[Video sottotitolato in italiano]
Questo è quanto!
Rishikesh, India - 30 marzo 2015
Ultimo satsang all'ashram, in una caffetteria
la sera prima che Mooji lasci Rishikesh.
Condividiamo qui il potente messaggio
e le indicazioni, per tutti.
Om Namah Shivāya.
[Mooji] Solo il supremo può vedere il supremo.
Se vedete un po' di luce e pensate:
"Mio Dio, c'è Dio!", non è completezza,
perché chi siete voi,
per avere la capacità di vedere Dio?
Se vedete Dio in qualche forma, ed è reale,
allora, significa che anche quello che vede,
è la stessa cosa.
Ma se pensate di vedere Dio
e voi siete la persona che lo vede,
allora, il Dio che vedete non è reale;
anch'esso è fenomenico.
Se siete fenomenici,
ciò che vedete lo è altrettanto.
Lo dico ogni volta, questa è la cosa più pratica,
ma per qualche ragione non lo si comprende.
È ascoltato come se fosse un insegnamento,
ma io non insegno assolutamente nulla.
È come chiedere dov'è il latte:
"Nel frigo: vai e prendilo", tutto qui.
Non insegno come fare il latte
e come mungere la mucca.
Me lo chiedete e vi dico dov'è,
poi andate a prenderlo, se volete.
Anzi, non dico neppure di andare,
perché non è altrove rispetto a dove siete.
Deve accadere qualcosa nella mente:
prendete le mie parole come un insegnamento
e poi dite: "Sì, ci rifletterò",
perdendo la vostra opportunità.
Non metto la verità a un micro millimetro
di distanza da me,
ma voi lo fate! Questa è la differenza.
Pensate ancora che sia qualcosa da raggiungere
e se fate qualcosa di più, meditate di più,
lo otterrete: sono tutte illusioni.
Forse, siamo affascinati da questo pensiero,
perché in un certo senso,
l'ego ha investito le sue energie
in questo tipo di convinzioni
perché se siete convinti che sia così,
l'ego sopravviverà.
Infatti, sostenete l'illusione e pure la dualità:
"Se faccio questo, allora mi avvicinerò",
è tutto un inganno.
[Interlocutrice 1] Quando hai detto
che qualcosa vuole sempre imparare,
io non mi sento così,
sento che sono veramente qui con te,
nell'osservazione.
Posso percepire nell'osservazione,
questo luogo autentico e grande
e posso pure vedere il piccolo,
retto da una sorta di forza:
non so cosa sia,
ma non è molto positiva, non è chiara;
mi butta giù, è come se qualcosa dormisse.
E anche...
[Mooji] Devi pensare a ciò che dici:
"Mi butta giù".
Ti chiedo di rivedere ciò che dici,
perché lei è una,
che ha delle parole molto affidabili, adesso.
Quando è arrivata all'inizio,
aveva una mente molto agitata e disturbata,
ma adesso le sue parole sono cambiate;
da quando la conosco, sono cambiate.
Prima erano parole,
adesso lei parla con l'energia della verità.
Fa una grande differenza.
Prima, quando parlava le sue, erano solo parole.
Molte persone quando parlano,
sono solo parole, concetti.
Quando lei parla adesso,
parla maggiormente dall'esperienza.
Le parole hanno una vibrazione diversa,
un potere, un'autorità
e non creano alcun tipo di agitazione interiore.
Ma quando ha detto questa frasetta:
"Vedo pure dell'energia lì, che mi butta giù",
l'ho fermata per dirle: "No, rivedi ciò che dici",
perché sei tu che determini
se qualcosa è vero o no, adesso.
Lei ha la capacità di determinare
se qualcosa è vero, oppure no.
Quindi, se dice:
"Qualcosa ha la capacità di buttarmi giù",
rispondo: per favore correggi,
rifletti e di' se è vero;
se qualcosa può davvero tirarti giù.
[Interl. 1] Lo vedo: è falso; non è vero.
[Mooji] Non è autentico.
E perché contesto questa cosa?
