracanà del quartiere.
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    Era teatro di sfide memorabili.
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    Ad esempio, mi ricordo che c'era il derby
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    tra i dipendenti del palazzo dell'INAIL
  • 2:00 - 2:03
    e gli addetti alle pompe
    funebri di Porta Nuova.
  • 2:03 - 2:05
    (Risate)
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    Zero applausi perché il pubblico teneva
    le mani in tasca per tutta la partita.
  • 2:09 - 2:10
    (Risate)
  • 2:10 - 2:12
    E poi c'era il...
  • 2:12 - 2:14
    (Applausi)
  • 2:17 - 2:18
    E poi c'era il super classico
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    tra i Carabinieri della caserma
    che vedete lì in alto,
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    e i dirimpettai, gli infermieri
    dell'ospedale Fate Bene Fratelli,
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    e se le davano di santa ragione.
    Era calcio fiorentino più che calcio.
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    Comunque, a parte
    questi big match imperdibili,
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    il campetto era diventato
    per tutti gli anni '80,
  • 2:36 - 2:40
    un luogo di aggregazione e socializzazione
    eccezionale per il quartiere,
  • 2:40 - 2:44
    dove i ragazzi come me facevano,
    senza saperlo, questa è la chiave,
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    una delle cose più sane
    che si possano fare nella vita: sport.
  • 2:49 - 2:52
    E allora fin qua la storia
    fila liscia perfettamente.
  • 2:52 - 2:53
    E invece no.
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    Perché arriva qualche cosa
    di grosso, di grossissimo,
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    che pone fine alla storia del campetto
    e alla storia di tutti gli anni '80.
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    Sapete cosa? Gli anni '90.
  • 3:04 - 3:06
    E quindi Milano diventa una groviera,
  • 3:06 - 3:09
    si scava dappertutto
    per costruire i box sotterranei.
  • 3:09 - 3:13
    Anche sotto casa vostra sono sicuro
    che c'era qualche voragine
  • 3:13 - 3:18
    perché c'era in Piazza Gramsci,
    in Sant'Ambrogio, in Piazza 25 Aprile...
  • 3:18 - 3:22
    Ragazzi, poteva mancare
    un buco in Via Moscova? No.
  • 3:22 - 3:26
    E quindi indovinate dove hanno scavato?
    Dove c'era il campetto.
  • 3:27 - 3:30
    Uff... E quindi,
    fine delle partite infinite,
  • 3:30 - 3:32
    fine delle sfide memorabili.
  • 3:33 - 3:35
    Finisce qua la storia del campetto?
  • 3:37 - 3:38
    No. Dipende.
  • 3:38 - 3:40
    Bravi, così mi piacete.
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    Dipende. Dipende da chi? Dipende da noi.
  • 3:45 - 3:47
    Perché se c'è una cosa che ho imparato,
  • 3:47 - 3:50
    una cosa ho imparato in questi anni
    è che dipende sempre tutto da noi.
  • 3:50 - 3:53
    E quindi se non vogliamo
    che questa storia finisca
  • 3:53 - 3:55
    soltanto con una manciata di box in più,
  • 3:55 - 3:58
    vi chiedo un aiuto, perché io da solo
    non faccio molta strada.
  • 3:58 - 4:02
    Quindi vi chiedo di alzarvi
    tutti in piedi insieme a me.
  • 4:02 - 4:04
    Vi faccio lavorare anche di domenica.
  • 4:06 - 4:08
    Ci siamo tutti?
  • 4:08 - 4:13
    Di posizionare le mani dietro la schiena
    così battiamo anche il record
  • 4:13 - 4:16
    del maggior numero di "umarell"
    che guardano un cantiere.
  • 4:16 - 4:17
    (Risate)
  • 4:17 - 4:21
    E di immaginarci come può andare
    a finire questa storia.
  • 4:21 - 4:27
    Perché è vero che un vuoto
    è un problema, bisogna riempirlo.
  • 4:27 - 4:29
    C'è chi lo fa comprandosi
    una motocicletta,
  • 4:29 - 4:31
    si compra un paio di scarpe.
  • 4:31 - 4:34
    Qua è un vuoto gigantesco,
    bisogna volare più alti.
  • 4:34 - 4:38
    E quindi chi lo dice
    che alla fine degli strati dei parcheggi
  • 4:38 - 4:40
    non ci possiamo mettere una ciliegina
  • 4:40 - 4:43
    e realizzare un campo più bello
    e più forte di prima.
