Appartengo ad uno dei popoli
più alti del pianeta:
gli olandesi.
Non è sempre stato così.
Di fatto l'altezza delle persone
è aumentata in tutto il pianeta.
Negli ultimi 150 anni,
nei paesi sviluppati,
siamo diventati in media
10 cm più alti.
Gli scienziati hanno sviluppato
parecchie teorie sul perché
e la maggior parte di queste
ha a che fare con l'alimentazione,
in particolare con il consumo
di carne e latticini.
Negli ultimi 50 anni
il consumo globale di carne
è più che quadruplicato,
passando da 71 a 310
milioni di tonnellate.
Sta succedendo più o meno la stessa cosa
con il latte e le uova.
Il consumo di proteine è aumentato
in ogni società in cui è aumentato il reddito.
Sappiamo che a livello globale
stiamo diventando più ricchi.
E mentre aumenta la classe media,
aumenta anche la popolazione globale,
dai 7 miliardi di oggi
ai 9,7 entro il 2050,
il che significa che entro il 2050
avremo bisogno almeno
del 70% in più di proteine
rispetto a quelle attualmente disponibili
per il consumo umano.
Secondo l'ultima previsione
delle Nazioni Unite
entro la fine del secolo
saremo 11 miliardi,
il che significa che avremo bisogno
di molte più proteine.
È una sfida incredibile -
a tal punto che, di recente,
un team dell'Anglia Ruskin Global
Sustainability Institute ha avvertito
che se non cambiamo
le nostre politiche globali
relative ai sistemi
di produzione del cibo
le nostre società potrebbero collassare
nei prossimi 30 anni.
Attualmente il nostro oceano
è la fonte principale di proteine animali.
Più di 2,6 miliardi di persone dipendono
da esso per il loro sostentamento.
Allo stesso tempo,
le risorse ittiche che peschiamo
sono 2,5 volte maggiori
di quel che i nostri oceani
possono supportare,
il che significa che l'uomo preleva
molto più pesce dall'oceano
di quel che l'oceano possa
rimpiazzare naturalmente.
Di recente il WWF ha pubblicato un report
che mostra come negli ultimi 40 anni
la vita marina a livello globale
sia stata dimezzata.
Secondo un altro recente report
la metà dei predatori più grandi,
come il pesce spada e il tonno rosso,
hanno subito un declino
del 90% dagli anni '50.
In tutto il mondo ci sono iniziative
fantastiche e sostenibili sulla pesca
che fomentano l'utilizzo
di pratiche migliori
e una gestione migliore
delle risorse ittiche
Ma alla fine
tutte queste iniziative auspicano
il mantenimento degli attuali livelli di pesca.
È inverosimile,
persino con una gestione ottimale
delle risorse ittiche,
che saremo in grado di prendere
molto di più dall'oceano
di quel che già facciamo.
Dobbiamo smettere
di saccheggiare gli oceani.
Dobbiamo alleviare la pressione
che esercitiamo su di essi.
Siamo arrivati ad un punto
in cui spingere verso
una maggiore produzione
significherebbe trovarci di fronte
al collasso totale.
I nostri sistemi attuali non potranno
nutrire una popolazione in crescita.
Come risolvere questo problema?
Come sarà il mondo
tra 35 anni
quando ci saranno 2,7 miliardi
di persone in più e le stesse risorse?
Potremmo diventare tutti vegani.
Sembra un'idea fantastica,
ma non è realistica
ed è impossibile da applicare
a livello globale.
Le persone mangiano proteine animali,
che ci piaccia o meno.
Supponiamo di mantenere
le nostre abitudini
e di continuare
lungo lo stesso cammino,
arrivando a non poter più
soddisfare la richiesta.
L'OMS ha riportato di recente
che 800 milioni di persone soffrono
di malnutrizione e scarsità di cibo,
il che è dovuto a quella stessa
crescita popolazionale di cui parlavamo
e alla riduzione dell'accesso a risorse
come acqua, terra e energia.
Non c'è bisogno
di tanta immaginazione
per poter prevedere tensioni,
disordini e ulteriore malnutrizione
a livello globale.
Le persone hanno fame,
e la scarsità di risorse naturali
inizia ad essere pericolosa.
Per tutte queste ragioni
dobbiamo cambiare i nostri
sistemi di produzione alimentare.
Dobbiamo fare di meglio
e c'è una soluzione.
Questa soluzione è l'acquacoltura -
l'allevamento di pesci, di piante
come le alghe, di molluschi e crostacei.