Perché se la lasci passare,
allora, è di nuovo una piccola vittoria
per la mente, ma se cogli:
"No, in realtà l'ho detta,
ma quando ci ripenso, vedo che non è vera",
in questo modo l'hai recisa.
Accade proprio questo.
Ecco perché la sua scoperta
è fra le più autentiche;
è autentica, perché qualcosa ha perseverato,
non soltanto nella convinzione intellettuale.
Grazie.
Non soltanto attraverso
la convinzione intellettuale,
ma attraverso la convinzione esperienziale:
ha continuato a indagare, a osservare
e a vedere le forze come si muovono,
arrivando a dire: "Sì, bene, riesco a vederlo".
È solo questo che chiedo di fare.
Non chiedo a nessuno di inventare cose:
basta indagare, osservare, confermare
e dire chi siete voi, che fate questo.
Questo è tutto.
Se seguite le mie indicazioni
raggiungerete l'obiettivo, per così dire,
nel più breve tempo possibile.
La sola cosa che ostacola
la realizzazione del Sé, è la paura.
Qualcosa ha paura di andare oltre la persona.
Per certi versi,
la persona sembra essere un dato di fatto
e con essa, nasce la paura che,
se la persona si dissolve, creerà molto dolore.
Amma, vieni per favore; vieni.
Prendetele una sedia dove possa sedersi.
No, può sedersi qua.
Vieni, siediti qui.
[Amma] Grazie.
[Mooji] Ottimo.
Ripeto: l'indicazione;
e dico 'indicazione', non 'insegnamento',
perché quest'ultimo richiede uno studente
e la natura, il ruolo dello studente,
è imparare qualcosa.
Finché si accoglie questa cosa da studente...
All'inizio, dobbiamo assumere questi ruoli,
deve essere così,
dobbiamo giocare secondo le consuetudini,
dobbiamo attenerci a esse
e a poco a poco, come ci stabilizziamo
nella vera comprensione,
i ruoli che abbiamo assunto cadranno da soli.
Non serve insistere a etichettare se stessi:
all'inizio, non siamo in grado di evitarlo, è così.
Va bene, è leggero, non si è ancora immersi
abbastanza perché abbia importanza,
ma a poco a poco, quando la mente e l'essere
s'immergono nel campo energetico del satsang,
le forme più grossolane dell'ego si dissolvono
e sopraggiunge un certo affinamento spirituale.
Man man che ci si affina, si acquista la capacità
di cogliere le verità più sottili.
Succede tutto spontaneamente.
Se c'è onestà, ovvero, se c'è un sincero
e forte impulso verso la libertà,
se c'è una sincera spinta a conoscere Dio,
allora, non serve andare a cercare
di risolvere piccoli problemi qua e là,
ci si concentra sulla cosa essenziale.
Quando si capisce l'essenziale,
tutto il resto viene soddisfatto.
Non si può annaffiare un albero
bagnando le foglie, si deve andare alla radice;
per ogni cosa, si deve andare alla radice.
Se si ha l'intensa sensazione
di risvegliarsi a ciò che è autentico
allora, se l'impulso è sincero,
condurrà a un'anima dal cuore puro,
o a qualcuno che può guidare,
perlomeno per i prossimi passi.
Se poi si ha la fortuna d'incontrare
un jñāni o chi per lui,
in tal caso si viene accompagnati fino alla meta
e nel minor tempo possibile.
In realtà, non è per niente difficile
risvegliarsi alla verità; non lo è per niente.
Ciò che sembra essere difficile,
in un certo senso, è essere disposti
ad andare oltre i nostri attaccamenti;
avere la volontà di affrontare
le paure che emergono,
e abbiamo la sensazione che per andare oltre,
dobbiamo morire e altre cose del genere,
che sono inganni creati dalla mente.
La maggior parte di noi deve sapere, ormai,
che non sono verità.
La mente bleffa
e racconterà delle cose per scoraggiarci.
E voi chi siete? La coscienza stessa,
la coscienza che è temporaneamente
in uno stato di ipnosi
ed è convinta di essere soltanto la persona;
è una coscienza limitata.
