[Musica] Chi vi ha insegnato a odiare il colore della vostra pelle? Chi vi ha insegnato a odiare la fibra dei vostri capelli? Chi vi ha insegnato a odiare la forma del vostro naso e delle vostre labbra? Chi vi ha insegnato a odiarvi dalla testa ai piedi? Chi vi ha insegnato a odiare la vostra stessa natura? Chi vi ha insegnato a odiare la vostra razza di appartenenza così tanto da evitare di incontrarvi? Sapete, prima di chiedervi se Muhammad predichi l'odio, dovreste chiedervi chi vi abbia insegnato a odiare il modo in cui Dio vi ha creati. La maggior parte di noi neri, o negri come ci chiamavano, pensava davvero di essere libero, senza rendersi conto che nel nostro subconscio, tutte quelle catene che pensavamo fossero state spezzate erano ancora lì e c'erano molte situazioni in cui ciò che realmente ci motivava era il nostro desiderio di essere amati dall'uomo bianco. Malcolm intendeva colpire al cuore quel senso di inferiorità. Sapeva che sarebbe stato doloroso. Sapeva che la gente l'avrebbe potuto ammazzare per questo, ma osò correre quel rischio. Malcolm X diceva qualcosa che andava ben oltre ciò che diceva qualunque altro leader dell'epoca. Mentre gli altri leader supplicavano di entrare nella casa del loro oppressore, lui vi diceva di costruire la vostra casa. Eliminò la paura per gli afroamericani. Disse: "Dirò ad alta voce ciò che pensate" e aggiunse "Vedrete, la gente ascolterà, e non per forza ci farà del male, ok? Ma non parlerò per le masse." Quando disse in modo così forte, così virile: "Io non ho paura di dire quello che pensate da tutti questi anni," ecco perché l'amavamo. Lo disse ad alta voce, non a porte chiuse. Ha affrontato l'America per noi. E io, come musulmano, credo che l'uomo bianco sia abbastanza intelligente che se gli facessimo capire come ci sentiamo realmente noi neri e quanto siamo stanchi senza usare le solite paroline dolci e accomodanti. Perché siete voi stessi a complicarvi le cose. L'uomo bianco vi crede quando lo riempite delle solite paroline dolci, perché gli avete parlato con dolcezza sin da quando vi ha portato qui. Smettetela di adularlo! Ditegli come vi sentite! Ditegli in che razza di inferno vi sentite intrappolati, e fategli sapere che se non è disposto a pulirsi da solo la casa, se non è disposto davvero a farlo, non dovrebbe avercela una casa. [folla: Giusto!] Dovrebbe prendere fuoco e venire distrutta... [Applauso] [Tamburi e musica] In questi angoli delle strade di Harlem, per la maggior parte di questo secolo, i neri hanno celebrato la loro cultura, e discusso il problema razziale in America. È qui che Malcolm si è unito per la prima volta ai predicatori di strada che davano voce alla speranza di Harlem, e alla sua rabbia. Ho insegnato il nazionalismo e ciò significa che voglio andarmene da questo Paese di bianchi perché l'integrazione non avverrà mai. Voi non verrette mai, finché vivrete, integrati nel sistema dell'uomo bianco. La 125esima strada e la Seventh Avenue sono state il centro dell'attività degli oratori neri di strada. Quando Malcolm arrivò, tecnicamente non aveva uno spazio. Allora costituì la sua base, potremmo dire, di fronte alla libreria di Elder Michaux. Quando Malcolm salì sul piccolo palco, per i primi 4, 5 minuti non poté parlare. La gente lo acclamava a gran voce e lui rimase lì, a prendersi ciò che meriava e poi iniziò a parlare. Hanno detto che il Signor Muhammad insegna l'odio perché vi ha portati ad odiare la droga e l'alcool. Hanno detto che il Signor Muhammad incarna la supremazia nera, perché ha insegnato a voi e a me non solo che siamo buoni come lo sono i bianchi, ma che siamo meglio dei bianchi. Sì, meglio dei bianchi. Voi siete meglio dei bianchi e non c'è nulla da aggiungere. Non c'è nemmeno da dirlo, voi lo sapete che siamo come lui. Chi è lui per essere uguale? Guardate la sua pelle. Non potete paragonare la vostra pelle alla sua, perché la vostra pelle sembra oro in confronto alla sua. C'è stato un tempo in cui sbavavamo per l'uomo bianco. Pensavamo che fossero belli perché eravamo ciechi e stupidi. Non riuscivamo a vederli come realmente sono. Ma poi il Venerabile Elijah Muhammad è arrivato e ci ha insegnato la religione islamica che ci ha puliti, ci ha fatto vedere noi stessi eora vediamo quella vecchia creatura pallida esattamente per quello che è, nient'altro che una vecchia creatura pallida. Me ne sono andato da quel comizio con la sensazione che una volta che lo si sentiva parlare, non si tornava più ad essere quelli che si era prima. Dovete, anche mantenendo la vostra posizione, ripensarci. Non eravamo abituati a sentirci dire che eravamo diavoli e che eravamo degli oppressori, qui, nella nostre bellissime città del nord. Stava parlando per una massa silenziosa di neri e gridava dall'etere di quegli stessi diavoli. Era un atto di guerra. Quando scese dal palco, saltai dall'isola, camminai verso di lui e ovviamente quando arrivai da lui le guardie del corpo mi si pararono davanti e lui le spinse via. Io andai di fronte a lui, gli allungai la mano e gli dissi: "Mi piacciono alcune della cose che lei dice. Non sono d'accordo su tutto, ma su alcune cose sì. Lui mi guardò, mi strinse la mano gentilmente e disse: "Un giorno lo sarai, sorella. Un giorno lo sarai" e sorrise. Per rendere più chiaro il suo messaggio, Malcolm ha usato la sua stessa vita da lezione per i neri americani. Predicò attraverso fiabe e parabole e più tardi, scrivendo la sua autobiografia con Alex Haley, cercò di capire come la sua vita sarebbe stata interpretata in futuro. Fui colpito in particolare da un'affermazione che aveva fatto su di sé. Aveva detto: "Sono parte di tutto quello che ho incontrato" e ciò significa che tutto quello che aveva fatto da giovane lo aveva messo di fronte a delle cose e gli aveva insegnato abilità di diversa natura e ognuna di queste avevano portato Malcolm a diventare il portavoce della Nazione dell'Islam. Sei nata ad Omaha, giusto? Sissignore. E tu e la tua famiglia avete lasciato Omaha quando avevi circa un anno? Penso di aver avuto circa un anno. Perchè andarono via da Omaha? Beh', da quello che ho capito, il Ku Klux Klan aveva bruciato ona delle loro case. Il Ku Klux Klan era molto diffuso. Sono sicuro che questo abbia reso la tua famiglia molto triste. Se non infelice, sicuramente insicura. Perciò avrai dei pregiudizi, un punto di vista personale pregiudizievole. In altre parole, non puoi avere un punto di vista aperto, accademico, giusto? Penso non sia corretto perché nonostante quello che è successo ad Omaha e benché una volta trasferiti a Lansing, in Michigan, ci bruciarono nuovamente la casa e nonostante mio padre sia stato ucciso dal Ku Klux Klan, nonostante tutto questo, nessuno era più integrato tra i bianchi di me. Nessuno ha vissuto di più nella società dei bianchi di me. Eravamo gli unici bambini bianchi del quartiere, ma dietro casa nostra avevamo un pezzo di bosco e così i bambini bianchi venivano tutti a casa nostra e poi andavano a giocare nel bosco. Allora Malcolm diceva "Ok, andiamo a giocare a Robin Hood?" E allora andavamo dietro casa a giocare a Robin Hood e Robin Hood era Malcolm e i bambini bianchi erano d'accordo. Malcolm diceva di essere quello ad avere la pelle più chiara tra i sette figli nati a Earl e Louise Little, eredità, diceva, dell'uomo bianco che aveva violentato la madre di sua madre. Nel 1929, quando Malcolm aveva 4 anni, suo padre, un carpentiere e predicatore, trasferì la famiglia a Lansing, nel Michigan. Lansing era una piccola cittadina e la zona est era quella in cui vivevano i neri. Malcolm e la sua famiglia vivevano fuori dalla città e avevano un terreno di quattro acri che ospitava una piccola casa, quindi erano considerati degli agricoltori. Tre mesi dopo l'arrivo dei Little, i vicini bianchi intrapresero un'azione legale per farli sfrattare. Un giudice della Contea decise che soltanto i bianchi potessero possedere una proprietà agricola, ma Earl Little si rifiutò di andarsene. Qui nel Michigan, il Ku Klux Klan aveva almeno 70.000 membri, cinque volte di più che in Mississipi. Per la famiglia di Malcolm, l'ostilità dei bianchi era una realtà. Eravamo tutti a casa e stavamo dormendo quando improvvisamente sentimmo un'esplosione. Quando ci svegliammo, c'era fuoco ovunque e tutti correvano da una stanza all'altra. Tutto ciò che ricordo è mia madre che ci diceva: "Sveglia, sveglia, sveglia, la casa sta bruciando" e di scappare fuori. Questo è ciò che ricordo. Sentivo mia madre e mio padre che urlavano e intanto si assicurarono di averci radunati e portati fuori. La casa era distrutta. Non arrivarono i pompieri, nulla e noi eravamo distrutti. Il padre di Malcolm, Earl Little, accusò i bianchi del posto di aver appiccato il fuoco. La polizia accusò Earl e lo arrestò per incendio doloso. Più tardi le accuse vennero ritirate. nella città in cui siamo cresciuti, i bianchi ci definivano "quei negri boriosi" o "quei negri scaltri che vivono nel sud della città". In quei giorni, tutte le volte in cui un bianco si riferiva a te dicendo 'scaltro negro',era un modo per dire "Questo è un negro da tenere d'occhio perché non è scemo". Mio padre era indipendente. Non voleva che nessuno gli facesse l'elemosina. Voleva coltivare il suo cibo. Non voleva che nessuno esercitasse un'autorità sui suoi figli. Voleva essere lui ad esercitare l'autorità e lo faceva. Parlava sempre secondo il modo di pensare di Marcus Garvey e cercava di spingere i neri a organizzarsi, non per creare problemi, ma per lavorare tutti insieme a un miglioramento delle loro condizioni. Ma in quel periodo, chi lo faceva veniva ancora considerato un agitatore. Negli anni '20 Marcus Garvey, un nazionalista di colore, predicò che gli Americani di colore dovessero costruire una nazione indipendente da quella dei bianchi. Con centinaia di migliaia di membri, la Universal Negro Improvement Association, cercava legami più stretti con i Paesi africani. La UNIA aveva la sua bandiera, il suo inno nazionale e una legione africana impegnata a difendere i neri nel Paese e all'estero. L'Ufficio di Investigazione americano etichettò Garvey come 'uno dei principali agitatori neri'. Il Governo federale lo deportò nel 1927, ma i genitori di Malcolm rimasero suoi seguaci. Earl recrutò nuovi membri. Louise scriveva per il giornale di Garvey. Era mia madre che ci leggeva il giornale di Garvey, 'The Negro World' ed era lei che ci diceva di essere indipendenti, che non avremmo dovuto definirci 'negri', eravamo gente di colore e dovevamo essere orgogliosi di definirci così. Qual'è il tuo vero nome? Malcolm, Malcolm X. E' il tuo vero nome? Per quanto mi riguarda, s', è il mio vero nome. Ti dispiace dirmi qual'era il cognome di tuo padre? Mio padre non conosceva il suo cognome. Mio padre ottenne il suo cognome da suo nonno, che a sua volta lo ottenne da suo nonno, che, a sua volta, lo ottenne dal suo schiavista. I cognomi veri della nostra gente sono andati perduti. Ma la schiavitù non può durare per sempre. C'è un punto nell'albero genealogico della tua famiglia in cui si è riusciti a trovare un cognome? E se sì, qual'era? Il cognome dei miei avi. Sì? Gli venne tolto quando furono portati in America e ridotti in schiavitù e poi fu dato loro il cognome dello schiavista che abbiamo rifiutato e che continuiamo a rifiutare. Vuoi dire che non mi vuoi dire qual'era il cognome di tuo padre o quale quello che gli hanno dato? Non l'ho mai riconosciuto. Nel settembre del 1931, Malcolm aveva sei anni quando sua madre ebbe una premonizione. Eravamo tutti a casa e stavamo mangiando tutti insieme. Mia madre stava dando da mangiare a Wesley, mio fratello più piccolo, probabilmente lo stava allattando perché era seduta a tavola e si addormentò, con il braccio il bambino che stava allattando. Mio padre si era alzato, era andato in camera da letto per prepararsi ad andare in città a prendere dei soldi. Lei si svegliò e disse: "Earl, Earl, non andare in città. Se ci vai, non tornerai." Quella notte, intorno alle 23, Earl Little fu trovato in una zona isolata fuori da Lansing, con il corpo quasi tagliato in due dalle ruote di un tram. La polizia fece passare la morte di Earl Little come un incidente. C'erano molte aspetti poco chiari su questo caso, perché sembrava che più che aver subito un incidente, Earl Little fosse stato spinto sotto il tram. Nei fatti, mi ricordo di aver sentito solo questo, che era stato probabilmente spinto sotto le ruote del tram. La morte di mio padre fu un enorme shock per la mia famiglia perché lui rappresentava il potere. Lui era la forza. Eravamo organizzati, eravamo una famiglia strutturata. Quando uscivo da scuola, quando tutti noi uscivamo da scuola, io e i miei