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Caro rispettato Thay

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cara sorella

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perché c'è solo una sorella monaca qui

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e cari amici

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oggi è giovedì 1 dicembre 2016

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siamo al New Hamlet

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questa mattina, quando è sorto il sole

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ho guardato fuori

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la prima cosa che ho notato è stato il [br]cielo azzurro

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ed immediatamente mi è venuta[br]in mente una canzone

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"La mente è un limpido cielo blu"

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C'è qualcuno qui conosce la canzone?

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alcuni, più di uno

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forse la possiamo cantare in inglese[br]e in francese

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la mente è un limpido cielo blu

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la mente è un limpido cielo blu

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i pensieri vengono, i pensieri vanno

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la mente è un limpido cielo blu

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in francese

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l'’ésprit est un ciel tout bleu

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l'’ésprit est un ciel tout bleu

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les pensées vont et viennent,

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l’ésprit est un ciel tout bleu,

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grazie molte

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in questo ritiro invernale

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stiamo esaminando il nobile[br]ottuplice sentiero

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abbiamo già esaminato della retta visione

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e abbiamo iniziato ad esaminare [br]il retto pensiero

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oggi vorrei condividere un po' di più [br]sul retto pensiero e sul pensiero in generale

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c'è cosi tanto da dire che ho [br]difficoltà a scegliere di che cosa parlare

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il Dharma è profondo e amorevole

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il punto non è di cosa parlare,

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ma su cosa condividere

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vorrei iniziare condividendo alcune [br]esperienze personali

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che riguardano la mente ed il pensiero

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quando ero giovane, attorno ai[br]vent'anni

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sono stata colpita da [br]forti episodi di emicrania

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e ho trovato un modo per guarire la[br]mia emicrania

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l'unica cosa che potevo fare quando avevo [br]l'emicrania era

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sdraiarmi - ma non completamente, un po'[br]sollevata -

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tenere la stanza completamente al buio

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e con un po' di aria fresca

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se c'era anche solo un po' di luce, questa[br]avrebbe peggiorato l'emicrania

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non potevo sopportare l'incenso:

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l’incenso, o un profumo forte,

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andavano direttamente su dal naso fino [br]alla testa peggiorando la mia emicrania

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un giorno mentre ero sdraiata nella stanza[br]buia

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al fresco, senza rumori o odori, [br]né luci

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ho notato che se la mia mente era molto[br]tranquilla e calma

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il dolore si calmava

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e potevo effettivamente essere e consapevole dei pensieri[br]che passavano come nuvole nel cielo

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e di tanto in tanto era come se 'afferrassi'[br]una nuvola ed entrassi in relazione con essa

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cioè era come se saltassi [br]su quel pensiero

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e nel minuto - o nel secondo in cui facevo questo

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mi veniva un dolore in testa, [br]come un lampo,

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ed era così doloroso che mi dicevo:[br]"Non pensare"

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e immediatamente lasciavo andare

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e tornavo a questo spazio dove[br]potevo vedere le nuvole cha passavano

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all'epoca non meditavo "ufficialmente"

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quindi volevo dare parole [br]a questa esperienza

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e dopo averla sperimentata [br]per la prima volta,

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lo facevo più volte quando [br]emergeva l’emicrania:

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mi sdraiavo in una stanza buia

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e andavo in questo spazio dove potevo[br]osservare le nuvole

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o piuttosto, dove ero consapevole [br]dei pensieri che passavano nella mente

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e ogni volta che mi coinvolgevo con un[br]pensiero

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mi dicevo: "Non pensare", e tornavo[br]immediatamente a quell'altro spazio

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Quindi ho pensato: ho scoperto[br]che ci sono due modi di pensare,

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e uno l'ho chiamato pensiero passivo

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i pensieri che vanno e vengono [br]come le nuvole nel cielo

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l'altro tipo di pensiero l'ho chiamato[br]pensiero attivo

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quando mi sentivo coinvolta in uno dei [br]pensieri che mi passavano per la mente

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Ogni volta che avevo un emicrania,

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praticavo – ora direi così -

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e lentamente i periodi tra un emicrania e[br]e l'altro si allungarono

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non era più ogni due settimane ma una[br]volta al mese, ogni due mesi

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e improvvisamente una volta ho pensato

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“oh, non ho più avuto l’emicrania da sei mesi”,

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e poi un intero anno

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e poi ho dimenticato completamente [br]di aver mai avuto delle emicranie.

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questa è un'esperienza che ho fatto con[br]l'emicrania

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o con il pensiero

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poi mi sono iscritta ad un gruppo[br]che praticava meditazione

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l'insegnante parlava di diversi tipi [br]di scuole di meditazione

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e un giorno parlò del fatto che [br]nella tradizione zen giapponese

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i praticanti non pensano, - questo è zen,[br]non pensi -

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così pensai

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"io so come si fa e penso [br]che andrò in Giappone"

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non avevo mal di testa e quindi non so [br]quanto fossi motivata al non pensare

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tornerò su questo più tardi

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quindi [questa è] un esperienza con il pensiero che[br]ho chiamato pensiero passivo e attivo

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man mano che continuavo[br]la mia pratica di meditazione

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sono tornata lentamente a[br]focalizzare la mente su una sola cosa

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il mio respiro

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e usavo parole per accompagnare il mio [br]respiro, come: inspiro/espiro

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questo è stato prima di [br]venire a Plum Village

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“inspiro, espiro”, finché la mia mente [br]si focalizzò soltanto su “inspiro, espiro”,

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poi lasciavo andare spontaneamente [br][le parole] “inspiro, espiro”

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e restavo ancora in questo spazio dove [br]i pensieri semplicemente passano.

