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Running with the Kenyans

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    Thanks to Silvia Signorelli
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    Marathonclubcdc.it
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    Il libro è la storia del mio periodo in Kenya, in questo paese unico al mondo.
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    Non ce n’è un altro, o magari sì.
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    È una strana combinazione fra un’Africa rurale e la presenza di migliaia di atleti, circa 3000 atleti.
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    È un punto di vista insolito,
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    dal punto di vista del viaggio è molto interessante
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    andare in quel paese, perché incontri persone con cui hai qualcosa in comune.
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    Abbiamo condiviso la corsa,
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    anche se venivamo da due parti diverse del mondo.
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    Ma allo stesso tempo, il libro è anche un’indagine sul perché i corridori kenioti siano così bravi.
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    Questa domanda non è stata il motivo principale per cui sono partito
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    ma è una delle prime domande che mi ponevano
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    tutti quelli a cui parlavo del mio libro
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    : “perché queste persone sono così brave?”.
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    Ed è una domanda a cui ho cercato di rispondere durante tutto il libro
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    sempre consapevole di dover capire.
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    Sai, ci sono centinaia di fattori più o meno rilevanti.
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    Quindi è la storia di un team che fa questa incredibile corsa
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    ed è la storia del perché questi corridori siano così imbattibili.
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    Allora, eccoci. Prima corsa in Kenya. Andiamo.
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    Una delle preoccupazioni era:
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    come farò a stare dietro a questa gente.
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    Ho avuto un colloquio, riportato nel libro, prima di partire
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    con alcuni corridori kenioti mentre ero a Londra.
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    Sai, il corridore giovane più lento
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    era comunque tre minuti più veloce di me.
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    E questo rispetto al mio tempo migliore, non al peggiore.
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    Dovevo affrontare quest’immensa differenza nella capacità di correre.
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    Ma il mio obiettivo era quello di correre con loro
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    e dovevo risolvere il problema.
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    La Lewa Marathon è molto famosa negli ambienti della corsa.
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    Mi sembra che ormai si disputi da circa 10 anni.
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    Si corre attraverso un parco nazionale
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    un’immensa area di circa 5000 acri dove gli animali sono liberi
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    e si incontrano leoni, ghepardi, elefanti, bufali, rinoceronti.
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    La corsa è in realtà una maratona
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    e quindi copre un territorio molto vasto.
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    Fa molto caldo, sono circa 32-33 gradi fino alla fine della gara.
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    È molto secco e polveroso e si corre
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    su queste piste soffici che “polverizzano” le gambe.
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    Ed è anche alto, 5500 piedi (1676 m) ed è faticoso respirare
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    Quindi è una gara abbastanza dura
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    E loro impediscono ai leoni di attaccare e di mangiarti
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    lo stesso fanno per i bufali e i rinoceronti
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    Insomma cercano di tenere lontano
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    gli animali selvatici mediante gli elicotteri
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    che pattugliano il cielo e spaventano i leoni che si avvicinano troppo
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    Ci sono oltre mille atleti che corrono tutti insieme
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    ma circa 800 di loro fanno mezza maratona
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    Quindi nel primo giro ci sono tante persone
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    che corrono ravvicinate, ma nel secondo giro
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    scendono a 200 e diventa molto dispersivo
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    perché si corre in questo panorama meraviglioso
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    di canyon di fronte a noi
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    e molti apripista stanno tutti davanti
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    La loro abilità di spaziare è molto ampia
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    in questi incredibili canyon
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    dove i primi sono sempre davanti
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    e gli atleti li devono percorrere in 7-8 ore
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    La persona che ha elaborato
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    la teoria sulla corsa a piedi nudi
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    ci è arrivato attraverso lo studio degli atleti kenioti
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    E quindi mi sono detto, quando andrò in Kenya
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    questo è come corrono loro
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    e io voglio fare tutto quello che fanno loro
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    Quindi ho bisogno di imparare queste cose
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    Il fatto è che loro corrono a piedi nudi
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    sin da piccoli, perché non hanno scelta.
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    Non hanno scarpe da corsa
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    Questo fatto di correre a piedi nudi
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    gli dà questo incredibile stile
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    perché se corri a piedi nudi devi essere leggero sui piedi
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    non puoi battere forte sul terreno
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    perché ti ferisci i piedi, ti ferisci le gambe
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    Con il tempo impari a correre
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    in questo modo così leggero
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    Inoltre c’è questo fatto, la grande differenza
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    fra questo correre a piedi nudi
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    che può non avvenire tutte le volte
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    diciamo questo correre saltuariamente
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    a piedi nudi e correre con le scarpe
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    La differenza sta nel colpire il terreno
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    con il tallone o con la punta o la pianta del piede
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    Quando corri a piedi nudi non puoi colpire
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    il terreno con il tallone, è troppo doloroso
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    Il tuo corpo impara come fare.
