Abbiamo pensato che sarebbe stato
interessante lanciare una rete di spazi
E ispirarsi ai modelli esistenti che
sembrano funzionare come gli hackerspaces
ma prendendo anche alcune cose
dalle comuni
e riflettendo sul perché abbiano fallito.
Questa, più o meno, è la riflessione
da cui è nato unMonastery.
unMonastery è un progetto pilota,
e come tutti i progetti prototipo
ha necessità di essere anche valutato,
per cui è bene a un certo punto terminarlo
Avere un evento che è molto importante,
quell'evento del 22 [luglio]
Perché non è un evento di chiusura
dell'unMonastery
ma un evento in cui costruire
quali possono essere gli scenari futuri
Cosa penso della possibilità
che l'unMonastery resti a Matera?
Oh, mi piacerebbe moltissimo
che l'unMonastery restasse a Matera!
Penso sia un luogo meraviglioso.
Quello che mi immagino per unMonastery...
penso si diffonderà, almeno in Europa.
Come Matera oggi è un centro
per tutti questi progetti di innovazione sociale,
e progetti di innovazione tecnologica,
Così potrebbe essere un centro per unMonastery,
per coltivare la sua crescita.
Il fare incontrare persone d'un territorio
con persone di fuori dal territorio
permette di vedere quel territorio con occhi nuovi
Quindi, l'idea dell'unMonastery
come politica di sviluppo locale
è che tu prendi le persone dalla Svezia,
dall'Inghilterra, Stati Uniti, Polonia
le fai venire qui e queste persone dicono:
"Bello! Ma qui facciamo questo,
questa cosa qui può essere interpretata così."
E i locali dicono
"Mah, forse hai ragione, forse hai torto",
discutono, litigano,
lavorano, collaborano, provano delle cose,
e, con un po' di fortuna,
qualche innovazione vera parte
Abbiamo fatto un primo workshop
Per provare [CoderDojo],
qui all'unMonastery, a fine maggio, con 15 bambini.
È andato molto bene
quindi abbiamo deciso di fare
di nuovo un workshop
C'è qui una scuola a Matera
che si chiama scuola Pascoli,
che ha un preside e insegnanti
che sono molto attivi,
che vogliono cambiare le cose
E abbiamo deciso insieme di fare
una giornata per i bambini di Matera.
E l'abbiamo fatta a fine giugno,
con 60 bambini.
È andata molto molto bene.
Gli ultimi due mesi sono stati
molto diversi dai primi quattro
Siamo stati in grado di continuare
a sviluppare i nostri progetti
E pensare di più a che approccio seguire
E come potremmo migliorarli in futuro
Ma ci ha dato anche un'opportunità
di invitare persone nuove,
con nuovi progetti e idee,
A raggiungerci qui a Matera,
e a sviluppare i loro progetti,
collaborando allo stesso tempo con noi.
Quello che ci hanno regalato gli amici
di unMonastery venendo qui
È stato parte del loro tempo,
per costruire parte del loro spazio,
E per portarci delle idee da condividere.
Ci hanno portato in dono delle idee.
Un'esperienza sicuramente molto importante
per il comitato [Matera 2019],
fortemente significativa,
Che però ha bisogno di essere condivisa,
analizzata insieme,
e capire anche come rilanciarla per il futuro
Perché comunque l'unMonastery sarà
un progetto del dossier di candidatura,
Per cui c'è un impegno a continuare
a lavorare su questa strada
dell'innovazione sociale
seguendo il modello anche di unMonastery.
Credo che il processo sia già partito,
ed è qualcosa di irreversibile.
È un meccanismo che si è messo in moto,
e che non è qualcosa che trasformerà la città,
è qualcosa che ha già trasformato la città.
Quando si parla di impatto,
Stiamo parlando dell'impatto di un anno
o dell'impatto di 200 anni?