-
Not Synced
Eh... in questi anni è cambiato molto
-
Not Synced
perché prima le cose erano un po' più diverse
-
Not Synced
gente più semplice, gente che... frequentava
-
Not Synced
il centro del paese, come posso dire...
-
Not Synced
e ora stanno più in casa, è meno...
-
Not Synced
è meno vissuto, forse il paese.
-
Not Synced
Prima eravamo tutti più concentrati sulla
-
Not Synced
mia bottega... ecco il mondo, la vita... l'era
-
Not Synced
svolta lì. E anche per conoscersi, per capirsi
-
Not Synced
per avere opinioni anche diverse
-
Not Synced
ma per arrivare a un dialogo poi...
-
Not Synced
era più facile. Era vita, secondo me era vita.
-
Not Synced
Poggio alla Croce si potrebbe definire una "piccola Svizzera",
-
Not Synced
è in un posto bellissimo fra il Chianti ed il Valdarno,
-
Not Synced
gli abitanti sono operosi e collaborativi,
-
Not Synced
in estate viene organizzata una bella rassegna
-
Not Synced
che attira la gente dalle due valli.
-
Not Synced
Quando ci sono delle problematiche come il ghiaccio d'inverno
-
Not Synced
allora le informazioni circolano nella rete
-
Not Synced
e quindi sembrava un paesino ideale. Ecco
-
Not Synced
Quando poi nel nell'aprile del 2017 arriva la "bomba":
-
Not Synced
una notizia, arrivano trenta migranti nel "palazzo",
-
Not Synced
che sarebbe l'ex albergo che c'è in mezzo al paese.
-
Not Synced
Sembrava che stesse per atterrare un'astronave
-
Not Synced
con dentro degli "omini" neri.
-
Not Synced
Arriva l'uomo nero. Arriva l'uomo nero,
-
Not Synced
e tutti siamo con le creste ritte, impressionati,
-
Not Synced
anche io, devo dire la verità. Anche se lo senti dire
-
Not Synced
però senti dire il bene ed il male di questi ragazzi.
-
Not Synced
La reazione più più forte, più intensa più ampia è stata
-
Not Synced
di rifiuto immediato, quella che chiamiamo reazione "di pancia".
-
Not Synced
E' quella che ha causato l'organizzazione
-
Not Synced
immediata, per cui nel giro di tre giorni
-
Not Synced
sono comparse 230 firme contro,
-
Not Synced
laddove noi, gli abitanti, siamo 190.
-
Not Synced
C'è stata una prima riunione un anno e mezzo fa,
-
Not Synced
d'estate, prima che arrivassero i migranti,
-
Not Synced
quindi non conoscevamo le persone,
-
Not Synced
non avevamo dato un volto,
-
Not Synced
non avevamo ha dato un nome a queste persone.
-
Not Synced
E c'è stata una riunione nel paese.
-
Not Synced
Io non sono di Poggio alla Croce,
-
Not Synced
vengo dal paese vicino....
-
Not Synced
e nella riunione ci sono state delle persone
-
Not Synced
che proprio erano aggressive,
-
Not Synced
ma perché avevano paura.
-
Not Synced
La loro reazione non è frutto della cattiveria
-
Not Synced
ma dietro c'è anche una realtà
-
Not Synced
che bisogna raccontare
-
Not Synced
bisogna dire che era dovuta al fatto che
-
Not Synced
nessuno era preparato a questo,
-
Not Synced
nessuno era stato avvertito
-
Not Synced
che venivano gli stranieri, i migranti
-
Not Synced
-
Not Synced
Siccome fecero fare delle firme,
-
Not Synced
ma io ero d'accordo solamente
-
Not Synced
perché volevo sapere questi ragazzi
-
Not Synced
come venivano sistemati, cosa venivano a fare..
-
Not Synced
poi invece non era quello il motivo,
-
Not Synced
era perché non ce li volevano,
-
Not Synced
e allora ho detto che questa firma
-
Not Synced
era stata estorta e che non ero d'accordo.
-
Not Synced
Hanno detto: «Fra un anno vi si rammenterà,
-
Not Synced
vedrete, perché noi abbiamo paura..
-
Not Synced
io ho una bambina di 18 mesi che probabilmente
-
Not Synced
non potrò mandare nella strada»
-
Not Synced
..addirittura le prime volte ci avevano, mi avevano,
-
Not Synced
chiesto di firmare, io non ho voluto firmare
-
Not Synced
e sono diventata la pecora nera
-
Not Synced
Sono neri, il discorso è uno solo,
-
Not Synced
e quello magari si riesce poco bene a digerire,
-
Not Synced
non è facile l'integrazione, quello no,
-
Not Synced
anche per loro.