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    Ecco perché tutti i kenioti imparano
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    a correre in questo modo delizioso
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    Noi cresciamo in questo paese
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    calzando scarpe con solette
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    non tanto per correre, ma per camminare e quindi
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    È un grande addestramento in Kenya
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    Un addestramento da un detentore di record mondiale
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    un vecchio prete irlandese
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    che si chiama padre Colm
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    È veramente molto conosciuto
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    ed è il padre della corsa in Kenya
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    Ma lui ci ha insegnato come i kenioti
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    risolvono questa relazione con il terreno
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    correndo senza scarpe, capiscono il terreno
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    capiscono come atterrare
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    E non è facile per noi, noi indossiamo scarpe
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    sin da quando siamo piccoli per colpire il terreno
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    quando hai bisogno di essere protetto
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    In realtà indossavo le scarpe
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    , è una scarpa per correre a piedi nudi
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    Non le ho mai messe mentre giravo il Kenya
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    Ma qualche mese prima di partire
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    le portavo perché dovevo correre a piedi nudi
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    ma i miei piedi non erano forti abbastanza
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    le mie piante sono troppo morbide, delicate
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    Mio padre diversi anni era
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    il primo corridore britannico
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    ed è partito per stare con dei kenioti1
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    a Terrington dove ha una casa, a sud-ovest di Londra.
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    Non so con precisione quanto tempo ci sia stato
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    ma credo che abbia trascorso sei mesi nella casa
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    allenandosi con loro
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    E ha raccontato che è stato uno shock
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    per lui rendersi conto di quanto siano concentrati,
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    di quanto vi si dedichino.
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    Non vanno al ristorante, non fanno nulla,
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    solo dormono, mangiano e corrono.
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    Diciamo un valore olimpico.
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    Mio padre era affascinato da chiunque
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    riusciva a non fare altro che dormire,
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    mangiare e correre ed è questo quello che faccio
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    Spesso fa riferimento a questa esperienza
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    che gli ha fatto aprire gli occhi,
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    vedere la forza di questi corridori al top in Kenya,
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    capire come vivevano, ed ha realizzato
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    che questo era ciò che dovevo fare per vincere.
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    In Kenya tutti vivono così,
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    non solo i primi due o tre al top,
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    ma giù fino a quelli che hanno comunque
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    una speranza di diventare un corridore.
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    C’è così tanto successo in quest’area,
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    ci sono così tante persone
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    che hanno avuto un enorme successo
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    nella maratona di Londra
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    o nella maratona di New York
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    o soltanto un risultato minore
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    nella Barrow (??) Half-Marathon,
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    la Galway Marathon, e tornare con 2000 dollari
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    rende tutto meritevole di sforzi.
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    Ci sono anni e anni di esperienza,
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    così tante migliaia di persone
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    che ce l’hanno fatta che ti fanno dire:
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    voglio diventare un corridore,
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    un atleta, ecco quello che voglio fare,
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    vivere giorno e notte.
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    Sai sono stato anche in Etiopia
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    e lì l’allenamento è completamente diverso.
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    E questo è interessante.
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    I kenioti non hanno niente
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    che li interessi rispetto al loro training,
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    mentre in Etiopia fanno questi percorsi
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    a forma a serpente uno dietro all’altro,
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    in mezzo agli alberi su piste strette,
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    zigzagando avanti e indietro,
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    superando le rocce, sempre sul lato di ripide montagne.
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    E quindi è completamente diverso
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    da come lo facciamo noi,
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    e sempre uno dietro l’altro, per tutta la vita,
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    in questo interessante gioco
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    di “seguire il proprio leader”,
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    seguire la persona davanti a te.
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    E poi fanno questo sprint alla fine,
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    questi buffi esercizi di ondeggiare
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    con braccia che fanno in Etiopia.
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    Voglio dire fanno tutti la stessa cosa,
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    tutti seguono lo stesso percorso di training,
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    ma è molto diverso.
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    Ma il sistema keniota sembra...
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    Sai non c’è niente di rivoluzionario.
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    Ma non è questo il segreto
Title:
Running with the Kenyans
Description:

British club runner Adharanand Finn moved to Kenya with his family to discover the secret behind the phenomenal success of Kenyan runners. He took a camera with him, and here he talks about his experiences and we see what life was like, as he discusses his book Running with the Kenyans.

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Video Language:
English
Duration:
09:18
Francesco Fratini edited Italian subtitles for Running with the Kenyans
Francesco Fratini edited Italian subtitles for Running with the Kenyans
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Italian subtitles

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