Diana Reiss: Forse pensate di vedere da una vetrata, un delfino che gioca girandosi su se stesso ma in realtà ciò che state guardando è un falso specchio con un delfino che si guarda mentre gioca girandosi su se stesso. Questo è un delfino che ha coscienza di sé. Questo delfino ha coscienza di sé. È un giovane delfino di nome Bayley. L'intelligenza dei delfini è un argomento che mi interessa molto da circa 30 anni. Come possiamo studiare l'intelligenza di questa specie così diversa da noi? Ho usato uno strumento di ricerca molto semplice, uno specchio, e abbiamo ottenuto delle informazioni straordinarie. Immagini della mente di questi animali. I delfini non sono gli unici animali non-umani, in grado di riconoscersi allo specchio. Pensavamo che questa fosse una prerogativa esclusivamente umana, ma abbiamo appreso che anche le grandi scimmie, le specie più vicine all'uomo, hanno questa capacità. E poi l'abbiamo scoperta nei delfini, e più tardi negli elefanti. Abbiamo condotto questa ricerca nel mio laboratorio con delfini ed elefanti, e recentemente è stata scoperta anche nella gazza ladra. È interessante perché noi abbiamo accolto la visione darwiniana di una continuità nell'evoluzione fisica, una continuità fisica. Ma siamo stati molto più riluttanti, più lenti ad ammettere questa continuità sul piano cognitivo, nelle emozioni, nelle coscienze degli altri animali. Altri animali hanno coscienza di sé. Provano emozioni. Sono consapevoli. Sono stati condotti numerosi studi con molte specie negli ultimi anni, che ci hanno dato prove tangibili del pensiero e della coscienza degli animali, animali così diversi da noi. Non siamo i soli. Non siamo gli unici ad avere queste capacità. E spero, e questo è uno dei miei sogni più grandi, che, con una sempre maggiore consapevolezza della coscienza delle altre specie e della nostra relazione con il resto del mondo animale, riusciremo a rispettare e a proteggere gli animali come essi meritano. Questo è il mio desiderio che voglio presentarvi qui, e spero di coinvolgervi in questa idea. Ora vorrei tornare ai delfini, perché è con questi animali che ho lavorato molto da vicino per oltre 30 anni. E loro sono vere personalità. Non sono persone, ma sono personalità in tutti i sensi della parola. E non si può pensare a una specie più diversa da noi del delfino. Sono molto diversi da noi nella forma del corpo. Sono radicalmente diversi. Vengono da un ambiente diverso. Di fatto, ci separano 95 milioni di anni di evoluzione divergente. Guardate questo corpo. Volendo fare un gioco di parole, questi sono autentici non-terrestri. Mi sono chiesta come potessimo interagire con questi animali. Negli anni '80 ho sviluppato una tastiera subacquea. Una tastiera touch-screen creata appositamente per loro. Quello che volevo era dare ai delfini scelta e controllo. Questi animali sono dei cervelloni, sono animali altamente sociali, e ho pensato: se gli diamo scelta e controllo, se possono colpire un simbolo su questa tastiera -- e tra l'altro, il tutto era collegato con la fibra ottica da Hewlett-Packard con un computer Apple II. Può sembrare preistoria, oggi, ma a livello tecnologico era il meglio di cui disponevamo. Quindi, i delfini potevano colpire un tasto, un simbolo, sentivano un fischio generato dal computer, e ottenevano un oggetto o un'attività da eseguire. Ecco un breve video. Questi sono Delphi e Pan, ora vedrete Delphi colpire un tasto, per poi sentire un fischio generato dal computer -- (Fischio) -- e ricevere una palla. Quindi loro possono effettivamente chiedere ciò che vogliono. Lo straordinario è che hanno studiato la tastiera da soli. Non c'è stato alcun intervento da parte nostra. Hanno studiato la tastiera. Ci hanno giocherellato. Hanno capito come funzionava. E hanno subito iniziato a imitare i suoni che sentivano dalla tastiera. Li imitavano da soli. Oltre a questo, comunque, hanno iniziato a imparare associazioni tra simboli, suoni e oggetti. Ciò che stavamo vedendo era un esempio di apprendimento autonomo, e ora mi chiedo, invece, cosa possiamo fare con le tecnologie odierne? Come possiamo creare connessioni, nuove aperture verso le e menti degli animali, con le tecnologie di cui disponiamo oggi? Un giorno stavo pensando proprio a questo, e ho ricevuto una