[PERCUSSIONI] [KEVIN BEASLEY] Non si inizia? [PERCUSSIONI] Credo sia sufficiente. [PERCUSSIONI] [APPLAUSO] Al momento, sto lavorando per la preparazione di una mostra al Whitney. È la mia prima personale vera e propria qui in città. Si tratta di un progetto multiplo. C'è un'installazione sonora, che funziona grazie a una sgranatrice di cotone, e tre sculture di grandi dimensioni. Il tutto nasce da un'esperienza personale, da una riunione di famiglia. Ero in Virginia, a Valentines, nell'estate del 2011. Guidai verso sud da New Haven. La proprietà ha una strada sinuosa che porta alla casa. Guardo in alto e vedo i campi coltivati. Fermo l'auto e osservo. Dico: "Wow, che cos'è?" Abbasso il finestrino e capisco che è cotone. Mi colpì in un modo tale da lasciarmi senza parole. Le emozioni erano troppo forti. Razionalmente, era troppo. Sentii che mancava qualcosa. "Perché sono così arrabbiato di fronte a tutto questo?" Il cotone non sta facendo nulla, se non crescere mostrando la sua bellezza. Sentivo che avevo bisogno di una riconciliazione. Ecco, soffermiamoci su questo cotone. È stato tutto sgranato. Tutto questo cotone viene dalla Virginia. Esattamente da Valentines. Utilizzare il cotone grezzo, per me, è molto importante. Sono molto attento ai materiali. Ognuno di essi ha un suo contesto. Per la mostra, ho scelto tre sculture di grandi dimensioni. Le chiamo lastre, poiché sono legate all'architettura. Sono fatte di materiali estremamente diversi. Questo è un maglione. È in cotone con lo stemma di Yale. Il tipico bel maglione da figlio di papà. E queste sono bandane blu. Qui rappresenteranno un fiume o dell'acqua che scorre. Ogni materiale ha una storia o una vita passata. Diventano modi di raccontare storie. Questa è una fascetta della mia tunica, della mia laurea a Yale. Quando penso al cotone, mi porta ovunque. Pensi alla politica. Pensi alle relazioni sociali che hai. Pensi all'economia. Ai risarcimenti. Si dispiega tutto di fronte ai tuoi occhi. Queste pagine fanno parte di un atlante sulla tratta transatlantica degli schiavi. È incredibile che questi documenti siano stati conservati così a lungo. E con dovizia di particolari. D'altronde è così che si fa nel commercio. Si tiene traccia di ogni singola cosa o movimento, perché c'è di mezzo il denaro e il capitale. Ma questi erano corpi. Ogni uomo di colore, ora come ora, viene spinto ad andare avanti. A superare il passato. Perché ormai è tutto finito. Ma si tratta di una bugia. Una bugia che trasmette l'energia per andare contro a tutto questo. Si tratta di un aspetto fondamentale della creazione per me. Devi fare i conti con questa materialità. Queste opere ne hanno bisogno. Le devi affrontare, perché loro affrontano te. [PERCUSSIONI] [SILENZIO] Cercavo una sgranatrice di cotone. Avevo il cotone e pensavo che potevo creare delle magliette o degli abiti. Andai su eBay alla ricerca di una piccola sgranatrice manuale e la prima cosa che comparve fu un annuncio per questa sgranatrice. Sentii che dovevo farlo. Questa macchina fu inventata nel 1794 da Eli Whitney. In pratica, separa le fibre dai semi. Ovvero, si occupava del lavoro più usurante per gli schiavi. Si pensava che la macchina avrebbe diminuito il numero di schiavi. Invece, ebbe l'effetto opposto. Venne acquistata più terra, le piantagioni divennero più grandi. Di fatto, il numero degli schiavi aumentò. La sgranatrice è incassata in una camera di vetro insonorizzata. Volevo che si riuscisse a vedere il motore in funzione senza sentirlo funzionare. L'idea nasce da una conversazione con l'ex proprietario della sgranatrice. Quando gli chiesi che suono avesse, non seppe spiegarlo. Non trovava le parole per descrivere quel suono. Era qualcosa che bisognava sentire con le proprie orecchie. Bene. Il suono è sempre stato importante per me. Col tempo, è diventato un modo per comprendere il mondo. Il suono è fisico e tattile come qualsiasi materiale. [SUONO DELLA SGRANATRICE] [SILENZIO] Come si trasmette l'aspetto fisico o tattile di qualcosa che non si vede? O di qualcosa che non senti nel modo tradizionale? [SUONO DELLA SGRANATRICE] Ti scuote da dentro. Senti le vibrazioni. La gente vuole davvero ascoltarlo? È disposta a trovare il tempo per capire di che suono si tratta, da dove viene? Mi interessano coloro che si chiedono quale sia il loro rapporto con la materia. Quando vedono un muro di cotone che viene dal sud degli Stati Uniti, un posto in particolare, e si chiedono quale sia il loro rapporto con tutto questo. In quale modo, e se, si sentono coinvolti. Siamo davvero disposti a prenderci il tempo necessario per comprendere? Credo che creare uno spazio in cui le persone possano fare tutto ciò sia il meglio che possa offrire.