fratelli e le mie sorelle, andavamo dritti a casa a lavorare in giardino, a pulire il pollaio. Poi ci preparavamo per andare a dormire, ci alzavamo il mattino e ricominciavamo. Pompavamo l'acqua e la portavamo in casa. Questo quando papà era vivo, perché non farlo significava essere frustati. Perciò eravamo disciplinati. E quando mio padre fu ucciso, mia madre non era in grado di correre veloce quanto me o Malcolm e questo ci permise di non espletare tanti compiti, cosa che non avremmo mai provato a fare prima. E diventammo sempre più deboli. Negli anni della Grande Depressione, Louise Little lottò per crescere i suoi sette figli Arrivò a non avere più nemmeno un'entrata. Ci provò e trovò un lavoro. Era una donna orgogliosa. Era molto orgogliosa. Vendeva. Faceva guanti all'uncinetto da vendere. Faceva molte cose per non dover dipendere solo dal sussidio. Non le piaceva che le si dicesse ciò che doveva o non doveva fare. E questa fu una delle cose che la devastò di più. Più il tempo passava e più si consumava. [Music] In sette anni, mentre Malcolm diventava adolescente, sua madre abbandonò lentamente la sua famiglia. Due giorni prima del Natale del 1938, a Louise Little fu diagnosticata una sindrome paranoide e venne mandata all'Ospedale pubblico Kalamazoo E quando un giorno tornai da scuola e non la trovai, mi ricordo di essermi sentita vuota perché mia madre non ci aveva mai lasciati. E ho sentito il dolore della sua assenza ogni giorno e pensavo sarebbe stato solo per un paio di settimane, sai. Sarebbe stata meglio e sarebbe tornata a casa subito. E invece passarono anni. Louise Little sarebbe rimasta al Kalamazoo per 26 anni. Malcolm aveva 13 anni quando assistette alla decisione della Corte di spaccare la sua famiglia, e di affidare i bambini più piccoli a famiglie adottive di Lansing e di spedirlo in una comunità bianca a 10 miglia di distanza. In passato, l'arma principale dell'uomo bianco è stata quella di dividere e conquistare. Se prendo la mia mano e ti dò uno schiaffo, non lo senti nemmeno. Forse ti pizzicherò perché queste dita sono separate, ma tutto ciò che devo fare per metterti al tuo posto è avvicinare le dita. Fu uno che alle medie, in Michigan, una scuola in cui penso fosse l'unico nero nella sua classe e uno dei pochissimi in tutta la scuola, si comportò in modo eccezionale. Uno studente che è stato rappresentante di classe, in mezzo a tutti quei bianchi. Ovviamente, doveva essere eccezionale per raggiungere tali obiettivi. E poi c'è il Malcolm che ha abbandonato la scuola e che è andato a Roxbury, in Massachusetts, dove si mostrò, per la prima volta, per quello che genericamente si definisce un 'agitatore'. [Music] A quei tempi, mi definivo il piccolo agitatore di Roxbury. E quel particolare giorno, Malcolm X era venuto a Boston e indossava un abito da uomo, un cappello a tesa larga, un cappotto a tre quarti, con la catenella che scendeva fino alle caviglie. Non lo so, l'ultima volta che mi ricordo, quell'abbigliamento era stato usato da Cab Callowy durante le sue performance. Quando Malcolm lasciò Lansing, non aveva altro che un vecchio vestito a quadretti, 'un vestito da bianco', come lo definivo. Quando tornò da Boston, oh Dio, Malcolm indossava un abito da uomo, un cappello a tesa larga e una catenella che dal suo cappello andava fino al bavero ed era sulla bocca di tutti. Tutti parlavano di Malcolm. [Musica] E poi mentre ballava sulla pista e girava, quei pantaloni sembravano un pallone galleggiante con..quella giacca sembrava un'ala. Il modo in cui ballava e fluttuava con quel grande cappello sulla testa e la catenella che si muoveva mandava in estasi le ragazze. [Musica e canti] A Boston, lo chiamavano 'il rosso di New York'. A New York lo chiamavano 'il rosso di Detroit'. I suoi capelli erano 'lisciati'. Era comunista e aveva delle fotografie di sé con Billie Holiday e con gente che a quei tempi il mondo nero aveva appena cominciato a conoscere. Malcolm lavorò in una cucina sulla New Haven Railroad, tra Boston, New York e Washington D.C. Nel 1942, all'età di 17 anni, si trasferì ad Harlem e iniziò un viaggio in un mondo fatto di locali da after-hour e frequentato da piccoli agitatori. Arrivò a un punto in cui disse a se stesso: "Non ce la farai mai con questo lavoro da usciere, vendendo panini su questi treni e lucidando scarpe o cose così." Disse: "Non andrai da nessuna parte". Aveva la fama di essere un agitatore. Era una persona di strada, ma non un agitatore. Era un imbroglione, sì, un genio della truffa. Lo definivano un artista. Quando i bianchi uscivano di notte e volevano donne bianche, poteva fargliele avere. Se volevano whiskey di contrabbando, sapeva dove trovarlo. Se volevano droga, sapeva dove prenderla. Fece in modo di sapere cosa volevano e sapeva come ottenerlo e c'era sempre quando si potevano fare profitti. Ed è così che iniziò. Guardando indietro a quei tempi, Malcolm disse che c'erano soltanto tre cose che lo preoccupavano: il carcere, il lavoro e l'esercito. Per evitare di partecipare alla Seconda Guerra Mondiale, disse al suo reclutatore che voleva spingere i soldati neri a uccidere i bianchi. Fu giudicato inabile alle armi. La vita notturna ad Harlem, il gioco d'azzardo e la droga erano costosi per Malcolm. Era già stato arrestato due volte per reati minori. Quando, nel 1945, tornò a Boston, organizzò una banda per svaligiare le case di ricche famiglie. Tra gli altri membri della banda c'era anche il suo amico Malcolm Jarvis, la sua fidanzata bianca, Bea e altre due donne bianche. Questa ragazza sapeva che i proprietari erano in Florida in quel periodo dell'anno e che a casa non c'era nessuno. Quindi entrammo in casa e rubammo alcune cose di valore ed era Malcolm a prendersi la maggior parte delle cose, le impegnava e ci guadagnava dei soldi per il suo gioco d'azzardo. Dopo due settimane così, fece un errore. Andò al banco dei pegni per riprendere un orologio che valeva migliaia di dollari e che proveniva da una di quelle case e così fu arrestato da tre poliziotti. Malcolm Little, Malcolm Jarvis e le tre donne furono incriminati per furto con scasso. In tribunale la vera questione diventò che due uomini neri erano insieme a delle donne bianche. Malcolm era coinvolto con due donne bianche e fu questo che rese il caso così potente. Così oltraggioso. Le donne testimoniarono che Malcolm le aveva obbligate a partecipare alle rapine. I due uomini vennero condannati ad una pena durissima: dagli otto ai dieci anni in una prigione di Stato. Quando ci condannarono, andai fuori di testa. Mi alzai, mi aggrappai alle sbarre della gabbia e le feci tremare, tanto che quasi le feci cadere a terra, e urlai contro il giudice: " Uccidetemi, invece di darmi dieci anni di galera". Sì, ero quello che si dice una pazzo negra, sì, lo ero. E sapevo che ciò che avevo visto era vero. Sapevo che tra le risa stavano pensando. "Guarda che abbiamo fatto, l'abbiamo fatta a quel negro." E poi, prima che le ragazze venissero fatte uscire, ebbero il coraggio di chiedere alle ragazze di accusarci di stupro. Le ragazze non lo fecero. Malcolm Little aveva 20 anni e doveva scontare dagli 8 ai 10 anni in una progione di Stato. Si era allontanato dall'orgoglio di cui parlava Garvey e dall'indipendenza che predicavano i suoi genitori. Ora era il prigioniero numero 22843. Commettere un reato una volta non è una disgrazia, ma perseverare sì, lo è. In passato sono stato un criminale. Sono stato in prigione. Non me ne vergogno. Non potreste mai usare questo contro di me e lui sta usando il bastone sbagliato. Non sento quel bastone. [Acclamazioni e applausi] Hanno accusato Gesù di sedizione, non è così? Hanno detto che era contro Cesare. Gli hanno detto di essere stato discriminante per aver detto ai suoi discepoli: "Non andare fra i gentili, andate fra le pecore smarrite. Andate fra coloro che non sanno chi sono, che hanno perso la consapevolezza di sè e che sono stranieri in una terra che non è la loro. Andate fra questa gente. Andate fra gli schiavi. Andate fra i cittadini di seconda classe. Andate fra chi sta soffrendo le conseguenze delle brutalità di Cesare." E se Gesù fosse qui in America oggi, non andrebbe fra i bianchi. L'uomo bianco è l'oppressore. Lui andrebbe fra gli oppressi. Andrebbe fra gli umili. Andrebbe fra i semplici. Andrebbe fra i reietti e i disprezzati. Andrebbe fra i cosiddetti negri americani. Dietro le mura della prigione, Malcolm organizzò scommesse, nutrì la sua dipendenza dalla droga e argomentò contro Dio. Gli uomini in carcere lo chiamavano Satana. Ma allo stesso tempo, incoraggiato da un compagno nero più anziano, Malcolm iniziò a leggere e a prendere lezioni di inglese. Malcolm ha descritto la vita in prigione in modo vivido, parlando della solitudine e della limitatezza, ma aveva dei progetti per raggiungere i quali leggeva molto e per i quali , sicuramente, scriveva molto. Penso ci fossero dei periodi in cui mi scriveva probabilmente tutti i giorni. Durante il secondo anno di prigione, i suoi fratelli e le sue sorelle gli scrissero relativamente a quello che loro chiamavano la religione naturale dei neri, una religione che insegnava che i neri erano il popolo autentico, che Dio era nero e che si chiamava Allah. Dissero a Malcolm che ora erano membri della Nazione dell'Islam, seguaci del Venerabile Elijah Mohammad, il Messaggero di Allah. Penso che, per la nostra gente in America, l'Islamismo sia una delle più grandi religioni di tutti i tempi. I cosiddetti negri Americani devono essere completamente rieducati e l'Islamismo dà loro l'abilitazione ad essere orgogliosi e a non vergognarsi di essere chiamati neri. Sono entrato nel Movimento musulmano nel 1947 e poi ho iniziato a portarci i miei fratelli e le mie sorelle. Noi eravamo già stati indottrinati sulla base della filosofia di Marcus Garvey, perciò non era necessario che ci convincessero che eravamo neri e che dovessimo andarne fieri. Lo eravamo già quando entrammo nel Movimento. Perciò scrissi a Malcolm e gli dissi che se avesse avuto fede in Allah, sarebbe uscito di prigione. Scrissi solo questo perché so che era molto poco tollerante nei confronti della religione e io non volevo che lui perdesse quel poco di tolleranza che aveva.. I fratelli e le sorelle di Malcolm scrissero al giovane prigioniero che i neri in America erano membri di una tribù perduta, da spedire presto oltre il confine. E i bianchi, secondo Elijah Mohammad, era una razza di demoni la cui dominazione dulla Terra stava finendo. Prima di tutto, gli piaceva tutto di quel discorso, tranne una cosa che non riusciva a capire e cioè la parte in cui veniva loro insegnato che l'uomo bianco era un demone. Malcolm scrisse a Elijah Mohammad. Elijah Mohammad rispose e quando lo fece, citò una parte delle scritture. E poi gli diede la chiave. Disse che la chiave...tutto ciò che accade nella Bibbia è su questa Terra. Quindi non si deve morire per andare all'inferno, potete trovare l'inferno vivendo. E l'uomo bianco è colui che vi ha mandato all'inferno. E' una teoria interessante, soprattutto se si usa la storia dell'uomo bianco per corroborarla. Malcolm iniziò a leggere la storia, la filosofia e la religione. Gli scritti di W.E.B. Du Bois, Shakespeare, Socrate, le favole di Esopo, l'autobiografia di Gandhi e di Nat Turner. E trovò tutta la storia del linciaggio dei cristiani neri da parte dei cristiani bianchi. I cristiani bianchi erano invischiati nel commercio degli schiavi - i cosiddetti cristiani. Malcolm iniziò, quindi, a studiare da solo e avvalorò la tesi per cui se esisteva qualcosa di veramente demoniaco su questa terra, doveva essere l'uomo bianco. Elijah Mohammad disse a malcolm di arrendersi ad Allah. Ci volle una settimana prima che riuscisse ad obbligare se stesso pregare. Più tardi, per diffondere gli insegnamenti di Elijah Mohammad, Malcolm si unì al gruppo di discussione del carcere, competendo con gruppi di universitari in visita da Harvard e dal MIT. Fu allora che il nome e la fama di Malcolm iniziò a diffondersi tra la popolazione carceraria e fu allora che i carcerati iniziarono a partcipare sempre più numerosi ai dibattiti. La maggior parte dei suoi compagni venivano spinti dalla curiosità di sentirlo parlare. Nel 1950, Malcolm scrisse al governatore chiedendo il diritto di praticare la religione musulmana in prigione. Più tardi, le sue lettere finiranno negli archivi dell'FBI. L'ufficio stava attenzionando la Nazione dell'Islam dalla fine degli anni '30. A Malcolm, considerato un agitatore, fu negato in rilascio anticipato sulla parola. Quella volta non fu dichiarato idoneo ad uscire dal carcere perché sarebbe stato un pericolo per la società. Lo consideravano