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Alcuni anni dopo, e dopo altre[br]esperienze di vita

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stavo facendo un ritiro silenzioso [br]di un mese

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avevo avuto dei momenti difficili nella[br]mia vita

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e quando praticavo la meditazione seduta[br]mi sforzavo veramente di concentrarmi.

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e ogni volta che notavo che la mia mente [br]vagava, dicevo: no, torna indietro,

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questo è l’argomento, è su questo che [br]mi sto focalizzando, la meditazione”.

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Dopo una settimana di quel ritiro[br]silenzioso di un mese,

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ogni volta che andavo a sedermi sul cuscino[br]immediatamente mi veniva un mal di testa lancinante

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e ci sono volute alcune meditazioni sedute [br]scoprire che avevo creato un conflitto

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in me stessa, mi sforzavo

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non stavo guardando quello che sorgeva[br]nella mente,

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lo sopprimevo e cercavo con forza di[br]focalizzarmi sull'inspirazione e sull'espirazione

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per porre rimedio a questo decisi, [br]che ogni volta

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che praticavo la meditazione seduta avrei [br]lasciato che la mia mente andasse dove voleva andare

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lasciandola vagare in qualunque luogo

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restando semplicemente[br]consapevole di dove andava

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se era lì, se stava pensando al domani, se[br]stava pensando al giorno prima,

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oppure magari se era spaventata da qualcosa [br]che stava succedendo in sala…

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Dopo alcuni giorni in cui facevo così,

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- e alcuni giorni significava parecchie[br]sessioni di meditazione seduta -

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ho potuto andare, sedermi sul cuscino[br]e concentrarmi

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tornare al respiro e davvero[br]respirare con gioia.

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Un altra esperienza, è qualcosa che può[br]capitare anche ad altri qui tra noi:

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ho avuto un periodo di depressione

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ero realmente sorpresa perché amo[br]la natura

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e passavo del tempo in natura [br]ma immusonita

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non consapevole di niente,

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ma fuori dalla casa dove vivevo,

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c'erano due bellissimi alberi di[br]ciliegio

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era aprile ed erano entrambi fioriti,[br]completamente fioriti

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uno con fiori bianchi e l'altro rosa

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quindi pensai: “Quei due [br]alberi di ciliegio,

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ogni volta che li guardo, ogni anno [br]in aprile , li guardo con gioia,

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ma ora esco, li vedo, e dico[br]‘uffa e allora?’

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Forse li guarderò e mi fermerò[br]semplicemente per un attimo a guardarli,

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solo a guardarli;

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so che c’è gioia in quegli[br]alberi di ciliegio,

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l'ho sperimentato questo per molti anni".

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Quindi lo facevo ogni volta che uscivo[br]dalla casa, guardavo gli alberi,

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li guardavo semplicemente,

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e dopo non molti giorni sono uscita[br]li ho guardati, ho detto “oh!”,

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[poi di nuovo] “uffa”,

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un momento in cui ho detto “bellissimo”, [br]poi basta, proprio un secondo,

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ma nel secondo in cui avevo di nuovo[br]sperimentato la gioia, ho capito

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che c’era gioia negli alberi di ciliegio[br]e ho continuato a farlo.

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E dopo che i ciliegi avevano smesso di[br]fiorire, ho guardato altre cose

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attorno alla casa, cose che amavo

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e dopo poco tempo[br]mi sentivo già molto meglio

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all'epoca ho anche realizzato

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che in tutte le meditazioni [br]sedute che avevo fatto,

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concentrare la mente, essere in questo regno[br]dove in cui i pensieri passano come nuvole

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in realtà non avevo imparato [br]molto della mia mente

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così ho iniziato a cercare luoghi in cui [br]praticare, sono arrivata a Plum Village

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e qui ho trovato quello [br]che stavo cercando.

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A Plum Village noi pratichiamo yoniso [br]manaskara che significa "attenzione appropriata"

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portare l'attenzione alle cose che [br]nutrono il nostro benessere

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che ci aiuteranno ad aiutare gli altri a[br]nutrire il loro benessere

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prestare attenzione in un modo che ci aiuterà[br]a guarire e a trasformare la nostra sofferenza

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e condividerlo con altri, in modo che anche loro [br]possano trasformare e guarire la loro sofferenza.

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Mi sono resa conto che

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quando uscivo dalla casa

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e guardavo agli alberi di ciliegio

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stavo praticando yoniso manaskara,

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anche se non ne sapevo nulla [br]ufficialmente,

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quindi, quando osserviamo la nostra mente

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poniamoci la domanda

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quale è l'attuale inclinazione della[br]nostra mente

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quale è l'attuale tendenza della nostra[br]mente

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vediamo delle possibilità

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o vediamo dei problemi

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le situazioni che incontriamo[br]durante la nostra vita quotidiana,

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tendiamo a vederle come difficoltà o come[br]opportunità, come possibilità?

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il Buddha disse:

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"Qualunque cosa frequentemente pensiamo [br]diventa l'inclinazione della nostra mente

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“Qualunque cosa noi pensiamo [br]o su cui riflettiamo frequentemente

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diventa l’inclinazione della nostra mente”.

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E come possiamo sapere qual è[br]l’inclinazione della mente, come lo scopriamo?

