[Martin Puryear: "Big Bling"] -[Puryear] C'è una storia dietro la creazione di ogni oggetto. C'è una narrazione nella costruzione delle cose che, personalmente, mi affascina. Penso che, lavorando in maniera graduale, si vada a creare una storia. Penso che non valga solo per l'artista. L'ho capito dalle reazioni delle persone che ci trovano qualcosa di interessante nel modo in cui i pezzi vengono costruiti- non solo per la forma finale ma nel modo in cui sono fatti. -[Craig Van Cott] Da piccoli pezzi creiamo grossi pezzi di legno. [Presidente Unalam] Utilizzando colla, morsetti e microonde ad alta frequenza per farli incollare insieme. La complessità di ciò che Martin stava cercando era qualcosa per cui dovevamo acquistare nuovi macchinari. Abbiamo dovuto creare dei raggi molto stretti sugli archi- le nervature che tengono insieme il compensato. E c'erano un sacco di angoli stretti. Questo ci sta dando una visibilità per noi insolita- Il nostro prodotto sta reggendo un tetto e ciò che è sotto il tetto ottiene tutta la visibilità. [Puryear] Mi sono dovuto aprire- sia lavorando con degli assistenti, ma anche lavorando con persone esterne allo studio in quanto non avevo nè le strutture per costuire un'opera di 10, 12, 15 metri nel mio studio né avevo le attrezzature tecniche per lavorare con certi materiali. Significa mettersi nelle mani degli altri e fidarsi delle loro capacità e la loro disponibilità a fare ciò che vuoi tu. -[John Lash] Questo doveva essere un pezzo molto industrializzato. L'esterno doveva sembrare un pezzo di recupero. Abbiamo osservato il il riciclo del legno per questo progetto. [Madison Square Park, New York City] Avevamo un problema col fatto che si trattava di uno spazio pubblico e bisognava progettare ogni pezzo di legno per assicurasi che fosse ben strutturato. [Presidente, Digital Atelier] Dovevamo essere in grado di soddisfare gli standard che lo facessero sembrare un prodotto industriale. Avevamo intenzione di legarci un filo metallico o una catena intorno all'intera opera. -[Puryear] Uno degli elementi più importanti quando crei un'opera è la scala- quanto grande sarà. E per me, in qualche modo, questa è stata sempre la parte più difficile ma anche la parte più cruciale del progetto. Preferisco creare un'opera che non sia collegata a un edificio. Ma che lo sia di più alle persone che si spera gli circoleranno intorno. La rete metallica, l'ho utilizzata più volte perchè mi interessa il modo in cui crea e definisce un volume- una superficie- È ben definito nello spazio, ma allo stesso tempo, ha una certa trasparenza a causa dei fori nella rete- le aperture nella rete. Da lontano, sembra molto, molto imponente e pesante. E ciò che mi piace è la dicotomia tra la sua pesantezza e imponenza e quello che realmente è, ossia un velo. È solo una pelle sottile molto permeabile- molto aperta. Come ti avvicini ti rendi conto che stai guardando attraverso di essa- vedi la luce attraverso. Come le giri intorno e le sei più vicino, ti rendi conto che è solo un sottile strato di metallo. Sembra davvero molto massiccio. Mi piace la dicotomia tra queste due esperienze. Nel mio lavoro è intriseca un'evoluzione- un cambiamento, un'indeterminatezza- che, per me, è in linea con ciò che significa vivere.