[Josiah McElheny: creazione di un Projection Painting] Siamo nello studio del mio amico a proiettare i filmati persi - o abbandonati - della grande cineasta Maya Deren. Dopo la morte della Deren, furono trovate code di pellicola con scene avanzate e scene mai usate, ma da lei completate custodite in una specie di semplice rullo di pellicola senza alcun tipo di montaggio. Ho pensato quindi di dover creare una specie di performance nella quale avremmo proiettato il film, poi ho chiamato una troupe cinematografica per filmare il film mentre lo proiettavamo sullo schermo. L'idea era di filmare dai posti peggiori. Pensa di essere al cinema seduto a un metro e mezzo dallo schermo, così che quando alzi lo sguardo hai questa visione piuttosto distorta. Uno viene da un film incompiuto e perduto che si chiama "Witch's Cradle" nel quale la Deren collaborò con Anne Matta Clark e Marchel Duchamp, girato alla famosa galleria "Art of the Twentieth Century". Sto cercando di capire la relazione tra astrazione e corpo. Lei naviga in quest'area tra astrazione e corpo. Il corpo diventa quasi astratto in alcuni suoi lavori. Alla fine il film verrà mostrato non come film, ma come se fosse un quadro su una specie di struttura nella quale la parte anteriore è una lastra di vetro e quella posteriore è una specie di paesaggio frammentato, che si distorcerà ulteriormente sullo stesso quadro. Quando abbiamo usato un film tradizionale su queste sculture deformanti non ha funzionato affatto. Sembrava che commentassimo il film, o si sentiva troppo che stavamo guardando del materiale preesistente. Mentre con il film incompleto la trasformazione è stata molto più facile. È diventato quasi immediatamente qualcosa di nuovo. È stato davvero interessante capire quanto, in un certo senso, invidiabile possa essere un'opera d'arte originale, così completa, da non poterla deformare in alcun modo. Che l'opera incompiuta era molto più malleabile.