pericoloso, un saggio impudente o, una religioso impudente. Non era una mela marcia in un cestino con altre migliaia. Ne avrebbe corrotti molti. Il 7 agosto 1952, dopo sei anni e mezzo in carcere, Malcolm fu rilasciato. In un mese, fu accolto nella Nazione dell'Islam. Malcolm Little era diventato Malcolm X. Come sei riuscito ad unirti al movimento musulmano? Ero in prigione. Ero un criminale focoso, primitivo, sgrammaticato, ignorante e qualsiasi altra caratteristica negativa a cui puoi pensare... ero questo fino a quando non ho ascoltato gli insegnamenti dell'onorevole Elijah Mohammad. E fu l'impatto che ebbe su di me a infondermi il desiderio di cambiare me stesso e di riabilitarmi per la prima volta nella mia vita. E anche quello di essere in grado di vedere l'effetto che questo aveva sugli altri, questa fu la ragione per cui accettai. E notai che ascoltare gli insegnamenti religiosi dell'onorabile Elijah Mohammad, mi aveva instillato un livello così alto di orgoglio e di dignità razziale che volevo essere qualcuno e capii che non sarei potuto essere nessuno se avessi elemosinato ciò che aveva l'uomo bianco e che sarei dovuto uscire da questa condizione e fare qualcosa per me stesso o per gli altri. La prima volta in cui mi ricordo di aver visto Malcolm fu a casa di mio padre, Elijah Mohammad. Vidi un uomo magro, alto,giovane, con il viso rossastro. Se lo si incontrava per la prima volta, la prima cosa che si notava era il suo sorriso. Dissi: "Sono Wallace" e gli ho sorriso. Ero felice di vederlo perché avevo sentito molto parlare di lui e disse: "Il messaggio del figlio, il messaggio del figlio." Ed era davvero tanto emozionato per il messaggero e non era solo per aver visto Wallace. Fu bello vedere il figlio del messaggero Quando Malcolm uscì, era pieno di entusiasmo. Era così appassionato che uscì nel momento giusto e nel posto giusto da potersi esprimere. Venne a Detroit e rimase sorpreso di trovare così poche persone ad ascoltare il forte insegnamento che lui aveva in mente. E disse: "Sono sorpreso di vedere che siete seduti qui e che ci siano così tante sedie vuote". Disse: "Ogni volta che venite qui, questo posto dovrebbe essere pieno". E questo entusiasmò il venerabile Elijah Mohammad. Nei primi anni '50, la Nazione dell'Islam era sconosciuta dalla maggior parte delle comunità nere. Si pensava che i membri totali fossero non più di 400. Malcolm fu mandato a diffondere il messaggio per le strade. In due anni, aiutò ad organizzare templi a Boston, Hartford e a Filadelfia. Elijah Mohammad nominò Malcolm ministro del più importante tempio dell'East Coast, il tempio numero 7 ad Harlem. Il Signor Mohammad sapeva che Malcolm aveva l'esperienza, conosceva New York e sapeva anche che fosse l'uomo giusto, per colore della pelle, altezza, oratoria e portamento. Tutto doveva essere preso in considerazione nella selezione di un uomo da mandare davanti alla gente. In più questa è una città internazionale. Bisogna avere il meglio a New York ed ecco perché il Signor Mohammad lo scelse. [Applausi leggeri] Nel 1955, quando Elijah Mohammad fece visita al tempio di New York, fu per controllare il lavoro dell'ambizioso e del convincente giovane ministro che aveva trasformato piccoli negozi della East Coast in una congregazione di migliaia di persone. Il messaggio di Malcolm X ed Elijah Mohammad fece sentire di nuovo bene molte persone, li fece sentire ancora esseri umani, alcuni di essi scoprirono a dare un nuovo significato al loro essere uomini e donne. Se Elijah Mohammad avesse provato a introdurre una forma ortodossa di un Islam arabo-orientato, dubito che avrebbe attratto 500 persone. Invece introdusse una forma di Islam che poteva comunicare con le persone a cui si rivolgeva. Era il re di chi non aveva alcun re ed era il Messia di quelli che pensavano di non essere degni di un Messia. Gli insegnamenti del venerabile Elijah Mohammad sono come nessun'altra cosa io abbia mai provato, sono una medicina. Vero, è vero. State vedendo la medicina che mi ha curato da tutte le mie malattie. E' vero. Perchè ero malato e quando ho abbracciato gli insegnamenti del venerabile Elijah Mohammad, questi insegnamenti mi hanno guarito da tutte le malattie. ora sono sano e mi sento bene. Giusto, finché resterai col dottore, starai bene. Sì, signore. E tu, fratello? Cosa pensi del venerabile Elijah Mohammad? Il venerabile Elijah Mohammad sta cercando di far capire al nostro popolo che è malato. Il venerabile Elijah Mohammad sta cercando di risvegliarlo. [Musica] Nei templi musulmani, i bianchi non potevano entrare. I suoi membri lavoravano per costruire una comunità auto sufficiente fondata su regole rigide e in assoluta obbedienza. La Nazione creò delle scuole musulmane per i propri figli, dove si insegnava matematica, scienze, storia e arabo. [Tutti in coro] Siamo l'uomo originale. L'uomo originale è l'uomo nero, [Indistinto] sul pianeta Terra. Le donne musulmane studiavano alimentazione, educazione dei bambini e linee guida su come prendersi cura dei propri mariti. Gli uomini musulmani studiavano responsabilità genitoriale, storia e religione. Il gruppo d'élite, il Frutto dell'Islam, veniva addestrato al combattimento corpo-a-corpo e avevano il ruolo di proteggere i templi e di punire qualsiasi membro si esprimesse contro il messaggero. Mi sorpresi quando mi imbattei in un paio di famiglie musulmane. Mi colpì la fede che avevano in Elijah Mohammad e in Malcolm...Chiesi a un padre: "metti che tuo figlio, un giorno, tornasse a casa e ti dicesse di voler rinunciare alla religione musulmana". Io risposi: " Gli direi di andarsene. Non gli permetterei mai più di mettere piedi in casa mia. Poi chiesi a Malcolm il suo parere e lui disse: "Lo dice davvero. e lo farebbe." Io dissi: "Senza preoccuparsi di ciò che accadrebbe a suo figlio?" "No, non se ne preoccuperebbe. Lui è fedele ad Elijah Mohammad." Per contribuire all'espansione della Nazione dell'Islam, Malcolm creò un giornale, il Muhammad Speaks e persuase altri giornali neri di dedicare settimanalmente una colonna al messaggero. La sua forza era che, se credeva in qualcosa, ci metteva tutto quello che aveva, tutte le sue energie. Lavorava sempre, diventò uno stacanovista. Lavorava giorno e notte. Chiedeva solo 4 ore libere per dormire e molte volte nemmeno quelle. E non si riusciva a comprendere come riuscisse a sopportare quei ritmi? Nonostante questo, lo faceva, giorno e notte. E in più, leggeva. Leggeva i giornali, sempre attento alle notizie, è una persona talmente tanto in sintonia con la vita da non perdere molto di essa. All'età di 32 anni, dopo cinque anni passati a costruire con devozione la Nazione, ottenne l'apporvazione da parte di Elijah Mohammad di sposare sorella Betty X, un una laureata membro del tempio numero 7 di Harlem. Negli anni successivi, le richieste del suo ministero gli permisero di dedicare un pò di tempo alla sua famiglia, che si stava allargando. A volte, se riuscivo a prenderlo, leggeva ai suoi figli. Volevano sempre che lui leggesse loro la storia di nuovo e quindi aspettavano che lui arrivasse all'ultima pagina per dirgli: "Rileggilo, leggilo ancora, ancora". E così iniziò a dare ai libri finali diversi. Aveva uno straordinario senso dell'umorismo, specialmente quando mi prendeva in giro sul maiale, mi dava una botta sulla schiena e mi diceva: "Sei un brav'uomo, storico intelligente. Come essere umano ti dò 99 e se smetti di mangiare maiale ti dò 100." Aveva uno straordinario senso dell'umorismo e, inoltre, se lo si conosceva bene, si capiva che era timido. [Musica jazz] Ora Malcolm rivestiva un ruolo centrale nella Nazione dell'Islam, il rappresentante più conosciuto di Elijah Mohammad. Si era guadagnato la fiducia del Messaggero e la lealtà di migliaia di musulmani. In un certo senso, Malcolm aveva trovato un padre. Elijah Mohammad aveva trovato un altro figlio. [Sirene che si allontanano] In una notte d'aprile del 1957, un Fratello musulmano fu picchiato dalla polizia di New York. Johnson Hinton, con la testa spaccata, giaceva nella stanza sul retro della stazione di polizia di Harlem. Quando si diffuse la notizia che Hinton stava morendo, Malcolm ordinò ai musulmani di scendere per le strade. Altri abitanti di Harlem si unirono. La comunità aveva sopportato una lunga storia di brutalità da parte della polizia; molti consideravano la polizia una forza occupante. 28th Precinct era fomoso per i suoi pregiudizi. Certamente, quando la gente ci vide arrivare, era la prima volta che qualcuno marciava nel 28th precinct protestando per qualcosa che consideravano sbagliato. Non so cosa sarebbe successo ad Harlem quella notte, perché l'atmosfera non era... credo che la parola che usarono fu 'carica'. Beh', l'atmosfera era esplosiva. Malcolm chiedeva cure mediche per Hinton. Dopo una lunga negoziazione, la polizia acconsentì a mandare il prigioniero all'ospedale di Harlem. Ma anche allora, i musulmani rifiutarono di sgombrare. Arrivò un sergente e provò a braccare i musulmani che erano in strada. E Malcolm gli disse: "Non puoi farlo". Lui disse: "Non si faranno convincere da te." Malcolm disse: "me ne sbarazzerò...li manderò via". Uscì davanti alla stazione, sul primo gradino, agitò la mano e la gente se ne andò. Un commissario di polizia presente notò: "E' troppo tutto quel potere per un uomo solo!" Più tardi Malcolm citò in giudizio la città di New York e vinse sul più grande insediamento di poliziotti brutali della storiadella città. Capirono che un uomo che, senza parlare e solo agitando la mano, riesce a sgomberare un gran numero di persone, poteva, nello stesso modo, solo agitando la mano, creare tumulti, se lo voleva. Credo che da quel momento, il dipartimento di polizia e i politici di New York iniziarono a rendersi conto di avere a che fare con una forza considerevole in città. Buonasera, sono Mike Wallace. La scorsa settimana a Newsbeat, alle 6.30 nel notiziario su Channel 13, abbiamo trasmesso una serie in cinque parti che abbiamo chiamato "L'odio che ha prodotto l'odio", uno studio sull'aumento del razzismo e sulla richiesta della supremazia nera da parte di una piccola, ma crescente parte della popolazione afroamericana. MALCOLM X: "Siamo venuti ad ascoltare e a vedere il più grande, saggio e...". Questo documentario del 1959 fu il primo ritratto televisivo delle attività interne della Nazione dell'Islam. Malcolm vedeva il programma televisivo come un'opportunità. Elijah Muhammad era contrario. Il Signor Muhammad disse di no a Malcolm, che non avrebbe portato a niente di buono. Ci avrebbe danneggiato, nel nostro lavoro, in ciò che stavamo cercando di fare. Malcolm non era soddisfatto. Non insistette, ma continuò a chiedere al Signor Muhammad la possibilità di farlo. Il Signor Muhammad acconsentì con riluttanza. MALCOLM X: "Ho accusato l'uomo bianco di essere il più grande bugiardo della terra. Accuso l'uomo bianco, le donne e i signori della Giuria, di essere i peggiori assassini della terra. Ho accusato l'uomo bianco di essere il più grande adultero della terra". Nell'auditorium c'erano migliaia di persone, di un'organizzazione. Ne sapevo qualcosa? Feci fatica a crederci quando lo vidi. E sicuramente, quando lo mandammo in onda, i newyorchesi, perchè erano loro ad averlo visto, eravamo sconvolti del fatto che... c'era un'organizzazione, i Musulmani neri, di cui i newyorchesi bianchi non sapevano nulla! Il Ministro Malcolm X, come si presentò ad un pubblico di non musulmani. MALCOLM X: "Com'è possibile che così pochi uomini bianchi possano comandare su molti neri?" Questo è quello che dovreste voler sapere. Com'è possibile? Oggi l'uomo bianco ti direbbe che migliaia di anni fa l'uomo nero in Africa viveva nei palazzi, mentre l'uomo nero vestiva di seta l'uomo nero in Africa cucinava e condiva il suo cibo. In Africa, l'uomo nero ha dominato le arti e le scienze. Conosceva il percorso delle stelle nell'universo prima che in Europa l'uomo scoprisse che la Terra non è piatta. E' vero o no?". Ero sconvolto dalla sua capacità comunicativa e dall'estrema onestà con cui esprimeva i suoi sentimenti sui neri e sui bianchi. Mi spaventò e sono sicuro che fosse sua intenzione, ma sicuramente dopo averlo visto in "L'odio che ha prodotto l'odio", sapevo che non avrei mai dimenticato quell'uomo. Quando vidi per la prima volta Malcolm in televisione, spaventò anche me. La mia famiglia mi disse immediatamente "Spegni quella televisione Quell'uomo sta dicendo cose che tu non dovresti sentire", ma ovviamente non era vero! Ma come sempre, hai presente quando il sole entra dalla finestra e tu salti per prenderlo, per chiudere le persiane e spegnere i colori, ma prima di farlo, il sole riesce ad