Ho avuto il grande privilegio di viaggiare in posti meravigliosi, fotografare questi paesaggi e culture remoti in tutto il mondo. Adoro il mio lavoro. Ma la gente pensa che si tratti di rivelazioni, sorprese e arcobaleni, quando in realtà, è più così. (Risate) Questo è il mio ufficio. Non possiamo permetterci bei posti per stare la notte, quindi dormiamo all'aperto. Finché stiamo all'asciutto, è un bonus. Non possiamo neanche permetterci bei ristoranti. Quindi mangiamo quel che c'è sui menu locali. E se siete nel Páramo Ecuadoreno, mangerete un grande roditore chiamato quwi. (Risate) Ma quello che rende le esperienze un po' diverse e un po' più uniche rispetto alla media è che una cosa ci assilla che anche nei nostri momenti più bui, e nei momenti di disperazione, pensiamo, "Qui potrebbe esserci una foto da scattare, potrebbe esserci una storia da raccontare." E perché raccontare storie è importante? Ci aiuta a connetterci con la nostra eredità culturale e naturale. Nel Sudest, c'è un allarmante distacco tra il pubblico e le zone naturali che ci permettono di stare qui. Siamo creature visive, usiamo quello che vediamo come insegnamento. Gran parte di noi non andrà di spontanea iniziativa in una palude. Allora come possiamo aspettarci che quelle stesse persone si schierino a favore della loro protezione? Non possiamo. Il mio compito è usare la fotografia come strumento di comunicazione, per aiutare a colmare il divario tra scienza e estetica, per far parlare la gente, per farla pensare, e infine, speriamo, che gliene importi. Ho iniziato 15 anni fa proprio qui a Gainesville, proprio qui nel giardino dietro casa. Mi sono innamorato dell'avventura e della scoperta, esplorare questi posti diversi a pochi minuti dalla porta di casa. Ci sono tanti bellissimi posti da scoprire. Nonostante gli anni passati, vedo ancora il mondo attraverso gli occhi di un bambino e cerco di incorporare quel senso di meraviglia e quel senso di curiosità nella mia fotografia più spesso che posso. E siamo fortunati perché qui al Sud, abbiamo la fortuna di avere questa tela bianca che possiamo riempire con le avventure più fantasiose e le esperienze più incredibili. È solo questione di quanto lontano ci porterà l'immaginazione. Molti guardano e dicono, "Sì, fantastico, bell'albero." Ma non vedo solo un albero -- io vedo un'opportunità. Vedo un intero weekend. Perché quando ero ragazzo, questo era il genere di immagine che mi faceva alzare dal divano e andare a esplorare, osare andare nei boschi e mettere la testa sott'acqua per vedere cosa c'è. Ragazzi, ho scattato in tutto il mondo e vi assicuro, quello che abbiamo qui al Sud, quello che abbiamo in Florida, non ha rivali. Ma il nostro turismo è occupato a promuovere le cose sbagliate. Prima dei 12 anni i bambini sono tutti stati a Disney World più di quanto siano stati in canoa o in campeggio sotto un cielo stellato. Non ho niente contro la Disney o Topolino; ci andavo anch'io. Ma si perdono questi collegamenti fondamentali che creano un vero senso di orgoglio e appartenza per quel che chiamano casa. E questo si unisce al problema che i paesaggi che definiscono la nostra eredità naturale e alimenta le falde acquifere per l'acqua potabile sono state giudicate spaventose, pericolose e inquietanti. I nostri antenati arrivarono qui la prima volta, e ci avvisarono, "State lontani da queste zone, sono infestate. Sono piene di spiriti maligni e fantasmi." Non so dove è venuta fuori questa idea. Ma ha portato a questo distacco, una vera mentalità negativa che ha disinteressato il pubblico, e alla fine, ha messo a rischio l'ambiente. Siamo uno stato circondato e definito dalle acque, eppure per secoli, paludi e acquitrini sono stati considerati ostacoli da superare. Li abbiamo trattati come ecosistemi di seconda categoria, perché hanno scarso valore monetario e ovviamente, sono noti per la presenza di serpenti e alligatori -- che, lo ammetto, non sono ambasciatori proprio adorabili. (Risate) Si dà quindi per scontato che l'unica palude buona è una palude secca. Infatti, prosciugare una palude per fare posto a agricoltura e sviluppo poco tempo fa era considerata la vera essenza della salvaguardia. Ora facciamo retromarcia perché più possiamo imparare da questi terreni fradici, più segreti sveliamo delle relazioni tra le specie e i collegamenti tra habitat, spartiacque e rotte migratorie. Prendete questo uccello, per esempio: è la Protonotaria citrina. La adoro perché è un uccello da palude, un uccello da palude nell'anima. Nidificano, si accoppiano e si riproducono in queste vecchie paludi in queste foreste inondate. Dopo la primavera, dopo aver allevato i piccoli, volano migliaia di chilometri sul Golfo del Messico verso l'America Centrale e il Sudamerica. Dopo l'inverno, tornano di