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[musica leggera al piano]
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Avrete probabilmente sentito il vecchio detto,
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"Gli uomini non piangono".
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Questo tipo di pensiero è circolato
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nella nostra cultura per davvero molto tempo
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È una frase curiosa però, non è così?
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Quando sentiamo qualcuno dire
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"Gli uomini non piangono",
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sappiamo che non ha un significato letterale.
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Ovvero, sappiamo che i maschi e quindi
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gli uomini, sono infatti capaci di piangere.
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Lo vediamo sempre.
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Sia nella vita reale -
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che nei film.
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Anche i personaggi maschili più duri piangono, occasionalmente.
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Quindi, cosa significa davvero quella frase allora?
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Beh, "Gli uomini non piangono" è un'affermazione
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che deriva da un'idea culturale del concetto di "virilità".
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Spencer: "Non piangere, non piangere, non piangere, non piangere, non piangere."
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Ciò che realmente più si avvicina a ciò che le persone intendono
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è infatti piuttosto "Gli uomini non dovrebbero piangere".
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Daniel Plainview: "Smettila di piangere! Stupido lagnoso, piantala con queste idiozie!"
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Ma anche questo non è esattamente del tutto accurato,
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perché ci sono poche situazioni in cui piangere è permesso.
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Ron Swanson: "Piangere: accettabile ai funerali e davanti al Grand Canyon."
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Quindi, l'affermazione più corretta sarebbe,
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"Gli uomini non dovrebbero piangere, se non sotto una ristretta serie di circostanze."
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Non ha proprio lo stesso suono,
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Romeo: (piangendo) "Io vi sfido, o stelle!"
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Ma è su quella ristretta serie di circostanze
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che ci concentreremo in questo video.
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Poiché quei momenti di vulnerabilità, per quanto brevi,
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possono dirci molto sulla vera struttura della mascolinità.
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Ora, voglio essere chiaro che l'inclusione di un film o serie tv in questo video,
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non è necessariamente una critica ad esso.
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In molti degli esempi che guarderemo, le lacrime sono perfettamente appropriate.
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Molte scene sono incredibilmente potenti,
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e le performance degli attori davvero formidabili.
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Roy: "Come...lacrime...nella pioggia."
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Come nella maggior parte dei saggi dei miei video,
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sono infatti soprattutto interessato all'esaminazione dei differenti schemi nei contenuti media,
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e all'osservazione di come questi schemi aiutino a plasmare le regole sociali nella nostra stessa cultura.
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Darcy: "Woah."
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Lloyd: "Mi viene da piangere."
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Certamente, non tutti gli uomini nel cinema sono fatti con lo stesso stampino.
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Chiron: "“A volte piango così tanto che mi sembra di diventare liquido."
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Dal momento che devono ancora entrare nella "età della virilità",
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a bambini e teenager è generalmente concesso più margine emotivo sullo schermo.
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Earl: "È abbastanza per far piangere un uomo adulto -
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ma non questo uomo.
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Torna dentro, lacrima." [pop]
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E a causa degli stereotipi di iper-mascolinità sugli uomini neri e di colore,
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la finestra consentita loro per la vulnerabilità può essere persino più piccola
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di quella consentita ai personaggi bianchi.
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Eric: "Sono solo stanco di essere trattato di merda da tutti."
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Gli uomini gay nei media, intanto, tendono ad essere per esempio rappresentati
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come più espressivi emotivamente, rispetto alle loro controparti eterosessuali.
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Anche se capiamo e sappiamo tuttə
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che uomini e ragazzi piangono,
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c'è comunque una regola non scritta che agli uomini
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è permesso di piangere apertamente e sinceramente
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solo in una piccola e ristretta parte di situazioni sociali.
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Pensate a questo come ad una finestra emotiva
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nella quale gli uomini possono dimostrare una quantità precisa di vulnerabilità -
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senza che venga compromesso il loro status di uomini virili.
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Più la situazione è estrema,
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più è concesso che il pianto sia senza freni.
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Quindi per esempio, se un personaggio maschile inizia a singhiozzare in un ruolo drammatico,
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il pubblico ha imparato che questo significa che,
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qualsiasi cosa stia succedendo, debba essere qualcosa
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di terribilmente e inconcepibilmente tremendo -
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come il "non-rivedere-mai-più-la-sua-famiglia",
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oppure "ha-appena-ucciso-un-gran-numero-di-persone",
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Anakin: "Li ho uccisi."
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o "fatto-del-cannibalismo".
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Patrick: "Ho mangiato parte del loro cervello."
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Curtis: "So che sapore hanno le persone."
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Frank: "Il Soylent è fatto con i morti!"
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Ora, ammettiamolo, I sopravvissuti è davvero
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sull'estrema fine dello spettro.
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Comunque la serie più comune di circostanze
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in cui la finestra emotiva è aperta,
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prevede generalmente la morte.
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Di solito, la morte di una persona amata.
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Forrest: "E mi manchi, Jenny."