telefonata da Peter. Peter Gabriel: Io di mestiere produco rumori. In una giornata fortunata, quel rumore è musica, e vi voglio parlare un po' della più straordinaria esperienza musicale che abbia mai fatto. Io sono un ragazzo di campagna, sono cresciuto circondato dagli animali, li guardavo negli occhi e mi chiedevo che succede nella loro testa? Così, da adulto, quando ho iniziato a leggere degli eccezionali passi avanti con Penny Patterson e Koko, con Sue Savage-Rumbaugh e Kanzi, Panbanisha, Irene Pepperberg, Alex il pappagallo, mi sono entusiasmato. Quello che mi sembrava incredibile era che loro sembravano molto più portati a capire la nostra lingua di quanto noi lo fossimo a capire la loro. Lavoro con tanti musicisti di tutto il mondo e spesso non parliamo la stessa lingua, ma quando ci sediamo dietro ai nostri strumenti, riusciamo immediatamente a comunicare e a emozionarci. Ho iniziato a fare telefonate, e alla fine sono arrivato a Sue Savage-Rumbaugh. e lei mi ha invitato. Sono andato da lei, e i bonobo avevano potuto usare strumenti a percussione, giocattoli musicali, ma mai una tastiera. All'inizio si comportavano come i bambini. la colpivano con il pugno, poi ho chiesto, attraverso Sue, se Panbanisha avesse potuto provare con un solo dito. Sue Savage-Rumbaugh: Puoi suonare una canzoncina sulla pulizia? Voglio sentire una canzoncina sulla pulizia. Suona canzoncina tranquilla sulla pulizia. PG: La pulizia era l'argomento del brano. (Musica) Io sono dietro, sto improvvisando. Sì, è così che è iniziato tutto. Sue la sta incoraggiando a continuare a suonare. (Musica) Lei scopre una nota che le piace, trova l'ottava. Non aveva mai visto una tastiera prima. Belle terzine. SSR: Brava, sei stata molto brava. PG: È stata molto brava. (Applauso) Quella sera abbiamo iniziato a sognare e abbiamo pensato: "Forse il più incredibile strumento che l'uomo abbia mai creato è Internet, e cosa può succedere se in qualche modo riusciamo a trovare nuove interfacce, interfacce audiovisive che possano permettere a questi straordinari esseri senzienti con cui condividiamo il pianeta, di accedere alla rete? Sue Savage-Rumbaugh si è subito entusiasmata, ha chiamato il suo amico Steve Woodruff, e abbiamo iniziato a contattare un po' tutti coloro che avevano lavorato nel campo offrendo ispirazione. Ciò ci ha portato a conoscere Diana e Neil. Neil Gershenfeld: Grazie, Peter. PG: Grazie. (Applausi) NG: Peter mi ha contattato. Mi ha fatto impazzire questo video. Mi ha contattato parlandomi della sua idea di fare queste cose non per la gente, ma per gli animali. E mi ha colpito la storia di Internet. Ecco com'era Internet appena nato: potete chiamarlo l'Internet dell'uomo bianco medievale, per lo più dell'uomo bianco medievale. Vint Cerf: (Ride) (Risate) NG: Io sono uno di quelli Quando sono venuto per la prima volta a TED, dove ho incontrato Peter, gli ho mostrato questo. Questo è un server web da un dollaro, e a quel tempo era qualcosa di enorme. E la possibilità di creare un server con un dollaro si è sviluppata in ciò che oggi conosciamo come l'Internet delle Cose, che oggi è un settore con enormi potenzialità per la sanità, per l'efficienza energetica. Ed eravamo soddisfatti. E allora Peter mi ha mostrato quello, e ho capito che ci eravamo dimenticati qualcosa. Il resto del pianeta. Così abbiamo avviato questo progetto di Internet inter-specie. Abbiamo iniziato a parlarne con TED su come portare portare delfini, grandi scimmie ed elefanti a TED, e abbiamo capito che non era possibile. E allora porteremo voi da loro. Se possiamo passare all'audio di questo computer, siamo in videoconferenza con degli animali con capacità cognitive, e ognuno di loro si presenterà brevemente. Se possiamo alzare anche questo, fantastico. Allora, il primo luogo che incontreremo è il Cameron Park Zoo a Waco, con gli orangotanghi. Durante il giorno vivono all'esterno. Ora è notte lì. Allora potete presentarvi? Terri Cox: Ciao, sono Terri Cox dal Cameron Park Zoo a Waco, Texas, con me ci sono KeraJaan e Mei, due dei nostri orangotanghi del Borneo. Durante il giorno vivono in un bellissimo habitat grande e all'aperto e di notte vengono qui, nei loro alloggiamenti notturni, dove possono godere di un clima controllato e di un ambiente sicuro dove