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Vinay Venkatraman: "Artigianato tecnologico" per chi è tecnologicamente demunito

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    Frugal Digital sostanzialmente è un piccolo gruppo di ricerca al C.I.D.
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    dove stiamo cercando
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    visioni alternative su come creare una società digitalmente globale.
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    È questo che stiamo cercando.
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    E lo facciamo perché crediamo
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    che le tecnologie al silicio oggi siano perlopiù
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    una cultura dell'eccesso.
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    Si tratta di realizzare i gadget più veloci, più efficienti
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    e più strabilianti possibili
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    quando circa due terzi del mondo
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    a malapena riesce ad accedere alla tecnologia di base
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    per soddisfare i bisogni fondamentali della vita,
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    compresa la salute, l'educazione
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    e tutti questi problemi fondamentali.
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    Quindi prima di cominciare, voglio raccontarvi un piccolo aneddoto,
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    la storia di un uomo che ho incontrato una volta a Mumbai.
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    Quest'uomo, si chiama Sathi Shri.
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    È una persona straordinaria,
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    perché è un piccolo imprenditore.
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    Gestisce un piccolo negozio
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    in una delle strade secondarie di Mumbai.
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    Ha un negozietto di 10 metri quadri,
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    dove si fa molto.
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    È incredibile, perché non riuscivo a credere ai miei occhi
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    quando ci sono capitato la prima volta.
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    In sostanza, quello che fa è gestire tutti questi servizi:
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    micro-pagamenti, prenotazione di biglietti
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    e tutti quei servizi di base per cui andate online,
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    ma lo fa per la gente offline
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    e li connette al mondo digitale.
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    Ma soprattutto, fa soldi
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    vendendo queste ricariche telefoniche,
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    per gli abbonamenti prepagati.
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    Ma poi, nel retro, ha questo angolino
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    con qualche impiegato
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    dove riparano praticamente tutto.
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    Qualunque telefono cellulare, qualunque gadget, loro lo riparano.
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    Ed è incredibile perché ho portato il mio iPhone
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    e mi ha chiesto, "Vuoi un aggiornamento?"
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    "Sì." (Risate)
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    Ero un po' scettico, ma poi, ho deciso
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    di provare con un Nokia. (Risate)
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    Sono rimasto sbalordito da questa versatilità ingegneristica
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    e dalle competenze racchiuse in questo spazietto di due metri.
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    Hanno scoperto tutto quello che serviva
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    per smantellare, smontare,
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    riscrivere i circuiti, risistemare il programma,
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    fare tutto quello che volete con il telefono,
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    e riescono a riparare tutto rapidamente.
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    Lasciate il vostro telefono la mattina
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    e lo recuperate dopo pranzo,
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    ed è stato abbastanza incredibile.
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    Ma poi ci siamo chiesti
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    se fosse un fenomeno locale, o veramente globale.
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    E con il tempo abbiamo cominciato a capire
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    facendo ricerche sistematiche
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    cos'era questo ecosistema di riparazioni,
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    perché è una cosa che si verifica
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    non solo in una strada di Mumbai.
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    Si verifica in tutto il paese.
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    Sono presenti anche in Africa, come, per esempio,
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    a Cape Town in cui abbiamo fatto ricerche estese.
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    Anche qui a Doha ho trovato questo piccolo angolino
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    dove si possono far riparare sveglie e orologi,
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    che hanno un sacco di piccole parti. Non è facile.
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    Provate voi se non ci credete.
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    Ma cosa alimenta tutto questo?
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    È l'intero ecosistema dei ricambi a basso costo
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    e le forniture che, letteralmente, vengono prodotte in tutto il mondo,
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    e poi redistribuite al servizio di questa industria,
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    e si possono comprare anche parti di recupero.
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    Sostanzialmente, non si devono per forza comprare
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    cose nuove. Computer inutilizzabili
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    vengono smontati,
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    e si possono comprare parti recuperate
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    e cose che si possono riassemblare in nuove configurazioni.
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    Ma cosa ci offre questo nuovo approccio?
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    Questa è la vera domanda, perché è una cosa
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    che è sempre esistita, è parte di qualunque società
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    priva di risorse sufficienti.
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    Ma c'è un paradigma interessante.
