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Il genere è una delle narrazioni fondamentali create dalla specie umana.
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È una storia che iniziano a raccontarci già prima della nostra nascita.
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Ci viene raccontata ancora e ancora, per tutta la vita, in modi che talvolta
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sono in accordo a come ci sentiamo intimamente, e altre volte non lo sono affatto.
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La narrazione del nostro genere si interseca con gli altri aspetti della nostra esperienza personale
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con la nostra posizione sociale,
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con le nostre abilità fisiche e mentali,
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se abbiamo soldi o siamo al verde,
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in quale categoria razziale siamo incasellatə,
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la nostra posizione geografica, e così via.
Tutte insieme queste cose influenzano enormemente
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le opportunità che avremo nella vita e gli abusi che subiremo.
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Il genere è uno strumento con cui la società categorizza le persone in un binarismo, maschile e femminile,
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riservandoci diverse forme di trattamento su questa base.
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Essere etichettatə come maschi o femmine detta una serie di norme:
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da come devi apparire, comportarti e chi devi trovare attraente,
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fino ai ruoli che ti spettano nella famiglia e nella società.
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Le narrazioni che rinforzano il binarismo di genere sono imposte tramite istituzioni
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come la famiglia,
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il lavoro,
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la religione,
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la legge e la sanità,
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così come il costante assedio di informazioni visive attraverso varie forme di media.
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Si intromettono nel lungo processo di consapvolezza delle diverse identità di genere
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poichè finiamo intrappolatə nel tentativo di conformarci alla loro narrrazione.
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Il genere non riguarda solamente l'espressione di un individuo,
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non è un'esperienza umana banale del tipo "scegli la tua avventura".
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Per individui e comunità che hanno subito schiavitù e colonialismo
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la riappropriazione delle proprie tradizioni di genere può essere più importante della loro totale rimessa in discussione.
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E ciò va di pari passo con la rivendicazione dei generi non binari, come i two-spirit,
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che sono stati quasi del tutto eliminati dal colonialismo.
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In altre situazioni, conformarci intenzionalmente alle norme di un genere binario ci consente
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di ottenere un reddito attraverso il lavoro sessuale o sopravvivere fisicamente a periodi di incarceramento.
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Questi sono anche meccanismi di sopravvivenza contro gli attacchi incessanti della violenza patriarcale, coloniale
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e capitalista.
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All'interno di questo sistema, lə anarchichə hanno trovato diversi modi di rispondere.
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Per alcunə di noi l'abolizione del genere è una questione di primaria importanza.
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L'identità queer è vista come una negazione di tutte le categorie di genere, non solo di quelle binarie.
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Questa prospettiva è importante in special modo per combattere la tendenza liberale e riformista
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che arruola nuove identità nello status quo senza che possano combatterlo, o nemmeno diventare consapevoli
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delle fondamenta violente su cui poggia.
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È nauseante vedere la nostra lunga storia
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di battaglie queer e femministe venire distorte in campagne di arruolamento per poliziottə gay
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o donne amministratore delegato.
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Per questo gli approcci anarchici alle questioni di genere devono anche mantenere al loro interno un'analisi su razza,
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classe,
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colonialismo e potere,
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e devono rigettare l'inclusione e la rappresentazione mainstream.
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Per altrə anarchichə invece l'identità queer non è una negazione, ma una valida e reale espressione
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del nostro io interiore.
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La creazione e le sperimentazioni di genere sono significative e belle, e anche mascolinità
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e femminilità sono aspetti importanti di ciò.
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Il genere può essere un modo per creare solidarietà, comunità e celebrare i nostri modi di essere
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nel mondo.
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Sotto al patriarcato il binarismo di genere diventa un'arma e il genere diventa uno strumento per categorizzare
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il mondo e distribuire il potere.
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È un insieme di pratiche che mettiamo in atto con i nostri corpi attraverso il capitalismo, il patriarcato
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e la supremazia bianca.
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La mascolinità tossica, perpetrata principalmente da uomini cis, serve allo scopo di infliggere violenza
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a chi trasgredisce le norme di genere, sotto forma di violenza domestica e attacchi alle persone queer.
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Gli stessi uomini cis sono tenuti in riga dalla minaccia di subire a loro volta questa violenza maschile
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nelle prigioni.
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Questo continuo flusso di violenza, minacciata e messa in atto, fa si che le persone continuino
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a rispettare i propri ruoli produttivi e riproduttivi, fornendo il flusso di lavoro e bambini che mantiene vivo
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il capitalismo.
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E giusto per essere chiarə, anche se le scene anarchiche sono sempre stati luoghi in cui trovare
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un po' di libertà dalle norme di genere, anche noi riproduciamo etero-normatività e sessismo,
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spesso in modi
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che sono tristemente familiari a quelli che si vedono in qualunque altro contesto.
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Quando questo accade, mettiamo in atto una serie di risposte, dal contrattacco dellə sopravvissutə,
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a processi di responsabilizzazione,
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all'organizzazione tra solə donne e persone trans.
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Ma qualunque metodo scegliamo per affrontare i comportamenti patriarcali, sono sempre metodi orientati
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all'autogestione, senza l'intromissione di polizia e tribunali.
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L'intenzione è trovare modi di distribuire attenzione e cura in modo che l'intervento in caso di dinamiche di genere tossiche
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avvenga prima che il danno sia fatto.
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Quindi non importa chi voi siate, trovate compagnə e complici, persone di cui vi fidate
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e con cui potete essere vulnerabili.
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Impariamo ad avere cura lə unə dellə altrə e condividere il peso di tutti i lavori
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necessari nella vita quotidiana.
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La lotta per rivendicare la tua narrazione di genere sarà una lotta
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che può durare per tutta la tua vita.
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Non affrontarla da solə.
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<3