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Come scopriamo questa inclinazione[br]della mente?

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Il discorso sul modo migliore[br]per vivere soli

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il Buddha insegnò le seguenti cose sul[br]modo migliore per vivere soli

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Non inseguite il passato

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Non perdetevi nel futuro

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Il passato non c’è più

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il futuro non è ancora arrivato

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Osservando a fondo la vita così com’è

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proprio qui e ora,

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il praticante dimora[br]nella stabilità e nella libertà

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Dobbiamo essere diligenti oggi,

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domani sarebbe troppo tardi:

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la morte arriva inaspettata.

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Come si può scendere a patti con essa?

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Il saggio ciama una persona[br]che dimora

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nella presenza mentale notte e giorno

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“colui che conosce il modo migliore[br]per vivere soli”

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che cosa si intende con[br]inseguire il passato?

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Quando noi con­sideriamo come[br]era il nostro corpo in passato,

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come erano le nostre sensazioni in passato

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come erano le nostre percezioni in passato

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come erano le nostr for­mazioni mentali in passato

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come era la nostra coscienza in passato

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quando consideriamo queste cose

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e la nostra mente è oppressa [br]e attaccata a queste cose

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che appartengono al passato

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allora quella persona sta[br]inseguendo il passato.

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Non dice che non possiamo pensare[br]al passato,

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dice: "siate consapevoli di come pensate[br]al passato",

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possiamo pensare al passato,

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possiamo osservare a fondo le[br]esperienze del passato

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e capire come quelle esperienze sono[br]venute in essere

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e quello che possiamo aver imparato da[br]quelle esperienze

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quindi pensare al passato

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è qualche cosa che io talvolta chiamo

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"un tentativo di riscrivere la storia",

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ho passato molte ore a cercare di farlo,

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ma non sono riuscita a cambiare nulla,[br]non sono andata lontano...

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Perciò, quando notiamo questa tendenza,

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la pratica è esserne consapevoli [br]e tornare al momento presente.

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Tornare al momento presente per[br]praticare yoniso manaskara

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l'attenzione appropriata

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e nutrirci in un modo

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da trovare pace e calma

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quando la nostra mente è calma ed in pace

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abbiamo chiarezza

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e possiamo praticare yoniso manaskara

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e vedere le cose del passato

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e osservare a fondo come sono successe,

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e non ne saremo trascinati via.

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Il Buddha continua così:

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"Quando consideriamo il modo [br]in cui era il nostro corpo in passato,

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le nostre sensazioni in passato,

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le percezioni in passato,

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le formazioni mentali in passato,

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la coscienza in passato

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quando consideriamo queste cose,

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ma la nostra mente non é schiava né[br]attaccata

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a queste cose che appartengono al passato

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allora non stiamo inseguendo il passato.

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Quindi guardare a fondo come sono[br]successe queste cose,

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è guardare nel passato senza[br]inseguire queste cose

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che appartengono al passato.

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Cosa si intende per perdersi nel futuro?

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Quando consideriamo il modo in cui [br]il nostro corpo sarà in futuro,

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come saranno le sensazioni, le percezioni,[br]le formazioni mentali, la coscienza,

9:59:59.000,9:59:59.000
quando consideriamo queste cose

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e la nostra mente è oppressa e fa [br]sogni a oc­chi aperti su queste cose

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che appartengono al futuro, allora [br]ci stiamo perdendo nel futuro.

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Questi sono gli scenari [br]che riguardano il futuro.

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Ho scritto molti scenari sul futuro

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e forse non sono l'unica.

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A seconda dell'inclinazione della nostra [br]mente,

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questi scenari sono scenari di disastro,

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oppure sono eventi splendidi, fantastici.

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gli scenari disastrosi ci causano[br]molta paura

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ci rendono spaventati del futuro

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e ci portano via la capacità[br]di essere nel momento presente.

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Quando arriva il momento[br]presente nel futuro,

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cioè quando il momento presente[br]diventa futuro -

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visto che abbiamo programmato[br]la nostra mente pensando

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che sarebbe stato un disastro,

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oppure abbiamo completamente [br]sopravvalutato il futuro -

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quando esso diventa presente

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e siamo davvero messi davanti a [br]quello che sta succedendo nel presente,

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potremmo cadere di colpo sul pavimento

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o potremmo non essere in grado di [br]vedere che cosa sta succedendo davvero,

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e come per lo scenario disastroso

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non saremo in grado di reagire in modo

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da dare una risposta appropriata alla[br]situazione.

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Poi continua: “Cosa significa non essere[br]catturati dal presente,

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cosa significa non perdersi nel presente?

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Quando noi pensiamo:

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questo corpo è me;

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io sono questo corpo

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Queste sensazioni sono me

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io sono queste sensazioni

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Questa percezioni sono me,

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io sono queste percezioni,

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questa formazione mentale è me,

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io sono questa formazio­ne mentale,

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questa coscienza è me,

9:59:59.000,9:59:59.000
io sono questa coscienza,

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allora siamo sopraffatti dal[br]presente”;

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quando facciamo il contrario [br]non siamo catturati dal presente.

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Il retto pensiero significa

9:59:59.000,9:59:59.000
retta visione

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il retto pensiero deriva dalla [br]visione

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e retta visione significa

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vedere la natura dell'interessere di[br]tutto ciò che è

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vedere la natura impermanente e di non sé[br]di tutto ciò che è

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vedere che il se è fatto di elementi [br]di non se.