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    C'è l'artigianato classico,
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    e poi c'è l'artigianato tecnologico.
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    Lo chiamiamo artigianato tecnologico perché sta emergendo.
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    Non è una cosa consolidata.
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    Non è istituzionalizzato.
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    Non viene insegnato nelle università.
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    Viene insegnato con il passaparola,
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    ed è un sistema di educazione informale.
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    Ci siamo detti: "Cosa possiamo imparare da questo?
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    Quali sono i valori chiave che ne possiamo trarre?"
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    Il punto principale è la cultura della riparazione locale,
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    che è fantastica perché significa che il vostro prodotto
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    o il vostro servizio non devono passare attraverso
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    un complesso sistema burocratico per essere riparato.
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    Permette anche una fabbricazione economica, che è fantastico,
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    significa quindi che ci si può fare molto di più.
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    E poi, la cosa più importante è
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    che ci offre ampie statistiche sul low cost.
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    Significa che si possono incorporare
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    algoritmi abbastanza interessanti e tanti altri tipi
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    di idee applicabili ad apparecchi molto semplici.
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    La chiamiamo industria artigianale del silicio.
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    In pratica è quello che era il sistema o il paradigma
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    prima della rivoluzione industriale e si sta verificando di nuovo
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    in modo totalmente nuovo in piccole botteghe digitali
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    in tutto il pianeta, in molti paesi in via di sviluppo.
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    Abbiamo giocato con questa idea,
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    e ci siamo chiesti: "Cosa ci possiamo fare?
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    Possiamo crearne un servizio o un prodotto?"
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    Una delle prime cose che abbiamo fatto è questa, che abbiamo chiamato
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    una piattaforma multimediale. La chiamiamo "scatola portapranzo".
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    In pratica tra i contesti che abbiamo studiato
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    ci sono le scuole di zone molto remote dell'India.
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    C'è questa idea meravigliosa della scuola con insegnante unico,
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    cioè un singolo insegnante che fa tutto,
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    che insegna questa meravigliosa impostazione sociale.
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    È una scuola informale,
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    ma è veramente un'istruzione olistica.
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    L'unica cosa che non hanno
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    è l'accesso alle risorse. Non hanno neanche un libro di testo
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    e non hanno neanche un vero e proprio programma di studio.
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    Ci siamo detti: "Cosa possiamo fare per dare la possibilità a questo insegnante
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    di fare di più?" Come può accedere al mondo digitale?
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    Invece di essere unico detentore dell'informazione,
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    che possa essere un facilitatore dell'informazione.
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    Ci siamo chiesti: "Quali sono i passi necessari per sostenere gli insegnanti?"
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    Come si può dare accesso al digitale a questo insegnante,
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    e come si può creare una piattaforma multimediale poco costosa
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    che possa essere costruita e gestita localmente?"
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    Siamo andati un po' in giro.
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    Siamo andati a rovistare nei mercati locali,
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    e abbiamo cercato di capire: "Cosa possiamo prendere per renderlo possibile?"
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    Le cose che abbiamo trovato
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    sono un telefono cellulare con un piccolo proiettore
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    che costa circa 60 dollari.
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    Siamo andati a comprare una torcia con una grossa batteria
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    e una serie di piccoli altoparlanti.
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    Sostanzialmente, il telefono cellulare ci dà
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    una piattaforma multimediale connessa.
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    Ci permette di andare online e ci permette di caricare file
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    di diversi formati e farli girare.
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    La torcia dà questa luce LED molto intensa,
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    sei ore di batterie ricaricabili
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    e la scatola portapranzo è un bel pacchetto
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    in cui si può mettere dentro tutto,
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    e una seria di piccoli altoparlanti
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    per amplificare il suono a dovere.
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    Credetemi, queste classi sono abbastanza rumorose.
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    Sono ragazzi che urlano a squarciagola,
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    e bisogna veramente alzare il volume.
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    Lo abbiamo portato in questo piccolo laboratorio
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    di riparazione di telefoni cellulari,
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    ed ecco la magia che si realizza.
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    Abbiamo smantellato tutto,
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    lo abbiamo riassemblato in una nuova configurazione,
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    e abbiamo fatto questo mix di hardware,
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    insegnando sistematicamente a questo tizio come fare.