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Soprattutto se sono statə perseguitatə in qualche modo.
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[sob]
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Questo può includere lacrime relative
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ad una morte incombente,
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o ad un esaurimento nervoso immediatamente seguente
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un'esperienza di pre-morte.
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La guerra, in particolare, è spesso rappresentata
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come un luogo che offre accesso
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a quelle situazioni estreme,
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durante le quali è socialmente permesso di essere apertamente vulnerabile con gli altri -
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ma ad un tragico costo.
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È anche permesso a volte agli uomini
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di versare delle lacrime relative al fallimento personale.
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Alfred: "Tu ti fidavi di me...e io ti ho deluso."
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Tuttavia deve essere un grande fallimento,
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come il fallimento di provvedere o proteggere.
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Occasionalmente, ciò può includere il fallimento di un matrimonio -
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ma più spesso è il fallimento
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di fermare una catastrofe.
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La finestra del pianto si apre momentaneamente
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in un altro campo sociale.
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Jimmy: "Non si piange - non si piange nel baseball!"
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[donna singhiozza]
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Tom Hanks è un uomo divertente,
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ma si sbaglia in quella scena-
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SI piange nel baseball
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e in altri sport "da uomini".
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Rocky: "Questa è la notte più bella che sia [incomprensibile] nella mia vita!"
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Ma notate come è solo durante determinati
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momenti intensi della competizione -
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come la partita finale della stagione,
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o le qualifiche per i playoff.
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Queste situazioni intense possono essere
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le uniche volte in tutto l'anno in cui un uomo adulto
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riesce a piangere in pubblico
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senza essere ridicolizzato per questo.
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Data: "Sono felice di vedere Spot- e sto piangendo."
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Le lacrime di gioia sono probabilmente il tipo più raro
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accettabile per gli uomini nei media.
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Queste sono riservate infatti a
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riunioni post-traumatiche,
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riconoscimenti per il lavoro di una vita,
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la nascita di unə bambinə,
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o ad un padre al matrimonio di sua figlia.
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Tuttavia, è significativo notare come raramente
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al suo stesso matrimonio
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o al matrimonio di un figlio maschio.
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[uomo singhiozza]
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Ci sono ancora pochi casi in cui
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la finestra del pianto si apre.
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Ma tenete a mente che tutte queste situazioni sono rare.
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Simon: "Ehy, smettila di piangere" -
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Papà: "Ci sto provando, (affrettato) ci sto provando"
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Così rare che possono capitare solo
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poche volte nell'intera vita di un uomo.
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In media vediamo uomini piangere
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leggermente più spesso in dramas
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e storie d'amore.
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[tonfo]
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Ma per permettere agli uomini di piangere
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in media d'azione,
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è generalmente richiesto
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un trauma di livelli quasi soprannaturali.
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Anche quando è un evento tragico o miracoloso
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il flusso delle lacrime può ancora essere
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notevolmente contenuto per i personaggi maschili.
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Tutti conosciamo bene il cliché della singola lacrima che riga il viso.
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Una sola e unica lacrima ha il consenso di cadere lungo la guancia di un uomo,
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per permettere al pubblico di capire che lui nasconde all'interno sentimenti profondi -
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sentimenti che probabilmente rimarranno inespressi e non detti.
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Ma spesso non riceviamo neanche la singola lacrima -
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vediamo solo occhi gonfi e umidi
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e alle lacrime non è concesso di scappare.
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In molte occasioni, durante la creazione di questo video,
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mi sono trovato a dover mettere in pausa
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e fare zoom su un frame fisso
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per cercare di capire se l'uomo in questione stesse
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davvero versando lacrime o no.
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Ronny: "Stai piangendo?"- Zip: "No."
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La ragione per la quale stiamo spendendo così
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tanto tempo parlando della vulnerabilità
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degli uomini è perché le lacrime sono salutari -
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sia fisiologicamente che emotivamente.
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Da un punto di vista biologico, piangere rilascia
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stress e aiuta a ridurre l'ansia.
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Da un punto di vista sociale, l'abilità di piangere
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e di essere apertamente vulnerabile in fronte agli altri,
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è indispensabile per la connessione umana e la costruzione delle relazioni.
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Jerry: "Tu...mi completi."
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È difficile costruire e mantenere
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amicizie con sostegno emotivo, senza.
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Rebbeca: "Va tutto bene...va tutto bene."
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Ted: "Vi prometto che c'è qualcosa di peggio
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là fuori di essere tristi,
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ed è essere da soli E essere tristi."
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Con questo in mente, è istruttivo
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considerare la vasta varietà
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di situazioni sociali che cadono fuori
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dalla finestra del pianto permessa.
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Leonard: "Allora è ok se piango per un po'?" [risata pre-registrata] -
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Penny: "Ah, non lo farei, no."
