Mi chiamo Lynda X. Z. Brown, e sono avvocato, organizzatore di comunità, educatore, stratega, nonché pensatrice e scrittrice riguardo i diritti e la giustizia dei disabili. Per oltre 10 anni, il mio lavoro si è concentrato sulla violenza interpersonale di stato rivolta ai disabili ai margini dei margini, tra cui coloro che vivono nell'intersezione di disabilità, razza classe, genere, sessualità, lingua e nazione. Come tutti i disabili, è impossibie constatare che ci sia un esempio in cui io mi renda improvvisamente conto di inaccessibilità o pratiche di esclusione nella vita sociale perché tutta la mia vita è stata formata dalle mie forze di abilità. Come molte persone che soffrono di autismo, ho subito episodi di bullismo durante la mia infanzia e nel periodo scolastico, e ho riscontrato una differenza tra i modi in cui mi facevo strada e i modi in cui le persone che mi circondavano, che non erano propriamente autistiche, si muovessero nel mondo. Ma vi voglio dire che una delle volte in cui mi sono accorta di più delle gravi ingiustizie che riguardano gli altri disabili è stata una serie di incidenti che divennero molto conosciuti quando frequentavo il liceo. E, in tutti questi casi, i giovani autistici venivano criminalizzati, portati fuori dalle scuole, spesso accusato nel tribunale penale per adulti solo per il suo autismo. In molti di questi casi, i ragazzi autistici in questione sono stati soggetti a restrizioni prolungate e solitudine, spesso per ore, prima che fossero loro ad essere accusati con violenza dagli insegnanti nelle scuole primarie. Alcuni di questi studenti erano bianchi. Altri erano neri, marroni o di altri colori di pelle. E, in tutte queste situazioni, il sentimento che prendeva il sopravvento e chiaramente attraverso chi riportava le vicende, era che questi fossero bimbi che dovevano essere controllati e sorvegliati, ma, stiamo parlando di bambini che sono stati etichettati fin dall'inizio dunque discriminati. Questo, per me, è stato un chiaro esempio già dall'inizio di quanto possa essere pervasiva e orribile la violenza sulle persone affette da disabilità, specialmente su chi viene doppiamente ermaginato.