[Musica]
Chi vi ha insegnato a odiare il colore della vostra pelle?
Chi vi ha insegnato a odiare la fibra dei vostri capelli?
Chi vi ha insegnato a odiare la forma del vostro naso e delle vostre labbra?
Chi vi ha insegnato a odiarvi dalla testa ai piedi?
Chi vi ha insegnato a odiare la vostra stessa natura?
Chi vi ha insegnato a odiare la vostra razza di appartenenza
così tanto da evitare di incontrarvi?
Sapete, prima di venire a chiedere se Muhammad predicasse l'odio, dovreste chiedervi
chi vi abbia insegnato a odiare il modo in cui Dio vi ha creati.
La maggior parte di noi neri, o negri come ci chiamava,
pensava davvero di essere libero,
senza rendersi conto che nel nostro subconscio, tutte quelle catene che pensavamo fossero state spezzate erano ancora lì
e c'erano molte situazioni in cui ciò che realmente ci motivava
era il nostro desiderio di essere amati dall'uomo bianco.
Malcolm intendeva colpire al cuore quel senso di inferiorità.
Sapeva che sarebbe stato doloroso.
Sapeva che la gente l'avrebbe potuto ammazzare per questo,
ma osò correre quel rischio.
Malcolm X diceva qualcosa che andava ben oltre ciò che diceva qualunque altro leader dell'epoca.
Mentre gli altri leader supplicavano di entrare nella casa del loro oppressore,
lui vi diceva di costruire la vostra casa.
Eliminò la paura per gli afroamericani.
Disse: "Dirò ad alta voce ciò che pensate"
e aggiunse "Vedrete, la gente ascolterà, e non per forza ci farà qualcosa, ok?
Ma non parlerò per le masse."
Quando lo disse in modo così forte, in modo così virile:
"Io non ho paura di dire quello che pensate da tutti questi anni,"
ecco perché l'amavamo.
Lo disse ad alta voce, non a porte chiuse,
Ha affrontato l'America per noi.
E io, come musulmano, credo che l'uomo bianco sia abbastanza intelligente.
Se gli si facesse capire come ci sentiamo realmente noi neri
e quanto siamo stufi senza usare quelle vecchie paroline dolci accomodanti
Perché siete voi stessi a complicarvi le cose.
L'uomo bianco vi crede quando lo riempite di quelle vecchie paroline dolci
perché gli avete parlato in maniera dolce sin da quando vi ha portato qui
Smettetela di adularlo!
Ditegli come vi sentite!
Ditegli in che razza di inferno vi sentite intrappolati, e fategli sapere che se non è disposto a pulirsi la casa, se non è disposto a pulirsi la casa,
non dovrebbe avercela una casa. [folla: Giusto!] Dovrebbe prendere fuoco e venire distrutta...
[applauso]
[tamburi e musica]
In questi angoli delle strade di Harlem, per la maggior parte di questo secolo, i neri hanno celebrato la loro cultura,
e discusso il problema razziale in America.
È qui che Malcolm si è unito per la prima volta ai predicatori di strada che davano voce alla speranza di Harlem, e alla sua rabbia.
Ho insegnato il nazionalismo e ciò significa che voglio andarmene da questo Paese di bianchi perché l'integrazione non avverrà mai.
Voi non verrette mai, finché vivrete,
integrati nel sistema dell'uomo bianco.
La 125esima strada e la Seventh Avenue sono state
il centro dell'attività degli oratori neri di strada.
Quando Malcolm arrivò, tecnicamente non aveva uno spazio.
Allora costituì la sua base, potremmo dire, di fronte alla libreria di Elder Michaux.
Quando Malcolm salì sul piccolo palco, per i primi 4, 5 minuti non poté parlare.
La gente lo acclamava a gran voce
e lui rimase lì, a prendersi ciò che meriava
e poi aprì la bocca.
Definirono il Signor Muhammad un insegnante di odio
perché vi fece odiare la droga e l'alcool.
Definirono il Signor Muhammad come la supremazia nera
perché insegnava a voi e a me non solo che siamo buoni come lo sono i bianchi,
ma che siamo meglio dei bianchi.
Sì, meglio dei bianchi.
Voi siete meglio dei bianchi
e non c'è nulla da aggiungere.
Nemmeno da dirlo, voi lo sapete che siamo come lui.
Lui a chi è uguale?
Guardate la vostra pelle.
Non potete paragonare la vostra pelle con la sua
perché la vostra pelle sembra oro in confronto alla sua.
C'è stato un tempo in cui sbavavamp per l'uomo bianco.
Pensavamo che fossero belli perché eravamo ciechi e stupidi.
