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Ho scelto questa canzone
perché quest'estate
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mia sorella ha passato
un momento critico
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e la trovavo spesso
ad ascoltare questa canzone.
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E la trovavo spesso
ad ascoltare questa canzone.
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Pensavo che la tranquillizzasse.
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Piaceva particolarmente anche a me
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perché mi sembrava
che il tempo si fermasse.
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Cosa stupenda se succedesse!
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Riuscirei a fare
tantissime delle cose a cui tengo,
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tra cui la mia più grande passione,
quella del correre.
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Infatti, il mio sogno più grande è quello
di partecipare alla na...
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partecipare alle olimpiadi
e di entrare nella nazionale italiana
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di atletica leggera.
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Ma gran parte di queste cose purtroppo
io non riesco a farle
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perché la mia scuola occupa
gran parte del mio tempo.
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E voi penserete:
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beh, Sara, quando ritorni a casa
studi e vai a correre.
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E invece no,
perché io sono dislessica
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e il mio tempo si misura
in maniera diversa da quella degli altri.
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La definizione di dislessia è:
disturbo specifico nella lettura
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e fa parte dei DSA,
disturbi specifici nell'apprendimento.
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Quindi una difficoltà nell'imparare.
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Così c'era scritto sulla mia diagnosi,
ma adesso ve lo spiego a modo mio.
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Sapete? Quando sei alle elementari
c'è un periodo secondo me bellissimo
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dove tutti i bambini leggono piano
e nessuno si arrabbia se sbagli una parola
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o se finisci qualche secondo dopo.
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Ma poi, tutto ad un tratto,
le cose cambiarono
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e iniziarono a esser sempre più veloci
e a far sempre meno errori
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e questo succede, ovviamente,
se non sei dislessico.
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E a me che piaceva la velocità,
mi sentivo sempre più lenta
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rispetto ai miei compagni.
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Vedevo i miei compagni correre
sulle pagine
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e io rimanevo ferma.
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I miei l'hanno capito fin da subito,
infatti, fin da quando ero una bambina,
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sono andata da tanti dottori
per migliorare la pronuncia
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in certe mie parole.
Ad esempio, da piccola
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non sarei mai riuscita a dire
"ramarro marrone"
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perché non sapevo dire la "r",
ma come non sapevo dire la "s",
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quindi non sapevo dire il mio nome, no?
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Cosa buffa una bambina
che non sa dire il proprio nome!
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Mi ricordo che mi faceva fare
questi esercizi molto semplici,
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se volete potete provare,
è molto divertente,
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e mi faceva mettere
la lingua contro i denti
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e mi faceva dire la "r" così, "rrrrrr".
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Dopo un po' di tempo
sono riuscita a dire "ramarro marrone"
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ma come sono riuscita a dire il mio nome.
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Certe parole ancora oggi
non riesco a dirle
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e faccio difficoltà a pronunciarle.
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E poi, quando ritorno a casa
e ci sono i compiti,
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è l'educatrice che mi assiste.
Quindi, anche se ho un'oretta libera,
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mi sdraio sul divano
distrutta dalla giornata trascorsa.
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Però questo non è un problema solo mio
perché in Italia
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ci sono circa 250 mila persone
con disturbi specifici nell'apprendimento.
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Ora vi mostro una slide.
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Fate fatica vero?
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Adesso invece ve ne mostro un'altra
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e sono sicura
che la gran parte di voi avrà detto:
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"Ohh, adesso sì che si capisce".
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Come vi ho fatto vedere nella prima slide
è come vede una persona miope
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quando non porta gli occhiali.
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E allora io volevo porvi due domande.
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Giudichereste mai una persona
solo perché porta gli occhiali?
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Oppure, pretendereste mai
che questa persona studi senza occhiali
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per sentirsi come gli altri?
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Io penso proprio di no
perché è una pazzia.
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Ecco. La dislessia è un po'
la stessa identica cosa:
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una particolarità che rende
il nostro modo di apprendere
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diverso da quello degli altri.
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Eppure chi è dislessico si sente
perennemente diverso.
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Alzi la mano
chi di voi porta gli occhiali.
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Vedete? A portare gli occhiali
non c'è niente di cui vergognarsi.
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Forse, ok, quando scoliamo la pasta
ci si appannano tutti gli occhiali
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e non vediamo più dove va la pasta,
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però con una passata di un panno
ritorna tutto come prima.