entrare? Ecco, prima che spegnevamo la televisione, entrava un piccolo sole. Benché il documentario aiutò a creare nuovi convertiti, le visioni della nazione dell'Islam scioccarono l'uomo bianco americano e molti della comunità nera. Predicava che l'odio razziale, la supremazia razziale e l'ipocrisia fossero una cosa detestabile sia che fosse nera o bianca. Per anni, il NAACP si era opposto agli estremisti bianchi che predicavano l'odio nei confronti dei neri e, nello stesso modo, agli estremisti neri che predicavano contro i bianchi, semplicemente per amore del bianco. Molti nel movimento dei diritti civili credevano che l'integrazione fosse il modo di risolvere i problemi raziali dell'America, ma Malcolm predicava che i neri fossero in grado di risolvere i loro problemi senza l'aiuto dei bianchi. In un momento in cui i neri americani iniziavano a identificarsi con i movimenti di liberazione in Africa e in America latina, Malcolm creò allenze con i leader rivoluzionari di tutto il mondo. Incoraggiava i neri americani a vedere se stessi non come una minoranza, ma come parte di una maggioranza mondiale. La crescita delle nazioni americane coincideva con la diffusione della Nazione dell'islam e il movimento dei diritti civili diede ai neri americani una scarica aggiuntiva di orgoglio e sicuramente qualcosa che non ricevevano dal declino di Marcus Garvey. MALCOLM X: "Stiamo facendo passare il cestino tra la folla e penso che tutti i presenti debbano mettere un dollaro nel cestino. Non pensate? Certo! Questi sono i dollari della libertà, Fratello! Non vi stiamo chiedendo di darci soldi per farci arricchire. Abbiamo messo i nostri soldi, il Venerabile Elijah Muhammad ha creato più aziende di qualsiasi altro nero in America". La Nazione dell'Islam, con le sue aziende interconnesse, era ora considerato il più grande impero commerciale posseduto dai neri negli Stati Uniti. Nei primi anni '60, la Nazione dell'Islam stava forse vivendo i suoi giorni più belli. Stavamo aprendo ristoranti e drogherie e sembrava che il giornale di Muhammad 'Speak' compete con altri giornali per i neri. Guardavamo malcolm in televisione piuttosto spesso. Eravamo orgogliosi di lui. Secondo noi, stava rappresentando il Venerabile Elijah Muhammad e la Nazione dell'Islam al meglio. Adesso stavamo vedendo il 'Frutto dell'Islam' e non stavamo solo facendo esercizi in piccole infrastrutture, ma li vedevamo numerosissimi, centinaia di loro nelle strade di una grande città come Chicago, New York e Los Angeles. Personalmente pensavo che il 'Frutto dell'Islam' fossero assolutamente i più brutti e onesti fratelli che avessi visto in vita mia. Avevano il sangue cattivo, capisci? Cioè, non fare casino con i FOI! Quando arrivavano in strada, la gente diceva: "uh, er, sì, uh-huh." La crescente presenza dei 'Frutto dell'Islam' attirò l'attenzione della polizia. Aumentò il numero di scontri e arresti. Malcolm avvisò che i membri del FOI avrebbero sempre rispettato la legge, ma che, se attaccati, si sarebbero difesi. Le agenzie di polizia erano determinati a contenere i Musulmani neri in tutta l'America. Le due forze sarebbero entrate di nuovo in collisione, era solo una questione di tempo. Los Angeles, California. In una notte di primavera del 1962, un altro scontro. Si iniziarono a fermare e a interrogare musulmani che consegnavano gli abiti della tintoria. Si finì con un assalto della polizia al tempio musulmano. Stavolta otto uomini furono uccisi a colpi di pistola, un ufficiale di polizia e sette musulmani. Il Segretario del tempio Ronald Stokes, morì. Arrivai alla moschea di Los Angeles dopo la sparatoria ed erano tutti molto tristi, sai... Malcolm camminava su e giù e scuoteva la testa dicendo: "Pagheranno per questo, la pagheranno, la pagheranno, la pagheranno per questo!" Se qualcuno facesse irruzione nei nostri templi, avevamo il dovere di difenderlo con la vita. Il tempio è sacro e questi fratelli fecero quello che gli era stato insegnato. E sono sicuro che chiunque avesse visto un poliziotto irrompere in una chiesa, si sarebbe sentito oltraggiato. maggiore SAM YORTY, Los Angeles: "Non ci sorprese che opponevano resistenza agli ufficiali di polizia e che creassero problemi, perché avevamo osservato questo gruppo per molto tempo e mi sembra che il Comandante Parker ci avesse avvisato tempo fa che ci avrebbero potuto creare problemi." Il Los Angeles Times descrisse l'incidente come di una sommossa da parte di musulmani e di una 'sparatoria selvaggia', ma non fu mai provato che le pistole appartenessero ai musulmani. Malcolm chiese alle chiese e alle organizzazioni per i diritti civili di unirsi in un fronte unitario con i musulmani contro la brutalità della polizia. MALCOLM X: " Lasciate che vi ricordi che non veniamo brutalizzati perché siamo Battisti. Non veniamo brutalizzati perché siamo Metodisti. Non veniamo brutalizzati perché siamo musulmani. Non siamo brutalizzati perché siamo cattolici. Siamo brutalizzati perché siamo neri, in America." Vi sto dicendo che sono usciti da quelle auto e abbiamo testimoni sufficienti per impiccarli con le loro pistole fumanti. Il Comandante parker lo sa, il Maggiore Yorty lo sanno e ogni poliziotto di questa città lo sa! Non hanno sparato dei colpi di avvertimento in aria. Hanno sparato colpi di avvertimento a bruciapelo a neri innocenti e indifesi. Come dicevo, due fratelli sono stati colpiti alla schiena. Un altro fu colpito alla spalla. Un altro, due di essi, vennero colpiti, scusate l'espressione, al pene. Lasciate che vi dica una cosa e vi dirò perché dite che odiamo i bianchi. Noi non odiamo nessuno. Amiamo la nostra gente esattamente quanto essi pensano che odiamo quelli che ci stanno infliggendo ingiustizie." L'agente Donald Weese, il poliziotto che ha ucciso Ronald Stokes, ha testimoniato di sapere che Stokes era disarmato, ma che Stokes ha alzato la mano in modo minaccioso. Il medico legale della Giuria, composta da tutti membri bianchi,deliberò in 23 minuti e decise che la morte era da considerarsi avvenuta per legittima difesa. Quattordici musulmani furono, poi, obbligati a subire un processo per aggressione. Undici di loro furono giudicati colpevoli e mandati in prigione. Noi eravamo quelli che dicevano: "Mai aggredire, ma se qualcuno ti attacca, non ti insegnamo a porgere l'altra guancia." C'erano musulmani che non venivano dall'East Coast, ma da altre parti del Paese, che erano pronti per andare lì e uccidere quegli ufficiali di polizia, anche rischiando la propria vita. Ecco quant'era forte la reazione dei musulmani contro i fratelli uccisi in quel modo. Il conflitto avvenuto alla moschea di Los Angeles portò in superficie le crescenti differenze tra Malcolm X ed Elijah Muhammad. Il Messaggero insisteva nel dire che Allah avrebbe vendicato la morte di Stoke, invece malcolm chiedeva giustizia nei tribunali. MALCOLM X: "Se fosse loro possibile avere un processo equo, non ci sarebbe bisogno di processi. Queste sono le vittime dei proiettili dei poliziotti e voi non giudicherete in tribunale la vittima come un criminale. Giudichereste quello che ha sparato alla vittima. E dovrebbe essere la polizia ad essere giudicata in tribunale, qui, a los Angeles." Malcolm iniziò a dire sempre meno spesso che Dio si stava per sbarazzare dei caucasici e iniziò a parlare del fatto che che Dio sarebbe riuscito a consegnarli alla giustizia e a farli condannare e che: "Secondo la legge della Terra, loro sono colpevoli", ma non era questo il discorso che facevamo. Noi dicevamo di essere un popolo divino, che sarebbe stato protetto e, alla fine, mandato, insignito di autorità da Allah. A quel tempo questo era il nostro insegnamento! Per evitare ulteriori scontri con le autorità cittadine, Elijah Muhammad convocò Malcolm ad un incontro a casa del Messaggero. Ed Elijah Muhammad gli disse con fermezza: "Se avessi reagito nel modo in cui avresti dovuto, se avessi più fede in Allah, Ronald Stokes sarebbe vivo." E fu così. Lo rimproverò parecchio. E Malcolm non gli disse nulla del tipo, "Beh', non potevamo fare nulla," o cose di questo tipo. Si limitò ad ascoltare. Il Signor Muhammad gli disse: "Abbiamo perso un uomo." " Non ti ho mai detto che non avremmo perso nessuno, ma è quello che accade quando si costruisce una nazione." Disse:" Si sbagliavano, ma se mando là fuori i miei seguaci per battersi con quella gente a Los Angeles, sotto copertura o in prima fila, sarebbero massacrati e io non lo permetterò." E a Malcolm non piaceva. Malcolm ha sempre detto: "I musulmani non indietreggeranno". Ora dovevamo spiegare ad harlem ciò che era successo a los Angeles. MALCOLM X: "Ronald Stoke non era l'ultimo dei seguaci del Venerabile Elijah Muhammad, era uno dei più in vista. Era Segretario della nostra moschea di los Angeles e come abbiamo spiegato nel comizio che si è tenuto a maggio, molti di voi hanno pensato che dovessimo andare dritti per la nostra strada e dichiarare guerra all'uomo bianco. Lo volevate voi stessi, no?" PUBBLICO: "Sì!" MALCOLM X: "No?" PUBBLICO: "Sì!" MALCOLM X: "Volete i fatti adesso, no?" PUBBLICO: "Sì!" MALCOLM X: "Perché non vi piace l'idea che i bianchi sparino ai neri, no?" PUBBLICO: "No!" MALCOLM X: "E siete pronti a fare qualcosa per evitarlo, vero?" PUBBLICO: "Sì!" MALCOLM X: "Sappiamo che lo siete e l'uomo bianco dovrebbe essere grato che Dio abbia dato al Venerabile Elijah Muhammad il controllo sui suoi seguaci cosicché giochino bene, con calma e tutti insieme e lasciarlo nelle mani di Dio." Nei mesi successivi all'incidente di Los Angeles, la fede di Malcolm nel Messaggero fu messa ulteriormente alla prova dalle voci che circolavano sulla vita privata di Elijah Muhammad. Una volta al mese, andava a Chicago a prendere i soldi da Elijah Muhammad ed entrava sempre dalla porta laterale. Quel particolare giorno, quando raggiunse la porta laterale, c'erano tre giovani donne che bussavano e battevano contro la porta: "Apri la porta, apri la porta. Abbiamo bisogno di soldi per il cibo. I nostri figli non hanno nulla." Sentì immediatamente, prima di tutto, che non apparteneva a quel luogo. Malcolm aveva a lungo ignorato le voci che raccontavano che Elijah Muhammad era padre di otto figli che aveva avuto da sei delle sue segretarie." A questo punto interpellò il figlio del Messaggero, Wallace, perché gli confermasse ciò che aveva visto. Lui gli rispose di sì. Dissi: "Lo so." Dissi" Puoi vedere delle cose, ma decidere di non volerle vedere e allora semplicemente le cancelli dalla tua mente". Dissi, "Sapevo che le donne che erano lì con i loro bambini avevano una relazione con mio padre". Dissi: "L'ho visto con quei bambini e da qualche parte stavo diventando cosciente che quella era la sua famiglia, ma nella mia testa non ho mai voluto accettarlo. Non l'ho mai accettato nella mia testa. Gli ufficiali nella nazione accusarono wallace Muhammad di aver messo in giro quei pettegolezzi e di aver cospirato contro suo padre. L'accusa di aver dato a Malcolm le informazioni sulla situazione privata di mio padre è fondata, ma solo dopo che Malcolm mi ha detto cosa aveva visto." MALCOLM X: "E' un vero piacere, un onore e un privilegio presentarvi il Messaggero di Allah, il vostro e il mio amato leader e insegnante, il Più Venerabile e Umile Elijah Muhammad." Malcolm si è affidato a Elijah Muhammad come sua guida spirituale e non provò mai a vedere nient'altro. E le cose che lui stesso ha provato a mettere in pratica, ha pensato che fossero messe in pratica anche dal suo leader. E quando scoprì che le cose non stavano così, si sentì umiliato." In pubblico, i due uomini continuavano ad abbracciarsi. In privato, il sospetto aveva preso il posto della fede. La loro relazione fu ulteriormente complicata dalla salute carente di Elijah Muhammad. La popolarità di Malcolm cresceva in modo naturale. Numero uno, il Signor Muhammad era malato, aveva la bronchite e quindi il Signor Muhammad andava agli incontri col grande pubblico forse solo una volta, due volte all'anno. E basta. Nel frattempo, Malcolm andava ovunque. Nel paese, era Malcolm a dare impulso alla crescita della Nazione. Era molto richiesto. Nessuno chiedeva che Elijah Muhammad parlasse, tutti chiedevano a malcolm di parlare. E naturalmente, Malcolm si impegnò di più nella lotta ai diritti civili e le sue argomentazioni sembravano essere diventate più quelle che ci si sarebbe aspettati da qualcuno che si batte per i diritti civili, piuttosto che da un seguace del venerabile Elijah Muhammad. Gli anni '60 ci hanno dato l'immagine dell'uomo bianco che la Nazione dell'Islam gli ha dato, l'immagine di una persona brutale, sai, che scaglia i cani contro i dimostranti, usando gli idranti. Tutto questo ha