  • 4:43 - 4:46
    Un po' di creatività
    e un po' di entusiasmo.
  • 4:46 - 4:50
    E allora possiamo riprendere il filo
    del discorso da dove l'abbiamo lasciato,
  • 4:50 - 4:54
    e quindi un campetto da calcio
    non ce lo toglie nessuno.
  • 4:55 - 4:58
    E quel record di Mennea
    lo proviamo a battere.
  • 4:58 - 4:59
    Serve una pista di atletica...
  • 5:01 - 5:02
    ...e poi una concessione.
  • 5:02 - 5:06
    L'ha detto François, io sono di Cagliari,
    a me la spiaggia manca da morire,
  • 5:06 - 5:08
    quindi sogniamo in grande,
  • 5:08 - 5:11
    prendiamo un po' di sabbia
    e facciamo un campo da beach volley.
  • 5:11 - 5:15
    Non chiedetemi di portare il mare,
    però la risolviamo un po' alla creativa,
  • 5:15 - 5:19
    all'italiana, e facciamo
    un campo da basket, lo dipingiamo di blu,
  • 5:19 - 5:20
    così... vista mare.
  • 5:21 - 5:24
    E allora grazie, potete accomodarvi,
  • 5:24 - 5:29
    perché dichiariamo chiusi i lavori
    dell'edilizia più veloce della storia.
  • 5:29 - 5:31
    Abbiamo concluso in un minuto.
  • 5:31 - 5:33
    Allora, voi non ci crederete, ma...
  • 5:33 - 5:35
    (Applausi)
  • 5:40 - 5:41
    L'unione fa la forza.
  • 5:41 - 5:46
    Ma, quello che ci siamo immaginati
    fantasticando adesso per un minuto
  • 5:47 - 5:50
    è esattamente quello che io
    mi sono ritrovato di fronte
  • 5:50 - 5:53
    quando ho fatto una passeggiata
    e sono andato a vedere la fine dei lavori,
  • 5:53 - 5:55
    nel 2013.
  • 5:55 - 5:57
    E questo lo dobbiamo
    ad un gruppo di cittadini,
  • 5:57 - 6:00
    come abbiamo fatto noi,
    che non si sono persi d'animo,
  • 6:00 - 6:03
    hanno lottato con pazienza,
    con tenacia e non solo.
  • 6:03 - 6:07
    Hanno costruito tutti i parcheggi,
    la Cooperativa Verde Moscova,
  • 6:07 - 6:09
    ma ci ha messo anche la ciliegina.
  • 6:09 - 6:15
    E quindi, adesso possiamo aprire, no?
    Perché il centro è chiuso.
  • 6:15 - 6:17
    Non l'hanno ancora aperto,
  • 6:17 - 6:20
    e manco a farlo apposta
    scopro che in quei giorni
  • 6:20 - 6:23
    c'era un bando del comune di Milano
    per trovare un gestore.
  • 6:23 - 6:25
    Allora corro a casa
    in preda all'entusiasmo,
  • 6:25 - 6:30
    e scrivo un progetto di 52 pagine
    su come l'avrei gestito io quel posto.
  • 6:30 - 6:34
    Lo metto in una busta e lo indirizzo
    all'attenzione di Chiara Bisconti,
  • 6:34 - 6:38
    assessore allo sport,
    Via Marconi 2, Comune di Milano.
  • 6:39 - 6:40
    E attendo.
  • 6:40 - 6:41
    (Risate)
  • 6:41 - 6:44
    Con grande ottimismo,
    dai che gestiamo il campetto.
  • 6:44 - 6:46
    Una settimana, due settimane,
  • 6:46 - 6:49
    due mesi, tre mesi, quattro mesi...
  • 6:49 - 6:51
    Qua il telefono non squilla.
  • 6:51 - 6:53
    Finalmente squilla il telefono,
  • 6:53 - 6:55
    alle otto di sera.
  • 6:56 - 6:59
    Numero sconosciuto: che si fa,
    rispondiamo? È l'ora di cena.
  • 6:59 - 7:02
    Sì. Indovinate chi era?
  • 7:02 - 7:06
    Era Fastweb che voleva vendermi
    la mega fibra... No, scherzo.
  • 7:06 - 7:10
    Mi han detto, "Non dirlo,
    che è sponsor", però l'ho detto.
  • 7:10 - 7:11
    (Applausi) (Risate)
  • 7:11 - 7:12
    No...
  • 7:12 - 7:14
    (Applausi)
  • 7:14 - 7:15
    Sarà capitato anche a voi.