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    E viene fuori questo, una scatoletta portapranzo -- l'involucro.
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    (Applausi)
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    Lo abbiamo testato sistematicamente sul campo,
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    perché con il collaudo sul campo si imparano
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    lezioni importanti, e lo abbiamo ripetuto varie volte.
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    Uno dei problemi principali era il consumo di batteria e la ricarica.
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    La luminosità era un problema, quando da fuori entra troppa luce.
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    Spesso i tetti sono rotti, quindi non c'è abbastanza
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    buio in classe per fare queste cose.
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    Abbiamo esteso l'idea. Lo abbiamo sperimentato varie volte,
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    e la versione successiva con cui siamo usciti era una scatola
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    che di tanto in tanto sfruttava l'energia solare,
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    ma soprattutto si connette a una batteria d'auto,
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    perché la batteria d'auto è una fonte di energia molto diffusa
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    in posti dove non c'è abbastanza energia elettrica
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    o corrente elettrica inaffidabile.
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    E l'altra cosa che abbiamo fatto è stato
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    fare funzionare questa scatola da una chiave USB, perché ci siamo resi conto
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    che anche se c'era la rete GPRS, almeno sulla carta,
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    in teoria, era molto più efficiente
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    inviare dati tramite chiavetta USB via posta.
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    Ci potrebbe volere qualche giorno per arrivare,
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    ma almeno arriva in alta definizione
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    con una qualità affidabile.
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    Quindi abbiamo fatto questa scatola, e l'abbiamo collaudata
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    ancora e ancora, e stiamo ripetendo
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    queste cose varie volte.
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    Ma non si limita solo all'istruzione.
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    Questo tipo di tecnica o metrologia
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    si può in realtà applicare ad altre aree,
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    e vi racconterò un'altra storia.
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    Si tratta di un piccolo apparecchio chiamato medi-metro.
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    Sostanzialmente è un piccolo proiettore sanitario che abbiamo sviluppato.
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    In India, c'è un gruppo di persone straordinarie,
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    i lavoratori del sistema sanitario chiamati lavoratori ASHA.
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    In pratica sono coloro che nel sistema sanitario lavorano in prima linea
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    che vivono nella comunità locale e sono formati
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    con strumenti di base e concetti di base di assistenza sanitaria,
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    e lo scopo principale è quello di informare le persone
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    su come condurre una vita migliore, ma anche
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    indirizzare o raccomandare
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    sul tipo di assistenza sanitaria a cui dovrebbero rivolgersi.
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    In sostanza sono servizi di indirizzamento.
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    Ma il problema è che ci siamo resi conto,
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    dopo un po' di ricerche, che sono bravissimi
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    a indirizzare le persone alla clinica più vicina
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    o al servizio sanitario pubblico, ma quello che succede
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    al servizio sanitario pubblico è che ci sono queste file lunghissime
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    e troppe persone che sovraccaricano il sistema
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    semplicemente perché non ci sono abbastanza dottori o strutture
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    per la popolazione che viene indirizzata.
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    Quindi qualunque cosa, da un banale raffreddore
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    a un caso grave di malaria, riceve lo stesso
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    livello di attenzione e non ci sono priorità.
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    Ci siamo detti: "Ci deve essere per forza
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    un modo migliore di fare le cose."
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    Ci siamo chiesti: "Cosa possiamo fare per i lavoratori ASHA
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    che permetta loro di diventare un valido filtro,
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    ma non solo un filtro, un vero e proprio sistema di indirizzamento
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    ben concepito che permetta un bilanciamento della rete,
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    e indirizzi i pazienti a diverse fonti di assistenza sanitaria
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    a seconda della gravità o della criticità della situazione."
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    La vera domanda era
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    come responsabilizzare questa donna.
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    Come le diamo maggiore potere con semplici strumenti
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    che non siano solo diagnostici, ma di analisi
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    in modo che possa consigliare meglio i pazienti?
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    Farebbe una grossa differenza nel sistema,
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    perché il tempo di attesa
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    e le distanze che la gente deve percorrere, spesso
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    da 7 a 15 chilometri, talvolta a piedi,
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    per un semplice controllo, sono molto dannosi,
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    nel senso che dissuadono le persone
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    dall'accedere alle cure sanitarie.
