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Doreen Garner's Invisible Man Tattoo | Art21 "New York Close Up"

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    [RUMORE DI AGO PER TATUAGGI]
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    Quando mi faccio un tatuaggio,
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    è quasi come un rito di passaggio.
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    Molte volte mi sento come se
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    stessi attraversando un
    cambiamento nella mia vita
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    e ho bisogno di qualcosa
    che lo simboleggi.
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    In quanto artista, ho sempre
    voluto fare tatuaggi.
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    Farsi incidere un'immagine sulla pelle,
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    la sensazione dell'ago
    che penetra nella pelle.
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    C'è dominio, c'è sottomissione,
    bisogna tenerlo bene a mente
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    soprattutto perché io lavoro
    su persone di colore.
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    È un atto molto violento
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    da eseguire con molta attenzione.
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    [Invisible Man Tattoo di Doreen Garner]
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    [Brooklyn Navy Yard]
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    [Febbraio 2018]
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    -- Ti chiedo di leggere e mettere
    le tue iniziali negli spazi.
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    -- Il terzo foglio spiega
    come curare il tattoo,
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    -- Non so se ti serve,
    se lo vuoi, non ci sono problemi.
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    -- E poi l'ultimo foglio ti mostra
    il disegno in diverse dimensioni,
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    -- fammi sapere quale preferisci.
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    -- Intanto siediti e rilassati.
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    [Doreen gestisce un negozio pop-up
    per tatuaggi alla galleria d'arte Recess]
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    Se prendiamo tutte le immagini
    dei classici tattoo americani,
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    c'è sempre un vuoto.
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    Non ci sono riferimenti alle
    persone di colore.
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    Non c'è nulla che renda omaggio
    al nostro contributo alla vita del Paese.
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    Io volevo offrire alle persone un
    posto in cui sentirsi a proprio agio.
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    non solo per l'ambiente,
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    per chi lavora qui,
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    per chi si muove in questi spazi.
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    Ma anche un posto in cui riconoscersi
    nelle immagini sulle pareti,
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    che li faccia sentire
    in un posto loro.
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    [RUMORE DI AGO PER TATUAGGI]
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    [DAVID JOSEPH] Questa fa male.
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    [GARNER] Davvero?
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    [JOSEPH] No, credo che parlare aiuti.
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    [GARNER] Oh, sì.
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    [JOSEPH] Sto morendo dentro, però...
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    [GARNER] Ok.
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    [JOSEPH] ...è una morte lenta.
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    [JOSEPH] Una volta ero in una
    stanza in un hotel in Sud Carolina,
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    stavo guardando un documentario
    sulle Pantere Nere,
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    e ne sono stato immediatamente ispirato.
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    Così ho iniziato a documentarmi sulle
    Pantere Nere, su cosa facessero.
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    Odio il mio tempismo,
    farmi questo tattoo ora
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    per via del film.
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    [RIDONO ENTRAMBI]
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    [GARNER] È da sdolcinati.
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    [JOSEPH] Sì!
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    Voglio dire, davvero?
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    Potresti tatuarmi direttamente
    "Wakanda" in fronte.
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    Una volta mi hanno detto: "Il
    colore non starà bene su di te."
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    [RIDONO ENTRAMBI]
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    [GARNER] È un crimine dire a un nero
    che non può colorarsi.
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    [JOSEPH] È un crimine!
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    Non si dovrebbe mai dire.
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    E non mi è capitato una volta sola,
    ma più volte.
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    Mi ha scoraggiato perfino dal farmi
    una cosa come questa;
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    ho pensato, ok, magari no.
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    [GARNER] Tatuare, per me,
    è come prendermi una piccola pausa--
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    sfrutto sempre la mia creatività,
    semplicemente su una tela diversa.
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    E quella tela ha tutto a che fare con
    il resto del mio lavoro, concettualmente.
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    Imparo tantissime cose sul corpo,
    grazie all'arte del tatuare.
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    Il rischio è più alto
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    perché si è molto
    più indulgenti nelle belle arti.
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    Anche dei quadri davvero orribili,
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    cioè dei lavori davvero, davvero pessimi,
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    vengono considerati opere d'arte.
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    Mentre, se ti fai un tatuaggio
    e le linee sono tutte tremolanti,
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    e il colore va fuori dalle linee,
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    pensi: "Quel tipo ha fatto un casino."
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    "Dovresti chiedere i soldi indietro."
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    Aspetta, hai detto che è del film
    "Il colore viola"?
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    [SONYA SPANN] È la scena finale
    del film in cui
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    Celie, interpretata da
    Whoopi Goldberg,
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    in questo dialogo
    dice:
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    "Io sono povera. Io sono negra."
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    "Sono anche brutta."
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    "Ma buon Dio, Sono viva!"
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    "Sono viva!"
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    Lavoro nella tecnologia
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    e sono quel tipo di persona che
    gli altri non si aspetterebbero
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    di trovare in quel posto,
    perché non dovrebbe esserci.
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    Per me, queste parole
    mi ricordano costantemente che sono viva
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    che sono qui perché devo,
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    perché è il mio destino.
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    Rappresenta anche quel lato
    ribelle che credo di avere.
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    Non che "credo di avere", ma che ho.
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    [FUORI CAMPO] Sei una ribelle?
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    [GARNER] Si sta facendo un tattoo.
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    [RIDONO ENTRAMBE]
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    [SPANN] Ben due!
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    [GARNER] Faremo una festa
    a tema Black Panther
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    per la distribuzione del
    film "Black Panther".
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    È da quando ho visto il trailer
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    che ho in mente di andare a vedere
    il film con l'intera squadra,
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    il che vuol dire che un'orda
    di persone di colore dovrà venire con me.
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    [AMICO #1] Credi vedremo mai
    bambini bianchi vestiti da Black Panther?
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    [AMICO #2] No.
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    È strano perché diventa una cosa per neri.
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    Si aspettano che noi
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    assorbiamo e digeriamo i film
    di supereroi come se non fossero nulla,
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    come Spiderman, sai?
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    [GARNER] Io credo che le persone di colore
    abbiano sempre saputo di essere fenomenali
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    ma dobbiamo smettere di cazzeggiare.
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    Dobbiamo mostrare alle persone
    chi siamo davvero.
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    Proprio come hanno fatto nel film.
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    Per quanto mi riguarda, ci sono state
    cose in cui frenavo me stessa...
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    per paura, timore di non essere accettata.
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    Ho finito per scolpire questo posto
    pensando a cosa mi faceva bene.
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    Tutte le mie opere parlano
    di dolore che è stato inflitto.
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    Ma in questo momento, uso il dolore
    ma come una cura.
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    Credo che sia questo ciò che succede
    quando ti fai un tatuaggio,
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    stai iniziando il tuo percorso di cura.
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    E siccome queste immagini celebrano
    l'eccellenza delle persone di colore,
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    la loro storia,
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    è come se avviassero
    una cura per le persone di colore.
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    [SPANN] Mi immagino quando sarò
    una vecchietta
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    [RIDE]
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    guarderò questo tatuaggio e dirò:
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    "Sì, sono viva."
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    "Sono qui presente."
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    "Sono ancora qui."
Title:
Doreen Garner's Invisible Man Tattoo | Art21 "New York Close Up"
Description:

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Video Language:
English
Team:
Art21
Project:
"New York Close Up" series
Duration:
07:29

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