Non riuscivamo a vederli come realmente sono.
ma quando l'onorevole Elijah Muhammad è arrivato e ci ha insegnato la religione dell'Islam.
che ci ha puliti, ci ha fatto vedere noi stessi
e ora vediamo quella vecchia creatura pallida esattamente per quello che è,
nient'altro che una vecchia creatura pallida.
Me ne sono andato da quel comizio con la sensazione che
una volta che lo si sente parlare,
non si torna più quelli che si era prima.
Dovete, anche mantenendo la vostra posizione, ripensarla.
Non eravamo abituati a sentirci dire che eravamo diavoli
e che eravamo degli oppressori, qui nella nostre bellissime città del nord.
Stava parlando per una massa silenziosa di neri
e gridò dall'etere degli stessi diavoli. Si trattava di un atto di guerra.
Quando scese dal palco, saltai dall'isola,
camminai verso di lui e ovviamente quando arrivai da lui le guardie del corpo
mi si pararono davanti e lui li spinse via.
Io andai di fronte a lui, gli allungai la mano
e gli dissi: "Mi piacciono alcune della cose che lei dice. Non sono d'accordo su tutto, ma su alcune cose sì.
Lui mi guardò, mi strinse la mano gentilmente e disse:
"Un giorno lo sarai, sorella. Un giorno lo sarai" e sorrise.
Per rendere più chiaro il suo messaggio, Malcolm ha usato la sua propria vita come una lezione ai neri americani.
Predicò con fiabe e parabole
e più tardi, scrivendo la sua autobiografia con Alex Haley,
cercò di controllare come la sua vita sarebbe stata interpretata in futuro.
Fui colpita in particolare da un'affermazione che aveva fatto su di sé.
Aveva detto: "Sono una parte di tutto quello che ho incontrato"
e ciò significa che tutto quello che aveva fatto da giovane lo aveva messo di frtonte a delle cose
e gli aveva insegnato abilità di diversa natura e
ognuna di queste avevano portato Malcolm a diventare il portavoce della Nazione dell'Islam.
Sei nata ad Omaha, giusto?
si, signore.
E tu e la tua famiglia avete lasciato Omaha quando avevi circa un anno?
Penso di aver avuto circa un anno.
Perchè andarono via da Omaha?
Beh', da quello che ho capito, il Ku Klux Klan aveva bruciato ona delle loro case ad Omaha
Il Ku Klux Klan era diffuso.
Sono sicuro che abbiano reso la tua famiglia molto triste.
se non infelice, sicuramente insicura.
Perciò avrai dei pregiudizi,
un punto di vista personale pregiudizievole.
In altre parole, non puoi avere un punto di vista aperto, accademico, giusto?
Penso non sia corretto perché nonostante quello che è successo ad Omaha
e benché una volta trasferiti a Lansing, in Michigan, ci bruciarono nuovamente la casa
e nonostante mio padre sia stato ucciso dal Ku Klux Klan,
nonostante tutto questo, nessuno era più integrato con i bianchi di me.
Nessuno ha vissuto di più nella società dei bianchi di me.
eravamo gli unici bambini bianchi del quartiere,
ma dietro casa nostra avevamo un pezzo di bosco
e così i bambini bianchi venivano tutti a casa nostra e poi andavano a giocare nel bosco.
Allora Malcolm diceva "Ok, andiamo a giocare a Robin Hood?"
E allora andavamo dietro casa a giocare a Robin Hood
e Robin Hood era Malcolm
e i bambini bianchi erano d'accordo.
Malcolm diceva di essere quello ad avere la pelle più chiara tra i sette figli nati a Earl e Louise Little,
ricordo, diceva, dell'uomo bianco che aveva violentato la madre di sua madre.
Nel 1929, quando Malcolm aveva 4 anni, suo padre, un carpentiere e predicatore,
trasferì la famiglia a Lansing, nel Michigan.
Lansing era una piccola cittadina e la zona est era quella in cui vivevano i neri.
Malcolm e la sua famiglia vivevano fuori dalla città
e avevano un terreno di quattro acri che ospitava una piccola casa,
quindi erano considerati dei contadini.
Tre mesi dopo l'arrivo dei Little, i vicini bianchi intrapresero un'azione legale per farli sfrattare.
Un giudice della Contea decise che soltanto i bianchi potessero possedere una proprietà agricola,
ma Earl Little si rifiutò di andarsene.
Qui nel Michigan, il Ku Klux Klan aveva almeno 70.000 membri, cinque volte di più che in Mississipi.
Per la famiglia di Malcolm, l'ostilità dei bianchi era un fatto.
Eravamo tutti a casa e stavamo dormendo quando improvvisamente sentimmo un'esplosione.
Quando ci svegliammo, c'era fuoco ovunque e tutti correvano da una stanza all'altra.
