[Ellen Gallagher: Cutting] Sono cresciuta nel New England e adesso vivo tra Rotterdam e New York. A Rotterdam pratico molto il birdwatching, perché è un incredibile spazio migratorio e io sto lì, con il mio binocolo, e faccio camminate nei dintorni. E osservo in modo molto preciso queste fugaci apparizioni degli uccelli. Cerchi di ricordare cosa hai visto, è scomparso, e allora provi a trovarlo di nuovo. Quando dipingo gli uccelli, inizio con un disegno più preciso, e poi da quel disegno lavoro sull'astrazione della forma. Deve essere astratta. Non funzionerebbe se fosse esattamente la resa precisa, credibile e dettagliata di un uccello. Mi piace tagliare la pittura in modo drastico, inserendo questi uccelli di carta, e poi provare a capire in che modo crederci. E poi dovrei in qualche modo farli intrecciare di nuovo nella pittura. Ciò che separa i vari piani sono le incisioni sui bordi della materia. Ogni strato distinto di taglio o pittura è visibile e leggibile come un bordo. È interessante vedere il modo in cui il contenuto emerga nel tempo, sia nella mia testa che sulla pelle del lavoro. ["Serie Watery Ecstatic" (2001-2009)] Le opere della serie "Watery Ecstatic" erano più una sorta di relazione narrativo-letteraria con il mare. I disegni incisi stavano portando quella suferficie biologica nella forma del dipinto. Uscivano queste bolle d'aria che mi davano fastidio. Le porzioni che facevo quando la carta era bagnata per rilasciare le bolle d'aria, si aprivano e diventavano una specie di taglio carnoso. E quindi è divertente quando ti accosti alle opere di "Watery Ecstatic" vedere quel taglio diventare così consapevole. Per me è stata una sorpresa. Tagliare un bordo grafico dalle opere precedenti in quelle più recenti credo sia stato coerente.