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    Se ci fosse qualcosa che può fare,
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    sarebbe fantastico.
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    Quello che abbiamo fatto è stato convertire questo strumento
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    in uno strumento medico.
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    Vi mostro come funziona,
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    perché è un processo molto semplice.
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    Bruno, vuoi unirti a noi?
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    Vieni qui. (Applausi)
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    Quello che faremo
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    è misurare qualche parametro di base su di te,
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    comprese le pulsazioni e il tasso di ossigeno
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    nel sangue.
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    Metti il pollice qui sopra.
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    Bruno Giussani: Così, funziona?
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    Vinay Venkatraman: Sì. Va bene.. BG: Ok.
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    VV: Ora lo faccio partire. Spero che funzioni.
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    (Bip) Fa anche bip, perché è una sveglia dopo tutto.
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    Allora... (Risate)
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    Lo metto in posizione iniziale e poi
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    schiaccio il bottone lettura. (Bip)
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    Ci mette un po' ad analizzarti. (Bip)
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    E poi il puntatore va a puntare su tre posizioni diverse.
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    Vediamo cosa succede.
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    (Bip) Oh Bruno, puoi andare a casa.
  • 11:23 - 11:27
    BG: Bene. Buone notizie. (Applausi)
  • 11:27 - 11:30
    VV: Quindi ... (Applausi)
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    Il fatto è che
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    se il puntatore, sfortunatamente, avesse puntato sul rosso,
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    dovevamo portarti d'urgenza in ospedale.
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    Fortunatamente, non oggi. E se avesse puntato sull'arancione
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    o sul giallo, significava che avevi bisogno
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    di cure sanitarie per un certo periodo.
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    Quindi è un semplice processo di analisi in tre fasi
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    che può cambiare l'equazione
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    del funzionamento del sistema sanitario in molti modi.
  • 11:56 - 11:58
    BG: Grazie per le buone notizie. VV: Sì.
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    (Applausi)
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    Molto brevemente, vi spiego come funziona,
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    perché è la parte più interessante.
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    Sostanzialmente, le tre cose necessarie
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    per trasformare da questo a questo
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    è un economico telecomando per la televisione
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    che si trova ormai in tutte le case,
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    qualche componente di un mouse da computer,
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    cose che si possono scovare a bassissimo prezzo,
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    e qualche componente che va pre-programmato.
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    È un micro-controller con qualche
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    componente aggiuntivo che viene consegnato a bassissimo costo
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    in tutto il mondo, ed è tutto quello che serve,
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    con un po' di talento nel trafficare,
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    per convertire questo apparecchio in qualcos'altro.
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    Ora stiamo facendo regolari test sul campo
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    per accertarci che una cosa come questa
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    possa avere senso per un lavoratore ASHA.
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    Li confrontiamo con i test di riferimento
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    di strumentazioni professionali per vedere se c'è un certo grado
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    di variazione nell'efficacia e se ha un qualche impatto
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    sulla vita delle persone. Ma soprattutto,
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    quello che stiamo cercando di fare
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    è portarlo a livello industriale perché
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    ci sono più di 250 000 lavoratori ASHA sul campo
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    che sono in prima linea e se possiamo dare
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    accesso a queste cose, almeno ad una parte di loro ,
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    cambierebbero semplicemente i conti del sistema sanitario pubblico
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    e cambierebbe il modo in cui funziona il sistema,
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    non solo a livello di pianificazione sistematica,
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    ma anche a livello popolare, al livello più basso.
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    Ecco qua, e spero di averlo fatto nel modo migliore.
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    Grazie. (Applausi)
  • 13:39 - 13:47
    (Applausi)
Title:
Vinay Venkatraman: "Artigianato tecnologico" per chi è tecnologicamente demunito
Speaker:
Vinay Venkatraman
Description:

Due terzi del mondo non ha accesso all'ultimo smartphone, ma i negozi locali di elettronica sono esperti nella riparazione di vecchi apparecchi con parti a basso costo. Vinay Venkatraman illustra il suo lavoro di "artigianato digitale", tramite il quale un telefono cellulare, un portapranzo e una torcia possono diventare un proiettore per una scuola locale o una sveglia e un mouse si combinano per diventare un'apparecchiatura medica per lo smistamento locale.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
14:08

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