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Documentario "Ubuntu. Io sono perché noi siamo"

  • Not Synced
    Eh... in questi anni è cambiato molto
  • Not Synced
    perché prima le cose erano un po' più diverse
  • Not Synced
    gente più semplice, gente che... frequentava
  • Not Synced
    il centro del paese, come posso dire...
  • Not Synced
    e ora stanno più in casa, è meno...
  • Not Synced
    è meno vissuto, forse il paese.
  • Not Synced
    Prima eravamo tutti più concentrati sulla
  • Not Synced
    mia bottega... ecco il mondo, la vita... l'era
  • Not Synced
    svolta lì. E anche per conoscersi, per capirsi
  • Not Synced
    per avere opinioni anche diverse
  • Not Synced
    ma per arrivare a un dialogo poi...
  • Not Synced
    era più facile. Era vita, secondo me era vita.
  • Not Synced
    Poggio alla Croce si potrebbe definire una "piccola Svizzera",
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    è in un posto bellissimo fra il Chianti ed il Valdarno,
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    gli abitanti sono operosi e collaborativi,
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    in estate viene organizzata una bella rassegna
  • Not Synced
    che attira la gente dalle due valli.
  • Not Synced
    Quando ci sono delle problematiche come il ghiaccio d'inverno
  • Not Synced
    allora le informazioni circolano nella rete
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    e quindi sembrava un paesino ideale. Ecco
  • Not Synced
    Quando poi nel nell'aprile del 2017 arriva la "bomba":
  • Not Synced
    una notizia, arrivano trenta migranti nel "palazzo",
  • Not Synced
    che sarebbe l'ex albergo che c'è in mezzo al paese.
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    Sembrava che stesse per atterrare un'astronave
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    con dentro degli "omini" neri.
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    Arriva l'uomo nero. Arriva l'uomo nero,
  • Not Synced
    e tutti siamo con le creste ritte, impressionati,
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    anche io, devo dire la verità. Anche se lo senti dire
  • Not Synced
    però senti dire il bene ed il male di questi ragazzi.
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    La reazione più più forte, più intensa più ampia è stata
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    di rifiuto immediato, quella che chiamiamo reazione "di pancia".
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    E' quella che ha causato l'organizzazione
  • Not Synced
    immediata, per cui nel giro di tre giorni
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    sono comparse 230 firme contro,
  • Not Synced
    laddove noi, gli abitanti, siamo 190.
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    C'è stata una prima riunione un anno e mezzo fa,
  • Not Synced
    d'estate, prima che arrivassero i migranti,
  • Not Synced
    quindi non conoscevamo le persone,
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    non avevamo dato un volto,
  • Not Synced
    non avevamo ha dato un nome a queste persone.
  • Not Synced
    E c'è stata una riunione nel paese.
  • Not Synced
    Io non sono di Poggio alla Croce,
  • Not Synced
    vengo dal paese vicino....
  • Not Synced
    e nella riunione ci sono state delle persone
  • Not Synced
    che proprio erano aggressive,
  • Not Synced
    ma perché avevano paura.
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    La loro reazione non è frutto della cattiveria
  • Not Synced
    ma dietro c'è anche una realtà
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    che bisogna raccontare
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    bisogna dire che era dovuta al fatto che
  • Not Synced
    nessuno era preparato a questo,
  • Not Synced
    nessuno era stato avvertito
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    che venivano gli stranieri, i migranti
  • Not Synced
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    Siccome fecero fare delle firme,
  • Not Synced
    ma io ero d'accordo solamente
  • Not Synced
    perché volevo sapere questi ragazzi
  • Not Synced
    come venivano sistemati, cosa venivano a fare..
  • Not Synced
    poi invece non era quello il motivo,
  • Not Synced
    era perché non ce li volevano,
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    e allora ho detto che questa firma
  • Not Synced
    era stata estorta e che non ero d'accordo.
  • Not Synced
    Hanno detto: «Fra un anno vi si rammenterà,
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    vedrete, perché noi abbiamo paura..
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    io ho una bambina di 18 mesi che probabilmente
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    non potrò mandare nella strada»
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    ..addirittura le prime volte ci avevano, mi avevano,
  • Not Synced
    chiesto di firmare, io non ho voluto firmare
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    e sono diventata la pecora nera
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    Sono neri, il discorso è uno solo,
  • Not Synced
    e quello magari si riesce poco bene a digerire,
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    non è facile l'integrazione, quello no,
  • Not Synced
    anche per loro.