Quando nella coscienza sorge l'impulso
della persona, che poi viene subita,
essa genera l'aspirazione
ad andare al di là della persona.
Dov'è il quaderno? Avevi preso appunti.
Vi ricordo ciò che abbiamo detto stamattina,
ne stavamo giusto parlando a casa.
Ve lo ridico, perché parlandone
sono emerse queste cose.
"Quando perdi gli occhi dell'ego,
vedi con gli occhi di Dio.
"Finché l'identità persiste in noi,
"vediamo e percepiamo il mondo
solo modellato dalle nostre proiezioni.
"Quando l'ego svanisce, solo allora,
vediamo il mondo com'è davvero",
il miracolo di Dio, il miracolo dell'esistenza.
Significa che tutto va bene,
tutto è nel suo posto perfetto,
persino adesso, ma non si riconosce,
non se ne farà esperienza o non lo si apprezza,
finché si resta nello stato illusorio
di essere la persona;
non lo si esperisce per ciò che è,
ma attraverso le proprie proiezioni e l'identità.
Solo quando lo stato dell'ego è trasceso
dalla perfetta comprensione,
si avrà la conferma e si vedrà: "Ah!".
Le persone dicono: "Caspita, d'un tratto
è tutto bello, la gente è meravigliosa.
"Mi accorgo che tutte le preoccupazioni
se ne sono andate.
"Mi sveglio sentendomi benissimo.
I rapporti con la mia famiglia sono cambiati"
e tutto improvvisamente!
È sempre stato così, ma non lo vedevate,
perché seguivate le proiezioni nate
dalle illusioni, e non ve ne siete accorti.
La maggior parte della gente,
quando è in stato di grazia,
crede di fare esperienza di un nuovo mondo.
No, è lo stesso mondo,
ma percepito in modo nuovo e veritiero.
Abbiamo un forte attaccamento alla nostra identità;
all'identità in quanto persona.
Questo è il sortilegio della coscienza,
cioè, quando vive nel suo autoritratto
in quanto persona,
si attacca alla sua stessa immagine
e si convince che sia la sua realtà;
la realtà del suo essere.
Ha l'impulso di andare oltre;
ha un'intuizione naturale che la persona non basta,
però ha paura, perché non conosce
ciò che sta oltre la persona.
Questo però, avviene solo nello stato illusorio,
perché non è in grado di valutare uno stato,
finché non ne esce.
Solo quando si passa a un nuovo stato
si può guardare e dire:
"Non mi ero reso conto
di essere così teso, diamine!".
Però, quando si è dentro e gli si dà credito,
sembra riempire la coscienza e sembra vero.
C'è una sola terra, ma ci sono miliardi di mondi.
All'interno di ciascun corpo,
una combinazione unica e irripetibile,
genera il film del mondo che viene proiettato.
E lo spettatore, colui che fa esperienza del mondo,
è la coscienza nella forma della persona.
Migliaia di film, miliardi di interpretazioni,
e in ogni corpo, quella proiezione privata
forma un attaccamento, tipo:
"Questo è il mio mondo e non ci rinuncio".
Tuttavia per natura, il film deve per forza
continuare a modificarsi, ogni giorno,
è unico e irripetibile;
ciononostante, nella mente lo registriamo
come se fosse un mondo veritiero.
Per cui, l'essere si identifica con la persona
e ha paura;
è spaventato che la persona possa evaporare,
cosa che invece, non è reale,
si riforma di momento in momento.
Sotto la persona c'è la coscienza,
quella coscienza non mescolata
esperita nella vibrazione della presenza,
ossia, la sensazione 'io sono',
quando non è mescolata o collegata
ad altri stati psicologici o all'identità,
le esperienze saranno autentiche,
possiamo dire così.
In realtà, nessuna esperienza
è veramente autentica,
ma saranno più veritiere, più dolci,
più amorevoli e più divine.
Comunque, nulla di ciò che nasce dal tempo
si può dire che sia reale.