  • 7:15 - 7:17
    Era l'assessora, peggio.
  • 7:17 - 7:20
    Il progetto era piaciuto da morire
  • 7:20 - 7:23
    e il giorno dopo sarei dovuto
    andare all'assessorato
  • 7:23 - 7:26
    a recuperare le chiavi
    perché "Presto", in fretta e furia,
  • 7:26 - 7:28
    "tra 30 giorni, Luigi, devi aprire."
  • 7:28 - 7:33
    E allora voi capite che l'entusiasmo
    e l'allegria dura lo spazio di un minuto
  • 7:33 - 7:35
    e si trasforma ben presto...
  • 7:35 - 7:36
    (Risate)
  • 7:36 - 7:38
    ...nel terrore più assoluto.
  • 7:38 - 7:42
    E vi assicuro che se solo sapeste
    che cosa ci ho messo io in quella busta,
  • 7:42 - 7:46
    in quel progetto, anche voi
    sareste nel panico più completo.
  • 7:46 - 7:47
    E allora lo leggiamo insieme,
  • 7:47 - 7:51
    così ci prendiamo un po' una dose di paura
    tutti insieme, che fa bene.
  • 7:51 - 7:54
    Allora, non vi leggo tutte e 52 le pagine.
  • 7:54 - 7:58
    C'era scritto: creare un'area
    sportiva modello per la città,
  • 7:58 - 8:03
    gestita secondo criteri etici
    ed innovativi per promuovere sport,
  • 8:03 - 8:07
    benessere e salute favorendo
    la partecipazione e l'integrazione
  • 8:07 - 8:10
    oltre ogni differenza e pregiudizio.
  • 8:10 - 8:12
    Come si fa a fare quella roba lì?
  • 8:12 - 8:18
    Io l'avevo sparata grossissima
    perché volevo gestire il campetto, ma...
  • 8:18 - 8:19
    (Risate)
  • 8:19 - 8:22
    (Applausi)
  • 8:29 - 8:30
    Calmi, ragazzi,
  • 8:30 - 8:35
    si seguono le altre 51 pagine
    del progetto con grande metodo,
  • 8:35 - 8:37
    e se vogliamo creare un'area modello
  • 8:37 - 8:40
    dobbiamo migliorare
    la struttura che già c'era,
  • 8:40 - 8:41
    perché qualche magagna c'era.
  • 8:41 - 8:45
    Quindi, prestito di 20.000 euro
    da una banca amica, liquidità immediata,
  • 8:45 - 8:47
    mio papà che è da qualche parte.
  • 8:47 - 8:48
    (Risate)
  • 8:48 - 8:52
    E facciamo gli spogliatoi,
    e quindi docce calde,
  • 8:52 - 8:53
    panchine non c'erano,
  • 8:54 - 8:58
    e poi ricopriamo la pista di atletica
    che c'era che era in asfalto
  • 8:58 - 9:01
    e ci mettiamo un materiale tecnico.
  • 9:01 - 9:04
    E poi il grande sogno lo realizziamo,
    a questo punto, già che ci siamo,
  • 9:04 - 9:10
    e quindi arrivano camionate di sabbia
    per fare il campo da beach volley.
  • 9:10 - 9:14
    E poi, nel corso degli anni,
    piano piano, dopo due anni,
  • 9:14 - 9:16
    realizziamo anche una palestra
  • 9:16 - 9:17
    e quindi mettiamo un tetto
  • 9:17 - 9:20
    ad un centro sportivo
    che era tutto a cielo aperto.
  • 9:20 - 9:24
    E quindi eccoci qua a metà dei lavori,
    abbiamo fatto il tetto,
  • 9:24 - 9:27
    che festeggiamo a suon
    di malloreddus alla campidanese
  • 9:27 - 9:30
    fatti da mia mamma la mattina.
  • 9:30 - 9:33
    Non li avevo fatti io.
    Ci sarà Pietro Palvarini qua...
  • 9:33 - 9:35
    li aveva fatti mia mamma,
    te lo posso dire adesso.
  • 9:35 - 9:39
    Allora il centro sportivo
    è una bomba atomica, ragazzi.
  • 9:39 - 9:40
    È una meraviglia,
  • 9:40 - 9:45
    e le prime persone che vogliamo accogliere
    una volta aperti i cancelli
  • 9:45 - 9:48
    sono proprio i bambini,
    quelli dell'anno del fanciullo,
  • 9:48 - 9:49
    che adesso hanno 50 anni,
  • 9:49 - 9:53
    però hanno fatto dei figli e quindi
    c'è ancora più gente nel quartiere.