Tutto ciò che ricordo è mia madre che ci diceva:
"Sveglia, sveglia, sveglia, la casa sta bruciando" e di scappare fuori. questo è ciò che ricordo.
Sentivo mia madre e mio padre che urlavano.
E intanto si assicurarono di averci radunati e poratti fuori.
La casa era distrutta. Non arrivarono i pompieri, nulla e noi eravamo distrutti.
Il padre di Malcolm, Earl Little, accusò i bianchi del posto di aver appiccato il fuoco.
La polizia accusò Earl e lo arrestò per incendio doloso. Più tardi le accuse vennero ritirate.
nella città in cui siamo cresciuti, i bianchi ci definivano "quei negri boriosi" o
"quei negri scaltri che vivono nel sud della città".
In quei giorni, tutte le volte in cui un bianco si riferiva a te dicendo 'scaltro negro',era un modo per dire "Questo è un negro fa tenere d'occhio perché non è scemo".
Mio padre era indipendente. Non voleva che nessuno gli facesse l'elemosina.
Voleva coltivare il suo cibo. Non voleva che nessuno esercitasse un'autorità sui suoi figli.
Voleva essere lui ad esercitare l'autorità e lo fece.
Parlava sempre secondo il modo di pensare di Marcus Garvey e cercava di spingere i neri a organizzarsi,
non per creare problemi, ma per lavorare tutti insieme
ad un miglioramento delle loro condizioni.
Ma in quel periodo, chi lo faceva veniva ancora considerato un agitatore.
Negli anni '20 Marcus Garvey,
un nazionalista di colore, predicò che gli Americani di colore dovessero costruire una nazione indipendente da quella dei bianchi.
Con centinaia di migliaia di membri, la Universal Negro Improvement Association, cercava legami più stretti con i Paesi africani.
La UNIA aveva la sua bandiera, il suo inno nazionale e una legione africana impegnata a difendere i neri nel Paese e all'estero.
L'Ufficio di Investigazione americano etichettò Garvey 'uno dei principali agitatori neri'.
Il Governo federale lo deportò nel 1927, ma i genitori di Garvey rimasero suoi seguaci.
Earl recrutò nuovi membri.
Luoise scriveva per il giornale di Garvey.
Era mia madre che ci leggeva il giornale di Garvey, 'The Negro World'
ed era lei che ci diceva di essere indipendenti,
che non avremmo dovuto definirci 'negri', eravamo neri
e dovevamo essere orgogliosi di definirci neri.
Qual'è il tuo vero nome?
Malcolm. Malcolm X.
E' il tuo nome legale?
Per quanto mi riguarda, è il mio vero nome.
Ti dispiace dirmi qual'era il cognome di tuo padre?
Mio padre non conosceva il suo cognome.
Mio padre ottenne il suo cognome da suo nonno, che a sua volta lo ottenne da suo nonno, che, a sua volta, lo ottenne dal suo schiavista.
I cognomi veri della nostra gente sono andati perduti.
Ma la schiavitù non
può durare per sempre.
C'è un punto nell'albero genealogico della tua famiglia in cui si è riusciti a trovare un cognome? E se sì, qual'era?
Il cognome dei miei avi.
Sì?
Gli venne tolto quando furono portati in America e ridotti in schiavitù
e poi gli fu dato il cognome dello schiavista che abbiamo rifiutato e continuaimo a rifiutare.
Vuoi dire che non mi vuoi dire qual'era il cognome di tuo padre o quale quello che gli anno dato?
Non l'ho mai riconosciuto.
Nel settembre del 1931,
Malcolm aveva sei anni quando sua madre ebbe una premonizione.
Eravamo tutti a casa e mangiammo insieme.
Mia madre stava dando da mangiare a Wesley, mio fratello più piccolo,
probabilmente lo stava allattando perché era seduta a tavola e si addormentò,
con il braccio il bambino che stava allettando.
Mio padre si era alzato, era andato in camera da letto rassettare e per andare in città a prelevare dei soldi.
Lei si svegliò e disse: "Earl, Earl, non andare in città.
Se ci vai, non tornerai."
Quella notte, intorno alle 23, Earl Little fu trovato in una zona isolata fuori da Lansing,
con il corpo quasi tagliato in due dalle ruote di un tram.
La polizia fece passare la morte di Earl Little come un incidente.
C'erano molte aspetti poco chiari su questo caso,
perché sembrava che più che aver subito un incidente, Earl Little fosse stato spinto sotto il tram.
Nei fatti,
mi ricordo di aver sentito solo questo,
che era stato probabilmente spinto sotto le ruote del tram.
La morte di mio padre fu un
enorme shock per la mia famiglia
perché lui rappresentava il potere.
Lui era la forza.
Eravamo organizzati,
eravamo una famiglia strutturata.