Come disse il grande eroe degli oceani
Jaques Costeau,
"Dobbiamo iniziare
ad usare l'oceano come allevatori
piuttosto che come cacciatori.
La cività è questo -
allevare invece che cacciare."
Il pesce è l'ultimo cibo
che ancora cacciamo.
Perché continuiamo
a sentire frasi come
"La vita è troppo corta per mangiare
pesce d'allevamento",
oppure "Pescato, certo!"
su pesce del quale
non sappiamo virtualmente niente?
Non sappiamo cos'ha mangiato in vita
o se ha ha vissuto
in aree inquinate.
Se si tratta di un predatore
di grosse dimensioni
magari ieri è passato
per le coste di Fukushima.
Non lo sappiamo.
Poche persone capiscono
che la tracciabilità del pesce
non va mai oltre il cacciatore
che ha pescato quell'animale.
Ma facciamo un passo indietro
e parliamo del perché il pesce
è la scelta alimentare migliore.
È salutare.
Previene le malattie cardiache,
fornisce amminoacidi essenziali
e acidi grassi fondamentali
come gli Omega 3,
diversamente da
qualsiasi altro tipo di carne.
Oltre ad essere salutare,
è anche molto più vario
ed eccitante.
Pensateci - l'allevamento di animali
è piuttosto monotono.
Una mucca è una mucca, una pecora è
una pecora, un maiale è un maiale,
il pollame è rappresentato principalmente
da tacchino, anatra e pollo.
Attualmente vengono allevate
oltre 500 specie ittiche.
Non troverete questa diversità
nei supermercati dei paesi occidentali,
ma questo non è importante.
Inoltre il pesce può essere allevato
utilizzando pratiche molto salutari,
buone per noi, per il pianeta
e per il pesce.
So che sembro
ossessionato dal pesce -
(Risate)
Lasciate che vi spieghi:
io e mia moglie, Amy Novograntz,
siamo stati coinvolti
nell'acquacoltura un paio di anni fa.
Siamo stati ispirati da Sylvia Earle,
che ha vinto il Premio TED nel 2009.
Ci siamo conosciuti alle Galapagos
durante la Mission Blue I.
Amy era lì in qualità
di TED Prize Director;
io in qualità di imprenditore olandese
e cittadino interessato,
con una grande passione per
le immersioni e l'oceano.
Mission Blue ha davvero
cambiato le nostre vite.
Ci siamo innamorati,
sposati
e siamo stati veramente ispirati
dall'idea di voler fare qualcosa
per la salvaguardia dell'oceano -
qualcosa che fosse destinato a durare,
che facesse una differenza tangibile
e che potessimo fare insieme.
Non pensavamo che questo ci avrebbe
portati all'allevamento di pesce.
Ma qualche mese dopo
essere scesi dalla nave
abbiamo partecipato a un incontro
di Conservation International,
durante il quale il direttore generale
di WorldFish ha parlato dell'acquacoltura
chiedendo ad una sala
piena di ambientalisti
di smettere di rifiutarla,
di capire cosa stava succedendo
e di sentirsi coinvolti
perché potenzialmente
l'acquacoltura
è proprio quello di cui
i nostri oceani hanno bisogno.
Siamo rimasti talmente sbalorditi
dal conoscere le statistiche
che pur non conoscendo di più
sull'industria
eravamo eccitati dall'idea di avere
la possibilità di dare una mano.
E, parlando di statistiche -
in questo momento la quantità
di pesce consumata globalmente,
sia allevato che cacciato in natura,
è il doppio della quantità
di manzo
prodotta sul pianeta l'anno scorso.
Se consideriamo
tutti i pescherecci,
piccoli o grandi,
in tutto il mondo,
la produzione è di circa 65 milioni
di tonnellate di pesce pescato
per il consumo umano.
Quest'anno l'acquacoltura,
per la prima volta nella storia,
sta producendo più di quanto
venga cacciato in natura.
Ma non è tutto:
la richiesta sta crescendo.
Nei prossimi 35 anni
avremo bisogno di ulteriori 85 milioni
di tonnellate per soddisfare la richiesta,
il che è quasi 1,5 volte tanto
quel che peschiamo dai nostri oceani
a livello globale.
Una quantità enorme.
Sicuramente non potrà
arrivare dagli oceani.
Deve arrivare dall'allevamento.
Parlando di allevamento -
per l'allevamento
c'è bisogno di risorse.
Così come l'uomo ha bisogno di mangiare
per crescere e sopravvivere,
così anche gli animali.
Una mucca ha bisogno di mangiare
8-9 libbre di mangime
e di bere almeno 8.000 litri d'acqua
per produrre una sola libbra di carne.
