♪ ♪
Il mio background da scultrice
è abbastanza tradizionale:
ho passato quattro anni
in accademia, letteralmente
a creare cose e basta.
Sapete, fare qualcosa a mano
vuol dire elaborarlo.
Cioè, ti entra in testa,
e poi ti attraversa il corpo,
e poi viene spinto di nuovo fuori,
nel mondo.
[cucitrice elettrica]
Mi interessa come gli oggetti
riflettano il momento culturale.
E penso che lo capirò, sapete,
perché diamo valore e determinate cose.
[musica elettronica]
Quindi, col "Progetto Uncinetto Falso"
ho invitato artigiani dell'uncinetto
da tutto il mondo
a unirsi a me e contraffare
borsette di marca.
L'invito era a scegliere una borsetta
di marca che ti piacerebbe avere,
ma che non ti puoi permettere,
scaricare un'immagine dal web,
e poi, usando le proprie abilità
nell'uncinetto, farla a mano.
Devo aver toccato un nervo scoperto:
molte persone hanno aderito,
e mi hanno mandato foto
di loro con le loro borsette fatte a mano.
È stata una cosa divertente, alla leggera,
ma invarabiilmente succedeva questo:
partivano queste bellissime discussioni
su di tutto,
dalla gerarchia del sistema della moda
agli schemi di contraffazione globali.
Credo che uno dei motivi per cui
mi sono interessata a questa idea
è che in effetti è un'estensione
di questa che esista un "autentico"
e sai, da un punto di vista molto personale
ero davvero curiosa su cosa volesse dire
essere un'autentico, boh, Filippino.
Riflettevo molto sulla fotografia
storica ed etnografica
e specificamente, le foto
che avevo visto delle FIlippine.
♪ ♪
Allora, l'intera serie è fatta in Omaha,
Nebraska, il che per me è divertentissimo
Ero andata nei centri commerciali,
e usando la mia carta di credito,
avevo comprato beni di massa,
li avevo portati nel mio studio,
e li avevo personalizzati.
E poi li avevo restituiti tutti nei negozi
chiedendo un rimborso integrale.
Era tipo questo modo di pensare a cosa
vogliamo consumare in queste immagini,
partecipare, ma anche rifiutare.
Questa è qualcosa che, ehm..
è un ritratto di me e mia madre,
poco dopo esserci trasferiti
dalle Filippine agli USA.
E poi, per il mio compleanno,
lei decise di portarmi a Disneyland.
Quindi questa foto è in realtà
a Cowboylandia, credo, dove puoi pagare
per farti fare una foto
dopo aver messo questi costumi western.
Sai, penso che all'epoca ci stavamo
provando queste identità fittizie
che aspetto avremmo avuto
ad essere nuovi americani.
E poi, dai,
è un ritratto fantastico.
Cioè, mamma ha 22 anni qui,
è bellissima,
e io sono questa bimba musona
di 4 anni.
[Ride]
["El Breve Espacio
En Que No Estás"]
Il titolo della mia prossima mostra
è "Cittadini"
Credo che la politica sia sempre stata
parte del mio lavoro,
che si tratti di colonialismo
o di capitalismo
ma a causa della politica recente,
ho provato a capire come
metterla più in primo piano.
- Pronti a combattere?
Folla: - Sì cazzo!
- Pronti?
Folla: - Sì cazzo!
La Bay aera è stata il palcoscenico
di molte proteste di recente,
quindi mi sono sentita
al centro di tutto ciò.
Sai, stai guarnando i TG,
vedi le immagini scorrere,
e stai cercando di elaborare il tutto.
- Dobbiamo capire quanto sia grande
il vero striscione.
E stavo notando che c'era spesso questo
striscione in particolare,
e a seconda di come
lo si reggeva,
o di come era mostrato, il testo
a volte si leggeva e a volte no.
- Bene
- A posto
Quindi ho scaricato quelle immagini,
e poi le ho ricalcate sul computer,
le ho proiettate su un pezzo di stoffa
più grande,
e l'ho cucito a mano.
Dice: "Diventa ingestibile!",
ed è un po come, sai,
mi sembra che lo stesso striscione
stia diventando ingestibile.
Cioè, ci sono parti che si afflosciano,
il testo stesso cade fuori dalla pagina,
è come se stesse cercando
di incarnare il concetto,
l'incapacità di essere controllati.
Uno dei problemi degli slogan, secondo me,
è che la gente pensa di sapere già
cosa vogliono dire,
e quindi o lo escludi,
oppure puoi, sai, annuire con la testa,
così quando stavo usando queste
immagini delle proteste,
ero più interessata
a come sono filtrate
dai canali dei media.
[macchina da cucire]
In molti dei miei progetti,
mi interessa molto la connessione
tra analogico e digitale
quindi ho deciso di creare questo sfondo
a scacchi, enorme, cucito a mano,
[click del mouse]
E somiglia allo sfondo trasparente
di Photoshop
Quando ritagli un'immagine in Photoshop,
ti mette questo stranissimo
pattern a scacchi.
