Circa 75 anni orsono,
mio nonno, allora un giovane uomo,
entrò in una tenda
che era stata convertita
in un cinema come quello
e si innamorò perdutamente
di una donna che vide
sullo schermo: era nientemento che Mae West,
la rubacuori degli anni 30
e non riuscì mai a dimenticarla.
Quando ebbe una figlia
molti anni dopo, volle chiamarla
come Mae West
ma vi immaginate una bambina indiana
con il nome di Mae West?
La famiglia indiana disse, non accadrà mai!
Quindi quando nacque mio fratello gemello Kaesava
decise di manipolare
la pronuncia del nome di Keshava.
Disse, se Mae West può scriversi M-A-E
allora perché mai Keshava non può diventare K-A-E?
Quindi cambiò l'ortografia di Kaesava.
Ora Kaesava ha avuto un bambino maschio
circa due settimana fa e lo ha chiamato Rehan.
Ha deciso di pronunciarne il nome, o meglio,
di pronunciarlo non correttamente con una A-E.
Sapete, mio nonno è morto
molti anni orsono quando ero piccolo
ma il suo amore per Mae West
sopravvive grazie ad una pronuncia sbagliata
nel DNA della sua progenie.
Per me questo basta per dire che è riuscito a lasciarci un'eredità (Risate).
Sapete, per quanto mi riguarda,
io e mia moglie abbiamo un nostro
folle progetto di eredità.
In realtà ogni qualche anno ci sediamo
ne discutiamo, ci troviamo in disaccordo, litighiamo
ed infine avanziamo un nostro
piano a 200 anni.
I nostri amici credono che siamo matti.
I nostri genitori credono che siamo pazzi.
Perché, sapete, entrambi
proveniamo da famiglie che ammirano molto
l'umiltà e la saggezza
ma a noi due piace vivere
fuori dalle righe.
Io credo nell'idea del
Raja Yogi: sii normale prima
di poter diventare un asceta.
Eccomi mentre faccio la rock star,
anche se solo a casa mia.
Capite?
Dunque quando io e Netra ci siamo seduti
per preparare il nostro primo piano
10 anni fa, abbiamo detto
vogliamo che l'obiettivo di questo piano
vada ben oltre noi stessi.
Cosa intediamo per oltre noi stessi?
Bene, abbiamo calcolato che 200 anni
sono il limite del nostro contatto
diretto con il mondo.
Non incontrerò mai nessuno
durante la mia vita che vivrà
oltre quella soglia di 200 anni, quindi abbiamo pensato
che è il lasso di tempo perfetto
in cui far dipanare il nostro piano e
abbiamo lasciato volare le nostre immaginazioni.
Sapete, non ho mai veramente
creduto nel retaggio. Cosa mai
lascerò dietro di me? Io sono un artista.
Fino a quando non ho disegnato una vignetta sull'attentato dell'11 settembre.
Mi ha causato così tanti problemi.
Ero così arrabbiato.
Quel fumetto era stato pensato
per essere il fumetto della settimana,
ma è durato molto più a lungo.
Sono nel ramo
della creazione di opere d'arte che
certamente mi sopravviveranno e
io rifletto su cosa voglio
lasciare dietro di me tramite questi dipinti.
Sapete, il fumetto sull'11 Settembre
mi ha talmente turbato che ho deciso
che non farò mai più fumetti.
Mi sono detto, non farò mai più alcun
commento pubblico onesto.
Ma ovviamente ho continuato
a creare opere d'arte oneste
e schiette, perché mi sono dimenticato di come
la gente ha reagito a quel mio lavoro.
Sapete, qualche volta è importante dimenticare
per rimanere idealisti.
Forse la perdita dei ricordi è
cruciale per la nostra sopravvivenza
in quanto esseri umani.
Uno degli aspetti più importanti
del mio progetto duecentennale con Netra
è quello di dimenticarci
di noi stessi.
Sapete, portiamo un tale carico
di bagagli, ereditato dai nostri genitori,
dalla nostra società, da così tante persone
-- paure, insicurezze -- e
il nostro piano duecentennale elenca
tutti i nostri problemi d'infanzia a cui dobbiamo mettere un termine.
In realtà abbiamo dato una data di scadenza
a tutti i nostri problemi d'infanzia.
L'ultimo data che ho aggiunto era --
mi sono detto che avrei messo fine
alla mia paura dei sinistrorsi, delle femministe,
di mia suocera
e oggi quel giorno è arrivato! (Risate)
Lei sta guardando. (Risate).
Ad ogni modo, sapete, in realtà
io prendo sempre decisioni
su come voglio ricordarmi di me stesso
e questa è il tipo più importante
di decisione che prendo.
E questo si riflette direttamente
nei miei dipinti.
Ma come i miei amici, posso farlo
molto bene su Facebook,
Pinterest, Twitter, Flickr, YouTube.
Ditene uno, ci sono anche io.
Ho iniziato ad esternalizzare
la mia memoria nel mondo digitale
Ma ciò comporta
un problema.
È così semplice pensare
alla tecnologia come metafora
della memoria, ma i nostri cervelli
non sono archivi perfetti
come quelli tecnologici.
Ricordiamo soltanto quello
che vogliamo. O per lo meno io lo faccio.
Preferisco pensare ai nostri cervelli
come dei curatori prevenuti
della nostra memoria, capite? E se
la tecnologia non è una metafora
della memoria, cos'è?
Netra ed io usiamo la nostra tecnologia
come strumento del nostro piano duecentennale
per conservare il nostro retaggio digitale.
Questa è una foto di mia madre,
recentemente si è iscritta a Facebook.
Sapete cosa accadrà.