  • 9:55 - 10:01
    Però non c'è molto tempo,
    perché qua abbiamo soltanto 30 giorni.
  • 10:01 - 10:06
    E quindi ci mettiamo noi due,
    con il mio socio,
  • 10:06 - 10:10
    che è la prima persona
    a cui io ho telefonato
  • 10:10 - 10:11
    quando abbiamo vinto il bando,
  • 10:11 - 10:15
    e insieme a lui e agli altri
    amici storici del calcetto
  • 10:15 - 10:18
    realizziamo un'organizzazione
    no profit in fretta e in furia
  • 10:18 - 10:22
    per realizzare quella missione
    e per aprirlo il campetto.
  • 10:22 - 10:23
    E quindi eccoci qua.
  • 10:23 - 10:27
    Sembriamo più quelli
    che ti accolgono sul traghetto,
  • 10:27 - 10:28
    però vi assicuro che siamo noi.
  • 10:28 - 10:33
    E poi, nel tempo, creiamo in sei anni
    una vera e propria squadra,
  • 10:33 - 10:36
    con educatori, allenatori
    e responsabili di progetto.
  • 10:36 - 10:40
    Ma sono proprio i progetti
    il cuore del centro sportivo,
  • 10:40 - 10:43
    e quindi sono dei progetti
    che sono stati studiati
  • 10:43 - 10:46
    per chi ai blocchi di partenza
    del percorso della vita,
  • 10:46 - 10:49
    ha iniziato qualche casella
    indietro rispetto a noi,
  • 10:49 - 10:53
    perché è in una condizione di svantaggio
    fisico, sociale, relazionale.
  • 10:53 - 10:57
    E chi come me ha avuto tutte le fortune
    del mondo ha il piacere di aspettare,
  • 10:57 - 11:01
    attendere e affiancare per fare
    un percorso sportivo e di vita insieme.
  • 11:01 - 11:04
    E quindi ci sono un sacco di attività.
  • 11:04 - 11:08
    Ci sono 100 corsi gratuiti
    per famiglie a basso reddito,
  • 11:08 - 11:12
    per dare la possibilità a chi
    è in condizioni di ristrettezze economiche
  • 11:12 - 11:13
    di fare sport.
  • 11:13 - 11:17
    E poi c'è il tema
    dell'accoglienza dei migranti
  • 11:17 - 11:22
    e quindi squadre di calcio e basket
    multiculturali aperte a chiunque.
  • 11:22 - 11:25
    Quindi al sabato mattina
    vi assicuro che agli allenamenti
  • 11:25 - 11:27
    il centro diventa l'ombelico del mondo.
  • 11:27 - 11:31
    Ci sono ragazzi dalla Palestina,
    il Kossovo, il Senegal, il Mali
  • 11:31 - 11:33
    che giocano con italiani
  • 11:33 - 11:37
    in modo tale da uscirne arricchiti
    da questa esperienza, no?
  • 11:37 - 11:40
    Più culture rendono le persone più ricche.
  • 11:40 - 11:47
    E poi c'è il tema dell'accessibilità
    dello sport per persone con disabilità.
  • 11:47 - 11:52
    E quindi un programma
    di attività multidisciplinari per tutti,
  • 11:52 - 11:57
    aperti a tutti, a persone
    di qualsiasi età e abilità.
  • 11:57 - 12:02
    Perché se facciamo sport
    insieme a persone diverse,
  • 12:02 - 12:05
    è un'esperienza del tutto
    diversa, molto più ricca.
  • 12:05 - 12:10
    E quindi questo mix partecipativo,
    questa varietà dei protagonisti in campo
  • 12:10 - 12:14
    è la chiave che rende
    realmente questo centro
  • 12:14 - 12:16
    la casa dello sport per tutti.
  • 12:16 - 12:20
    Per realizzarla quella missione lì,
    se no rimane solo su un pezzo di carta,
  • 12:20 - 12:21
    non serve a niente.
  • 12:21 - 12:25
    E quindi ci sono ragazzi in carrozzina
    che vengono al centro a giocare
  • 12:25 - 12:27
    con lo staff delle ONLUS
    che le accompagnano,
  • 12:27 - 12:31
    ci sono le famiglie che portano i figli
    a fare i corsi sportivi
  • 12:31 - 12:36
    e poi si uniscono ai corsi di ginnastica
    insieme ai ragazzi con disabilità.