Gli esperti sono d'accordo
sull'impossibilità
dell'allevare mucche
per tutti gli abitanti del pianeta.
Semplicemente non abbiamo
abbastanza mangime o acqua.
Non possiamo continuare a abbattere
la foresta pluviale per questo.
Inoltre il pianeta ha
una disponibilità limitata d'acqua dolce.
Abbiamo bisogno
di qualcosa di più efficiente
per far sì che l'umanità
continui a vivere sul pianeta.
Compariamo questa situazione
con l'allevamento di pesce.
È possibile allevare una libbra di pesce
con una sola libbra di mangime,
e, a seconda della specie,
persino con meno.
Com'è possibile?
Beh, innanzitutto
i pesci galleggiano.
Non hanno bisogno di resistere
continuamente alla gravità, come noi.
E la maggior parte dei pesci
è a sangue freddo -
non hanno bisogno di riscaldarsi.
Fanno venire i brividi!
(Risate)
E hanno bisogno
di pochissima acqua,
il che può sembrare
un controsenso
ma, come abbiamo detto,
nuotano in acqua
ma la bevono a malapena.
I pesci sono la fonte più efficiente
di proteine animali,
in termini di utilizzo di risorse,
dopo gli insetti.
Quante cose abbiamo imparato!
Per esempio, oltre ai 65 milioni
di tonnellate pescate ogni anno
per il consumo umano,
altre 30 milioni di tonnellate
vengono pescate
per l'alimentazione animale,
principalmente sardine e acciughe
per l'industria dell'acquacoltura
che vengono trasformate
in olio e farina di pesce.
Questa è follia.
Il 65% di questi allevamenti,
globalmente, viene gestito male.
Alcuni dei problemi attuali più gravi
sono legati a questo.
I nostri oceani vengono distrutti.
Le peggiori forme di schiavitù
sono legate a questo.
Di recente la Stanford University
ha pubblicato un articolo
secondo il quale se il 50% dell'industria
mondiale dell'acquacoltura
cessasse di usare la farina di pesce
i nostri oceani sarebbero salvi.
Adesso pensateci per un minuto.
Sappiamo che gli oceani
hanno molti più problemi -
l'inquinamento, l'acidificazione,
la distruzione delle barriere coralline,
e così via.
Ma questo evidenzia
l'impatto dei nostri allevamenti
e come tutto
sia interconnesso.
Pesca, acquacoltura, disboscamento,
cambiamento climatico,
sicurezza alimentare e così via.
Alla ricerca di alternative,
l'industria, su scala massiva,
ha iniziato a utilizzare alternative
basate sull'utilizzo di piante
come la soia,
gli scarti industriali del pollame,
farine di sangue
provenienti dal macello,
e così via.
E capiamo il perché
di queste scelte,
ma non è questo
l'approccio giusto.
Non è sostenibile.
Non è salutare.
Avete mai visto un pollo
sui fondali oceanici?
Certamente no.
Se alimentate il salmone
solo con la soia
esploderà, letteralmente.
Il salmone è carnivoro,
non può digerire la soia.
L'allevamento di pesce è in assoluto
il miglior allevamento
a disposizione dell'umanità.
Ma finora ha goduto
di una brutta reputazione.
C'è stato un uso eccessivo
di sostanze chimiche,
ci son stati casi di virus e malattie
trasmessi alle popolazioni naturali,
distruzione di ecosistemi
e inquinamento,
pesci sfuggiti all'allevamento
che si son riprodotti in natura,
alterando il pool genetico delle specie,
e poi, come ho appena detto,
l'uso non sostenibile
di certi ingredienti nei mangimi.
Com'erano belli i tempi
in cui potevamo semplicemente godere
del cibo che avevamo nel piatto,
qualsiasi esso fosse.
Una volta che sapete
non potete più tornare indietro.
Non è divertente.
Abbiamo davvero bisogno di un sistema
trasparente, di cui potersi fidare,
che produca del cibo salutare.
Ma la buona notizia è che
decenni di ricerca e sviluppo
hanno portato nuove conoscenze
e tecnologie
che ci permettono di fare molto meglio.
Adesso possiamo allevare pesce
senza nessuno di questi problemi.
Penso all'agricoltura
prima della rivoluzione verde -
nell'acquacoltura stiamo assistendo
alla rivoluzione blu.
Le nuove tecnologie
oggi ci permettono
di produrre del mangime
perfettamente naturale,
con un'impronta ecologica minima,
costituito da microbi, insetti,
alghe e microalghe.