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Gli uomini hanno paura di perdere punti in quanto a mascolinità -
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John: "Non stai per piangere, vero?"-
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se sono visti piangere a causa di cose come dolore -
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Jack: "No, sto bene" -
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paura, cuore spezzato, pressione al lavoro,
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depressione o ansia,
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imbarazzo o sentimenti feriti.
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George: "Sei un uomo e tu stai piangendo adesso."
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Ira: "Non sto piangendo."
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George: "Le persone penseranno che ci siamo appena lasciati o qualcosa del genere, Ira,
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smettila di fare ciò che stai facendo."
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Piangere è negli uomini inoltre malvisto
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quando fanno cose come
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guardare un film sdolcinato
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o assistere ad un bellissimo tramonto
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oppure persino connettersi con qualcuno ad un livello intimo ed emotivo.
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Rachel: "Stai piangendo?"-
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Peter: "Mi dispiace così tanto di starmi comportando in modo strano."
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Notate come tutti questi eventi della vita
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siano relativamente comuni.
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Sono il tipo di cose
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che è più probabile accada agli uomini
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nelle loro vite di tutti i giorni.
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Se vediamo degli uomini piangere
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per una di queste ragioni di tutti i giorni in un media drammatico,
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è spesso così singolare e notevole, che ce ne rendiamo conto e lo ricordiamo.
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Stan: "Controlla le, uh, controlla le connessioni per favore."
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Come tutti i costrutti sociali,
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le regole che controllano la finestra del pianto
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possono essere "piegate" di tanto in tanto.
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Ma se le regole sono infrante,
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l'uomo corre il rischio di diventare
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oggetto di scherno tra i suoi pari
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o peggio di essere trasformato
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in un meme di internet.
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Come dovrebbe risultare evidente da alcune delle clip
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che abbiamo appena visto,
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quando gli uomini sono ritratti mentre si emozionano e diventano emotivi
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all'infuori della finestra permessa,
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le loro lacrime sono puntualmente
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usate come oggetto di commedia.
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Ron: "Sono in una teca di vetro di emozione!"
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Questo è lo spazio in cui Will Ferrell,
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Adam Sandler e altri attori comici
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costruiscono i loro "patetici" personaggi maschili.
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Henry: "Perché fai questo a me, tu, pazzo bastardo?"
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[Alan piange]
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È un mondo dove gli uomini che piangono troppo a lungo,
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troppo intensamente o in momenti inopportuni
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sono derisi - senza pietà.
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Dylan: "Pensavo che gli adulti non dovessero piangere?"
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Megan: "Trovo carino che pianga come una femminuccia."
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Sara: "Megan!"
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La commedia che si prende gioco degli uomini perché piangono
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mostra costantemente sfoghi di emozioni
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o vulnerabilità come patetici, deboli -
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Raj: "O mio dio, sto già piangendo."-
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e decisamente poco virili.
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Donna: "Perché già che ci sei non ti metti un vestito e piangi come una ragazzina?"
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L'associazione delle lacrime con la femminilità
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è esplicitamente mostrata dalle
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innumerevoli battute che deridono gli uomini
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per piangere come ragazzine.
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[risata pre-registrata] Monica: "Sta ancora piangendo?"
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Rachel: "Come una ragazzina."
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Skinner: "In questo momento sovrintendente Chalmers è a casa
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a piangere come una ragazzina." [risate]
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Jeremy: "Basta piangere come una ragazzina." -
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John: "Non stavo piangendo come una ragazzina."
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L'insulto è usato per criticare
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l'espressione delle emozioni negli uomini
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e nel frattempo anche rinforzare l'idea
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sessista che le donne sono in qualche modo
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troppo emotive e mancano di autocontrollo.
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David: "Conosci le donne. Si emozionano molto."
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Ian: "Sì, David, tu sembri emozionato."
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David: "Già, sto avendo un periodo abbastanza difficile."
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Anche se piangere è
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una risposta umana basilare per tuttə,
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a prescindere dal genere, è ormai
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pensata come un fenomeno legato al genere.
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Paul: "Ho pianto per 45 minuti. Mi attacchi un paio di tette e sono una donna."
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Vito: "Devi comportarti da uomo,
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che c'è che non va con te?"
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Charlotte: "Oh, puoi piangere, è okay."
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Emerson: "Non è okay per un cazzo di uomo adulto piangere in pubblico
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con un gruppo di famiglie felici che mangiano la torta."
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QUESTO è il perché la pressione sociale sugli uomini
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di farsi coraggiosi e non piangere in presenza di altri è enorme.
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Emerson: "Se non riesci a controllarti, prendi il tuo culo e lo porti nel bagno degli uomini
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e piangi in privato sul gabinetto come un uomo!"
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Come il terapista Terrance Real has noted,
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"Noi viviamo in una cultura anti-relazionale e che disprezza la vulnerabilità, una che non solo fallisce di insegnare le abilità di connessione ma delle quali ha attivamente paura."
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Se gli uomini si emozionano nei media,
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prestate attenzione a dove e quando lo fanno.
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Il più delle volte, i momenti di vulnerabilità avvengono solo in privato.
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