  • 12:36 - 12:40
    Ci sono dei giocatori di baseball
    fenomenali, non vedenti e ipovedenti,
  • 12:40 - 12:42
    che aprono gli occhi agli altri
  • 12:42 - 12:46
    che ogni tanto si dimenticano
    che lo sport fa benissimo,
  • 12:46 - 12:48
    e lo fanno insieme.
  • 12:48 - 12:49
    E poi non può mancare la corsa:
  • 12:49 - 12:54
    lo sport più facile,
    basta mettersi un paio di scarpette.
  • 12:54 - 12:57
    E quindi un running club
    a partecipazione gratuita
  • 12:57 - 13:02
    in cui disabili e volontari si allenano
    per correre la maratona a staffetta.
  • 13:02 - 13:04
    Abbiamo iniziato timidamente
    con cinque persone
  • 13:04 - 13:07
    poi, in tre anni, passo dopo passo,
  • 13:07 - 13:12
    è arrivato il mondo, siamo diventati 500
    con aziende, partner,
  • 13:12 - 13:15
    istituzioni che si sono unite,
    50 ragazzi con disabilità,
  • 13:15 - 13:19
    ed è una festa straordinaria
    il giorno della maratona.
  • 13:19 - 13:25
    E allora, con tutte queste attività,
    tutti questi progetti,
  • 13:25 - 13:28
    con l'entusiasmo che bisogna
    mettere nel fare le cose,
  • 13:28 - 13:31
    uscendo di casa col sole, con la pioggia,
  • 13:32 - 13:35
    vincendo, perdendo, sudando,
    cadendo e rialzandosi,
  • 13:35 - 13:40
    insomma, a furia di fare sport,
    inizia il cambiamento.
  • 13:41 - 13:44
    Quello più profondo.
    Quello dentro sé stessi.
  • 13:45 - 13:48
    E quindi l'umore si alza,
  • 13:50 - 13:51
    si respira...
  • 13:51 - 13:54
    Si vede che ho iniziato
    a fare yoga lunedì, eh.
  • 13:55 - 13:56
    Siete dei falsi, non è vero?
  • 13:56 - 13:59
    E quindi si sta meglio, in poche parole.
  • 13:59 - 14:03
    Si è più socievoli, si ride di più,
    si scherza di più,
  • 14:03 - 14:05
    ci si riconnette con sé stessi.
  • 14:05 - 14:08
    Io questo cambiamento
    l'ho visto sul volto di una persona
  • 14:08 - 14:11
    che un giorno è venuta al centro sportivo,
    un dirigente di un'azienda,
  • 14:11 - 14:13
    che ha sostenuto i nostri progetti.
  • 14:13 - 14:15
    "Voglio venire a giocare
    con i ragazzi disabili."
  • 14:15 - 14:17
    "Fantastico, vieni."
  • 14:17 - 14:21
    Ed è arrivato tutto teso dopo una giornata
    di lavoro che deve essere stata infernale,
  • 14:21 - 14:24
    con tutti i muscoli
    della faccia contratti.
  • 14:24 - 14:27
    Ha teso la mano
    per salutare il primo ragazzo
  • 14:27 - 14:29
    e questo ragazzo down
    gli ha sparato un abbraccio
  • 14:29 - 14:31
    che era una roba meravigliosa.
  • 14:31 - 14:34
    Io sono invidioso
    perché l'avrei voluto ricevere io.
  • 14:34 - 14:36
    E non era un abbraccio di circostanza.
  • 14:36 - 14:42
    Era un abbraccio caloroso,
    umano, lungo, terapeutico.
  • 14:42 - 14:44
    E questa persona
    è stata meglio, da subito.
  • 14:44 - 14:46
    Si è divertita, si è distesa
  • 14:46 - 14:51
    e ha giocato con i ragazzi
    e ancora adesso ci ringrazia.
  • 14:51 - 14:53
    È bastato un abbraccio, eh.
  • 14:53 - 14:56
    A proposito di abilità.
  • 14:56 - 15:00
    E allora dopo che assisti ad episodi
    di questo tipo ti poni delle domande.
  • 15:00 - 15:01
    Eh, lo so.
  • 15:01 - 15:02
    Chi è il disabile?
  • 15:04 - 15:07
    E io delle risposte me le sono anche date.
  • 15:08 - 15:12
    Siamo tutti disabili e siamo tutti abili.