Salutari per le persone,
per i pesci
e per il pianeta.
I microbi, per esempio,
possono essere un'alternativa perfetta
per le farine di pesce di alta qualità -
su larga scala.
Gli insetti rappresentano
innanzitutto un metodo
di riciclaggio perfetto
perché vengono allevati
sugli scarti di cibo;
pensate poi alla pesca a mosca
e capirete quanto sia logico
utilizzarle come mangime per pesci.
Non c'è bisogno di vasti
appezzamenti di terra per poterlo fare
e neanche di abbattere
la foresta pluviale.
Inoltre insetti e microbi sono
produttori netti d'acqua.
Questa rivoluzione è già in corso
mentre siamo qui a parlarne,
ha solo bisogno
di ampliare la propria scala.
Ora possiamo allevare
più specie di quanto abbiamo mai fatto
in condizioni controllate, naturali,
creando del pesce felice.
Immagino, per esempio,
un sistema chiuso che funzioni
in modo più efficiente
dell'allevamento di insetti,
nel quale viene prodotto
del pesce salutare, felice, delizioso
con scarichi minimi,
quasi senz'acqua e energia
e del mangime naturale
con un'impronta minima.
O un sistema nel quale poter allevare
fino a 10 specie contemporaneamente -
nello stesso luogo,
mimando quel che avviene in natura.
C'è bisogno di pochissimo mangime,
di un'impronta molto bassa.
Penso all'allevamento di alghe
negli scarichi degli allevamenti di pesce.
In tutto il mondo stanno nascendo
delle tecnologie incredibili.
Dalle alternative
per sconfiggere le malattie
grazie alle quali non avremo più bisogno
di antibiotici e sostanze chimiche
agli alimentatori automatici
che sentono quando i pesci hanno fame,
permettendo di risparmiare sul mangime
e creare meno inquinamento.
Software che raccolgono dati
sulle fattorie
per poter migliorare
le pratiche di allevamento.
Stanno accadendo delle cose fantastiche
in tutto il mondo.
E non c'è margine di errore -
tutto questo è possibile
ad un costo competitivo rispetto
a quel che un allevatore spende oggi.
Domani non ci saranno scuse
per chi farà la cosa sbagliata.
Quindi qualcuno deve
unire i puntini
e dare un bel calcio nel sedere
a tutti questi sviluppi.
Negli ultimi anni abbiamo lavorato
proprio su questo,
poiché ne abbiamo bisogno
per poter lavorare tutti insieme -
ripensare tutto
fin dalle fondamenta,
con una visione olistica
che comprenda l'intera scala di valori,
connettendo tutte queste cose
a livello globale,
con l'ausilio di grandi imprenditori
disposti a condividere
una visione collettiva.
Adesso è il momento di realizzare
un cambio in quest'industria
e di spingerla verso
una direzione più sostenibile.
L'industria è ancora giovane,
c'è ancora tanta strada davanti.
È una grande impresa, ma non
così inverosimile come pensate.
È possibile.
Dobbiamo alleviare la pressione
sugli oceani.
Vogliamo mangiare bene
e in modo salutare.
E se mangiamo un animale,
questo deve aver vissuto
una vita salutare e felice.
Abbiamo bisogno di avere del cibo
di cui possiamo fidarci,
di vivere a lungo.
Questo non riguarda solamente
noi di San Francisco o del Nord Europa,
ma tutti noi.
Persino nei paesi più poveri
non è solo
una questione di soldi.
Le persone preferiscono qualcosa
di fresco, salutare e affidabile
piuttosto che qualcosa
che arriva da lontano
e di cui non sanno niente.
Siamo tutti uguali.
Arriverà un giorno
in cui le persone capiranno -
anzi, pretenderanno di poter mangiare
del pesce allevato bene
e in modo salutare -
e rifiuteranno ciò che non soddisfa
queste aspettative.
Potete aiutare ad accelerare
questo processo.
Quando ordinate del pesce
chiedete:
Da dove viene?
Chi l'ha allevato
e cos'ha mangiato?
Le informazioni sulla provenienza e
sul metodo di produzione del vostro pesce
devono essere
più facilmente disponibili.
E i consumatori devono fare pressione
sull'industria dell'acquacoltura
perché faccia le cose giuste.
Quindi, ogni volta che ordinate,
chiedete dei dettagli
e dimostrate che siete veramente attenti
a quel che mangiate
e che vi viene offerto.
Alla fine vi ascolteranno.
E tutti noi ne trarremo beneficio.
Grazie.
(Applausi)