dormire. Noi partecipiamo al programma per lo sviluppo di applicazioni per scimmie Orangutan Outreach, e usiamo degli iPad per stimolare e ispirare gli animali, e per aumentare la consapevolezza nei confronti di queste specie così gravemente in pericolo. Con loro condividiamo il 97% del nostro DNA e sono incredibilmente intelligenti, per cui è veramente bello pensare a tutte le opportunità che abbiamo grazie alla tecnologia e a Internet per arricchire le loro vite e aprire il loro mondo. Siamo veramente entusiasti all'idea di creare un Internet tra le specie, e K.J. ha gradito molto la conferenza. NG: Ottimo. Quando abbiamo provato ieri sera, si è divertito a guardare gli elefanti. Il prossimo gruppo è costituito dai delfini del National Aquarium. Prego. Allison Ginsburg: Buonasera. Mi chiamo Allison Ginsburg, e viviamo a Baltimora al National Aquarium. Con me ci sono tre dei nostri otto delfini Tursiope dell'Atlantico: la ventenne Chesapeake, che è stata il primo delfino a nascere qui, sua figlia Bayley, di quattro anni, e la sua sorellastra Maya, di undici anni. Qui al National Aquarium puntiamo all'eccellenza nella cura degli animali, per scopi di ricerca e di tutela. I delfini sono piuttosto curiosi di sapere cosa sta succedendo qui stasera. Non sono proprio abituati ad avere le videocamere qui alle 8 di sera. In più, puntiamo a portare avanti diversi tipi di ricerche. Come ha detto Diana, i nostri animali sono coinvolti in diversi studi. NG: Questi sono per te. Ok, ottimo, grazie. E il terzo gruppo, in Thailandia, è Think Elephants. Prego, Josh. Josh Plotnik: Ciao, il mio nome è Josh Plotnik, sto con Think Elephants International, qui nel Triangolo d'Oro della Thailandia con gli elefanti della Golden Triangle Asian Elephant Foundation. Abbiamo 26 elefanti qui, e le nostre ricerche sono incentrate sull'evoluzione dell'intelligenza degli elefanti, ma la nostra fondazione Think Elephants è dedita a portare gli elefanti nelle aule in giro per il mondo virtualmente, così come stiamo facendo ora, e a mostrare alla gente quanto siano incredibili questi animali. Siamo in grado di portare la telecamera sull'elefante, di mettere il cibo nella bocca dell'elefante, mostrare a tutti cosa succede nelle loro bocche, e mostrare a tutti in tutto il mondo quanto questi animali siano incredibili. NG: Fantastico. Grazie Josh. E ancora una volta, abbiamo costruito grandi relazioni tra di loro, da quando abbiamo iniziato le prove. A questo punto, se possiamo tornare all'altro computer, stavamo iniziando a pensare a come integrare il resto della biomassa del pianeta con Internet, e siamo andati dalla persona più indicata a cui possiamo pensare, che è Vint Cerf, uno dei fondatori che ci ha dato Internet. Vint? VC: Grazie, Neil. (Applauso) Tanto tempo fa in una galassia --- oops, ho sbagliato testo... Quaranta anni fa, io e Bob Kahn abbiamo progettato l'Internet. Trent'anni fa, l'abbiamo avviato. Solo l'anno scorso abbiamo avviato Internet in produzione. Voi avete usato la versione sperimentale negli ultimi 30 anni. La versione di produzione usa gli IP in versione 6. Ha 3,4 per 10 alla 38-esima terminazioni possibili. Un numero che solo il Congresso può gradire. (Risate) Ma che ci porta a cosa verrà dopo. Quando io e Bob abbiamo progettato questo, pensavamo di costruire un sistema per connettere i computer. Quello che abbiamo scoperto velocemente è che era un sistema per connettere le persone. E quello che avete visto stasera vi fa capire che non dovremmo dare l'esclusiva di questa rete a una sola specie, ma che anche altre specie intelligenti e senzienti dovrebbero farne parte. Questo è il sistema come appare oggi, tra l'altro. Ecco come appare Internet ad un computer che prova a capire dove va il traffico di rete. Questa immagine è generata da un programma che guarda alla connettività di Internet, e a come tutte le varie reti sono connesse. Ci sono circa 400 mila reti, interconnesse, gestite indipendentemente da 400 mila diverse agenzie e l'unica ragione per cui tutto questo funziona è che tutte usano lo stesso protocollo TCP/IP. Sapete dove arriverà tutto questo. L'Internet delle Cose ci dice che molti dispositivi dotati di computer stanno per diventare parte di questo sistema: dispositivi che usate in casa, che