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Abbiamo un canto bellissimo

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che si chiama

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"Il sutra della visione profonda che ci[br]conduce all'altra riva"

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conosciuto anche come

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"Sutra del Cuore"

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quando leggiamo il Sutra del Cuore,[br]o lo cantiamo,

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possiamo essere molto colpiti

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dalla visione veramente profonda

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degli esseri illuminati

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che hanno composto questo testo.

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La visione profonda che ci porta [br]all'altra riva

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è una pratica

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è una guida alla pratica

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Corpo, sensazioni, percezioni, formazioni[br]mentali

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e coscienza

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sono vuote di un sé separato;

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non sono entità con un sé separato

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quando abbiamo realizzato questo

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allora abbiamo il retto pensiero

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Quindi come scopriamo qual è l'inclinazione[br]della nostra mente?

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Se vogliamo imparare a conoscere la mente

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dobbiamo osservare la mente

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e possiamo farlo durante la meditazione[br]seduta,

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ma non solo durante la meditazione[br]seduta,

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possiamo farlo anche nella nostra vita[br]quotidiana

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naturalmente quando sediamo[br]possiamo osservare

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quali sono i nostri pensieri

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e quando vediamo un pensiero

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possiamo dire: bene,

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qual è la natura di questo pensiero?

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In altre parole:

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che cosa sto pensando e come sto[br]pensando a qualcosa,

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come sto pensando quello che sto pensando?

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Di nuovo, vedo possibilità

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o vedo dei problemi?

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Il mio pensiero esprime la [br]visione profonda

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che non sono[br]un’entità senza un sé separato,

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oppure il mio pensiero esprime [br]l'esperienza di essere catturata dall'idea

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di essere un'entità con un sé separato?

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Di essere catturata dall'idea di avere[br]un se separato

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che non ha niente a che fare con[br]nessun altro?

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Forse possiamo ascoltare un [br]suono di campana.

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Quindi, quando stiamo pensando

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a qualcosa che è accaduto nel passato

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qualche cosa che abbiamo fatto,

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qualcosa che abbiamo detto,

9:59:59.000,9:59:59.000
qualcosa che abbiamo fatto o detto

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di cui non siamo veramente contenti,

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e ci biasimiamo, e ci incolpiamo[br]tutto il tempo

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ci giudichiamo,

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ci diciamo che siamo cattivi,

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terribili

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- questo è quello che chiamiamo[br]dialogo interiore

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è un modo di parlare a noi stessi,

9:59:59.000,9:59:59.000
molto negativo;

9:59:59.000,9:59:59.000
abbiamo sviluppato la tendenza

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nella nostra mente

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a parlare a noi stessi in modo negativo

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Nel 1990 nel primo ritiro dei 21 giorni

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dal 6 di giugno sino alla fine di giugno,

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Thay ci diede da fare una meditazione di[br]gentilezza amorevole.

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Ho portato i miei appunti dell'epoca

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è una buona idea tenere gli appunti e[br]riguardarli di tanto in tanto

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[per ricordare] che cosa Thay ci[br]ha insegnato

9:59:59.000,9:59:59.000
e che cosa davvero pratichiamo,

9:59:59.000,9:59:59.000
di tutte le cose che abbiamo ricevuto.

9:59:59.000,9:59:59.000
Thay ci diede una meditazione sulla[br]gentilezza amorevole

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e ci chiese di osservare a fondo

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come siamo diventati.

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Una meditazione di maitri, che facciamo[br]prima per noi stessi

9:59:59.000,9:59:59.000
e poi per gli altri,

9:59:59.000,9:59:59.000
e Thay ha detto:

9:59:59.000,9:59:59.000
Prima di tutto visualizza te stesso,

9:59:59.000,9:59:59.000
visualizza il tuo fisico, il tuo corpo

9:59:59.000,9:59:59.000
vedi te stesso,

9:59:59.000,9:59:59.000
così come sei ora,

9:59:59.000,9:59:59.000
guarda il tuo stato di salute

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così come è adesso, e poi guarda il tuo[br]stato di salute com'era

9:59:59.000,9:59:59.000
all'epoca di un particolare evento della[br]tua vita di cui non sei molto contento;

9:59:59.000,9:59:59.000
poi osserva il tuo stato mentale

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com'è ora,

9:59:59.000,9:59:59.000
e ricorda com'era all'epoca di[br]quell'episodio;

9:59:59.000,9:59:59.000
osserva anche la tua situazione economica,[br]nella vita,

9:59:59.000,9:59:59.000
così come è ora

9:59:59.000,9:59:59.000
e com'era all'epoca di quell'evento;

9:59:59.000,9:59:59.000
poi osserva la tua situazione sociale

9:59:59.000,9:59:59.000
così com'è ora e com'era [br]all'epoca di quell'evento.

9:59:59.000,9:59:59.000
Allora capirai

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che qualunque siano state[br]le tue azioni all'epoca,

9:59:59.000,9:59:59.000
sono state così per tutte quelle [br]cause e condizioni:

9:59:59.000,9:59:59.000
la tua salute fisica,

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il tuo benessere mentale,

9:59:59.000,9:59:59.000
il tuo ambiente sociale,

9:59:59.000,9:59:59.000
la tua situazione economica

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tutti quegli elementi sono le condizioni[br]che ti hanno formato a quell'epoca.

