"Sarah Sze: progettando una stazione della metropolitana" Una cianografia è per tradizione un disegno bidimensionale che ci aiuta a comprendere lo spazio tridimensionale. In quanto luogo di passaggio, volevo che tutte le diverse entrate della stazione della metro riflettessero il nostro modo di muoverci nello spazio. È questa sorta di velocità di movimento-- queste transizioni verso diversi tipi di ambienti che diamo per scontate e compiamo ripetutamente. È davvero una cosa incredibile da vedere, una vera e propria nuova stazione della metro trasformarsi da una trivellazione in realtà. L'ampliamento della metro sulla Seconda Strada è un progetto nato, credo, nel 1920. È un progetto di costruzione davvero considerevole. Quindi è bello far parte di un progetto che è molto più grande di te, e in realtà fai parte di un sistema molto più grande. Ci sto lavorando da quasi dieci anni, dalla candidatura al progetto fino ad ora. Ho realizzato molte opere esposte in pubblico, e l'MTA Arts and Design è stato incredibile. Supportano al massimo gli artisti. È una quantità enorme di piastrelle, e l'installazione è molto tecnica. Ci sono molte decisioni, quindi ho sentito un po' di pressione. Dovrò vederlo tutti i giorni, e i miei pronipoti potrebbero vederlo. [RIDE] Sai? In modo tipo molto, molto permanente. [Sarah Sze, "Cianografia di un Paesaggio"] --[AGENTE] È bellissimo! --[SZE] Grazie mille. --[AGENTE] Possiamo fare una foto? --[SZE] Certo! --[POLIZIOTTO] Dai, fai un buon lavoro. --Fai un buon lavoro, novellino! [TUTTI RIDONO] [SZE] Le stazioni della metro sono posti molto democratici. Sai, chi ci passa è un pubblico locale, ma anche globale. Credo sia un'idea importante che la città valuti quest'esperienza anche dal punto di vista estetico. Ho pensato alla gravità in modo diverso per ogni entrata o uscita. Questo è il primo che ho realizzato. Questo ha una sorta di prospettiva a un punto che scivola giù nello spazio. Mi stavo ispirando molto ai costruttivisti russi, ai futuristi italiani. Sai, erano ossessionati dall'idea dell'accelerazione dell'esperienza del tempo, soprattutto con il movimento. In quest'entrata, ci si tuffa letteralmente attraverso la superficie della strada e della città-- ma per insistere sull'idea di tuffarsi attraverso una superficie, è quasi come quando ci si tuffa in acqua. Ho fotografato l'ambiente, e questo è più o meno l'inizio di Hudson Yards. Cammino per quella strada per arrivare al mio studio. Era importante per me mostrare l'impronta del lavoro manuale per non farlo sembrare generato totalmente dal computer. Una delle cose difficili da capire prima della realizzazione è stata come si sarebbero viste le stazioni da questo punto. Se arrivassi da qui e questa fosse la tua entrata, sono piuttosto diverse, quindi potresti davvero distinguere che quello è l'angolo sud-ovest e questo il nord-ovest". È una questione di orientamento. E in realtà avevo fatto prima le tre scalinate. Ho pensato, qui è dove posso, tipo, davvero spiegare l'idea di come le cose si muovano nello spazio. Qualcosa di molto semplice. Un gesto-- un pezzo di carta-- e poi farlo rispecchiare il modo in cui l'aria si muove. Come la folata di vento quando arriva un treno. Muovendoci, spingiamo l'aria intorno a noi. Quando facevo domanda per i college, lo facevo con un saggio riguardo al fatto che mi piacesse disegnare ritratti delle persone nella metro. Quindi direi che ora è fantastico avere dei disegni...nella metro. [RIDE]