Maya Lin Masse d'Acqua che Scompaiono Volevo diventare una zoologa sul campo e ho deviato per la strada dell'arte e dell'architettura. Sono cresciuta negli anni Sessanta, figlia degli anni Sessanta, per cui, stessi promuovendo una petizione per boicottare il Giappone per l'industria baleniera, oppure una petizione vietare le trappole d'acciaio, ero fuori nel parcheggio ad Athens, in Ohio, facendo un po' una sorta di attivista. La discussione riguardava quanti danni stavamo causando come specie al resto del pianeta. È davvero personale, e io amo l'ambiente. Amo il mondo intorno a noi. "Red Sea" (2006) In una precedente esposizione, avevo creato queste masse d'acqua, come il Mar Caspio, il Mar Rosso e il Mar Nero. E questa volta ho intenzione di tagliare nella pietra, queste masse d'acqua che stanno scomparendo. Cosa ci resta oggi della calotta artica rispetto a com'era nel 1980. Questo è il Lago Ciad e, anche qui, tutto ciò che resta del Lago Ciad è questo. E a questo punto iniziamo con disegni, li mettiamo nel computer e verrà tutto tagliato nella pietra. È un po' una via di mezzo tra un processo meccanico e una rifinitura a mano o una smussatura, così si arriva a essere un po' più morbido sugli spigoli. Amo i lavori in scala piccola, perché li posso realizzare qui con il mio team. Ci sono sia artisti che architetti che lavorano per me, ma gli assistenti architettonici, sono gli unici che possono prendere questi dati dai cartografi, convertirli e poi inviarli alle stampanti. A proposito, qesto è Nick Croft. Puoi spiegargli un po' alcune delle analisi e degli studi che dobbiamo portare avanti? [Nick Croft, assistente di studio] [CROFT] Beh, gran parte del lavoro riguarda il trovare dati di luoghi geografici o posti nel mondo. Quindi per gran parte del tempo ci affideremo a Internet. Prenderemo tutti i dati e cercheremo di creare una superficie tridimensionale nel progamma del computer, e poi faremo dei modelli in varie scale, o faremo diversi studi del terreno e della qualità della sua superficie. [LIN] Dato che gran parte di quello che faccio finisce per essere computerizzata per analizzare i dati e le informazioni, la cosa che mi dà sempre da pensare è: "Beh, qual è la differenza nel trovarli in un museo d'arte o in un museo della scienza?" Ed è lì che è insidioso. Non è proprio una rappresentazione, ha un essenza propria. Io sono interessata tanto alla creazione di forme che sto portando avanti, quanto al farvi riflettere su quello che stiamo facendo al mondo intorno a noi.