Kara Walker & Jason Moran: INVIARE UN SEGNALE [suono lontano di una callìope a vapore] [Kara Walker] [WALKER] "Gli schiavi africani" "Nel primo Settecento, in una striscia di terra oggi erosa dalle acque, esistevano caserme dove schiavi africani di Senegal e Gambia erano tenuti prima di traghettarli verso l'altra sponda del fiume per essere venduti al mercato. Algiers Point aveva anche ospitato il mattatoio e il deposito delle polveri di New Orleans." Mi ha fatto pensare all'inadeguatezza dei monumenti in memoria della schiavitù in America." [Suono della callìope in sottofondo] [Jason Moran] [MORAN] Quello è diesis. [UOMO] Ok, prendo i guanti. [WALKER] Quando ero a New Orleans, siamo andati ad Algiers Point. [Algiers Point, New Orleans] Si sentiva questa musica assurda, credevo provenisse da una chiesa o qualcosa di simile. Mi cercavo intorno dicendo: "Cos'è?" I suoni vagavano nell'aria, non riuscivo esattamente a collocarli. Sembravano quelli di un carnevale, ma non capivo da dove venivano. Cominciai a indagare. [MORAN] Già. [WALKER] Scoprii che era un organo a vapore sul battello Natchez. La mia callìope e il suo involucro prendono il nome di "Katastwóf Karavan". [MORAN] Ascoltando da Algiers Point la callìope sul Natchez cosa hai colto nelle melodie che andavano? [WALKER] Erano canzoni allegre. Appena le ho sentite non riuscivo a identificarle, ma credo che fossero melodie datate, dei bei tempi andati. [MORAN] Giusto. Hanno un codice che evoca nella gente la stessa sensazione. Come una password d'accesso a qualcos'altro. [WALKER] Tipo la nostalgia di qualche bianco sudista per la schiavitù o quel tempo passato. Nostalgia non solo per il potere o controllo, ma per l'intimità. [MORAN] Wow. [WALKER] L'intimità che i corpi degli schiavi significavano per i loro. Mente, corpo, anima. Quel qualcosa... ...di così disgustoso che non si può rendere a parole. Quelle canzoni mi suscitano questo in un certo senso. [MORAN] Allacciandomi anche al tuo riferimento all'industria e come la schiavitù funzionasse, era un'industria con umani che lavoravano alla stregua di macchine. [WALKER] Si. [Workshop Art Fabrication, Kingston, NY] [WALKER] Volevo proprio dar vita a questo spazio paradossale, per cui l'idea alla base/fondante della manifattura americana, la stessa che ci ha portato alla mercificazione degli schiavi, poteva diventare il meccanismo attraverso cui le voci soffocate riaffiorano in eterno. È il momento della verità, eh? Oddìo! Tutto andava oltre le mie certezze. Ogni singolo elemento in un certo senso except l'involucro della calliope perché è solo l'involucro esterno che ti cattura lo sguardo. È davvero imponente, ma dovrebbe risultare attivo e vitale, non solo un mostro immobile. Questo andrebbe contro l'intento di un monumento mobile. Fammi vedere se trovo... [Suoni della calliope a vapore dal telefono] [UOMO] Sta suonando Jason? [WALKER] Si, è Jason che la strimpella. Jason era fuori di sé perché lui ovviamente voleva una certa nota ma otteneva... (Strillo acuto) Cercava solo di premere i tasti e farne uscire qualcosa di decente. (Risate) Quella è stata la prima volta che vedevamo una calliope, che la vedevamo all'interno della sua carrozza. [MORAN] Ero ansioso di provare questo strumento che in tutta la mia vita avevo sentito solo 1 volta. Non scorderò mai quello che provai nell'ascoltare quel suono perché inquieta, anche se cerchi di suonare la musica più rilassante. Inoltre è come se qualcuno stesse fischiando. [WALKER] Si. [MORAN] Fa così... (Moran fischia un motivo) [WALKER] Bravo! (Risate) [MORAN] Come se qualcuno lo fischiasse per... È anche il modo in cui la musica veniva usata dai prigionieri per inviare un segnale e rivelare la propria presenza. Emettevano un segnale, di afflizione o di richiamo, comunque per una "celebrazione collettiva". (Triennale Prospect.4, weekend di chiusura) (Suono della callìope) Era il momento di creare qualcosa che onorasse milioni di antenati, anche se non sapevamo come le persone avrebbero reagito. [WALKER] Esattamente. Così mi sono sentita ad Algiers con la callìope. (suono della callìope) È un oggetto fisso, ha bisogno di essere azionato. I monumenti od oggetti commemorativi che riempiono solo uno spazio, fatti e messi lì, alla fine scompaiono invisibili. Come i Monumenti Confederati, che si vedono in giro da un centinaio di anni, prendiamo quello in memoria di Robert E. Lee ad esempio, nel luogo in cui risiede accade qualcosa di strano: diventa una presenza estraniante. Per evitare questo la callìope doveva avere un suo posto, senza però cadere nell'oblio. Non è destinata a un posto specifico. Algiers aveva la particolarità di essere il punto di raccolta degli africani da vendere come schiavi. Esistono molti posti simili nelle americhe, e credo che valga la pena conoscerli meglio. La callìope in sé sembra piccola finché non la suoni, e mi chiedo come sia stato suonarla a cavallo del Mississippi. [MORAN] Non credo di essere mai stato più ansioso, e sentivo il peso enorme della responsabilità a ogni tasto che premevo. (suono della callìope) [WALKER] Ma appena hai iniziato a suonarla, tutta l'ansia, la paura e il malessere, quelle emozioni svanirono, perché è come se questi tubi emettessero delle voci. Sei tu che gli permetti di gridare. [MORAN] Si. [WALKER] È come se ti attraversassero. (suono della calliope)