Quando uscivo da scuola,
quando tutti noi uscivamo da scuola, io e i miei fratelli e le mie sorelle,
andavamo dritti a casa a lavorare
in giardino, a pulire il pollaio. Poi ci preparavamo per andare a dormire,
ci alzavamo il mattino e ricominciavamo.
Pompavamo l'acqua e la portavamo in casa.
Questo quando papà era vivo,
perché non farlo significava essere frustati.
Perciò eravamo disciplinati.
E quando mio padre fu ucciso,
mia madre non era in grado di correre veloce quanto me o Malcolm
e questo ci permise di passarla liscia,
cosa che non avremmo mai provato a fare.
E diventammo sempre più deboli.
Negli anni della Grande Depressione, Louise Little lottò per crescere i suoi sette figli
Arrivò a non avere più nemmeno un'entrata.
Ci provò e trovò un lavoro.
Era una donna orgogliosa.
Era molto orgogliosa.
Vendeva. Faceva guanti all'uncinetto da vendere.
Faceva molte cose per non dover dipendere solo dal sussidio.
Non le piaceva che le si dicesse ciò che doveva o non doveva fare.
E questa fu una delle cose che la devastò di più.
Più il tempo passava e più si consumava.
[Music]
In sette anni, mentre Malcolm diventava adolescente,
sua madre abbandonava lentamente la sua famiglia.
Due giorni prima del Natale del 1938,
a Louise Little fu diagnosticata la sindrome una sindrome paranoide e venne mandata all'Ospedale pubblico Kalamazoo
e quando un giorno tornai da scuola e non la trovai,
mi ricordo di essermi sentito vuoto perché mia madre non ci aveva mai lasciati.
E ho sentito il dolore della sua assenza ogni giorno
e sarebbe stato solo per un paio di settimane,
sai.
Sarebbe stata meglio e sarebbe tornata a casa subito.
E passarono anni.
Louise Little sarebbe rimasta al Kalamazoo per 26 anni.
Malcolm aveva 13 anni e assistette alla decisione della Corte di spaccare la sua famiglia,
di affidare i bambini più piccoli a famiglie adottive a Lansing
e di spedirlo in una comunità bianca a 10 miglia di distanza.
In passato,
l'arma principale dell'uomo bianco è stata quella di dividere e conquistare.
Se prendo la mia mano e ti dò uno schiaffo,
non lo senti nemmeno.
Forse ti pungerò perché queste dita sono separate,
ma tutto ciò che devo fare per metterti al tuo posto è avvicinare le dita.
Era un uomo che alle medie in Michigan,
una scuola in cui penso fosse l'unico nero nella sua classe e uno dei pochissimi in tutta la scuola
si comportò in modo eccezionale.
Uno studente
che è stato rappresentante di classe,
in mezzo a tutti quei bianchi.
Ovviamente, doveva essere eccezionale per raggiungere tali obiettivi.
E poi c'è il Malcolm che ha abbandonato la scuola e che è andato a Roxbury, in Massachusetts,
dove si mostrò, per la prima volta, per quello che genericamente chiamiamo 'agitatore'.
[Music]
In quei giorni, mi definivo il piccolo agitatore di Roxbury.
E quel particolare giorno,
Malcolm X era venuto a Boston e indossava un abito da uomo, un cappello a tesa larga,
un cappotto a tre quarti, con la catenella che scendeva fino alle caviglie.
Non lo so, l'ultima volta che mi ricordo, quell'abbigliamento era stato usato da Cab Callowy durante le sue performance.
Quando Malcolm lasciò Lansing,
non aveva altro che un vecchio vestito a quadretti,
'un vestito da bianco',
come lo chiamavo.
Quando tornò da Boston, oh Dio,
Malcolm indossava un abito da uomo, un cappello a tesa larga
e una catenella che dal suo cappello andava fino al bavero
e fu sulla bocca di tutti.
Tutti parlavano di Malcolm.
[Musica]
E poi mentre ballava sulla pista e girava,
quei pantaloni sembravano un pallone galleggiante
con..quella giacca sembrava un'ala.
Il modo in cui ballava e fluttuava con quel grande cappello sulla testa e la catenella che si muoveva
mandava in estasi le ragazze.
[Musica e canti]
A Boston, lo chiamavano 'il rosso di New York'.
A New York lo chiamavano 'il rosso di Detroit'.
I suoi capelli erano 'lisciati'.
Era comunista e aveva delle fotografie di sé con Billie Holiday
e con gente che a quei tempi il mondo nero aveva appena cominciato a conoscere.
Malcolm lavorò in una cucina sulla New Haven Railroad, tra Boston, New York e Washington D.C.
Nel 1942, all'età di 17 anni, si trasferì ad Harlem e iniziò un viaggio in un mondo fatto di locali da after-hour e piccoli agitatori.