usate nel vostro ufficio, che portate con voi o che usate in macchina. Questo è l'Internet delle Cose che sta per arrivare. Ciò che è importante di quello che queste persone stanno facendo è che stanno iniziando a capire come comunicare con le specie non umane ma che con noi condividono l'ambiente sensoriale. Stiamo iniziando a capire che cosa significhi comunicare con qualcosa che non è solo un'altra persona. Potete capire cosa succederà a breve. Tutti i tipi possibili di esseri senzienti possono essere interconnessi attraverso questo sistema, e non vedo l'ora di vedere questi esperimenti mentre si realizzano. Cosa succederà poi? Vediamo. Queste sono macchine che hanno bisogno di comunicare con macchine e con le quali noi abbiamo bisogno di comunicare, e, con il passare del tempo, dovremo imparare come comunicare con i computer e come fare in modo che i computer comunichino con noi nel modo in cui siamo abituati senza tastiere, senza mouse, ma con parole e gesti e con il linguaggio naturale umano con cui siamo abituati a comunicare. Avremo bisogno che qualcosa tipo D-3BO diventi il traduttore tra noi stessi e alcune delle macchine con cui viviamo. Adesso, c'è un progetto che è attualmente in corso chiamato "Internet Interplanetario" tra la Terra e Marte. È attivo sulla Stazione Spaziale Internazionale. È parte della sonda in orbita intorno al Sole che si incontrerà con i due pianeti. Quindi, il sistema interplanetario è avviato, ma c'è un ultimo progetto, che la Defense Advanced Research Projects Agency, che finanziò l'ARPANET originaria, che finanziò Internet, che ha finanziato l'architettura interplanetaria, sta finanziando il progetto per una sonda che arriverà alla stella più vicina a noi tra 100 anni. Ciò significa che quello che stiamo imparando grazie a queste interazioni con altre specie ci insegnerà, alla fine, come potremo interagire con un alieno da un altro pianeta. Non vedo l'ora. (Applauso) June Cohen: Allora, prima di tutto, grazie, vorrei farvi presente che quattro persone che potrebbero parlarci per quattro giorni interi sono riusciti a rimanere nei loro quattro minuti ciascuno, e vi ringraziamo per questo, Ho talmente tante domande, ma forse poche cose pratiche che potrebbero essere di interesse per il pubblico. State lanciando quest'idea qui a TED. PG: Oggi. JC: Oggi. Questa è la prima volta che ne state parlando. Ditemi un po' dove porterete questa idea. Cosa succederà adesso? PG: Penso che vorremmo coinvolgere il più alto numero possibile di persone qui presenti nell'aiutarci, penso a interfacce intelligenti che renderanno tutto questo possibile. NG: Solo parlando meccanicamente, c'è una infrastruttura web 501(c)(3) ma non è ancora pronta ad essere attivata, la stiamo per lanciare, contattateci se volete informazioni. Questa idea sarà -- in maniera molto simile a come funziona Internet -- una rete di reti, che poi è il contributo principale di Vint, sarà l'involucro per tutte queste iniziative, che anche da sole sono fantastiche, per collegarle globalmente. JC: Giusto, e avete già un indirizzo Internet che possiamo già visitare? NG: A breve. JC: A breve. Vi contatteremo appena sarà attivo. E molto brevemente, tanto per chiarire. Alcune persone potrebbero aver guardato il video che ci avete mostrato e potrebbero avere pensato "E' solo una webcam". Cos'ha di speciale? Se potete parlare solo un momento di quanto volete andare oltre. NG: Questa è una infrastruttura video scalabile non per pochi verso pochi ma per molti verso molti, così da ingrandirsi per condividere video in modo simmetrico e contenuti tra questi siti in tutto il mondo. C'è tanto ricalcolo del segnale alle spalle, non per uno verso tanti, ma per tanti verso tanti. JC: Bene, e invece sul piano pratico, a quali tecnologie state guardando per iniziare? Avete detto che la tastiera giocherà un ruolo chiave. DR: Stiamo provando a sviluppare uno schermo tattile interattivo per i delfini. È un po' la continuazione del lavoro già condotto in passato, e abbiamo appena avuto i nostri primi fondi per questo, per cui è il nostro primo progetto. JC: Prima della conferenza, quindi. DR: Sì. JC: Wow. Ben fatto! Ok, grazie mille di essere stati con noi. È davvero un piacere avervi avuto sul palco. DR: Grazie. VC: Grazie. (Applausi)