  • 15:12 - 15:16
    Cioè, ognuno di noi è in grado di fare
    una cosa benissimo e ha delle abilità,
  • 15:16 - 15:19
    e ognuno di noi non è capace
    di fare delle altre cose,
  • 15:19 - 15:23
    ha delle disabilità,
    magari perché abbiamo lavorato troppo?
  • 15:23 - 15:27
    Perché abbiamo guardato il cellulare
    ovunque come dei rabdomanti
  • 15:27 - 15:30
    e abbiamo dei pollici campioni del mondo,
  • 15:30 - 15:33
    ma abbiamo inaridito
    delle altre parti del nostro essere?
  • 15:33 - 15:35
    Potrebbe essere?
  • 15:36 - 15:39
    E allora è lì che lo sport
    è sempre dietro l'angolo,
  • 15:39 - 15:42
    è sempre una palestra aperta 24 ore,
  • 15:42 - 15:44
    sette giorni su sette,
  • 15:44 - 15:49
    per aiutare ad allenarci
    le parti più importanti, no? Il fisico.
  • 15:49 - 15:50
    Fin qua...
  • 15:50 - 15:53
    La testa, e già lo dicevano i romani.
  • 15:53 - 15:55
    Il cuore, soprattutto.
  • 15:55 - 15:59
    E allora è una palestra in cui ognuno
    di noi può portare come prima cosa
  • 15:59 - 16:00
    le proprie abilità, no?
  • 16:00 - 16:04
    Partiamo dalle cose belle,
    perché se condividiamo prima quelle,
  • 16:04 - 16:07
    poi quelle meno belle, le disabilità,
    ci sembreranno più umane,
  • 16:07 - 16:09
    più gestibili, più superabili.
  • 16:09 - 16:15
    Ed è per questo che lo sport è magico
    e lo sport cambia la vita.
  • 16:16 - 16:18
    E così come l'ha cambiata a me,
  • 16:18 - 16:20
    e in piccola o grande parte
  • 16:20 - 16:22
    anche a tutti gli altri
    protagonisti di questa storia,
  • 16:22 - 16:24
    io sono sicuro che lo possa fare
  • 16:24 - 16:29
    in altri luoghi che hanno temi sociali
    simili da affrontare e superare.
  • 16:31 - 16:34
    E perché a Milano,
    in Italia o anche all'estero
  • 16:34 - 16:38
    è pieno di campetti
    pronti a spiccare il volo.
  • 16:38 - 16:41
    Ed è pieno, io spero, di persone,
    magari in questo teatro,
  • 16:41 - 16:43
    a casa, ovunque nel mondo,
  • 16:43 - 16:46
    pronte a investire
    nella magia dello sport.
  • 16:47 - 16:52
    E allora la rivoluzione sportiva,
    io lo sento, è pronta ad esplodere,
  • 16:52 - 16:57
    ovunque e in chiunque, ad una condizione,
  • 16:57 - 16:59
    bisogna rispettare una condizione:
  • 16:59 - 17:02
    la propria volontà di accendere la miccia.
  • 17:02 - 17:05
    La propria volontà di fare il primo passo,
  • 17:05 - 17:08
    la propria volontà di osare di più,
  • 17:08 - 17:13
    di mettersi in gioco, di giocare di più.
    Ecco, di giocare di più.
  • 17:13 - 17:14
    E allora io sono pessimo,
  • 17:14 - 17:17
    perché questa cosa ogni tanto
    me la dimentico anche io.
  • 17:17 - 17:20
    E allora ho voluto scriverla
  • 17:20 - 17:23
    nel posto più visibile
    che potessi trovare,
  • 17:23 - 17:27
    in un posto che avrei avuto
    davanti al naso dieci, cento,
  • 17:27 - 17:28
    mille volte al giorno
  • 17:28 - 17:32
    insieme ai protagonisti
    che si sono uniti con me in questa storia.
  • 17:32 - 17:35
    L'ho voluta scrivere nel nome del progetto
  • 17:35 - 17:38
    e nel nome del centro sportivo,
    che si chiama "Play more".
  • 17:38 - 17:40
    Grazie.
  • 17:40 - 17:41
    (Applausi)
Title:
Lo sport cambia la vita | Luigi De Micco | TEDxMilano
Description:

C'era una volta il campetto di Via Moscova: era il 1979.
È vero che i cambiamenti lasciano un vuoto: ma a volte sono spazi da riempire. Luigi De Micco ci invita ad immaginarli insieme, per riuscire a vedere come da spazi vuoti possano nascere progetti che coinvolgono corpo, mente e cuore e che sono in grado di abbattere qualsiasi barriera.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
17:49

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