Arrivò a un punto in cui disse:
"Non ce la farai mai con questo lavoro da usciere, vendendo panini su questi treni e lucidando scarpe o cose così."
Disse: "Non andrai da nessuna parte".
Aveva la fama di essere un agitatore. Era una persona di strada,
ma non un agitatore.
Era un imbroglione, sì, genio della truffa.
Lo definivano artista.
Quando i bianchi uscivano di notte e volevano donne bianche,
poteva fargliele avere.
Se volevano whiskey di contrabbando, sapeva dove trovarlo.
Se volevano droga, sapeva dove prenderla.
Fece in modo di sapere cosa volevano e sapeva come ottenerlo
e c'era sempre quando si poteva ottenere dei profitti.
Ed è così che iniziò.
Guardando indietro a quei momenti,
Malcolm disse che c'erano soltanto tre cose che lo preoccupavano:
il carcere, un lavoro e l'esercito.
Per evitare di partecipare alla Seconda Guerra Mondiale,
disse al suo reclutatore che voleva spingere i soldati neri a uccidere i bianchi.
Fu giudicato inabile alle armi.
La vita notturna ad Harlem, il gioco d'azzardo e la droga erano costosi per Malcolm.
Era già stato arrestato due volte per reati minori.
Quando, nel 1945, tornò a Boston,
organizzò una banda per svaligiare le case di ricche famiglie.
Tra gli altri membri della banda c'era anche il suo amico Malcolm Jarvis,
la sua fidanzata bianca, Bea e altre due donne bianche.
Questa ragazza sapeva che quella gente erain Florida in quel periodo dell'anno
e che a casa non c'era nessuno.
Quindi entrammo in casa e rubammo alcune cose di valore ed era Malcolm
a prendersi la maggior parte delle cose, le impegnava e ci guadagnava dei soldi
per il suo gioco d'azzardo.
Dopo due settimane così,
fece un errore.
Andò al banco dei pegni per riprendere un orologio che valeva migliaia di dollari e che proveniva
da una di quelle case e così fu arrestato da tre poliziotti.
Malcolm Little, Malcolm Jarvis e le tre donne furono incriminati per furto con scasso.
In tribunale la vera questione diventò che due uomini neri erano insieme
a delle donne bianche.
Malcolm era coinvolto con due donne binache e fu questo che rese il caso così poderoso.
Così oltraggioso.
Le donne testimoniarono che Malcolm le aveva obbligate a partecipare alle rapine.
I due uomini vennero condannati ad una pena durissima: dagli otto ai dieci anni in una prigione di Stato.
Quando ci condannarono, andai fuori di me.
Mi alzai, mi aggrappai alle sbarre della gabbia e le feci tremare, tanto che quasi le feci cadere a terra,
urlai contro il giudice, dicendo:
" Uccidetemi, invece di darmi dieci anni di galera"
Sì, ero quello che chiamate un pazzo negro, sì, lo ero.
E sapevo che ciò che avevo visto
era vero.
Sapevo che tra le risa stavano pensando. "Guarda che abbiamo fatto, l'abbiamo fatta al negro."
E poi, prima che le ragazze venissero fatte uscire, ebbero il coraggio di chiedere alle ragazze di accusarci di
stupro. Le ragazze non lo fecero.
Malcolm Little aveva 20 anni e doveva scontare dagli 8 ai 10 anni in una progione di Stato.
Si era allontanato dall'orgoglio di cui parlava Garvey e dall'indipendenza che predicavano i suoi genitori.
Ora era il prigioniero numero 22843.
Commettere un reato una volta non è una disgrazia,
ma continuare a commetterli sì, lo è.
In passato sono stato un criminale. Sono stato in prigione.
Non me ne vergogno. Non potreste mai usare questo contro di me
e lui sta usando il bastone sbagliato. Non sento quel bastone.
[Acclamazioni e applausi]
Hanno accusato Gesù di sedizione.Non è così?
Hanno detto che era contro Cesare. Gli hanno detto di essere stato discriminante per aver detto ai suoi discepoli:
"Non andare fra i gentili, andate fra le pecore smarrite. Andate fra coloro che non sanno chi sono,
che hanno consapevolezza di sè e che sono stranieri in una terra che non è la loro. Andate fra questa gente. Andate
fra gli schiavi. Andate fra i cittadini di seconda classe. Andate fra chi sta soffrendo le conseguenze delle brutalità di Cesare."
E se Gesù fosse qui in America oggi, non andrebbe fra l'uomo bianco. L'uomo bianco è l'oppressore.
Lui andrebbe fra gli oppressi. Andrebbe fra gli umili. Andrebbe fra i semplici.