-
Not Synced
C'era una sensazione, un'atmosfera tremenda,
-
Not Synced
a me tremavano le gambe veramente,
-
Not Synced
ho riconosciuto dei bambini
-
Not Synced
che ho visto quando erano piccoli e, ormai grandi,
-
Not Synced
spaventatissimi, che hanno iniziato a dire
-
Not Synced
che non li volevano, che non volevano i migranti
-
Not Synced
perché la loro vita sarebbe cambiata,
-
Not Synced
non avrebbero potuto più andare in giro
-
Not Synced
per il Poggio tranquilli,
-
Not Synced
e non avrebbero potuto più fare le passeggiate..
-
Not Synced
ma lo urlavano in modo proprio aggressivo
-
Not Synced
e io ho iniziato a tremare e avrei voluto dire,
-
Not Synced
non sono riuscita perché tremavo,
-
Not Synced
che mi dispiaceva tantissimo vedere che
-
Not Synced
dei bambini che da piccoli erano stati abituati
-
Not Synced
alla condivisione, a stare tutti insieme
-
Not Synced
mi ricordo che allora c'erano anche dei bambini
-
Not Synced
di colore nelle nostre classi,
-
Not Synced
che giocavano tutti insieme
-
Not Synced
ora erano diventati così e che mi facevano paura loro
-
Not Synced
più che i migranti che dovevano arrivare,
-
Not Synced
perché sentivo una rabbia una violenza
-
Not Synced
che mi spaventava
-
Not Synced
-
Not Synced
Quando poi l'astronave con gli "omini neri"
-
Not Synced
era effettivamente atterrata alla fine riuscimmo
-
Not Synced
ad organizzare in un locale sotto la chiesa
-
Not Synced
che poi è quello che Don Martin il nostro parroco,
-
Not Synced
ha messo a disposizione per tutto il resto
-
Not Synced
della vicenda, ad organizzare un primo cerchio
-
Not Synced
dove facemmo, proprio all'inizio, un gioco
-
Not Synced
disposti sulle sedie in maniera del tutto casuale,
-
Not Synced
quindi mescolati, un po' di loro un po' di noi
-
Not Synced
E cominciammo il gioco, attaccammo un pezzo
-
Not Synced
di carta alla parete ed ognuno di noi cominciò
-
Not Synced
a scrivere..
-
Not Synced
«Andrea Formiconi, italiano, parla l'italiano»..
-
Not Synced
E poi puntando il pennarello verso uno a caso,
-
Not Synced
quello è il suo turno e allora lui scrive
-
Not Synced
e ognuno di noi quindi scriveva
-
Not Synced
di che paese era, come si chiamava
-
Not Synced
e che lingua parlava.
-
Not Synced
In questo semplice gioco si aprì sostanzialmente
-
Not Synced
un mondo, un universo perché su quattordici
-
Not Synced
o quindici ragazzi vennero fuori i dodici o tredici
-
Not Synced
lingue e poi venne fuori che c'erano
-
Not Synced
degli analfabeti che si riconoscevano
-
Not Synced
perché impugnavano in maniera improbabile
-
Not Synced
il pennarello e in realtà non scrivevano il loro nome
-
Not Synced
ma lo disegnavano.
-
Not Synced
Però allo stesso tempo c'erano ragazzi invece
-
Not Synced
scolarizzati, ad un estremo c'era un ragazzo
-
Not Synced
che poi emerse che addirittura era scappato
-
Not Synced
quando stava facendo
-
Not Synced
il quarto anno di matematica.
-
Not Synced
Questo fa capire il ventaglio enorme di storie
-
Not Synced
e situazioni umane diverse che c'è dietro a questo
-
Not Synced
stereotipo, che noi chiamiamo con nomi univoci:
-
Not Synced
il migrante; dove ad ognuno viene in testa
-
Not Synced
un omino nero, sempre il solito,
-
Not Synced
con una storia standard:
-
Not Synced
assolutamente no!
-
Not Synced
-
Not Synced
Io credo che la scintilla che ha mosso tutta questa
-
Not Synced
voglia della scuola è stato un ragazzo maliano, Alì,
-
Not Synced
che mi aveva individuata perché avevamo parlato
-
Not Synced
un po' francese ed un giorno l'ho visto arrivare
-
Not Synced
a casa mia - io non abito in paese
-
Not Synced
c'è un chilometro e mezzo di strada sterrata
-
Not Synced
è arrivato da solo, con quaderno e matita
-
Not Synced
dicendomi:
-
Not Synced
«Io voglio imparare l'italiano».
-
Not Synced
Noi siamo tre che si sono imbarcati in questa
-
Not Synced
avventura della "scuolina" di Poggio alla Croce
-
Not Synced
non sapendo cosa ci sarebbe successo.
