[I BINARI DELLA METRO RUMOREGGIANO
SOPRA LA TESTA]
["New York Close Up"]
C'è un'espressione:
"Le tue idee migliori ti vengono
nella doccia,"
"in transito, e quando stai per andare
a letto."
Non ho smesso di pensare a cosa sarà
il prossimo dipinto.
Mi sento incredibilmente libera
quando ho un'idea artistica.
Essere un artista è quasi come
la ricerca di questa sensazione
di libertà.
[Avery Singer, Artista]
Amo quella sensazione.
Vivo per quella.
["Il prossimo dipinto di Avery Singer"]
Ho realizzato questi modelli di SketchUp
prevalentemente
sul computer, come un modo per produrre
la bozza di un dipinto.
Questi brutti modelli architettonici
sono scenari semi-figurativi.
Da questi ottengo una linea di base
e le informazioni di dettaglio
e le proietto su larga scala,
faccio uno schizzo sulla tela,
e infine realizzo il dipinto
usando l'aerografo.
Il modo in cui i dipinti vengono relizzati
è quasi il contenuto, capisci?
Mi piacerebbe tenerlo più sul vago
ed esplorare le cose con la tecnica.
Perché la tecnica racconta
una storia tutta sua.
Puoi prendere gli strumenti tradizionali
ed impiegarli
nel modo in cui sono stati usati
per più di 500 anni.
E poi, un'ora dopo,
incorporare una sorta di nuova tecnologia
che non è collegata al gesso, che è
stato usato a lungo
e che deriva da una formula inventata
in Italia
chissà quanto tempo fa.
La giustapposizione di tutte queste cose
produce significato.
Cerco di accostare cose che...
potrebbero non essere mai state viste
insieme prima
per creare una nuova relazione
o semplicemente per produrre
una nuova realtà visuale.
Penso che a 11-12 anni, ero già
innamorata dell'arte.
E a 16 anni, era semplicemente
inequivocabile.
Pensavo "So che questo è quello
che devo fare"
"Devo andare alla Cooper Union"
Sono cresciuta qui a New York.
E anche i miei genitori sono artisti.
Sono cresciuta in un loft che per metà
era il loro studio artistico --
l'altra metà era, una specie
di appartamento open space.
Quindi crescendo,
la mia camera era praticamente un letto
rialzato sopra lo studio di Mamma.
Questo era come vivevamo.
I miei genitori usano la vernice della Golden.
E anch'io uso la vernice della Golden.
Questa marca.
Sai.
Quindi sono una pittrice con vernici
Golden di seconda generazione.
[RISATE]
La cosa buffa è: ogni giorno della mia
infanzia
mio padre si piazzava davanti a me
e in modo intimidatorio, tipo,
faceva quella cosa di puntare il dito
minacciosamente.
[RISATE]
E diceva, "Non diventare mai un artista.
"Non diventare un artista."
"Sposa un milionario."
[INTERVISTATORE, OFF-SCREEN]
E come è andata?
[RISATE]
"No" in entrambi i casi!
Non so perché,
ma amo la solitudine.
E amo lavorare in solitudine,
definire il mio tempo,
la mia vita e il mio spazio.
Non guardi più l'orologio
e poi all'improvviso il sole è calato
e ti rendi conti che hai dipinto
per quattordici ore
e hai davanti a te questo progresso.
Questo è il tuo compito --
questo è ciò che rende difficile
la vita di un artista.
Perché non voglio riprodurre i dipinti
di altri artisti.
Voglio produrre la mia opera.