Andrebbe fra i reietti e i disprezzati.
Andrebbe fra i cosiddetti negri americani.
Dietro le mura della prigione, Malcolm organizzò scommesse, nutrì la sua dipendenza dalla droga e argomentò contro Dio.
Gli uomini in carcere lo chiamavano Satana.
Ma allo stesso tempo, incoraggiato da un compagno nero più anziano, Malcolm iniziò a leggere e a prendere lezioni di inglese.
Malcolm ha descritto la vita in prigione in modo vivido, parlando della solitudine e della limitatezza, ma aveva dei progetti
per i quali leggeva molto per cui, sicuramente,
scriveva molto,
perchè penso ci fossero dei periodi in cui mi scriveva probabilmente tutti i giorni.
Durante il secondo anno di prigione, i suoi fratelli e le sue sorelle gli scrissero relativamente a quello che loro chiamavano
la religione naturale dei neri,
una religione che insegnava che i neri eranoil popolo autentico, che Dio era nero e che
si chiamava Allah.
Dissero a Malcolm che ora erano membri della Nazione dell'Islam, seguaci dell'onorevole
Elijah Mohammad, il messaggero di Allah.
Penso che, per la nostra gente in America, l'Islam sia una delle più grandi religioni di tutti i tempi. I cosiddetti negri Americani
devono essere completamente rieducati e l'Islam dà loro l'abilitazione ad essere orgogliosi e
a non vergognarsi di essere chiamati neri.
Sono entrato nel Movimento musulmano nel 1947 e
poi ho iniziato a portarci i miei fratelli e le mie sorelle.
Noi eravamo già stati indottrinati con la filosofia di Marcus Garvey, perciò
non era necessario che ci convincessero che eravamo neri
e che dovessimo andarne fieri.
Lo eravamo già quando entrammo nel Movimento.
Perciò scrissi a Malcolm e gli dissi
che se avesse avuto fede in Allah, sarebbe uscito di prigione. Scrissi solo questo perché so
che era molto poco tollerante nei confronti della religione e io non volevo che lui perdesso quel poco di tolleranza che aveva..
I fratelli e le sorelle di Malcolm scrissero al giovane prigioniero che i neri in America
erano membri di una tribù perduta, da spedire presto oltre il confine.
E i bianchi, secondo Elijah Mohammad, era una razza di demoni la cui dominazione dulla Terra
stava finendo.
Prima di tutto, gli piaceva tutto di quel discorso, tranne una cosa che non riusciva a capire e cioè la parte in cui veniva loro insegnato
che l'uomo bianco era un demone.
Malcolm scrisse a Elijah Mohammad. Elijah Mohammad
rispose e quando lo fece, citò una parte delle scritture.
E poi gli diede la chiave. Disse che la chiave...tutto ciò che accade nella Bibbia
è su questa Terra.
Quindi non si deve morire per andare all'inferno, potete trovare l'inferno vivendo. E l'uomo bianco è colui che
vi ha mandato all'inferno. E' una teoria interessante, soprattutto se si usa la storia
dell'uomo bianco per corroborarla.
Malcolm iniziò a leggere la storia, la filosofia e la religione. Gli scritti di W.E.B. Du Bois,
Shakespeare, Socrate, le favole di Esopo, l'autobiografia di Gandhi e di Nat Turner.
E trovò tutta la storia del linciaggio dei cristiani neri da parte dei cristiani bianchi. I cristiani bianchi erano
invischiati nel commercio degli schiavi - i cosiddetti cristiani.
Malcolm iniziò, quindi, a studiare da solo e avvalorò la tesi per cui se esisteva qualcosa di veramente demoniaco
su questa terra, doveva essere l'uomo bianco.
Elijah Mohammad disse a malcolm di arrendersi ad Allah.
Ci volle una settimana prima che riuscisse ad obbligare se stesso pregare.
Più tardi, per diffondere gli insegnamenti di Elijah Mohammad, Malcolm si unì al gruppo di discussione del carcere, competendo
con gruppi di universitari in visita da Harvard e dal MIT.
Fu allora che il nome e la fama di Malcolm iniziò a diffondersi
tra la popolazione carceraria e fu allora che
i carcerati iniziarono a partcipare sempre più numerosi ai dibattiti. La maggior parte
dei suoi compagni venivano spinti dalla curiosità di sentirlo parlare.
Nel 1950, Malcolm scrisse al governatore chiedendo il diritto di praticare la religione musulmana in prigione.
Più tardi, le sue lettere finiranno negli archivi dell'FBI. L'ufficio stava attenzionando la Nazione dell'Islam
dalla fine degli anni '30. A Malcolm, considerato un agitatore, fu negato in rilascio anticipato sulla parola.