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In questo modo

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possiamo acquisire una migliore [br]comprensione

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del perché abbiamo pensato, detto, e fatto[br]qualunque cosa abbiamo fatto,

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così possiamo generare comprensione e[br]compassione per noi stessi.

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Inoltre un elemento importante è questo:

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all'epoca abbiamo avuto accesso a [br]qualunque tipo di insegnamento

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che ci aiutasse a capire noi stessi?

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Questo è un elemento chiave,

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e capendolo possiamo anche capire che,

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considerando tutte quelle condizioni,

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abbiamo fatto del nostro meglio.

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Qualche volta si dice: " non avrei dovuto[br]dire quello,

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non avrei dovuto fare quello",

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si, adesso abbiamo la visione profonda

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che forse non è stato il modo più abile[br]di agire,

9:59:59.000,9:59:59.000
adesso,

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ma in quel momento non avevamo quella[br]intuizione profonda,

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non sapevamo come reagire[br]a quella situazione

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no sapevamo come guardarla[br]per capirla,

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ed è così che sorge la compassione.

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Poi Thay ci ha chiesto di fare [br]la stessa cosa

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per gli altri.

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Per quello che riguarda il nostro[br]ambiente sociale

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ci è stato anche chiesto di considerare[br]com'è stata la nostra infanzia,

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come siamo stati condizionati dalla nostra[br]infanzia.

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Questo è successo 26 anni fa,

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io penso che possiamo riscrivere quella[br]meditazione

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e inserire tutti gli elementi

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che nel frattempo abbiamo già capito,

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per esempio l'importanza dell'innaffiare

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in modo selettivo i semi della nostra

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coscienza deposito attraverso

9:59:59.000,9:59:59.000
yoniso manaskara, l'attenzione appropriata.

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L'inclinazione della nostra mente

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è fondamentalmente un espressione

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della manifestazione dei semi più forti

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della nostra coscienza deposito;

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i semi che emergono di più,

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questi sono l'inclinazione [br]della nostra mente;

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quindi se non siamo tanto felici[br]dell'inclinazione della nostra mente,

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controlliamo per vedere quali semi[br]stiamo innaffiando in noi nella giornata.

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Pratichiamo la consapevolezza dei pensieri

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che emergono

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e quando vediamo che un certo pensiero[br]è un pensiero

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che non porta benessere a me stesso[br]o agli altri,

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pratichiamo quello che viene chiamato[br]"cambiare il piolo" o cambiare la traccia di un CD,

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non so come lo chiamate adesso,

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o un MP4, di qualunque cosa si tratti,

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cambialo, ascolta qualcos'altro,[br]scegli qualcos'altro.

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Per essere in grado di scegliere, dobbiamo

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essere in grado di tornare [br]al momento presente,

9:59:59.000,9:59:59.000
essere nel momento presente

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ed è questo che facciamo quando[br]ascoltiamo la campana.

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Quando ascoltiamo la campana,

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che ascolteremo tra un attimo,[br]portiamo la mente a casa nel corpo,

9:59:59.000,9:59:59.000
diventiamo consapevoli che il nostro corpo[br]respira,

9:59:59.000,9:59:59.000
che siamo vivi

9:59:59.000,9:59:59.000
e possiamo semplicemente dire:[br]bene, cosa sto pensando?

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Qual è la tendenza della mia mente[br]proprio in questo momento?

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Qual è l'inclinazione della mia mente

9:59:59.000,9:59:59.000
espressa da questo pensiero?

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Forse possiamo ora ascoltare un suono[br]della campana

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e fare esattamente questo.

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Una domanda: quando stavamo tornando a[br]casa in noi stessi

9:59:59.000,9:59:59.000
diventando consapevoli dei nostri pensieri,

9:59:59.000,9:59:59.000
stavamo praticando yoniso manaskara?

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Che cosa avrebbe dovuto essere[br]yoniso manaskara

9:59:59.000,9:59:59.000
in quel momento?

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"Non dovrei pensare a quella cosa"

9:59:59.000,9:59:59.000
sarebbe definibile come yoniso manaskara?

9:59:59.000,9:59:59.000
Non necessariamente.

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Qualunque cosa io stia pensando,[br]questo è quello che sto pensando

9:59:59.000,9:59:59.000
e va bene,

9:59:59.000,9:59:59.000
il punto fondamentale è che io lo sappia,

9:59:59.000,9:59:59.000
questo è yoniso manaskara.

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Quindi quando ascoltiamo il suono[br]della campana,

9:59:59.000,9:59:59.000
pratichiamo il tornare a noi stessi,

9:59:59.000,9:59:59.000
diventiamo consapevoli di quello che [br]stiamo pensando

9:59:59.000,9:59:59.000
e abbracciamolo con gentilezza[br]amorevole

9:59:59.000,9:59:59.000
parliamo a noi stessi in modo amorevole:

9:59:59.000,9:59:59.000
questa è attenzione appropriata.

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Poi potremmo dire:

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"Quel pensiero che è emerso,

9:59:59.000,9:59:59.000
è emerso perché il seme di quel pensiero[br]è molto forte";

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quando nell'arco della giornata divento[br]consapevole

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di quel tipo di pensiero che emerge,

9:59:59.000,9:59:59.000
posso dire: " Bene posso pensare

9:59:59.000,9:59:59.000
a qualunque cosa io stia pensando,[br]ma in modo diverso?".