-
Not Synced
Bisognava fare qualcosa
-
Not Synced
per aiutare questi ragazzi e si pensava
-
Not Synced
che la cosa migliore fosse insegnare loro l'italiano,
-
Not Synced
più che altro aiutarli ad avere fiducia in loro stessi.
-
Not Synced
Come noi abbiamo paura dei loro neri,
-
Not Synced
loro hanno paura di noi bianchi,
-
Not Synced
loro hanno paura di noi.
-
Not Synced
Poi la cosa buffa è che avevamo coinvolto
-
Not Synced
un sacco di gente che non c'entrava niente
-
Not Synced
con l'insegnamento: c'era Marcie, una canadese,
-
Not Synced
e sapeva pochissimo l'italiano
-
Not Synced
ma è stata insegnante di italiano,
-
Not Synced
e poi abbiamo avuto anche Willy,
-
Not Synced
che ancora è qui con noi che legge, fa il dettato,
-
Not Synced
fa tutte le cose con questi ragazzi
-
Not Synced
Sono una maestra delle elementari
-
Not Synced
al martedì esco dalla mia classe,
-
Not Synced
magari stanchissima,
-
Not Synced
soprattutto l'anno scorso che avevo una prima,
-
Not Synced
e mi siedo in macchina e dico:
-
Not Synced
no, ma chi me lo fa fare?
-
Not Synced
Ma io sono matta, ma perché vado là
-
Not Synced
che sono stanchissima,
-
Not Synced
dovrei andare a casa a riposarmi o a fare da cena
-
Not Synced
e poi invece chiudo gli occhi e penso:
-
Not Synced
se è una cosa giusta quella che sto facendo
-
Not Synced
mi arriveranno le energie! E parto
-
Not Synced
e poi sono felice
-
Not Synced
perché arrivi li e vedi quei sorrisi coi denti bianchi
-
Not Synced
quegli occhi felici... che ti aspettano
-
Not Synced
che ti ringraziano che sono lì,
-
Not Synced
che non vedono l'ora che gli insegni qualcosa.
-
Not Synced
-
Not Synced
Sono arrivata qui un po' per caso,
-
Not Synced
ho conosciuto questa esperienza
-
Not Synced
grazie ad Andreas, ai suoi racconti
-
Not Synced
nelle aule universitarie e ho deciso di venire
-
Not Synced
a dare un'occhiata.
-
Not Synced
La domanda che mi si rivolge più spesso
-
Not Synced
è perché lo faccio, soprattutto perché
-
Not Synced
quello che colpisce di me è il fatto che arrivo
-
Not Synced
da quasi 90 chilometri di distanza quindi mi faccio
-
Not Synced
comunque quasi due ore di macchina
-
Not Synced
solo per arrivare qui.
-
Not Synced
Non è facile spiegarlo, perché la ragione
-
Not Synced
risiede in tantissime piccole cose:
-
Not Synced
sono i gesti, gli sguardi, le emozioni,
-
Not Synced
le sensazioni che provi quando stai a contatto
-
Not Synced
con queste persone con questi ragazzi,
-
Not Synced
che poi alla fine sono vite, sono esperienze,
-
Not Synced
sono mondi con cui tu vieni a contatto
-
Not Synced
e di cui tu spesso non sai niente.
-
Not Synced
-
Not Synced
Io vado a scuola a Figline Valdarno ogni giorno,
-
Not Synced
Il lunedì e il martedì vado con la macchina
-
Not Synced
ma gli altri giorni con la bicicletta.
-
Not Synced
Andare non è difficile, ma lo è ritornare
-
Not Synced
perché ci vuole un'ora e trenta minuti, è faticoso.
-
Not Synced
Quando ero in Africa non sono andato a scuola
-
Not Synced
e fortunatamente mi sono ritrovato in Europa
-
Not Synced
e ho incontrato le persone che mi stanno aiutando
-
Not Synced
e mi hanno iscritto a scuola.
-
Not Synced
Il mio obiettivo è imparare la lingua italiana
-
Not Synced
vorrei restare in Italia, vorrei lavorare
-
Not Synced
per aiutare la mia famiglia in Africa.
-
Not Synced
Allora devo concentrarmi per studiare
-
Not Synced
è il mio obiettivo
-
Not Synced
Mi chiamo Madou Koulibaly, vengo dalla Guinea
-
Not Synced
e ho 20 anni.
-
Not Synced
Sono arrivato in Italia
da un anno e due mesi, è stato un viaggio molto difficile, non posso dimenticarlo, è stato molto pericoloso. Ho sacrificato la mia vita per cercare la fortuna in Europa e grazie a Dio sono entrato in Italia il 13 giugno 2018 e sono stato trasferito a Poggio alla Croce.