Quella volta non fu dichiarato idoneo ad uscire dal carcere perché sarebbe stato un pericolo per la società.
Lo consideravano pericoloso, un saggio impudente o, una religioso impudente. Non era una mela marcia
in un cestino con altre migliaia. Ne avrebbe corrotti molti.
Il 7 agosto 1952, dopo sei anni e mezzo in carcere, Malcolm fu rilasciato. In un mese, fu accolto
nella Nazione dell'Islam. Malcolm Little era diventato Malcolm X.
Come sei riuscito ad unirti al movimento musulmano?
Ero in prigione. Ero un criminale focoso, primitivo, sgrammaticato, ignorante e qualsiasi altra caratteristica negativa a cui puoi pensare...
ero questo fino a quando non ho ascoltato gli insegnamenti dell'onorevole Elijah Mohammad. E fu l'impatto che ebbe
su di me a infondermi il desiderio di cambiare me stesso e di riabilitarmi per la prima volta nella mia vita. E anche quello di
essere in grado di vedere l'effetto che questo aveva sugli altri, questa fu la ragione per cui accettai. E notai che ascoltare
gli insegnamenti religiosi dell'onorabile Elijah Mohammad, mi aveva instillato un livello così alto di
orgoglio e di dignità razziale che volevo essere qualcuno e capii che non sarei potuto essere nessuno se avessi elemosinato ciò
che aveva l'uomo bianco e che sarei dovuto uscire da questa condizione e fare qualcosa per me stesso o per gli altri.
La prima volta in cui mi ricordo di aver visto Malcolm fu a casa di mio padre, Elijah Mohammad. Vidi un uomo magro, alto,giovane,
con il viso rossastro. Se lo si incontrava per la prima volta, la prima cosa che si notava era il suo sorriso.
Dissi: "Sono Wallace" e gli ho sorriso.
Ero felice di vederlo perché avevo sentito molto parlare di lui e disse: "Il messaggio del figlio, il messaggio del figlio."
Ed era davvero tanto emozionato per il messaggero e non era solo per aver visto Wallace. Fu bello vedere
il figlio del messaggero
Quando Malcolm uscì, era pieno di entusiasmo. Era così appassionato che uscì nel momento giusto e nel posto
giusto da potersi esprimere. Venne a Detroit e rimase sorpreso di trovare così poche persone ad ascoltare il forte insegnamento che lui aveva in mente.
E disse: "Sono sorpreso di vedere che siete seduti qui e che ci siano così tante sedie vuote". Disse: "Ogni volta che venite qui,
questo posto dovrebbe essere pieno".
E questo entusiasmò il venerabile Elijah Mohammad.
Nei primi anni '50, la Nazione dell'Islam era sconosciuta dalla maggior parte delle comunità nere. Si pensava che i membri totali
fossero non più di 400.
Malcolm fu mandato a diffondere il messaggio per le strade.
In due anni, aiutò ad organizzare templi a Boston, Hartford e a Filadelfia.
Elijah Mohammad nominò Malcolm ministro del più importante tempio dell'East Coast,
il tempio numero 7 ad Harlem.
Il Signor Mohammad sapeva che Malcolm aveva l'esperienza,
conosceva New York e sapeva anche che fosse l'uomo
giusto, per colore della pelle, altezza, oratoria e portamento. Tutto doveva essere preso in considerazione nella selezione di un uomo
da mandare davanti alla gente. In più questa è una città internazionale.
Bisogna avere il meglio a New York ed ecco perché
il Signor Mohammad lo scelse.
[Applausi leggeri]
Nel 1955, quando Elijah Mohammad fece visita al tempio di New York, fu per controllare il lavoro
dell'ambizioso e del convincente giovane ministro che aveva trasformato piccoli negozi della East Coast in una congregazione di migliaia di persone.
Il messaggio di Malcolm X ed Elijah Mohammad fece sentire di nuovo bene molte persone, li fece sentire ancora esseri umani,
alcuni di essi scoprirono a dare un nuovo significato al loro
essere uomini e donne. Se Elijah Mohammad
avesse provato a introdurre una forma ortodossa di un Islam arabo-orientato, dubito che avrebbe attratto 500 persone.
Invece introdusse una forma di Islam che poteva comunicare con le persone a cui si rivolgeva.
Era il re di chi non aveva alcun re ed era il Messia di quelli che pensavano di non essere degni
di un Messia.
Gli insegnamenti del venerabile Elijah Mohammad sono come nessun'altra cosa io abbia mai provato, sono una medicina.
Vero, è vero.
State vedendo la medicina che mi ha curato da tutte le mie malattie.
E' vero.
Perchè ero malato
e quando ho abbracciato gli insegnamenti del venerabile Elijah Mohammad, questi insegnamenti mi hanno guarito da tutte le malattie.
ora sono sano e mi sento bene.