Serve a sottolineare questa idea,
sai, che la cultura digitale
non è così neutra
che solo perché c'entra un computer
non vuol dire che non ci sia lavoro umano.
♪ ♪
Hum.
sì, aspetta che te lo passo.
Sì, penso che potremmo provare
una cosa del genere.
MI sembra di stare sempre
a fare cose.
E mi pare di avere questa
proporzione a cui sono arrivata,
la chiamo la proporzione
dell'80/20 circa,
dove l'80% di quello che faccio
è abbastanza uno schifo,
ma in qualche modo devo farlo
per arrivare al 20%,
che è un successo,
[ride]
è un po' come i detriti,
ma non proprio.
[ridacchia]
- Hai comprato tutta la stoffa
di questo colore?
- Sì, così è, ehm, in chiave cromatica,
il green screen.
Sono finita a lavorare con la
chiave cromatica
che è questo colore orrendo, acido.
Sono di fronte a uno schermo
in chiave cromatica. Ciò che fotografi
o filmi di fronte a questo schermo,
puoi metterlo su qualsiasi sfondo
puoi creare una scena fantasy...
[risa]
[scatto di otturatore]
E quindi, quando penso alla lotta
sia politica che sociale
e tutto ciò che ha permeato
e saturato tutto,
sai, ora è questa specie
di costante, per noi è sullo sfondo.
Sai, cosa vuole dire allora
usare la chiave cromatica come soggetto
invece di ignorarla?
♪ ♪
- A posto.
Vuoi prendere quello, Durham?
Allora, sono diventata cittadina degli US
a 26 anni. Anche se ho vissuto qui
da quando ne avevo 3, ho dovuto
prendere quella decisione,
e poi passare per il processo
del test di cittadinanza.
- Bene, io sono...
Pensavo molto a una foto del 1942,
fatta da Dorothea Lange.
Lei aveva fatto una foto
alla facciata di un negozio di Oakland
di un giapponese-americano,
e quando arrivò la notifica
di internamento per i Giapponesi
aveva messo un cartello in vetrina
che proclamava solo "Sono americano".
- Uhm, accartocciamo.
L'idea che la cittadinanza
possa essere data e anche tolta
era qualcosa che mi interessava molto,
perché credo ci sia stato molto con cui
fare i conti, con la gente
per capire cosa significa
essere un americano oggi.
Cioè, per cosa combattiamo?
Cosa possiamo diventare?
[rumore di cellulare]
Il mio studio attuale si trova in una
parte industriale della Baia
affacciata su San Francisco, in realtà.
Quindi, guardando verso l'acqua,
la si vede in lontananza.
Sai, io ci sono cresciuta,
mi sono trasferita a Oakland 4 anni fa,
perché non potevo più permettermi
di stare a San Franscisco.
Sai, l'area della Baia può essere un luogo
meraviglioso, fertile
per gli artisti.
Non perché sia facile viverci,
perché non lo è,
ma perché ci sono modi in cui
gli artisti possono creare comunità
e spazi per loro qui.
Se guardiamo alla complessità della
nostra cultura contemporanea,
il nostro frangente politico,
sai, le realtà che viviamo,
voglio che il mio lavoro
sia altrettanto complicato.
Che non c'è un solo modo di vederla, sai,
che a seconda della tua prospettiva
vedrai le cose diversamente
e anch'io voglio
abitare nelle contraddizioni.
- Ottimo. Agguerrita.
E quindi,
guardando foto delle proteste,
abbiamo creato questi personaggi
complessi
quindi loro sono finzione.
Individui vestiti di nero
di solito sono associati con,
sai, un tipo di azione molto diretta,
è un personaggio
visto come problematico,
o è qualcosa che potrebbe anche
suscitare addirittura empatia?
C'è un ritratto di qualcuno coperto da
un pattern a schacchi grigi e bianchi.
Il ritratto è di una persona
che non è documentata.
È difficile per me parlarne, in realtà,
perché a causa dello stato della nostra
situazione politica attuale,
sai, quella persona può essere
portata via in qualsiasi momento.
A seconda di come leggi quella immagine,
si tratta o di rimuoverli
o di proteggerli.
Una possibilità davvero importante
per l'arte
è che diventi un mezzo di registrazione.
Voglio dire, è soggettivo,
ma è un mezzo che, in qualche modo
attraverso un individuo o un gruppo
elabora una situazione nel mondo,
e poi crea un punto di vista soggettivo.
Come prova.
Non credo che tutto il mio lavoro,
di per sé,
cambierà davvero il sistema
Quello che mi interessa però
è riflettere una possibilità.
Ciò che faccio è assorbire ed elaborare
il mondo intorno ame,
e sta diventando politico.
Non credo di avere più scelta,
è la mia realtà e basta.
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Art in the Twenty-First Century,
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