[ si sente un audiolibro provenire dallo stereo] "Il pittore Michajlov, come sempre, era al lavoro quando gli portarono i biglietti da visita di Vronskij e di Golenišcev". "La mattina aveva lavorato nello studio al quadro grande". "Non lavorava mai con tanto ardore e successo come quando la vita gli andava male". [Diana Al-Hadid, artista] "Stava facendo il disegno per una figura d’uomo in stato d’ira". "Il disegno era già fatto; ma egli non ne era contento". Penso di dover cominciare da qui. "Il cartone col disegno abbandonato fu trovato", ["Diana Al-Hadid ascolta i Classici"] "ma era sporco e macchiato di stearina". "Egli prese, tuttavia, il disegno, lo stese dinanzi a sé sul tavolo e, allontanandolo, socchiudendo gli occhi, cominciò a guardarlo". "Improvvisamente sorrise e agitò con gioia le mani". Adoro la narrazione, e adoro storie, e adoro romanzi e personaggi. Ma c'è una parte di me che respinge questo tipo di specificità. Mi piace trattenermi ed essere più ambigua. Penso che il mio lavoro consista nel come disegno. C'è molta crescita, tanti piccoli pezzi, molta costruzione: togliere e tagliare e aggiungere e incollare e piegare e trasformare in qualcosa. Sono molto fisica nel mio lavoro. Penso di essere spinta dal temperamento. Il mio lavoro non consiste in una decision stabile: sono molte decisioni connesse e fluttuanti. Ed è per questo che mi permette un tipo diverso di attività cerebrale: posso ascoltare Anna Karenina e non essere interrotta. [audiolibro continua] "Capitolo 12" "Si era perfino dimenticato di quel quadro da lui dipinto tre anni prima". "Aveva dimenticato tutte le pene e gli entusiasmi che aveva vissuto per quel quadro, che per vari mesi lo aveva avvinto incessante- mente di notte e di giorno; lo aveva dimenticato, come sempre dimenticava i quadri compiuti".