È una trasformazione interminabile,
tutto muta sempre, giustamente.
Quindi, l'opportunità della vita umana
è trovare ciò che è immutabile.
Quando l'uomo trova ciò che è immutabile,
solo allora, può godere di ciò che muta;
non si sente più minacciato dal cambiamento,
perché ha scoperto il Sé eterno, imperituro.
Il satsang facilita tutte queste scoperte.
Non dovrebbe volerci molto tempo, in realtà,
ma ciò che si oppone al gioco, per così dire,
è l'identità persistente;
è il riflesso della coscienza
di ritornare all'identità psicologica,
è l'attaccamento all'identità,
sono la paura e le insicurezze
che crescono da quello stato.
La vita deve fornirci
esperienze intense e dolorose,
perché le esperienze dolorose,
oppure noiose, si può anche dire,
oppure le malattie e tutte le esperienze
traumatiche che la vita ci dà,
hanno l'unico scopo di aiutare l'essere,
generando abbastanza aspirazione da spingerlo
fino alla fase successiva, per così dire.
Un jñāni ha trasceso tutti gli stati.
È più facile trascendere tutti gli stati,
che trascenderne alcuni,
voler trascendere solo questo e quello,
il compito sarebbe impossibile,
ma voler trascenderli tutti, sarà molto facile.
Voler trascenderne alcuni,
significa mantenere una parte dell'identità
e a trattenerne anche solo un po',
continuerà a produrre i semi dell'illusione
e della distrazione,
frenando l'evoluzione della coscienza,
detto in altre parole.
Intendo andar via fra poco:
qualcuno vuol dire altro?
[Interl. 2] Voglio ringraziarti.
C'è moltissima gratitudine per tutto,
per averti incontrato in questa vita,
per ciò che mi hai mostrato,
per ciò che è qui, per la chiarezza,
per la forza e l'amore.
Sono molto grata, Guruji.
[Mooji] È una buona cosa.
Chiunque riscopra il Sé,
avrà il cuore pieno di gratitudine.
La gratitudine è la risposta più autentica,
perché ti sei guadagnata la salvezza,
per essere libera dalla tirannia delle illusioni;
per tornare a uno stato di vuoto.
Non il vuoto di cui la mente ha paura,
ma il vero vuoto,
dove non c'è nessuno a pianificare l'esistenza;
dove non c'è nessuno che sia in pace,
nessuno che sia consapevole:
c'è solo la consapevolezza
e tu sei quella, lo vedi con tale chiarezza,
che tutti i piani d'attacco della mente
e tutta quella roba, non può sfiorarti.
È come un cane che abbaia a un uccello in volo.
La mente abbaia
e l'uccello della libertà non ne è toccato.
Persino questo è dire troppo!
I semi della grazia sono già piantati dentro di voi.
L'unico atteggiamento del cuore e dell'attenzione,
dovrebbe essere sempre:
"Sì, liberami dall'ego e assorbimi in Te".
Questo è il piccolo lavoro che dovete fare.
E restate in silenzio, fidatevi e osservate.
Non c'è bisogno di lavorare su di voi,
a colpi di scalpello,
ma ciò che vi è stato indicato, dovete provare
a confermarlo di continuo, perché è semplice.
La verità non chiede di creare, non può,
tantomeno migliorare ciò che è già perfetto:
si può solo scoprirlo.
Ma se ci si identifica con ciò che è imperfetto,
la mente prenderà la forma di un impostore
e presenterà moltissimi trucchi, sentieri,
tecniche, mappe e procedure da svolgere,
per raggiungere ciò da cui non si può mai
essere separati:
si immagina soltanto di esserne separati.
Migliaia di persone
desiderano ardentemente ascoltare
ciò che a voi è dato poter udire con tanta facilità.
Non vogliono leggerlo solo da un libro,
vogliono ascoltarlo dalla presenza vivente.
'Presenza vivente' non si riferisce al fatto
che sono nel corpo o qualcosa di simile,
perché come ho già detto, alcune persone dicono:
"Devi ascoltare e stare
con un maestro vivente" e cose del genere.