supportato l'accusa della Nazione dell'Islam contro la razza bianca e rese possibile al portavoce della Nazione dell'Islam, per il portavoce di E. Muhammad, Malcolm X, di attrarre a sé la stampa, le telecamere e di affermare ciò in cui aveva fiducia, in ciò che riteneva fosse un'alternativa e si trattava di separazione. Come musulmani, pensiamo che la separazione sia il modo migliore e l'unico modo ragionevole e non l'integrazione, ma dall'altra parte, quando vediamo che il nostro popolo viene violentatp da ipocriti bianchi, razzisti bianchi, pensiamo che siano dei fessi a farsi picchiare e brutalizzare senza fare nulla per proteggersi. Se un cane morde un nero, questo lo dovrebbe uccidere, sia che il cane sia un cane poliziotto, un bane da caccia o qualsiasi altro tipo di cane. Se un cane attacca un uomo nero anche se lui non sta facendo nulla, provando ad approfittare di ciò che il governo dice che dovrebbe essere il suo vataggio, allora il nero dovrebbe uccidere il cane o qualunque bipede che ordina al cane di attaccarlo. Quando Malcolm parla, tutti i ministri musulmani parlano, parlano per tutti i neri che li ascoltano, in nome di tutte le loro sofferenze, le sofferenze che, in questo Paese, sono state a lungo negate. Questa è il grande potere che ha Malcolm sul pubblico. Lui rafforza la loro realtà. Avevo circa 14 anni e stavo partecipando ad una manifestazione in questo cantiere. La comunità stava chiedendo integrazione per la forza lavoro. Ci accorgemmo che Malcolm era venuto a vedere la manifestazione. Quando mi spostai, attraversai la strada per parlare con Malcolm. Discutemmo quella mattina e lui provò a spiegarmi cosa c'era di sbagliato nel mio stare sdraiato a terra di fronte a un camion di cemento. E Malcolm disse: "Se queste sono persone che potrebbero linciare i neri, uccidere bambini neri, asservire la gente, perché mai non potrebbero correre anche dietro uno con un camion? E lui disse: "Oh, direbbero che si è trattato di un incidente!". Direbbe: "Oops, mi è scivolato il piede, ma sembravi morto." E quando se ne andò e io mi preparai ad attraversare di nuovo la strada, tornai indietro e raggiunsi il cordone degli scioperanti, ma non mi sedetti mai più a terra davanti ad un camion di cemento. Eravamo seduti seduti per strada in Shabazz Frosti Kreem e stavamo parlando di relazioni razziali in America e ad un certo punto Malcolm ha detto: "Ok, qual'è la tua soluzione?" E non so...non mi stava chiedendo un consiglio, stava...penso che volesse solo mettermi in difficoltà. A quel tempo ero incantato dal dottor King e dal suo concetto di una società amata che non distingue i colori e in cui il colore della pelle non è una disabilità per nessuno, scompare e non è una disabilità. Malcolm mi guardò e mi disse: "Tu sogni. Io non ho tempo per i sogni." KENNETH CLARKE: "L'obiettivo del dott.King è la piena uguaglianza". MALCOLM X: "No!" KENNETH CLARKE: " ..e pieni diritti di cittadinanza per i neri." MALCOLM X: "L'obiettivo del dott. Martin Luther King è quello di dare ai neri una possibilità di stare seduti in un ristorante solo per bianchi seduti di fianco agli stessi bianchi che li hanno trattati come animali per 400 anni. Il suo obiettivo è quello di convincere i neri a perdonare quegli stessi uomini cullandoli nel sonno e facendo loro dimenticare quello che i bianchi hanno fatto loro. Ma le masse di neri in america, oggi, non ascoltano quello che Martin Luther King dice. Come avete detto voi in uno dei vosrti articoli, è psicologimante insicuro o qualcosa del genere, adesso non ricordo come avete scritto. Ma non avete avvallato quello che Martin Luther King vi sta facendo." KENNETH CLARKE: " Io non rifiuto i suoi obiettivi di piena integrazione e di parità di diritti per i cittadini americani. Tu li rifiuti?" MALCOLM X: "Se pensate che non sia sulla giusta strada, credo che pensiate che non arriverà nel posto giusto!" Eravamo coscienti del fatto che fosse in qualche modo pericoloso essere troppo vicini a Malcolm. Diceva cose piuttosto violente, soprattutto sui bianchi e quelli di noi che volevano mantenere la pace con il mondo dei bianchi, molti di noi avevano un lavoro nella comunità bianca, non volevano proprio essere troppo vicini a Malcolm. KENNETH CLARKE: "E' stato anche detto che questo movimento predichi un messaggio violento, che..." MALCOLM X: "No, è la gente di colore di questo Paese ad aver subìto violenza per mano dell'uomo bianco per 400 anni ed ascoltando le prediche dei negri ignoranti, abbiamo pensato che Dio volesse che noi porgessimo l'altra guancia ai bruti che ci hanno trattati come animali. E oggi il Venerabile Elijah Muhammad sta mostrando ai neri di questo Paese che proprio come i bianchi, ogni altro uomo su questa Terra gode di diritti che gli sono stati dati da Dio, diritti naturali, diritti civili e tutti gli altri diritti che riguardano la difesa di sé, diritti che i neri dovrebbero avere...dovremmo avere anche il diritto di difenderci." Nell'agosto del 1963, 250.000 americani si unirono per la marcia su Washington. Malcolm venne da noi e ci raccontò la storia della marcia su Washington. E se c'è una cosa che posso dire si Malcolm è che ogni volta che ci raccontava qualcosa, era in grado di essere convincente. Aveva portato un articolo e disse: " Voglio che sappiate che so di cosa sto parlando." Disse: "Chi paga il prezzo per l'ottenimento dei diritti civili?" E poi: "Gli angeli sono bianchi". E quello che disse dopo fu: "Dovete combattere le vostre battaglie cominciando dalla strada. ma una volta che lasciate che diventino parte integrante, diventa bellissimo." E poi lo paragonò ad una tazza di caffé caldo, ma che appena... l'acqua... ci si aggiunge il latte, si raffredda. Le analogie che usava Malcolm erano, a volte, divertenti, ma raggiungevano l'obiettivo. GLORIA RICHARDSON, Leader dei Diritti civili del Sud: "Molte delle persone con cui lavoravamo avevano ascoltato Malcolm X, lo rispettavano e lo ascoltavano. E, sapete, ogni volta che appariva in pubblico, si sforzavano di ascoltare quei discorsi e sentivano che lui davvero capiva i loro problemi e che era necessario risolverli e, credo, non sempre con la non-violenza. Diciannove giorni dopo la marcia su Washington, una bomba devastò la scuola di catechismo della Chiesa Battista della Sedicesima Strada a Birmingham, in Alabama. Venti persone rimasero ferite. Quattro bambine morirono. Si sta parlando di mettere una bomba in una chiesa e di uccidere quattro bambine e mi ricordo che la sensazione di rabbia e di impotenza era tremenda. Molti di noi iniziarono a sentirsi insoddisfatti perché, e Malcolm era davvero molto insoddisfatto, non parlò mai del fatto che non stavamo facendo nulla per aiutare... la nostra gente che era stata brutalizzata dai bianchi e dalla polizia in durante le manifestazioni per i diritti civili. Sentivamo che saremmo dovuti essere coinvolti. MALCOLM X: "Un uomo bianco, Lincoln, con la guerra civili avrebbe dovuto battersi per risolvere il problema razziale e, invece, il problema esiste ancora. E poi un altro uomo bianco, Kennedy, si è presentato per diventare Presidente e ha detto ai neri tutto quello che avrebbe fatto per loro se avessero votato per lui. L'80% di loro votò per lui, è in carica da tre anni e il problema persiste. Quando i cani poliziotto morsero donne e bambini neri a Birmingham, in Alabama, quel Kennedy disse ciò che non poteva fare perché non era stata violata nessuna legge federale e appena i neri decisero di ribellarsi e iniziarono a proteggere se stessi, con il supporto dei migliori poveracci di Birmingham, Kennedy mandò le forze dell'ordine. E non c'era...diceva... non aveva approvato nessuna nuova legge quando mandò le forze dell'ordine, la rivolta dei neri era scoppiata mentre stava scoppiando quella dei bianchi. Perciò abbiamo il diritto e siamo giustificati quando esprimiamo dei dubbi sulla capacità dei bianchi di risolvere i nostri problemi e quando dubitiamo della loro integrità, della loro sincerità, perchè dovreste ammettere che il problema esiste da molto tempo e che i bianchi ci dicono le stesse cose da 100 anni e oggi non siamo più vicini alla soluzione di quanto non lo fossimo cento anni fa. Era cambiato, era passato dai discorsi religiosi a quelli nazionalistici al punto tale che gli dissi (a Malcolm) che dai suoi primi discorsi a quelli attuali, avevo sentito un cambiamento. Disse: "Che cosa intendi per cambiamento?" Dissi: "Sai, quando hai iniziato mi venivano i brividi a sentirti parlare perché dicevi delle verità. Oggi, però, non li sento più." Mi rispose: "Beh'", disse "forse hai perso la tua religione o il tuo spirito." Dissi: "Forse, ma ti sto semplicemente comunicando cosa sento." Dopo un pò, cominciammo a notare che nella famiglia c'erano dei problemi, nella famiglia di Elijah Muhammad. Ogni tanto venivano detto delle cose che dimostravano che la famiglia aveva un problema rispetto al fatto che Malcolm stesse ottenendo grande consenso di pubblico, perché tutti stavano iniziando a riconoscerlo come il portavoce. Ok, il portavoce poteva andare bene, ma allo stesso tempo era sulla bocca di tutti i media. Tutti parlavano di Malcolm X, Malcolm X, Malcolm X, Malcolm X e il nome di Elijah Muhammed si sentiva sempre meno. Malcolm credeva di riuscire a gestire le gelosie nate in seno alla Nazione dell'Islam, ma le tensioni tra lui e il Messaggero raggiunsero l'apice alla fine di novembre 1963. Eravamo seduti in un ristorante a bere un caffé, in un meeting quando il comandante della moschea, Joseph, ricevette una telefonata dalla moglie. Joseph si alzò, andò verso la cabina telefonica, prese la chiamata e tornò al tavolo visibilmente sconvolto. Disse che sua moglie gli aveva appena comunicato che avevano sparato a Kennedy. Malcolm mandò qualcuno a tirare fuori la radio dal retro, la sintonizzammo e sentimmo l'annunciatore che diceva: "Ripetiamo: confermiamo che hanno sparato al Presidente a Dallas, in Texas e che in questo momento non sappiamo se sia grave." E Malcolm disse, immediatamente: "Quel diavolo è morto." John F. Kennedy era stato assassinato. Il Signor Muhammad fece chiamare Malcolm da suo figlio. Disse: "Fratello Ministro Malcolm, mio padre mi ha detto di dirti e parliamo a nome di tutta nazione, che John F. Kennedy è stato assassinato e che noi non dobbiamo dire nulla di offensivo a riguardo perché si tratta del Presidente degli Stati Uniti e la gente lo ama." I musulmani hanno organizzato un comizio al Manhattan Center a New York. Il giorno del comizio, il Messaggero chiamò malcolm per ricordargli di insegnare l'aspetto spirituale e di evitare di parlare della morte del Presidente. Ma era evidentemente preoccupato di quello che avrebbe potuto dire! Lesse da un discorso scritto, non nominò mai Kennedy in modo specifico, ma poi diede spazio alle domande. Di solito non dava spazio a domande e risposte, ma quel giorno lo fece! E continuò con questa litania, paragonandosi ad altri leader nel mondo che avevano in qualche modo sufferto per mano del governo degli Stati Uniti o dei suoi agenti di polizia e facendo paragoni con quello che era appena successo a Kennedy. E disse: "Patrice Lumumba è morto e sua moglie è diventata vedova. Il suo popolo aveva deposto il suo leader" e il governo degli Stati Uniti era coinvolto. E continuò su questa linea, parlando continuamente di casi in cui il governo degli Stati Uniti è stato implicato. Alla fine, quando fai cose di questo tipo in tutto il mondo, crei una situazione, un'atmosfera, un ambiente nel mondo e prima o poi quei polli vengono a casa a fare il nido. Quando rispose, rimasi davvero, davvero confuso! Non lo capii! E lui rispose alla domanda. Disse solo: "Bene", disse, "so che mi sto mettendo nei guai, ma per quanto mi riguarda, è un caso di polli che tornano a casa a fare il nido. In realtà, John Ali, Segretario nazionale, era lì ed è per questo che il Signor Muhammad seppe la notizia così in fretta. JOHN ALI, Segretario nazionale della Nazione dell'Islam: "Questa affermazione è del Messaggero Elijah Muhammad, leader dei musulmani in America. Il Ministro Malcolm Shabazz, durante il comizio pubblico che ha tenuto al Manhattan Center a New York domenica, 1 dicembre non ha parlato a nome dei musulmani quando ha commentato la morte del Presidente John F. kennedy. Parlava a titolo personale e non per i musulmani in generale. Per il momento, il Ministro Malcolm è stato sospeso dai comizi pubblici. Mentre la Nazione dell'Islam si amreggiava pubblicamente per il Presidente assassinato, la dirigenza annunciò 90 giorni di silenzio per Malcolm. Non avrebbe potuto tenere discorsi e avere contatti con la stampa. Beh', stavamo parlando tantissimo di Kennedy