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Vediamo qualcuno,

9:59:59.000,9:59:59.000
per esempio vedo una delle mie sorelle

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che attraversa la sala da pranzo

9:59:59.000,9:59:59.000
mette qualcosa sul tavolo

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e poi esce dalla sala da pranzo,

9:59:59.000,9:59:59.000
e il mio pensiero è questo:

9:59:59.000,9:59:59.000
" Sta lasciando le cose in giro,

9:59:59.000,9:59:59.000
non è il posto per lasciare le cose".

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Questo pensiero da dove arriva?

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Questa è una mente giudicante,

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ma posso anche pensare:

9:59:59.000,9:59:59.000
"Sta andando da qualche parte

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ha messo lì le cose per qualche motivo,

9:59:59.000,9:59:59.000
probabilmente ha un buon motivo per[br]metterle lì,

9:59:59.000,9:59:59.000
tornerà e le raccoglierà,

9:59:59.000,9:59:59.000
e altrimenti posso sempre prenderle io e [br]metterle dove devono andare",

9:59:59.000,9:59:59.000
va bene, no?

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In questo modo sto innaffiando[br]un altro seme

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il seme della comprensione,

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della gentilezza amorevole

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e della compassione,

9:59:59.000,9:59:59.000
e più innaffiamo quel tipo di seme

9:59:59.000,9:59:59.000
e più emergerà e diventerà

9:59:59.000,9:59:59.000
l'inclinazione della nostra mente,

9:59:59.000,9:59:59.000
il che è meraviglioso per noi stessi

9:59:59.000,9:59:59.000
e per gli altri.

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Il corpo e la mente

9:59:59.000,9:59:59.000
con cui viviamo la nostra vita quotidiana

9:59:59.000,9:59:59.000
è lo stesso corpo e mente

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che portiamo sul cuscino quando

9:59:59.000,9:59:59.000
pratichiamo la meditazione seduta

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qualche volta diciamo:

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"mi siederò, voglio avere un po' di pace"

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e andiamo, agitati, camminiamo [br]molto velocemente

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verso l'angolo tranquillo in cui sederci,

9:59:59.000,9:59:59.000
e mentre ci sediamo possiamo [br]ancora sentire [br]

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questa energia nel corpo,

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questa irrequietezza,

9:59:59.000,9:59:59.000
questa agitazione nella nostra mente

9:59:59.000,9:59:59.000
ed è qui che subentra di nuovo

9:59:59.000,9:59:59.000
la pratica di abbracciare.

9:59:59.000,9:59:59.000
"Bene, sono qui,

9:59:59.000,9:59:59.000
il mio corpo non è ancora calmo,

9:59:59.000,9:59:59.000
la mia mente non è ancora calma,

9:59:59.000,9:59:59.000
l'abbraccerò e starò con lei".

9:59:59.000,9:59:59.000
Ispirando, sono consapevole del corpo/

9:59:59.000,9:59:59.000
Espirando, lascio andare la [br]tensione nel corpo.

9:59:59.000,9:59:59.000
Inspirando, sono consapevole delle [br]mie formazioni mentali/

9:59:59.000,9:59:59.000
Espirando, calmo le mie formazioni mentali.

9:59:59.000,9:59:59.000
Calmare le formazioni mentali.

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per esempio l'agitazione, l'irritazione,[br]forse la rabbia,

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respirando e abbracciandole con[br]il nostro respiro:

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possiamo farlo come pratica mentale,

9:59:59.000,9:59:59.000
essendo consapevoli di quello[br]stato mentale

9:59:59.000,9:59:59.000
ed abbracciandolo con il nostro respiro.

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Possiamo anche controllare

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per vedere dove questa agitazione,[br]questa irritazione, questa rabbia

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si esprime come sensazione fisica [br]nel mio corpo:

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è un senso di tensione al petto,

9:59:59.000,9:59:59.000
al plesso solare?

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Nell'addome, nelle spalle?

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Qualunque cosa ci sia nella mente [br]è anche nel corpo,

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quello che c'è nel corpo è nella mente.

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Se scopriamo che pratichiamo,[br]che cerchiamo di praticare,

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abbracciando la formazione mentale[br]ad un livello mentale,

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continuiamo ad essere trascinati via dalla[br]narrazione

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e forse investiamo più energia[br]nella storia,

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rendendo così ancora più forte la [br]formazione mentale,

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allora potrebbe essere bene

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controllare dove e come si esprime[br]nel corpo

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e respirare con quella sensazione fisica.

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Ogni volta che la nostra mente vaga [br]verso la storia

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diciamo: "sto respirando con te"

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prendendoci cura della sensazione fisica.

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Nella mia esperienza,

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quando la sensazione fisica si calma,

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quando in un certo senso si scioglie

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e se ne va, miracolosamente

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anche l'agitazione nella mente si calma,

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e allora sono pronta a guardare

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come si è verificata,

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cosa è successo davvero.

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Forse possiamo goderci un altro[br]suono di campana

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Il retto pensiero vuol dire anche essere[br]consapevoli dell'impermanenza;

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c'è una frase che uso quando [br]vengo catturata dal pensiero

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che le cose resteranno così per sempre.

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Quando mi trovo in una situazione

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che ritengo difficile, mi dico:

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"anche questo passerà"

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e questo mi dà energia,

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non sono più persa nella disperazione.

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Quando sono in una situazione che mi piace[br]davvero molto:

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essere con il sangha,

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un tempo meraviglioso,

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un bel ritiro,

9:59:59.000,9:59:59.000
mi dico:

9:59:59.000,9:59:59.000
"anche questo passerà"

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e così no spreco il mio tempo

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e me lo godo davvero,

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mi permetto di esserne nutrita:

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questa è l'impermanenza.