Un vero maestro, in realtà,
come ho detto, è l'unico a essere vivo.
Se volete vi faccio un esempio di questo:
Gesù Cristo ha lasciato il corpo
duemila e duecento anni fa
e ancora oggi, le persone
hanno una relazione viva e dinamica con lui.
Sai Baba di Shirdi
ha lasciato il corpo molti anni fa
e gli arrivano nuovi discepoli ancora oggi.
Il Buddha, duemilacinquecento anni fa
e nuovi buddisti si stanno formando:
con chi si rapportano? Solo con qualche pratica?
Deve essere più di questo,
la pratica non può toccare il vostro cuore,
può farlo solo lo Spirito vivente.
Se amate Krishna, dovete amarlo
al di là della sua semplice forma storica.
Potete avere una relazione vivente
con lo Spirito vivo di Krishna,
perché loro indicano ciò che è immortale,
dentro di voi.
Quando troverete l'eterno in voi,
conoscerete l'eterno che sono loro.
Si dice: "Il semplice fatto di credere
nell'immortalità di un jñāni, rende immortali",
perché ereditate quella grazia.
Non dovreste considerare nulla
come morto o destinato a morire,
tranne l' illusione.
Perché non dovreste essere il prossimo jñāni?
Perché no?
Lasciamo perdere anche la parola 'prossimo':
perché non ora? Perché solo domani?
È soltanto una convinzione,
un'intenzione forte? No, non lo è.
La grazia e la comprensione,
confermeranno la vostra posizione autentica,
ma deve sorgere in voi la serietà necessaria:
e da dove proviene?
Nemmeno la serietà potete generarla voi,
solo la grazia agisce in quel modo,
però, una cosa da cui potete trarre ispirazione
è che, è stato Quello a portarvi qui.
E non vi abbandonerà mai,
siete solo voi che ve ne allontanate.
Tale è il gioco.
Pensate che Dio possa essere separato
da ciò che è qui?
Volete incontrarlo?
Potete incontrarlo proprio qui, adesso.
Vi dirò persino: dimenticate di 'incontrarlo',
perché l'incontro sa di futuro.
'Incontro' significa che si è in due.
Quindi, abbandonate la nozione di due,
la nozione di incontro
e lasciate andare anche la nozione 'io'.
Chi lo farà? Chi lo farà, adesso?
Chi conosce Dio, adesso? Chi?
Chi vi ha detto che dovete aspettare?
Chi vi ha detto: dopo?
Chi vi ha detto che è altro da voi?
Se Dio è infinito,
deve essere anche qui, adesso: non è vero?
Come fa Dio a scappare da qui?
E chi è più reale: voi o lui?
Inoltre, chi vi dice che vi sia differenza?
Il linguaggio ha creato molta separazione,
ma voi siete qui prima del linguaggio;
venite prima.
Siete qui prima della conoscenza,
perché conoscete la conoscenza e pure l'ignoranza.
Chi siete?
Siete qui prima del concetto
di separazione e persino di unione.
Tutti fingono, simulano tutti,
ma voi dimenticate che state fingendo. [Risate]
Dunque, siete vuoti o pieni?
[Interl. 3] Vuoti.
Siete qualcuno o nessuno?
Rosa ha detto: "Grazie,
per avermi permesso di essere nessuno".
[Interl. 1] Solo chi è nessuno, è libero.
[Mooji] Sì.
Esteriormente, naturalmente,
sembra di essere questo o quello,
e va bene, all'esterno,
ma interiormente, siete qualcuno?
Non serve parlare di questo;
non dovete parlarne con nessuno,
tenetelo come il vostro segreto.
[Interl. 2] Guruji, quella realtà
che è vista in te palesemente,
adesso vedo che è anche qui.
Non c'è differenza e ne sono pure consapevole;
la percepisco anche.
Sì.
[Mooji] Stai vedendo che chi la percepisce,
non ha alcuna forma,
pertanto non cresce, né ha inizio, né fine.