e sarebbe stata poca cosa parlare della sospensione di Malcolm. Avrei dovuto alzare il telefono, chiedere un suo commento e sarebbe stato sufficiente. In questo caso, mi tenne al telefono più a lungo di quanto mi sarei aspettato. Sembrava arrabbiato, preoccupato ed era la prima volta che percepivo la vulnerabilità di quel ragazzo che ero sempre stato abituato a considerare un uomo molto forte. I giornali predissero una lotta di potere all'interno della nazione dell'Islam. Si seppe più tardi che l'FBI avevano dato impasto ai giornalisti locali notizie false nel tentativo di acuire i contrasti tra Malcolm ed Elijah Muhammad. Malcolm, isolato e stanco, accettò l'invito a Miami dove un giovane peso massimo Cassius Clay si stava allenando per il suo scontro in campionato contro Sonny Liston. Benché non fosse un membro della Nazione, Clay faceva visita ai templi musulmani da due anni e aveva chiesto a malcolm di aiutarlo a prepararsi mentalmente alla gara contro Liston. ATTALLA SHABAZZ, figlia: "Per la mia famiglia andare in Florida significava andare in luna di miele, i miei genitori la definirono così. Certamente, per loro aveva un significato molto più grande e importanza andarci come famiglia. Per noi, era solo un'opportunità di stare insieme, ma da come ne parlavano sia mia madre che mio padre, era la prima volta da quando di erano sposati che si prendevano del tempo per se stessi. Malcolm offrì a Cassius Clay di entrare nella Nazione dell'Islam in cambio del suo reintegro, ma la gerarchia della Nazione ignorò la sua offerta. Come molti americani, consideravano il giovane boxer un chiacchierone con poche possibilità di battere Liston. Mentre Malcolm guardava da bordo ring, il giovane Clay stese il vecchio campione. All'inizio del settimo round, un provato Liston non riuscì ad uscire dall'angolo. Clay era diventato il nuovo campione del mondo dei pesi massimi. OK, dicci la poesia del numero 7. Voleva andare in Paradiso/ Così l'ho portato al sette. L'hai portato al sette. CASSIUS CLAY: Sono il re del mondo! "Aspetta, aspetta, aspetta." CASSIUS CLAY: "Sono più carino". GIORNALISTA: "Aspetta, non sei così carino." "Ho sconvolto il mondo! Ho sconvolto il mondo!" "Cosa pensi della vittoria di Cassius a Miami?" "Penso che sia stata una grande vittoria. Ha provato di essere il migliore!" " E dov'eri durante il match?" "Ero nell'auditorium e lo stavo guardando". "Proprio a bordo ring?" "Proprio a bordo ring. Ero al posto 7." La dirigenza della Nazione bypassò Malcolm e chiamo direttamente Clay. Accettarono il giovane campione nella Nazione dell'Islam e annunciarono il suo nuovo nome, Muhammad Ali, alla convention annuale nel Giorno dei Saggi. Malcolm non fu invitato. Al suo posto, a presentare Elijah Muhammad, fu l'ex protetto di Malcolm X, Ministro di Boston, Louis X. "E ho incontrato l'uomo per il quale ho vissuto, lottato e smaniato per tutta la vita!" Il Ministro Malcolm era onesto. Era sincero. Si dedicava anima e corpo al miglioramento della condizione del popolo afro-americano. E poi c'era un altro gruppo di persone che erano ufficiali a Chicago e che erano dedicati al miglioramento della loro condizione. Li accusò di sottrarre soldi, comprare gioielli costosi, acquistare pellicce. Li accusò di aver trasformato la Nazione dell'Islam in un'organizzazione criminale. Molte delle persone che avevano posizioni di tutto rispetto, erano state formate da Malcolm. Alcuni di loro erano stati migliorati da Malcolm. A loro piacevano le loro piccole posizioni di potere e nella Nazione c'erano altre persone che aspiravano al posto di numero uno. E se Elijah Muhammad fosse morte e se Malcolm X gli fosse subentrato alla guida della Nazione, la prima cosa che avrebbe dovuto fare, sarebbe dovuta essere una profonda pulizia. Avrebbe cacciato i cambiavalute fuori dal tempio. Quindi si voleva sbarazzarsi di lui PRIMA della morte dell'anziano capo. L'8 marzo 1964, Malcolm annunciò che avrebbe lasciato la Nazione dell'Islam. Costituì una nuova organizzazione religiosa che si chiamava la 'Muslim Mosque, Inc', per chi lo seguì fuori dalla Nazione, ma Malcolm sapeva che una moschea rivale sarebbe stata vista come una sfida diretta a Elijah Muhammad. Arrivò proprio in questa stanza, si sedette là e gli parlammo. Ci disse, prima di tutto, che era arrivato in anticipo e quindi aveva girato in auto intorno all'isolato un paio di volte. Voleva arrivare all'ora esatta e così fu. Ci sedemmo e ascoltammo. Non avevamo domande. Sapevamo a cos'era dovuta quell'angoscia. Sapevamo cosa stava succedendo. Sembrava solo che avesse bisogno di orecchie amiche e quindi lo lasciammo parlare. E parlò del periodo passato in carcere. Parlò della prima volta in cui sentì Elijah Muhammad e di come cambiò la sua vita. Ci confessò il dolore profondo che aveva provato quando suo padre lo aveva respinto. E mentre era lì seduto, era evidente che se Elijah Muhammad lo avesse fatto in quel momento, qualunque differenza esistesse tra loro due, Malcolm sarebbe stato lontano, correndo. Malcolm era senz'altro il figlio amato della comunità di Harlem e la gente era interessata alla sua versione della storia. Elijah Muhammad era qualcuno in una foto sul muro, qualcuno di cui si diceva il nome, ma Harlem non lo conosceva. Conosceva Malcolm, lo amava e gli rimase fedele per lungo tempo dopo la divisione. MALCOLM X: "Perciò quello che io e voi dobbiamo fare è impegnarci! Voi e io dobbiamo stare proprio qui a respirare nella loro gola! Ogni volta che si guarderanno dietro le spalle, voglio che ci vedano. Vogliamo obbligarli ad approvare la più imponente legge sui diritti civili mai approvata, perché sappiamo che anche dopo la sua approvazione, potranno non rafforzarla. Per fare questo, inizieremo una campagna di registrazione dei votanti, dobbiamo fare in modo che tutta harlem si registri, non come democratici o repubblicani, ma come indipendenti. Se non avete senso di responsabilità sufficiente per registrarvi, vi butteremo fuori dalla città. Malcolm richiedeva un piano aggressivo, non solo per guadagnare potere politico, ma per spingere i neri verso il controllo totale della loro comunità. MALCOLM X: "Sarà un ballottaggio o una pallottola. Altri gruppi etnici, altri gruppi etnici e gruppi raziali sono entrati nella nostra comunità e hanno comprato i negozi. Gestiscono le scuole. I supermercati. I cinema. Posseggono i...sapete, i...praticamente tutto quello che produce reddito nella nostra comunità è in mano a degli estranei." MALCOLM X: "La mia personale filosofia economica si basa anche sul nazionalismo dei neri, il che significa che i neri dovrebbero avere il controllo dell'economia della cosiddetta comunità nera, dovrebbe sviluppare una conoscenza tale da permettergli di possedere e gestire le attività commerciali ed essere in grado di creare occupazione per la propria gente, per i propri simili. E anche la filosofia sociale è il nazionalismo dei neri, il che significa che, invece di sforzarsi di entrare nella società dei bianchi, i neri dovrebbero provare a cancellare dalla loro società le malattie e i difetti ed essere piacevoli e socievoli tra loro. Tutta l'agenda di Malcolm era diversa. Lui era per l'indipendenza totale, l'auto determinazione, l'autosufficienza, la difesa personale quando necessaria e, ovviamente, stava continuando a lottare per la stessa cosa per cui gli altri lottavano prima: la giustizia. E così sentii che volevo seguire Malcolm. La crescente popolarità del nuovo movimento di Malcolm sfidava quelli che erano rimasti fedeli a Elijah Muhammad. Non penso che mi sarei sentito un buon fedele dell'Islam se me ne fossi andato solo perchè mio fratello o chiunque altro lo aveva fatto. Non ero quel genere di seguace. Già. Non avrei mai cercato di persuadere Malcolm a tornare, ma allo stesso tempo, avrei continuato ad insegnare perché stavo aiutando la gente a ripulirsi e stavo trasformando la gente indecente in decente e mi piaceva. [Trasmissione radio].e adesso il Ministro PHILBERT... Normalmente, non non suggerirei di esprimere le differenze tra fratelli e estranei e soprattutto attraverso un mezzo lasso, ma a causa delle gravi conseguenze dei recenti eventi, ho deciso si utilizzare questo mezzo di comunicazione. Poiché io, Philbert X, Ministro della moschea di Muhammad di Lansing, Grand Rapids, Flint e Muskegon e Michigan, amo l'Islam, il nostro maestro, il Venerabile Elijah Muhammad e tutti i suoi seguaci, penso che qualcuno debba intervenire contro le azioni del mio fratello di sangue Malcolm. Lo scopo di questa dichiarazione era quello di rafforzare i musulmani. Volevo parlare con i musulmani di questo ed è per questo che sono stato mandato a Chicago, per fare una dichiarazione che rafforzasse i musulmani. Allora continuai a parlare dell'Islam...la mia solita lezione. ma quando ero pronto a fare la mia dichiarazione, John Ali mi mise davanti un foglio e mi disse che l'avrei dovuto leggere, che era stato preparato perché lo leggessi. Poiché avevo assistito ed ero stato testimone del passaggio di Malcolm dal ruolo di nessuno a una posizione d'onore e di rispetto in tutto il mond, grazie alla regia di Muhammad; e perché adesso vedo il mio fratello intraprendere una strada pericolosa che è parallela a quella precedentemente intrapresa da Giuda, bruto e Benedict Arnold e altri che tradirono l'onore e la relazione di fiducia tra loro e i loro maestri; perché sono consapevole della malattia mentale che, purtroppo, colpisce molti americani e che ha colpito [sigh] mia madre, che amo e molti degli altri miei fratelli e che adesso potrebbe aver colpito un'altra vittima, mio fratello Malcolm... E se l'avessi letto, non l'avrei letto via etere. Se l'avessi guardato, non l'avrei letto via etere. E ne chiesi conto a John Ali. E lui disse: "Oh, è solo una dichiarazione che è stata preparata perché tu la leggessi". Lui disse: "Sono sicuro che il Messaggero sarà molto felice del modo in cui l'hai letta", e così fu. Parlai con Malcolm di ciò che aveva detto Philbert e lui disse di non essere sorpreso. Disse che sapeva che avrebbero usato chiunque e sapevano di poter usare Philbert e che l'avrebbero fatto. Disse di non essere rimasto sorpreso delle cose che Philbert aveva letto in quel foglio e che era arrabbiato che philbert lo avesse fatto, ma che non era sorpreso di questo. vedi, secondo l'Islamismo, quando vieni considerato un ipocrita, e molto diverso dire un ipocrita nel Cristianesimo o un ipocrita che si è atteggiato ad amico. Per l'Islamismo, quando vieni accusato di essere un ipocrita, a volte la tua vita può essere messa a rischio. Ricordo di aver visto alcune di queste carte e una di quelle che ricordo molto bene è l'immagine in cui Malcolm era rappresentato con le corna sulla testa e la sua testa era divisa in due e lo definivano un Giuda. E ricordo di aver letto in quel foglio il linguaggio dei ministri. Non dirò Farrakhan, ma so che era uno di quelli, ma c'erano anche altri ministri. E ricordo di aver letto quel linguaggio e di aver pensato: "Stanno cercando di farlo uccidere. Lo vogliono morto." Nell'aprile del 1964, Malcolm fece un viaggio in Arabia Saudita. Da un pò di tempo, stava studiando l'Islam ortodosso. ora era arrivato a Jeddah, che era sul punto di eseguire l'Haji, un pellegrinaggio obbligatorio per tutti i musulmani. I membri della famiglia reale saudita lo aiutarono a entrare nella città santa de La Mecca. MOHMAED AL-FAYSAL, Principe dell'Arabia saudita: "La mia prima impressione fu una rivelazione, perché vidi una persona totalmente diversa. Non vidi la bestia...che sputa fuoco... vidi un uomo un uomo molto timido. Quando una persona fa un Haji, ci sono dei rituali che deve seguire. Tutti devono vestire nello stesso modo semplice e perciò durante l'Haji non è possibile distinguere nessuno dal suo status o dalla sue origini. E' una dimostrazione di fratellanza umana. Siccome tutti hanno un abito bianco, il ricco, il povero, il potente, il debole, il malato, tutti sono mescolati. E penso che questo abbia avuto un impatto profondo su Malcolm. [Leggendo una cartolina]: "Un saluto dalla più santa e sacra città sulla terra. Penso spesso alla calorosa cordialità della tua splendida famiglia. Fratello Malcolm." "Un saluto dall'antia terra dell'Arabia. Allah mi ha benedetto nella visita della città santa de La Mecca dove ho visto pellegrini di tutti i colori" e la parola 'tutti i colori' è sottolineata "e provenienti da tutte le parti della terra mostrando uno spirito di unione e di fratellanza che non avevo mai visto prima. E' certamente una scena da ricordare." El Haj Malik El Shabazz. E forse pensava che io non sapessi chi era e quindi tra parentesi aveva scritto 'Malcolm X'. Le