E io ho offerto tutto il mio aiuto
finchè questa immagine non è apparsa
sulla mia pagina Facebook. (Risate)
Quindi mi sono detaggato
prima di tutto, poi ho preso
il telefono. Le ho detto, "Mamma
non caricare mai più una
mia foto in bikini."
Lei ha detto, "Perché? Sembri
così carino, caro." le ho detto,
"Semplicemente non capisci."
Forse siamo parte della prima
generazione che capisce veramente
l'importanza di curare la nostra identità digitale.
Forse siamo i primi
a registrare attivamente le nostre vite.
Sapete, che siate d'accordo o meno
con l'idea del retaggio
in realtà noi ci stiamo lasciando
continuamente dietro tracce digitali.
Quindi Netra ed io volevamo
usare il nostro piano duecentennale
per curare questo retaggio digitale,
e non solo quello digitale
ma crediamo anche nel prendersi cura
del retaggio del mio passato
e del mio futuro.
Come, potreste chiedermi?
Bene, quando penso al futuro
non mi vedo mai avanzare in avanti
nel tempo. In realtà vedo il tempo
che si muove a ritroso verso di me.
Posso visualizzare
il mio futuro che si avvicina.
Posso evitare quello che non voglio
e prendere quello che voglio.
È come un videogioco di corsa ad ostacoli.
E sono diventato sempre più bravo
a giocare. Anche quando dipingo
un quadro, mi immagino
di essere dietro il quadro
come se già esistesse e
come se qualcuno lo guardasse
e scruto se lo stanno
sentendo a livello fisico.
Lo stanno sentendo
nel cuore, o è solo una cosa celebrale?
È questo che dà forma al mio modo di dipingere.
Anche quando preparo una mostra d'arte
penso, a cosa la gente
dovrebbe portarsi via?
Ricordo che quando avevo 19 anni
volevo fare la mia prima
mostra d'arte e volevo che
il mondo intero lo sapesse.
Allora non conoscevo TED
ma quel che ho fatto è
chiudere i miei occhi e cominciare
a sognare. Potevo vedere la gente
che entrava, ben vestita,
bellissima, i miei quadri e
tutte la luce e nelle mie visioni
ho realmente visto delle attrici
molto famose presentare la mia mostra,
dandomi credibilità.
E mi sono svegliato
dal mio sogno e ho detto
chi era? Non riuscivo a capire
se fosse Shabana Azmi o Rekha,
due famose attrici indiane,
come una Meryl Streep indiana.
E poi è accaduto che il mattino seguente
ho scritto una lettera ad entrambe
e Shabana Azmi mi ha risposto,
è venuta ed ha inaugurato
la mia primissima mostra 12 anni orsono.
E la mia carriera è inziata
col botto! Sapete,
quando pensiamo al tempo
in questo modo, possiamo non solo
curare il futuro, ma anche il passato.
Questa è una foto della mia famiglia
e lei è Netra, mia moglie.
Lei è la co-creatrice
del mio piano duecentennale.
Netra è un insegnante di storia
alle superiori. Amo Netra,
ma odio la storia.
Continuo a ripetere, "Nets, tu vivi
nel passato mentre io creerò
il futuro e quando avrò finito
potrai studiarlo."
(Risate)
Mi ha fatto un sorriso condiscendente
e come punizione, mi ha detto,
"Domani terrò una lezione
sulla storia dell'India e tu
parteciperai e ti darò un voto."
Ho pensato, "Oh Dio". E ci sono andato.
Sono realmente andato a sedermi
nella sua classe. Lei ha cominciato
dando agli studenti documenti originali
dall'India, dal Pakistan,
dal Regno Unito e ho detto
"Wow.". Poi lei ha chiesto loro di
separare i fatti dai pregiudizi.
E nuovamente ho detto "Wow".
Poi lei ha detto "Scegliete i vostri
fatti e pregiudizi e create
un'immagine della vostra storia
di dignità."
La storia usata come strumento per immaginare?
Mi ha ispirato moltissimo.
Quindi ho creato
la mia versione della storia dell'India.
In realtà ho incluso anche storie
di mia nonna.
Lei lavorava per
la compagnia telefonica ed era solita
origliare le conversazioni tra
Nehru e Edwina Mountbatten.
Era solita ascoltare tutte
le cose che non avrebbe dovuto
udire. Ma, sapete,
io includo questo tipo di notizie.
Questa è la mia versione della storia dell'India.
Se le cose stanno così
ho pensato che forse
solo forse, l'obiettivo primario
dei nostri cervelli è quello
di servire alla nostra dignità.
Andate a dire a Facebook
di fare altrettanto!
Netra ed io non scriviamo il nostro
piano duecentellane affinché qualcun'altro
venga ad eseguirlo
tra 150 anni. Immaginatevi di ricevere
un pacco dal passato che dice
ok adesso dovete
spendere il resto della vostra vita
a fare questo. No.
Lo scriviamo solo
per predisporre correttamente i nostri atteggiamenti.
Ero solito credere che
l'educazione fosse lo strumento
più importante per lasciare
un retaggio significativo.
L'istruzione è fantastica.
Ci insegna chi siamo veramente
e ci aiuta
a contestualizzarci nel mondo,
ma in realtà
è la mia creatività che mi ha insegnato
che posso essere molto più
di quello che l'istruzione mi ha detto che sono.
Vorrei sostenere
la tesi per cui la creatività
è lo strumento più importante che abbiamo.
Ci permette di creare noi stessi
e di curare ciò che accadrà.
Mi piace pensare -- Grazie.
Mi piace vedermi come
un narratore, in cui il mio passato
ed il mio futuro sono solo storie,
le mie storie, che aspettano di essere narrate
e rinarrate. Spero che voi tutti
un giorno avrete l'opportunità
di scrivere e condividere
la vostra storia duecentennale.
Grazie molte.
Shukran! (Applausi)