E non fa nulla, in realtà,
malgrado l'attività incessante
continui a tessersi nella vastità.
Queste non sono cose semplici da spiegare,
ma fortunatamente, non dovete esporle;
non c'è nulla da dire.
Basta che lo sappiate e lo confermiate,
e poi, dite ciò che viene spontaneo,
mentre agite nella vita come volete,
senza orgoglio.
È come se foste scavati dall'interno,
svuotati e sostituiti dal vuoto.
Vi è stata praticata una tassidermia divina.
Vi dovete un po' abituare
a questa sensazione di vuoto.
All'inizio, non ci siamo abituati
e le persone si sentono a disagio,
talvolta perse, non radicate,
la mente vuole capire;
vuole suddividere tutto in categorie.
Ma basta continuare a guardarsi dentro
e ritrovare quel grande spazio.
Per coloro che hanno una spinta interiore forte
a risvegliarsi completamente a ciò che indico,
ho dato alcuni indizi, alcuni suggerimenti.
Rinunciate...
al concetto di avere dei diritti nella vita
e non sfiorate nemmeno l'idea del futuro,
perché tutte queste cose vi indeboliscono.
Quando non avete diritti,
vedete che tutto è un regalo.
Quando abbandonate la nozione di futuro,
siete di nuovo in simultanea con l'universo.
Rinunciate al bisogno di appartenere a qualcosa,
di essere accettati
e sarete amici di tutto il mondo.
Rinunciate a definirvi
e starete bene ovunque.
Abbandonate l'idea che potete conoscere qualcuno:
non potete conoscere nessuno.
Abbandonate l'idea che potete sapere qualcosa
e troverete la coscienza universale.
Abbandonate l'idea che siete il corpo
e sarete il Sé imperituro.
Però, non parlatene con nessuno.
La mente non sopporta questo tipo di parole,
ma la realtà, è che lei non esiste davvero.
Innamoratevi del vuoto.
Innamoratevi dell'amore,
ma non siate una storia d'amore.
Allora, farete esperienza della vostra esistenza
avendo la sensazione di essere come spazio,
che si muove nello spazio.
Sarete accompagnati da un immenso amore,
da una pace incrollabile
e da una felicità inalterabile.
Sarete a vostro agio,
anche sapendo che nessuno può capirvi,
nessuno lo ha mai fatto,
né voi avete mai capito gli altri,
eppure, in qualche strano modo,
conoscete ogni essere vivente;
conoscete ogni essere vivente.
Quando guardate i loro occhi,
sapete chi ci guarda attraverso:
siete voi!
In questo modo, la paura se ne andrà.
Il seme dell' illuminazione è nel cuore
di ogni essere vivente, di ogni persona.
La capacità di risvegliarsi al Sé è in tutti,
ma dovete trascendere,
ossia, andare al di là della convinzione
di essere ciò che siete nella materia.
Dovete rendervi conto che il Sé non-duale
è la vostra realtà.
Non preoccupatevi di trovarlo negli altri,
trovatelo in voi stessi
e si prenderà cura di tutto ciò
che vi serve sapere.
In un certo senso, il paradosso è che,
da una parte, tutto nel mondo,
è lì per aiutarvi a realizzare il Sé, in verità,
ma paradossalmente,
sembra anche che vi siano molte forze,
che cercano d'impedirvi di trovare il Sé:
sono vere entrambe le cose.
Tutto è qui,
per aiutarvi a scoprire la vostra natura eterna.
Tuttavia, molte cose sembrano agire,
per incitarvi a dimenticare chi siete
e per sprecare la vostre energie
inseguendo cose che non durano,
perché come ho detto prima, il tempo afferma:
"Tutto ciò che vedete e che immaginate,
appartiene a me.
"Da quando sono nato in quanto concetto
del tempo, divoro il mondo intero".
C'è solo una cosa che il tempo non può mangiarsi,
ed è la pura consapevolezza.
Trovatela, finché il vostro corpo è ancora caldo.
Bene.
È abbastanza per ora, no?