lettere di Malcolm ai suoi seguaci fecero notizia in America e sollevarono la domanda: "Ha cambiato la sua posizione nei confronti del tema della razza? Parla di fratellanza, fratellanza di tutte le razze in terra santa e così via. Dice: "C'erano decine di migliaia di pellegrini da tutto il mondo. Erano di tutti i colori, dai biondi con gli occhi azzurri agli africani con la pelle nera, ma tutti partecipavano allo stesso rituale, mostrando uno spirito di unione e di fratellanza che le mie esperienze in America mi avevano portato a credere non potessero mai esistere tra i bianchi e non. Ma se dice così, significa che ha arretrato un pò dalla posizione secondo la quale tutti i bianchi sono demoni!" Non direi che... ...rispetto a... Non direi che aveva ritrattato. Uno può aggiustare la mira senza per questo fare marcia indietro. Il dire che ha ritrattato, sembra significare che tu avresti preferito che chiamasse i bianchi demoni e non di chiamarli demoni, che stia andando nella direzione sbagliata! A nessuno piace essere definito un demone. Ok, quindi...tu non lo considereresti un tornare sui propri passi se smettesse di chiamare i bianchi diavoli, è così? No. dopo il suo pellegrinaggio, Malcolm trascorse tre settimane in Africa. il 21 maggio, due giorni dopo il suo trentanovesimo compleanno, tornò a New York. Malcolm, nella tua esperienza con i musulmani di pelle bianca in Africa e in Medio Oriente, hai percepito la relazione tra i neri e i bianchi non musulmani come qualcosa di possibile? Quando ero in pellegrinaggio, ho incontrato personalmente dei musulmani la cui pelle, in america, sarebbe classificata bianca e musulmani che si sarebbero loro stessi classificati bianchi in America, ma questi musulmani non definivano se stessi bianchi. Vedevano se stessi come esseri umani, come parte della famiglia umana e perciò vedevano tutti gli altri elementi della famiglia umana come parte della stessa famiglia. Beh'm ha questo... Avevano un aspetto e un'aria diversi o una diversa attitudine che riflette l'attitudine dell'uomo americano che definisce se stesso bianco. Ho perciò detto che se l'islam ha fatto questo per loro, forse, se l'uomo bianco in America studiasse l'Islam, forse deciderebbe di fare le stesse cose per sé. A questo punto sei pronto a presentarti alle Nazioni Unite e chiedere che gli Stati Uniti siano condannati per il trattamento che hanno riservato ai neri americani? Oh, sì, certo. [Il pubblico applaude] Il pubblico deve calmarsi. Sì, le...come ho detto quando ero in...durante il mio viaggio, le nazioni sembrano... le nazioni africane, quelle asiatiche e quelle latino americane sono ipercritiche quando si ribellano alle Nazioni Unite, condannando le pratiche razziste del Sud Africa che è anche quello che fanno Portogallo e Angola e non dicono nulla nelle Nazioni Unite sulle pratiche razziste che sono perpetrate tutti i giorni contro i neri di questa società. Quando l'attenzione dei media si focalizzò sempre più su Malcolm, la Nazione dell'Islam incrementò i suoi attacchi e archiviò i documenti di sfratto per obbligarlo a lasciare la sua casa. Nella primavera e all'inizio dell'estate del 1964, Malcolm aveva rapporti pessimi con la Nazione dell'Islam e l'unica arma che gli era rimasta era il fatto che fosse a conoscenza delle indiscrezioni del Messaggero con molte donne che lavoravano per lui come segretarie. Chiamo un ragazzo che lavorava al The New York Herald Tribune e provò a solleticare in lui l'interesse per questa storia. Lo consideravano un atto diffamatorio e quindi decisero di non farne nulla. Quando Malcolm si presentò in tribunale per contestare il procedimento di sfratto, usò il processo per rivelare fli affari privati di Elijah Muhammad. Perché stanno minacciando la tua vita? Beh', prima di tutto perché hanno paura che io dica le vere ragioni per cui sono stati... per cui io sono fuori dal Movimento dei musulmani neri, cose che non ho mai detto, che ho tenuto per me. ma la vera ragione è che Elijah Muhammad, la testa del movimento, è padre di otto figli che ha avuto da sei diversi giovani ragazze, sei diverse giovani ragazze che erano le sue segretarie personali. Questa era una cosa seria, la cosa più seria e accusare il Venerabile Elijah Muhammad con questo...sarebbe davvero prendere la tua vita, prendere la tua vita nelle tue mani, sai. Rischieresti la tua vita! Questa è la verità. Sarò chiaro e diretto con te. Significherebbe davvero che tu... qualcuno della Nazione dell'Islam potrebbe ucciderti. Non hai paura di quello che ti potrebbe succedere in seguito alle tue rivelazioni? Oh, sì. Probabilmente sono già un uomo morto che cammina! Cosa intendi? Beh', quando comprendi il trucco del movimento musulmano e la sua psicologia finché loro... Il stesso, se avessi fiducia nel leader del movimento musulmano e qualcuno venisse da me e io non avessi idea di ciò che è accaduto e mi dicesse quello che io sto dicendo qui, lo ucciderei! Anche io lo farei. Non ucciderei una persona che mi dice una cosa simile solo se fosse in grado di dimostrarmi che ciò che racconta è la verità. Ora, se da me fosse venuto qualcun altro, invece del figlio di Muhammad, non gli avrei mai creduto, nemmeno se l'avessi visto con i miei occhi, ma gli ero così vicino e avevo degli indizi della realtà della situazione, ma la mia onestà religiosa mi chiari di questa realtà, ma la mia onestà religiosa mi impediva di accettarlo. Nella sala da ballo Audubon di Harlem, Malcolm annunciò la formazione di un gruppo politico nato sul modello dell'organizzazione dell'unità africana d'oltremare. Fratello Malcolm istituì l'Organizzazione dell'unità Afro-americana per coloro che erano interessati ai suoi programmi politici, economici e culturali. Penso che sapesse che c'erano persone là fuori, sai, dai suoi viaggi...che c'erano persone là fuori che volevano lavorare con lui, ma che per farlo non erano pronti a diventare musulmani. Una delle prime cose che fecero le nazioni africane indipendenti fu creare un'organizzazione chiamata Organizzazione dell'unità africana. Questa organizzazione, che ha gli stessi obiettivi e scopi... di combattere chiunque le metta i bastoni fra le ruote, di portare la quasi completa indipendenza al popolo africano qui, nell'emisfero occidentale e prima di tutto qui, negli Stati Uniti! E dare la libertà a questa genete, con ogni mezzo possiible. Nel giugno 1964, Malcolm fu invitato a unirsi ai capi di Stato africani e del Medio Oriente alla conferenza dell'Organizzazione dell'Unità africana a Il Cairo, in Egitto. Malcolm X non vedeva una contraddizione tra la battaglia degli Africani e quella dei neri americani negli Stati Uniti. Pensava che una fosse un'estensione dell'altra, che lui potesse usare l'appoggio di uno per poter arricchire l'altro. Nel 1960, gli africani erano molto sospettosi rispetto alla politica estera degli americani in Africa perchè purtroppo a quei tempi, la politica estera americana supportava le politiche coloniali di Paesi come il Belgio. E l'unico che dava voce alle aspirazioni degli africani negli Stati Uniti era Malcolm. E furono molti gli americani ceh vennero, ma nessuno, NESSUNO, senza eccezione ebbe lo stesso impatto di Malcolm. L'uomo di un messaggio e il messaggio non era solo una cosa americana. Malcolm quali sono i tuoi propositi? Beh', il mio proposito è quello di ricordare ai capi di Stato africani che in America ci sono 22 milioni di noi che sono anch'essi di origine africana e che noi siamo le vittime del colonialismo americano o dell'imperialismo americano e che il nostro non è un problema americano, è piuttosto un problema dell'essere umano. Non si tratta del problema di un nero, ma è il problema di tutta l'umanità. Non è una questione di diritti civili, ma una questione di diritti umani. Malcolm viaggiò in 14 stati africani e incontrò 11 capi di Stato. I servizi segreti statunitensi lo seguirono da uno Stato all'altro. in Nigeria, gli fu dato il nome di Omowale, 'il figlio che ritorna'. Quando mio padre era all'estero, tenevamo un mappamondo sulla parete del soggiorno e ogni volta in cui avevamo nostalgia e ci chiedevamo dove fosse papà, correvamo alla mappa e: "Dov'è adesso?". E' a Il Cairo, la capitale dell'Egitto ed è qui con Nkrumah ed è qui...perciò c'era un diverso tipo di tramite che mantenevamo quando lui era all'estero. Malcolm tornò alla fine di novembre del 1964. Continuava i suoi comizi del OAAU settimanali alla sala da ballo Audubon e proseguì la sua collaborazione con Alex haley sulla sua autobiografia. Disse: "Sai, sto scrivendo questo libro e non so davvero come si fa a scriverlo". Aveva qualche problema con la famiglia che doveva affidarsi a cosa...alle cose che lui avrebbe detto! Dissi: "Malcolm, posso dirti una cosa?" Nessuno di noi ha mai dato valore a niente fino a quando non abbiamo incontrato tua madre fuori da kalamazoo. Avevo pregato alla mia mente per anni e non ne avevo parlato, ma si stava corrodendo. Mi guardò come a dire: "Sono felice tu ma l'abbia detto perché stava mettendo in agitazione anche me." E disse: "Vonnie. Te lo prometto. Farò qualcosa a riguardo." E poi... Malcolm non tornò più da me. Quello che so è che poi ricevetti una chiamata. Mia madre era a Lansing, da mio fratello Philbert. Più tardi mi confidò che erano anni che il pensiero lo torturava. Non aveva voluto pensarci. Sicuramente non voleva parlarne perché la cosa lo faceva stare male, ma si sentì così felice quando lui e suo fratello andarono insieme a prendere la madre che veniva dimessa. nel dicembre 1964, Malcolm tenne un dibattito alla Oxford Union in Inghilterra. Una volta lessi di sfuggita di un uomo che si chiamava Shakespeare. Ho letto di lui solo di sfuggita, ma mi ricordo di una cosa che aveva scritto e che mi commosse. Credo lo fece dire ad Amleto ed era: "Essere o non essere." Aveva il dubbio di qualcosa! se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Io scelsi questo. Se prendi le armi, morirai, ma se ti siede e aspetti colui che ha il potere per convincerlo a cambiare idea spiegandogli che potrebbe morire, dovrai aspettare molto a lungo. E secondo me, la giovane generazione di bianchi, neri, mulatti e qualsiasi altro colore, state vivendo in un periodo di estremismo, un tempo di rivoluzione, un tempo in cui è necessario un cambiamento. la gente che ha il potere non lo utilizza e ora è necessario un cambiamento e deve essere costruito un mondo migliore e l'unico modo per farlo è utilizzare metodi estremi. E io mi unirò a chiunque Non mi interessa il colore della tua pelle!...Finché vorrai cambiare questa condizione miserevole che esiste sulla terra. Grazie. Malcolm era sempre coinvolto, in qualche modo, nella lotta e mi ricordo che nel gennaio del 1965, Juanita Poitier organizzò un meeting a casa sua perché i leader regolari dei diritti civili inocntrassero Malcolm X per scoprire le differenze tra noi cosicché si potesse uscire da qull'incontro con un programma comune. Ancora una volta, c'erano A.Phillip Randolph, Withney Young, Dorothy Height... e Malcolm X. E molti altr. Martin Luther King non riuscì a partecipare, ma mandò un suo rappresentante. E trascorremmo quella giornata discutendo delle idee di Malcolm, degli errori che aveva commesso, di ciò che voleva fare adesso e come potesse unirsi alle battaglie che la gente stava portando avanti in quel momento. Nel suo sforzo di sostenere un fronte nero unito, Malcolm accettò l'invito del SNCC, il Comitato di Coordinamento degli Studenti Non violenti, a paralre a Selma, in Alabama. Era la prima volta che si recava al sud per lavorare con il movimento per i diritti civili. MALCOLM X: "E penso che le persone in questa parte del mondo farebbero bene ad ascoltare il dott.Martin Luther king e a dargli ciò che chiede e a darglielo in fretta, prima che entrino in campo altre fazioni che provino a farlo in un altro modo." La settimana successiva a Malcolm fu negato l'ingresso in Francia sostenendo che la sua presenza avrebbe creato problemi di ordine pubblico. Da quel momento, Malcolm iniziò a pensare che le forze scatenate contro di lui fossero più potenti della sola nazione dell'Islam, ma continuò a mantenere la calma. Da un punto di vista di bambino, tutte le volte che vedevo mio padre in pubblico, sai, all'aeroporto...c'era un'invasione. Sai, stai andando a prendere papà all'aeroporto e c'è una massa di fotografi e di altre persone e tu non lo vedi da due o tre settimane e tutto ciò che desideri è ricevere il suo abbraccio. Sapevo ovviamente che la nostra famiglia era pedinata, che l'atmosfera che circondava la casa, le macchine parcheggiate, visi che una volta mi erano familiari avevano cambiato il loro comportamento. la notte in