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Il retto pensiero è anche espressione

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del non sé,

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è sapere che la felicità non è una[br]questione individuale.

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Quando mia sorella non è felice,

9:59:59.000,9:59:59.000
per quanto io mi sforzi

9:59:59.000,9:59:59.000
non posso essere felice;

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in qualche modo il suo dolore[br]è il mio dolore,

9:59:59.000,9:59:59.000
benché io non voglia necessariamente [br]accettarlo,

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ma la mia esperienza è

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che non posso essere felice davvero.

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Il tempio cinese Bailin

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è un tempio dove un maestro chiese [br]ad un praticante:

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"Hai visto l'albero di cipresso nel cortile"

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E' un koan. Sul cancello di entrata ci sono[br]due parole in cinese

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"non due",

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non dice uno, dice "non due"

9:59:59.000,9:59:59.000
penso che mia sorella ed io non siamo due,

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non siamo esattamente uno,[br]ma non siamo due,

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e questo mi aiuta, se ho una difficoltà,

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a sedermi e a pensare qual è veramente[br]questa difficoltà, che cos'è,

9:59:59.000,9:59:59.000
qual è "il problema"?

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Qualche volta noto che sto cercando [br]la risposta al di fuori del problema,

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come se da una parte ci [br]fosse il problema e la soluzione

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fosse da un'altra parte,

9:59:59.000,9:59:59.000
ma ho scoperto che se voglio conoscere la[br]soluzione al problema,

9:59:59.000,9:59:59.000
devo guardare a fondo il problema,

9:59:59.000,9:59:59.000
questo è l'unico luogo dove [br]posso trovarla,

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"non due" soluzione/problema,

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"non due" cose separate;

9:59:59.000,9:59:59.000
non sé, non-due è il non sé,

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e [devo] praticare [br]questo nella vita quotidiana

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con la calligrafia di Thay[br]"La felicità non è una questione individuale".

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Poi trovo un modo di comunicare [br]con la sorella

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per arrivare alla pace,[br]per arrivare di nuovo alla pace.

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Non due, non sé, è retto pensiero.

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Thay ci ha posto tre domande in passato

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per aiutarci a praticare yoniso manaskara,[br]l'attenzione appropriata

9:59:59.000,9:59:59.000
e il retto pensiero.

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La prima è una calligrafia che mi piace davvero,

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ce l'ho sullo schermo del mio laptop

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"Sei sicuro?"

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Sei sicura che siete davvero due persone[br]completamente diverse

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che non hanno a che fare[br]l'una con l'altra?

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Sei davvero sicura che

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la salute della Terra non ha niente

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a che fare con la tua salute?

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Penso che tutti noi sappiamo già[br]qual è la risposta a questa domanda:

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Sei sicura?

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Sei sicuro che la difficoltà che hai è [br]tutta colpa dell'altro e non tua?

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Sei davvero sicura?

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Anche se sei davvero sicura[br]controlla di nuovo,

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questo è quello che Thay ci consiglia[br]di fare

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La seconda domanda è: "Che cosa sto facendo?"

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Quello che sto facendo è innaffiare[br]i semi positivi?

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Siamo consapevoli di quello che stiamo[br]facendo fisicamente?

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Se siamo consapevoli di quello [br]che stiamo facendo

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potremmo anche essere consapevoli[br]di come lo stiamo facendo

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e a Plum Village la nostra pratica è [br]di fare tutto in presenza mentale,

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per coltivare l'energia della presenza[br]mentale

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in modo da poter essere consapevoli[br]del nostro pensiero,

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delle nostre parole e delle nostre azioni.

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La terza è: "Ciao energia dell'abitudine,

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stiamo pensando in un modo

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che innaffi i semi della sofferenza in noi[br]stessi e negli altri?"

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La nostra parola, la nostra azione[br]nasce dal nostro pensiero,

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il nostro pensiero nasce dalla [br]nostra visione.

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La quarta è:

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"Generare la mente d'amore,

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il profondo desiderio di coltivare[br]la comprensione

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e la compassione"

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Queste sono le quattro domande che[br]Thay ci ha dato molti anni fa.

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C'è una pratica che mi piace molto,

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è il Toccare la Terra.

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Mi piace praticare il Toccare la Terra,[br]i Cinque Toccare la Terra

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Chi non ha ancora praticato i Cinque[br]Toccare la Terra

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li può trovare nel libro dei canti

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e li può trovare anche sul sito di[br]Plum Village

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I Cinque Toccare la Terra ci aiutano

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a capire noi stessi e gli altri;

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per me questa è una pratica che porta a [br]ricominciare da capo e alla guarigione

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ristabilendo relazioni, relazioni sane

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mi è piaciuta molto anche la pratica[br]dei Tre Toccare la Terra;

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di nuovo se non la avete praticati[br]li trovate nel libro,

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se avete praticato il toccare la terra con[br]Sister Chan Kong,

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avete avuto la combinazione dei tre e dei[br]cinque

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insieme e anche di più,

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ma potrebbe piacervi vedere da dove[br]vengono

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quindi il Toccare la Terra di [br]Sister Chan Kong

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è nato dalla sua esperienza dei tre e[br]dei cinque Toccare la Terra.

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I Tre Toccare la Terra mi hanno aiutato a[br]vedere che sono

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la continuazione dei miei antenati,

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e che loro sono molto[br]presenti dentro di me.