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Con la dislessia non è la stessa cosa,
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che con un bidibi-bodibi-bù
ritorna tutto come prima.
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Infatti, se in una sala come questa
a me avessero chiesto se avevo un DSA,
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probabilmente avrei risposto di no
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perché avrei avuto paura
di essere giudicata.
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Tante persone ti guardano
come se avessi una malattia
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super contagiosa.
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Ma volevo rassicurare tutti,
non siamo contagiosi, anzi,
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se provaste a parlare
con una persona diversa
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dal vostro...
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dal vostro approccio,
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sono sicura che ampliereste
il vostro modo limitato di pensare.
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E se ci sono quelle persone
che dicono che la dislessia è un problema,
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ci sono anche quelle persone
che dicono che la dislessia non esiste
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e che sia solo una scusa
per non fare.
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Ma ve lo immaginate voi
dire a un miope...
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A un miope che...
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Dire a un miope...
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Ma ve lo immaginate
di dire a un miope
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che non deve portare gli occhiali,
che si deve impegnare di più?
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Io penso proprio di no.
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Ecco.
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Per noi è tutto un po' più difficile,
però l'importante è non rimanere fermi.
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Ci sono tantissimi personaggi
che hanno avuto successo
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pur essendo dislessici.
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Ma io volevo precisare
proprio perché erano dislessici.
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Volevo farvi d'esempio
Einstein, Leonardo da Vinci,
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Walt Disney e Steve Jobs.
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Ma avrete capito che non sono qui
a parlarvi della loro stupenda vita.
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Ma ho scoperto che c'è una caratteristica
che li accomuna tutti.
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Non si sono focalizzati sul loro problema,
che in questo caso era la dislessia,
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ma hanno trovato un modo
per concentrarsi
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su altre loro caratteristiche.
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E questo lo può fare chiunque,
un dislessico, un disgrafico,
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ma anche un semplice essere umano.
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Ecco. Io la penso in questo modo,
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che non bisogna continuare a dire
che la dislessia non esiste.
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C'è addirittura chi dice che è un dono
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e io non sopporto nemmeno
chi dice che è un dono la dislessia.
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Però io penso
che la dislessia ti dia l'opportunità
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di sviluppare altre tue caratteristiche.
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Infatti, proprio perché sono dislessica,
ho sviluppato tre miei superpoteri.
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Fin da quando sono piccola,
sono una ragazza super furba,
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che ha sempre cercato la strada più corta
per arrivare alla soluzione.
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Poi pratico, a livello agonistico,
l'arrampicata sugli specchi.
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Ho cercato quasi sempre
di rigirare il discorso dalla mia parte,
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anche quando so benissimo
di non avere ragione.
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Infine, ho una super memoria.
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Sono sicura
che questo super potere
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lo vorrebbe avere chiunque.
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Riesco a memorizzare una data
o anche un nome così sentito di sfuggita
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per una lunga distanza di tempo.
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Una ultima mia scoperta
è stata l'organizzazione.
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Non posso dire che sia un mio super potere
ma ci sto lavorando su.
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E per la prima volta
riesco ad organizzare le mie attività
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e non faccio più le cose all'ultimo.
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Da gennaio non ho più l'educatrice
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e infatti ho concluso l'anno scolastico
da sola, orgogliosa dei miei risultati.
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E il tempo che occupavo con l'educatrice
l’ho diviso tra compiti e palestra.
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Questo per me è stato un grande traguardo
perché finalmente sono riuscita
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a far qualcos'altro
oltre ai miei doveri quotidiani.
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Volevo lasciarvi
con un piccolo messaggio:
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che anche se sono dislessica,
anche se siete dislessici,
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di non abbandonare mai i propri sogni
e che nessuno ha il diritto di dirvi
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che non riuscirete mai
nel lavoro dei propri sogni.
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La mia presentazione non ha una fine,
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state tranquilli è una metafora,
finisco fra poco!
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E volevo lasciarvi con...
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Volevo dirvi che domani,
quando vi alzate dal letto,
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pensate a quello che sapete fare
e quello in cui vi sentite veloci
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e riuscite a trovare
un piccolo spazio per voi stessi
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oltre ai vostri doveri quotidiani.
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Grazie.