cui Malcolm tornò dall'Europa, la sua famiglia fu bombardata di proiettili. Addormentati in casa c'erano Malcolm, sua moglie, incinta e i loro 4 figli. Fuggirono, disarmati. E fu questo che lo turbò probabilmente di più perché dava un''immagine diversa rispetto a quella del temibile e l'indomito Malcolm X. La notizia arrivò al padre e al marito della sorella betty e alle sue figlie. Mi aveva detto in passato di aver subito dei fastidi. Puoi darci un'idea di alcune delle cose che sono successe? beh', a giugno, in ospedale, quando stavo per dare alla luce il mio ultimo bambino, le mie tre figlie hanno quasi assistito alla morte del loro padre, mentre attraversava la strada e... Che significa che hanno quasi assistito alla morte? beh', alcuni...lui era in auto e alcuni uomini si avventarono sui due lati dell'auto. Lui riuscì a scappare. Avete ricevuto alcune minacce... o cose del genere? Alcune minacce? Non abbiamo fatto altro!!! Non ricevo meno di sei, sette telefonate di minacce ogni giorno. Sono rimasta stupita nel sapere che la cosa era stata combardata, ma non del fatto che i colpevoli fossero musulmani, perché io so che è così che combattono. Lo so...si dà il caso che non sarebbe potuto accadere senza Yusuf Shah... non sarebbe potuto accadere. Non sarebbe potuto succedere senon per opera dei musulmani che vivono a New York! La Nazione dell'Islam ha accusato Malcolm di essersi bombardato la casa da solo, piuttosto che lasciarla, come deciso dalla Corte. Più tardi, quel giorno, il rappresentante della nazione, il Capitano Joseph, aveva ispezionato la scena. Chi ha bombardato la sua casa? Non lo sappiamo. Tutto ciò che sappiamo è che è andata in fiamme. Malcolm lo sa? Non lo so. Non ce l'ha mai detto e se l'avesse fatto, sai, li avrebbe dovuti...li avrebbe dovuri portare di fronte alla giustizia. C'erano notizie che raccontavano che qualcuno mimacciava la sua vita. La sua vita era davvero in pericolo? Forse. Lui diceva di sì. Diceva di sì. Oggi pensi che nella Nazione ci fosse un clima tale che metteva in pericolo la sua vita? beh', come sai, nella Nazione ci sono tutti i generi di persona che hanno pensieri diversi. Hai dei simpatizzanti. Si hanno idee diverse, sai. E tu hai la gente, non sono nemmeno attaccati alla comunità alla quale piace quello che ascolta, ma semplicemente non riescono avivere la loro vita. Tutto può succedere. E questo fa paura! Perciò tutto poteva succedere. Questo era il clima. Questo si diceva. Vedi, è necessario comprendere cosa rappresentava il Signor Muhammad. Questo non capisce la gente. MALCOLM X: Volevo dirvi che la mia casa è stata bombardata. E' stat bombardata dal Mimento dei mosulmani neri per ordine di Elijah Muhammad. Sono venuti per... avevano pianificato di bombardare sia davanti che sul retro, cosicché che io non potessi uscire. E la bomba ha colpito la finestra e ha svegliato il mio secondogenito. E poi...ma il fuoco ha bruciato l'esterno della casa. Ma il fuoco...una fiammata è entrata dalla finestra, avrebbero potuto colpire una bambina di 6 anni, una di 4 anni e una di 2. E vi dico che se fosse accaduto, avrei preso un fucile e avrei sparato a chiunque fosse a tiro. Non avrei aspettato, perché in...e l'ho detto per questo. La polizia è al corrente dell'operazione criminale del Movimento dei musulmani neri, perché ci sono molti infiltrati. L'unica cosa che rimpiango in tutto questo è che due gruppi di neri debbano lottare e uccidersi a vicenda. Elijah Muhammad potrebbe fermare tutto questo domani, semplicemente alzando la mano. Davvero, lo potrebbe fare. Potrebbe fermare tutto, semplicemente alzando la mano, ma non lo farà. Non ama i neri. Non ama nemmeno i suoi seguaci, prova ne è che si stanno uccidendo a vicenda. Ne hanno ucciso uno nel Bronx. Hanno sparato ad un nero nel Bronx. Domenica mattina hanno provato a prendere 6 di noi e lo schema si è ripetuto in tutto il Paese. Quell'uomo è diventato matto, è completamente fuori di testa. E poi, non puoi avere 70 anni e circondarti di un manipolo di ragazze di 16, 17 e 18 anni e mantenerti sano di mente. Non puoi! Mi chiamo Gene Roberts e ho avuto l'ordine dal dipartimento di polizia di New York di fare l'infiltrato nell'organizzazione di Malcolm e di comunicare i membri, i nomi, le armi e tanto altro. Ho partecipato agli incontri e, a volte, sono stato parte del servizio di sicurezza. E durante quel particolare incontro, ero di guardia con altri 4 o 5 ragazzi, quando ho sentito molto rumore alla mia destra. Mi avvivinai al punto dal quale proveniva la confusione e vidi questo giovane scendere dal passaggio centrale, sgattaiolare dentro fino alla seconda o terza fila e sedersi. Indossava un abito blu, una maglia bianca e una cravatta rossa, che è l'uniforme dei membri della Nazione dell'Islam. Perciò, dopo il meeting, ho riportato al Dipartimento pensavo di aver visto [sigh] una prova sulla vita di Malcolm e che non sapevo quando la situazione si sarebbe calmata. Malcolm non si aspettava di vivere un'altra settimana. Promise di rivelare i nomi di quelli che stavano progettando di ucciderlo al prossimo incontro di domenica alla sala di ballo Audubon. La sera prima, aveva detto che per noi non sarebbe stata una buona idea venire al Audubon, e il giorno successivo, chiamò e ci disse di venire. E io ero molto felice, sai, di poter andare perché non l'avevo visto per 24 ore. Quando mia madre ricevette la chiamata di mio padre che ci chiedeva di andare insieme e raggiungerlo al Audubon, sapevo che qualcosa era diverso. In quel momento era cambiato il ritmo, con tutte le cose che stavano succedendo. E intanto, era ancora un'avventura prepararsi e andare da papà. E arrivammo, lui era in ritardo e non ci sedemmo proprio di fronte al palco, a destra. Malcolm entrò e io lo accompagnai più o meno dal centro della sala da ballo alle ali del backstage. Quando arrivai, notai che c'erano già delle persone e c'erano tre persone sedute in prima fila. Erano seduti lì, leggendo il giornale. Nessuno gli prestava attenzione e Malcolm era ancora nel backstage. Benjamin Goodman uscì e aprì l'incontro. Ho aperto il suo discorso, lui si sedette dietro di me e mi disse: "Falla semplice". "Calma" è la parola in codice che che usava per noi che lo presentavamo. Così, lo feci. Presentai il Ministro Malcolm. Non amava i complimenti...sai: "Ecco il Ministro Malcolm, il magnifico" o cose così. Non gli piaceva. Semplice, sai. Poi ho sentito una serie di spari e ho alzato gli occhi e quei tre uomini seduti davanti stavano intorno a Malcolm da destra a sinistra e gli stavano sparando. Ho visto mio padre cadere all'indietro, cadere all'indietro...non si accasciò. Cadde all'indietro rigido. E poi provai a...ho dimenticato i miei figli. Ho provato a raggiungerlo. Ero di fronte agli assassini, li ho visti alzarsi e uccidere mio padre... un'immagine che...mi chiedo se avrei potuto evitarlo. Stavo andando ad Audubon quel giorno, era pigro e aveva semplicemente detto: "Ah, ci andrò la prossima settimana", andò in cucina, mise sul fornello il caffè, accese la radio... Nel mio piccolo appartamento, avevo un piccolo tavolo da cucina bianca e nera con delle piccole sedie nere e una piccola radio nera sul tavolo. Accesi la radio mentre me ne stavo lì, in piedi, pensando a ciò che era successo la sera prima. Mi girai verso il fornello per prendere il caffè e sentii una notizia alla radio, diceva che Malcolm era stato ucciso. [Piangendo] E mi impietrii. Mi ricordo di essere tornata in quella cucina e di aver urlato. Ero nella casa di una famiglia ebrea e avevano detto in modo molto superficiale che "Malcolm X era stato ucciso." [Piangendo] Poi qualcuno disse: "Dopo tutto era un antisemita", non ci diedi peso ssapendo benissimo che non era così. Poi mi scusai, andai in bagno e piansi per 15 minuti. Niente sulla terra mi avrebbe fatto accettare il fatto che malcolm era stao ucciso, niente. Per me, può sembrare un pò strano, lui è vivo, davvero e un giorno mi rifarò. Questo è il modo in cui andavo a letto ogni notte. Tre membri della Nazione dell'Islam furono arrestati e condannati a morte, ma la possibilità che esistesse una più grande cospirazione per indurre al silenzio Malcolm X non fu mai investigata. malcolm X aveva detto che i Musulmani neri stavano cercando di ucciderlo e ieri, prima che gli sparassero, aveva detto che avrebbe fatto i nomi di quelli che, secondo lui, avrebbero commesso il crimine. Vuoi commentare? Non lo so...non sapevo che qualcuno volesse uccidere Malcolm. Non ero addolorato, non ero dispiaciuto. Per cosa? E come disse il Signor Muhammad, insegnò la violenza e morì in modo violento. Ed era un ipocrita. Io dico che era un Benedict Arnold. La sera prima del funerale, la Nazione dell'Islam tenne la sua convention annuale Savior's Day a Chicago. Avevo ricevuto la notizia che mio fratello Malcolm era stato ucciso a colpi di pistola ed ero scioccato, ma sapevo che aveva intrapreso una strada molto irresponsabile e pericolosa e se avessi detto che non ero scioccato, avrei detto una bugia. Ma, fratelli e sorelle, sono felice di poter parlare con voi anche se per pochi minuti. fratello Malcolm è morto e non c'è nulla che possiamo fare per riportarlo in vita. PUBBLICO: "Giusto". E saremmo degli stupidi, nelle condizioni in cui oggi vivono i cosiddetti neri, se ci confondessimo e iniziassimo a farci la guerra e a litigare tra noi...PUBBLICO: Vero. ...e dimenticassimo la persona che ci ha portato a questa situazione in primo luogo. Nel giorno del funerale di Malcolm, ero nella camera d'hotel con mio fratello e lo stavamo guardando, io e Philbert, lo guardammo in televisione. Non avevo...forse pensavo che ci sarei dovuto essere, ma non avevo nessuna voglia di uscire da lì. Quando conosci le circostanze e il tipo di persone con cui hai a che fare, devi farti un pensiero tuo, personale. E in quel momento non c'era posto per me. Tu non sai che genere di pazzi sono seduti lì pensando di star facendo la volontà di Dio e questo genere di cose e qui c'è un membro della famiglia. Tu non sai cosa sono capaci di fare... Per questo motivo, non c'ero. E penso sia questo il motivo per cui sono ancora qui. Di tutti i leader che ho conosciuto, amato e ammirato e con i quali go camminato e che ho seguito, questo, come ho detto prima, è stato quello che ho sentito più vicino. Ho sentito di aver perso un figlio. Così ho pensato che mi sarebbe piaciuto che i miei figli e le generazioni a venire conoscessero l'aspetto più importante di Malcolm X: che era il nostro uomo, sai, il nostro brillante principe nero, che non esitò a morire perché ci amava. Pensavi che onorando lui, avremmo onorato il meglio di noi. Quando finì il funerale e i musulmani arrivarono e lo vestirono per una vera sepultura musulmana E dopo andammo al cinitero e quando arrivammo, sai, i becchini professionisti era lì, in piedi, con le loro pale, ma alcuni fratelli neri dissero: "No, uh-uh". Non ve lo lasceremo fare. Saremo noi a scavare questa fossa. Abbiamo ricoperto questo fratello con la terra". E in quel momento fui fiero di essere nero. Non penso che siamo stati mai amici o che avremmo potuto mai esserlo. Penso che il colore della nostra pellee la sua visione di questa grande divisione, non ce l'avrebbe permesso, ma penso che arrivammo a... il nostro rapporto si trasformò da un rapporto in cui ci incontravamo per fare delle interviste a un rapporto in cui ci incontravamo per conversare. E anche in occasione del primo inconro, non sentii mai, è strano dirlo, ma non l'ho mai presa sul personale. Anche se avevo gli occhi blu e anche se lui parlava di 'occhi blu del diavolo', non l'ho mai presa sul personale.Sapevo di far parte del gruppo incriminato, ma aveva un modo di farti sentire a tuo agio, ti faceva sentire come se parlasse da uomo a uomo. Ho guardato l'orologio o sono comparso più tardi da qualche parte e ho sentito Malcolm dire che non si fidava della gente senza orologio e che non si preoccupasse del tempo. Me lo disse la prima volta quando avevo 14 anni e lo sento ancora oggi come se fosse ancora qui e come se lo stesse dicendo ancora. Qual'è il tuo ultimo obiettivo? MALCOLM X: "L'unico modo per risolvere il problema è che l'uomo bianco e l'uomo nero si siedano allo stesso tavolo. L'uomo bianco deve essere libero di esprimere ciò che pensa senza ferire i sentimenti del nero e il cosiddetto nero deve sentirsi libero di espreimere la sua opinione senza ferire i sentimenti del bianco. Devono affrontare i problemi che sono sotto il tappeto e portarli a galla e risolvere il problema con un approccio intelligente. GIORNALISTA: "Ti consideri un militante?" MALCOLM X: (Risata) "Mi considero Malcolm!" (Sottotitoli di deniseactivarq)