Giusto, finché resterai col dottore, starai bene.
Sì, signore.
E tu, fratello? Cosa pensi del venerabile Elijah Mohammad?
Il venerabile Elijah Mohammad sta cercando di far capire al nostro popolo che è malato. Il venerabile Elijah
Mohammad sta cercando di risvegliarlo.
[Musica]
Nei templi musulmani, i bianchi non potevano entrare.
I suoi membri lavoravano per costruire una comunità auto sufficiente fondata su regole rigide e in assoluta obbedienza.
La Nazione creò delle scuole musulmane per i propri figli, dove si insegnava matematica, scienze, storia e arabo.
[Tutti in coro] Siamo l'uomo originale. L'uomo originale è l'uomo nero,
[Indistinto] sul pianeta Terra.
Le donne musulmane studiavano alimentazione, educazione dei bambini e linee guida su come prendersi cura dei propri mariti.
Gli uomini musulmani studiavano responsabilità genitoriale, storia e religione.
Il gruppo d'élite, il Frutto dell'Islam, veniva addestrato al combattimento corpo-a-corpo e avevano il ruolo di proteggere
i templi e di punire qualsiasi membro si esprimesse contro il messaggero.
Mi sorpresi quando mi imbattei in un paio di famiglie musulmane. Mi colpì la fede che avevano
in Elijah Mohammad e in Malcolm...Chiesi a un padre: "metti che tuo figlio, un giorno, tornasse a casa e ti dicesse
di voler rinunciare alla religione musulmana".
Io risposi: " Gli direi di andarsene. Non gli permetterei mai più di mettere piedi in casa mia.
Poi chiesi a Malcolm il suo parere e lui disse: "Lo dice davvero. e lo farebbe."
Io dissi: "Senza preoccuparsi di ciò che accadrebbe a suo figlio?"
"No, non se ne preoccuperebbe. Lui è fedele ad Elijah Mohammad."
Per contribuire all'espansione della Nazione dell'Islam, Malcolm creò un giornale, il Muhammad Speaks
e persuase altri giornali neri di dedicare settimanalmente una colonna al messaggero.
La sua forza era che, se credeva in qualcosa, ci metteva tutto quello che aveva, tutte le sue energie.
Lavorava sempre, diventò uno stacanovista.
Lavorava giorno e notte.
Chiedeva solo 4 ore libere per dormire e molte volte nemmeno quelle. E non si riusciva a comprendere
come riuscisse a sopportare quei ritmi? Nonostante questo, lo faceva,
giorno e notte. E in più, leggeva. Leggeva i giornali, sempre attento alle notizie,
è una persona talmente tanto in sintonia con la vita da
non perdere molto di essa.
All'età di 32 anni, dopo cinque anni passati a costruire con devozione la Nazione, ottenne l'apporvazione da parte di Elijah Mohammad di sposare
sorella Betty X, un una laureata membro del tempio numero 7 di Harlem.
Negli anni successivi, le richieste del suo ministero gli permisero di dedicare un pò di tempo alla sua famiglia, che si stava allargando.
A volte, se riuscivo a prenderlo, leggeva ai suoi figli. Volevano sempre che lui leggesse loro la storia di nuovo
e quindi aspettavano che lui arrivasse all'ultima pagina per dirgli: "Rileggilo,
leggilo ancora, ancora". E così iniziò a dare ai libri finali diversi.
Aveva uno straordinario senso dell'umorismo, specialmente quando mi prendeva in giro sul maiale, mi dava una botta sulla schiena
e mi diceva: "Sei un brav'uomo, storico intelligente. Come essere umano ti dò 99 e
se smetti di mangiare maiale ti dò 100."
Aveva uno straordinario senso dell'umorismo e, inoltre, se lo si conosceva bene, si capiva che era timido.
[Musica jazz]
Ora Malcolm rivestiva un ruolo centrale nella Nazione dell'Islam,
il rappresentante più conosciuto di Elijah Mohammad.
Si era guadagnato la fiducia del Messaggero e la lealtà
di migliaia di musulmani.
In un certo senso, Malcolm aveva trovato un padre.
Elijah Mohammad aveva trovato un altro figlio.
[Sirene che si allontanano]
In una notte d'aprile del 1957,
un Fratello musulmano fu picchiato dalla polizia di New York.
Johnson Hinton, con la testa spaccata, giaceva nella stanza sul retro
della stazione di polizia di Harlem.
Quando si diffuse la notizia che Hinton stava morendo,
Malcolm ordinò ai musulmani di scendere per le strade.
Altri abitanti di Harlem si unirono.
La comunità aveva sopportato una lunga storia di brutalità da parte della polizia;
molti consideravano la polizia una forza occupante.