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Io pratico per loro, per guarirli,

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e prendo rifugio in loro

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quando ho bisogno di forza.

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Proprio nel momento

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in cui dirigiamo la nostra attenzione a[br]ciò che è integro,

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sano

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e che porta al nostro benessere e[br]al benessere degli altri,

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allora stiamo praticando yoniso manaskara,

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e c’è un modo di dire che conosciamo tutti

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e possiamo applicare[br]questo modo di dire a yoniso manaskara:

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"Non c'è una via per yoniso manaskara,[br]yoniso manaskara è la via".

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Yoniso manaskara è la via per rendere

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il nostro dialogo interiore integro, pieno[br]di comprensione e compassione

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e anche per rendere le nostre interazioni[br]con gli altri

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piene di compassione e comprensione.

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Infine, qualcuno ha chiesto:

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"Che cosa faccio?

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Io dubito, dubito così tanto,

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sono indeciso non so se fare [br]questo o quello, cosa devo fare?

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Devo fare questo oppure devo[br]fare quell'altro? Ho un problema."

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Di nuovo, cerchiamo sempre di trovare[br]la risposta a quella domanda

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da qualche altra parte, al di fuori del[br]momento presente.

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Per sapere cosa fare, la cosa migliore[br]nella mia esperienza

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è di tornare al momento presente.

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Qualche volta uno dei nostri amici dice:

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non so se devo stare a Plum Village o se[br]devo andare da un'altra parte,

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fare qualcosa di diverso,

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se devo tornare qui oppure no;

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siamo a Plum Village e la cosa migliore[br]da fare per capire

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se dobbiamo restare o andarcene,

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è di essere al 100% a Plum Village [br](lo ripete).

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Facciamo questo e sapremo se dobbiamo[br]restare o andarcene.

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ma finché non siamo qui al 100%

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non lo sapremo.

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Magari potremmo andare,[br]stare da un altra parte e dire:

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"Ma devo tornare indietro a Plum Village?[br]O forse dovrei restare qui?"

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Stessa cosa, se te ne vai,

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vai e stai al 100% dove sei,

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e saprai se è il posto per te,

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oppure se magari desideri tornare[br]a Plum Village.

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Quindi possiamo praticare l'osservazione[br]del "problema"

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e troveremo lì la soluzione,

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perché non sono due[br][problema e soluzione non sono due].

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Quindi come pratica, soprattutto per il[br]vostro tempo qui a Plum Village,

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praticate alla luce delle parole del Buddha:

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"Ogni cosa che frequentemente pensiamo,[br]o su cui riflettiamo,

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diventa l'inclinazione della nostra mente."

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Quando ascoltiamo il suono della campana

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non limitiamoci a fermarci,

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godiamo del nostro respiro

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e diciamo: qual è l'inclinazione della[br]mia mente?

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Che tipo di seme c'è qua sotto?

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Forse invece di innaffiare quel seme

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posso stare più attenta [br]ad innaffiare un altro seme

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Quando camminiamo diventiamo consapevoli[br]di ciò che stiamo pensando,

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potremmo essere consapevoli di ciò che[br]stiamo pensando, dell'inclinazione

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forse posso lasciare quel pensiero[br]da parte

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e stare con i miei passi.

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Thay dice:" quando camminiamo,

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investiamo il 100% nel camminare

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e fermiamo la nostra RPC

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la nostra Radio del Pensiero Continuo."

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Ci ho pensato e mi sono detta:

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che cosa di sta dicendo di smettere[br]di fare Thay?

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E sono tornata alla mia esperienza del [br]pensiero attivo e del pensiero passivo,

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e ho pensato: forse Thay intende quello [br]che io avevo chiamato "pensiero attivo";

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posso lasciare andare

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i pensieri che io elaboro

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e ritornare ai miei passi,

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i pensieri passano semplicemente come le[br]nuvole nel cielo;

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non sono questi che io voglio fermare,

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se facessi questo, creerei un conflitto,

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si calmeranno da soli.

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Se io continuo a tornare ai miei passi[br]e a gioire dei miei passi,

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i pensieri possono stare da qualche parte

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sullo sfondo

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e va bene.

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lo stesso quando mangio,

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quando pulisco il pavimento

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-cosa che talvolta faccio se nessuno[br]sta guardando,

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perché se stanno guardando[br]magari mi portano via la scopa,

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perché le sorelle anziane non devono[br]spazzare il pavimento, lo fanno le sorelle giovani.

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Quindi quando ho l'occasione di spazzare[br]il pavimento,

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che è una cosa che mi piace fare,

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qualunque cosa stia facendo,

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qualunque azione fisica,

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cerco di portare sempre la mente[br]al mio corpo

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e quando scopro che sono trascinata via

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- per esempio da un pensiero [br]molto emozionante,

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che alla fine magari non è emozionante[br]affatto -

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posso lasciarlo andare e tornare[br]a quello che sto facendo

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portando la mente a casa nel corpo.

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In questo modo noi sviluppiamo[br]yoniso manaskara

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e avremo la pace e la calma

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per guardare a fondo,

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per vedere la natura impermanente[br]e di non sé di tutto quello che è

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e questo è il Retto Pensiero.

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Quindi cominciamo a praticare [br]la consapevolezza

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del nostro pensiero quotidiano,

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Questa potrebbe essere la porta[br]per il Retto Pensiero.

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Vi ringrazio tanto per essere stati qui