[Dietro gli schermi: Chi decide cosa vedo online?] Ciao, mi chiamo Taylor. Studio internet e giornalismo e come noi cittadini riceviamo informazioni sul mondo. In passato, quando le persone ricevevano informazioni, erano principalmente decise da persone. C'erano esseri umani a decidere cosa dovevamo sapere. Quindi, quando aprivamo il giornale o guardavamo il telegiornale, era una persona a decidere cosa sentivamo e vedevamo. Il risultato è che tutti sapevamo cose simili. Ora internet ha cambiato tutto. Quando vai online, quando apri un'applicazione, quello che vedi è determinato non da una persona ma da una macchina. E questo è fantastico per molti versi: ti permette di usare Google Maps, ti permette di ordinare cibo online, ti permette di connetterti con amici in giro per il mondo e condividere informazioni... Ma ci sono aspetti di questa macchina cui dobbiamo pensare davvero molto attentamente perché determinano le informazioni che riceviamo come cittadini in una società e in una democrazia. Quindi quando apri un'app e ti viene mostrata una foto sul feed di Snapchat, tutte quelle informazioni sono determinate da questa macchina e quella macchina è guidata dagli incentivi della compagnia che possiede il sito web o l'applicazione. E l'incentivo è che tu spenda più tempo possibile dentro quell'applicazione. Quindi fanno cose che ti fanno sentire molto bene a essere lì. Permettono alle persone di mettere like alle tue foto. Ti mostrano contenuti che pensano tu voglia vedere, che ti faranno molto felice o arrabbiare tantissimo, che ti faranno reagire emotivamente, tanto da rimanere lì. Questo è per farti vedere quanta più pubblicità possibile quando sei lì, perché quello è il loro modello aziendale. Colgono anche l'occasione che sei nella loro app per raccogliere dati su di te. E usano questi dati per creare profili dettagliati della tua vita e del tuo comportamento e questi profili possono poi essere usati per indirizzare più pubblicità verso di te e quello poi determina anche cosa vedi. Ma tutto questo non è solo relativo al modello aziendale di queste compagnie, ha anche un impatto sulla nostra democrazia, perché quello che ognuno di noi vede su internet è altamente personalizzato su di noi, su cosa ci piace, su cosa crediamo, su cosa vogliamo vedere o credere. E questo significa che, come società, non abbiamo più tutti un insieme di conoscenze condiviso, il che è difficile per una democrazia che ci richiede di lavorare assieme e sapere le stesse cose per prendere decisioni insieme sulle nostre vite. Quando sappiamo tutti cose diverse e veniamo isolati tutti dentro le nostre piccole bolle di informazioni, è incredibilmente difficile per noi andare d'accordo l'uno con l'altro. Non abbiamo esperienze o conoscenze condivise. Io credo sia davvero importante che pensiamo criticamente alle informazioni che riceviamo online e alle compagnie e alle strutture che determinano cosa vediamo su internet. [NewsWise è un progetto di CIVIX & The Canadian Journalism Foundation]