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    C'era una sensazione, un'atmosfera tremenda,
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    a me tremavano le gambe veramente,
  • Not Synced
    ho riconosciuto dei bambini
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    che ho visto quando erano piccoli e, ormai grandi,
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    spaventatissimi, che hanno iniziato a dire
  • Not Synced
    che non li volevano, che non volevano i migranti
  • Not Synced
    perché la loro vita sarebbe cambiata,
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    non avrebbero potuto più andare in giro
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    per il Poggio tranquilli,
  • Not Synced
    e non avrebbero potuto più fare le passeggiate..
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    ma lo urlavano in modo proprio aggressivo
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    e io ho iniziato a tremare e avrei voluto dire,
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    non sono riuscita perché tremavo,
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    che mi dispiaceva tantissimo vedere che
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    dei bambini che da piccoli erano stati abituati
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    alla condivisione, a stare tutti insieme
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    mi ricordo che allora c'erano anche dei bambini
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    di colore nelle nostre classi,
  • Not Synced
    che giocavano tutti insieme
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    ora erano diventati così e che mi facevano paura loro
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    più che i migranti che dovevano arrivare,
  • Not Synced
    perché sentivo una rabbia una violenza
  • Not Synced
    che mi spaventava
  • Not Synced
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    Quando poi l'astronave con gli "omini neri"
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    era effettivamente atterrata alla fine riuscimmo
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    ad organizzare in un locale sotto la chiesa
  • Not Synced
    che poi è quello che Don Martin il nostro parroco,
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    ha messo a disposizione per tutto il resto
  • Not Synced
    della vicenda, ad organizzare un primo cerchio
  • Not Synced
    dove facemmo, proprio all'inizio, un gioco
  • Not Synced
    disposti sulle sedie in maniera del tutto casuale,
  • Not Synced
    quindi mescolati, un po' di loro un po' di noi
  • Not Synced
    E cominciammo il gioco, attaccammo un pezzo
  • Not Synced
    di carta alla parete ed ognuno di noi cominciò
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    a scrivere..
  • Not Synced
    «Andrea Formiconi, italiano, parla l'italiano»..
  • Not Synced
    E poi puntando il pennarello verso uno a caso,
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    quello è il suo turno e allora lui scrive
  • Not Synced
    e ognuno di noi quindi scriveva
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    di che paese era, come si chiamava
  • Not Synced
    e che lingua parlava.
  • Not Synced
    In questo semplice gioco si aprì sostanzialmente
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    un mondo, un universo perché su quattordici
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    o quindici ragazzi vennero fuori i dodici o tredici
  • Not Synced
    lingue e poi venne fuori che c'erano
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    degli analfabeti che si riconoscevano
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    perché impugnavano in maniera improbabile
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    il pennarello e in realtà non scrivevano il loro nome
  • Not Synced
    ma lo disegnavano.
  • Not Synced
    Però allo stesso tempo c'erano ragazzi invece
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    scolarizzati, ad un estremo c'era un ragazzo
  • Not Synced
    che poi emerse che addirittura era scappato
  • Not Synced
    quando stava facendo
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    il quarto anno di matematica.
  • Not Synced
    Questo fa capire il ventaglio enorme di storie
  • Not Synced
    e situazioni umane diverse che c'è dietro a questo
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    stereotipo, che noi chiamiamo con nomi univoci:
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    il migrante; dove ad ognuno viene in testa
  • Not Synced
    un omino nero, sempre il solito,
  • Not Synced
    con una storia standard:
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    assolutamente no!
  • Not Synced
  • Not Synced
    Io credo che la scintilla che ha mosso tutta questa
  • Not Synced
    voglia della scuola è stato un ragazzo maliano, Alì,
  • Not Synced
    che mi aveva individuata perché avevamo parlato
  • Not Synced
    un po' francese ed un giorno l'ho visto arrivare
  • Not Synced
    a casa mia - io non abito in paese
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    c'è un chilometro e mezzo di strada sterrata
  • Not Synced
    è arrivato da solo, con quaderno e matita
  • Not Synced
    dicendomi:
  • Not Synced
    «Io voglio imparare l'italiano».
  • Not Synced
    Noi siamo tre che si sono imbarcati in questa
  • Not Synced
    avventura della "scuolina" di Poggio alla Croce
  • Not Synced
    non sapendo cosa ci sarebbe successo.
  • Not Synced
    Bisognava fare qualcosa
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    per aiutare questi ragazzi e si pensava
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    che la cosa migliore fosse insegnare loro l'italiano,
  • Not Synced
    più che altro aiutarli ad avere fiducia in loro stessi.