Dovresti mostrare tutti coloro
che sono nella stanza,
perché dovete risvegliarvi tutti!
Torneremo a guardare questo filmato
e a un certo punto, non so quando accadrà,
guardando ognuno di voi potrò dire:
risvegliato, risvegliato, risvegliato,
risvegliato, risvegliato, risvegliato.
Risvegliato. [Risate]
Devo dirvelo.
[Krishnabai] Con un maestro come te,
dobbiamo risvegliarci!
[Mooji] Non voglio lasciarvi alcuna scelta
riguardo a questo. [Risate]
[Interl. 4] Grazie Guruji.
[Mooji] Ottimo.
[Interl. 5] Dobbiamo essere il tuo cibo migliore.
[Mooji] Dovete diventare il cibo migliore,
diventare prasad (cibo benedetto).
L'ho detto prima, no?
Non molto tempo fa,
alcune persone erano a casa
e Chaitanya ha detto:
"Ho provato un po' di dolore dentro,
"perché vedo quanto sono vicine a te
Lakshmi, Krishnabai e Janaki.
"Loro sono con te,
e anch'io vorrei esserti così vicino".
Gli ho risposto: "Sai una cosa?
"Da parte mia,
non c'è assolutamente alcuna ragione,
"non c'è niente che impedisca che tu lo sia".
In realtà, perché parlare di vicinanza:
perché non essere una cosa sola?
Perché dire 'vicino', che implica 'due'?
Perché non una cosa sola?
Quindi, non c'è ragione,
niente, per quanto mi riguarda,
che vi debba far sentire separati da ciò che sono,
eccetto la vostra mente.
È la mente che vi inganna e vi deruba di questo,
perché qualcosa in voi vuole preservare
l'autonomia dell'ego
e vi inganna,
per tenervi lontano dalla vostra eternità.
Per cui, la vostra responsabilità
è considerare la vita, come se non aveste tempo.
Non avete tempo per risvegliarvi;
non avete tempo per questa lotteria:
trovate ciò che in voi è già sveglio,
perché la mente cercherà di vendervi il tempo,
vi dirà che ve ne serve di più,
che dovete fare più pratica,
seguire il prossimo ritiro,
leggere un altro libro,
guardare un altro video su youtube
e addirittura che vi servirà un'altra vita!
E voi ci cascate,
perché ci siete già cascati altre volte.
Non vi è nulla nei cieli
che vi abbia mai detto che siete separati,
questo proviene dalla terra;
proviene dalla mente terrena.
Proviene dalla coscienza,
perché deve assumere il ruolo della dualità;
deve assumere il ruolo dell' illusione,
deve fare il gioco del risveglio dall' illusione,
deve fare il gioco di guarire dall' illusione.
Domani mattina lasceremo la città,
ma le parole che sto condividendo con voi,
possano non lasciarvi mai!
Bene.
Quindi, ripeto: tutti coloro
che hanno un cuore che batte per la verità,
tutti coloro che desiderano intensamente
la liberazione e l'armonia con l'Essere supremo,
possano realizzare il loro più profondo anelito,
avverarsi le loro preghiere e diventare realtà.
Possiate raggiungere rapidamente
la realizzazione del Sé,
al di là di ogni dubbio.
Possiate crescere in saggezza,
nell'amorevole gentilezza e nella compassione.
Che tutti quelli che vi incontrano sul cammino
siano toccati e ispirati dalla vostra luce
e dalla vostra pace,
dalla vostra apertura, dalla vostra gentilezza,
dal vostro silenzio e dalla vostra saggezza,
in modo tale che a loro volta,
possano trovare quella stessa verità in se stessi
ed essere felici.
Così sia. Om.
Shanti, Shanti, Shanti.
I semi della grazia sono già piantati dentro di te.
L'unico atteggiamento del cuore
e dell'attenzione, dovrebbe essere sempre:
"Sì, liberami dall'ego e assorbimi in Te".
Non vi è nulla nei cieli
che ti abbia mai detto che sei separato.
[Mooji] Vi tengo con me nel cuore
e vengo con voi.