  • Not Synced
    Come noi abbiamo paura dei loro neri,
  • Not Synced
    loro hanno paura di noi bianchi,
  • Not Synced
    loro hanno paura di noi.
  • Not Synced
    Poi la cosa buffa è che avevamo coinvolto
  • Not Synced
    un sacco di gente che non c'entrava niente
  • Not Synced
    con l'insegnamento: c'era Marcie, una canadese,
  • Not Synced
    e sapeva pochissimo l'italiano
  • Not Synced
    ma è stata insegnante di italiano,
  • Not Synced
    e poi abbiamo avuto anche Willy,
  • Not Synced
    che ancora è qui con noi che legge, fa il dettato,
  • Not Synced
    fa tutte le cose con questi ragazzi
  • Not Synced
    Sono una maestra delle elementari
  • Not Synced
    al martedì esco dalla mia classe,
  • Not Synced
    magari stanchissima,
  • Not Synced
    soprattutto l'anno scorso che avevo una prima,
  • Not Synced
    e mi siedo in macchina e dico:
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    no, ma chi me lo fa fare?
  • Not Synced
    Ma io sono matta, ma perché vado là
  • Not Synced
    che sono stanchissima,
  • Not Synced
    dovrei andare a casa a riposarmi o a fare da cena
  • Not Synced
    e poi invece chiudo gli occhi e penso:
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    se è una cosa giusta quella che sto facendo
  • Not Synced
    mi arriveranno le energie! E parto
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    e poi sono felice
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    perché arrivi li e vedi quei sorrisi coi denti bianchi
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    quegli occhi felici... che ti aspettano
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    che ti ringraziano che sono lì,
  • Not Synced
    che non vedono l'ora che gli insegni qualcosa.
  • Not Synced
  • Not Synced
    Sono arrivata qui un po' per caso,
  • Not Synced
    ho conosciuto questa esperienza
  • Not Synced
    grazie ad Andreas, ai suoi racconti
  • Not Synced
    nelle aule universitarie e ho deciso di venire
  • Not Synced
    a dare un'occhiata.
  • Not Synced
    La domanda che mi si rivolge più spesso
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    è perché lo faccio, soprattutto perché
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    quello che colpisce di me è il fatto che arrivo
  • Not Synced
    da quasi 90 chilometri di distanza quindi mi faccio
  • Not Synced
    comunque quasi due ore di macchina
  • Not Synced
    solo per arrivare qui.
  • Not Synced
    Non è facile spiegarlo, perché la ragione
  • Not Synced
    risiede in tantissime piccole cose:
  • Not Synced
    sono i gesti, gli sguardi, le emozioni,
  • Not Synced
    le sensazioni che provi quando stai a contatto
  • Not Synced
    con queste persone con questi ragazzi,
  • Not Synced
    che poi alla fine sono vite, sono esperienze,
  • Not Synced
    sono mondi con cui tu vieni a contatto
  • Not Synced
    e di cui tu spesso non sai niente.
  • Not Synced
  • Not Synced
    Io vado a scuola a Figline Valdarno ogni giorno,
  • Not Synced
    Il lunedì e il martedì vado con la macchina
  • Not Synced
    ma gli altri giorni con la bicicletta.
  • Not Synced
    Andare non è difficile, ma lo è ritornare
  • Not Synced
    perché ci vuole un'ora e trenta minuti, è faticoso.
  • Not Synced
    Quando ero in Africa non sono andato a scuola
  • Not Synced
    e fortunatamente mi sono ritrovato in Europa
  • Not Synced
    e ho incontrato le persone che mi stanno aiutando
  • Not Synced
    e mi hanno iscritto a scuola.
  • Not Synced
    Il mio obiettivo è imparare la lingua italiana
  • Not Synced
    vorrei restare in Italia, vorrei lavorare
  • Not Synced
    per aiutare la mia famiglia in Africa.
  • Not Synced
    Allora devo concentrarmi per studiare
  • Not Synced
    è il mio obiettivo
  • Not Synced
    Mi chiamo Madou Koulibaly, vengo dalla Guinea
  • Not Synced
    e ho 20 anni.
  • Not Synced
    Sono arrivato in Italia
    da un anno e due mesi, è stato un viaggio molto difficile, non posso dimenticarlo, è stato molto pericoloso. Ho sacrificato la mia vita per cercare la fortuna in Europa e grazie a Dio sono entrato in Italia il 13 giugno 2018 e sono stato trasferito a Poggio alla Croce.
Title:
Documentario "Ubuntu. Io sono perché noi siamo"
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Video Language:
Italian
Duration:
52:00

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