nuovo e rientrano. Volano migliaia di chilometri sul Golfo del Messico. E dove vanno? Dove atterrano? Proprio sullo stesso albero. È folle. Questo uccello ha le dimensioni di una pallina da tennis -- è folle! Ho usato un GPS per arrivare qui oggi, e questa è la mia città natale. (Risate) È folle. Quando questo uccello vola sopra il Golfo del Messico verso l'America Centrale in inverno e poi torna la primavera e loro ritornano, succede questo: un campo da golf perfettamente curato? È una storia molto comune in questo stato. È un processo naturale che si verifica da migliaia di anni e lo stiamo imparando solo ora. Immaginate tutto quello che potremmo imparare di questi paesaggi se iniziassimo a proteggerli. Nonostante la ricchezza di vita che abbonda in queste paludi, hanno ancora una cattiva reputazione. Molti si sentono a disagio all'idea di guadare le acque scure della Florida. Posso capirlo. Ma quello che mi piaceva da ragazzo in Florida è che molti di noi vivono con questa paura latente, palpabile che mettendo un piede nell'acqua, potrebbe esserci qualcosa di molto più antico e molto più adatto di quanto non siamo noi. Sapere di non essere i migliori provoca disagio. Con che frequenza in questa era digitale, moderna e urbana avete la possibilità di sentirvi vulnerabili, o considerare che il mondo potrebbe non essere fatto solo per noi? Nell'ultimo decennio, ho iniziato a scovare queste zone dove il cemento diventa foresta e i pini cedono il passo ai cipressi, e ho visto queste zanzare e rettili, tutto queste seccature, a conferma che avevo trovato la vita selvaggia, e le ho accolte pienamente. Da fotografo difensore dell'ambiente, ossessionato dalle acque, è solo adattandomi che sono finito nella palude più famosa: le Everglades. Sono cresciuto qui in Florida Centrale, ha sempre avuto nomi incantevoli, posti come Loxahatchee e Fakahatchee, Corkscrew, Big Cypress. Iniziai quel che diventò un progetto di cinque anni per sperare di dare nuova luce alle Everglades, una luce più ispirata. Ma sapevo che sarebbe stato difficile, perché questa zona più o meno un terzo dello stato della Florida, è enorme. E quando dico Everglades, molti dicono, "Certo, il parco nazionale." Ma le Everglades non sono solo un parco: è un intero spartiacque, che inizia a nord con la catena di laghi Kissimmee, e con le piogge estive, questi rovesci fluiscono nel lago Okeechobee, e il lago Okeechobee si riempie e straripa verso sud, lentamente con la topografia, e finisce nel fiume di erba, le praterie Sawgrass, prima di incontrare i cipressi, per andare ancora più a sud nella palude di mangrovie, e infine, arrivare alla Florida Bay, la gemma smeraldo delle Everglades, il grande estuario, il grande estuario da 2200 km quadrati. Certo, il parco nazionale è l'estremità sud del sistema, ma tutto ciò che lo rende unico è tutto ciò che lo alimenta, le acque dolci che arrivano da 160 km a nord. Nessun confine politico o invisibile protegge il parco dalle acque inquinate o insufficienti. Sfortunatamente, è precisamente quello che abbiamo fatto. Negli ultimi 60 anni, abbiamo prosciugato, condannato, dragato le Everglades al punto che ora arriva solo un terzo delle acque che arrivavano un tempo. Questo storia non è solo sole e arcobaleni, sfortunatamente. Nel bene e nel male, la storia delle Everglades è strettamente legata alle altalenanti relazioni umane con la natura. Ma vi mostrerò queste bellissime foto, per farvi salire a bordo. E mentre ho la vostra attenzione, posso raccontarvi la vera storia. Prendiamo questo, e lo scambiamo con questo, a un ritmo allarmante. Quel che si è perso in molti è la portata di ciò di cui stiamo parlando. Perché le Everglades non sono solo responsabili dell'acqua potabile di sette milioni di abitanti in Florida; oggi forniscono anche i terreni agricoli per pomodori e arance tutto l'anno per più di 300 milioni di Americani. È quello stesso polso stagionale dell'acqua in estate che ha creato il fiume di erba 6000 anni fa. Ironicamente, oggi, è anche responsabile di più di 0,2 milioni di ettari di canna da zucchero. Sono gli stessi terreni responsabili di scaricare livelli eccessivi di fertilizzanti nelle zone protette cambiando per sempre il sistema. Perché non solo si capisca il sistema, ma per entrarci in sintonia, ho deciso di spezzare la storia in più capitoli. Volevo che la storia iniziasse al Lago Okeechobeem il cuore pulsante del sistema Everglade. Per fare questo, ho scelto un ambasciatore, una specie icona. Questo è il nibbio delle Everglades. È un grande uccello, nidificava a migliaia, nelle Everglades del nord. Oggi sono rimaste 400 coppie. Perché? Perché mangia un cibo solo, un verme da mela, della taglia di una pallina da ping pong, un gasteropoda. Quando abbiamo iniziato a costruire dighe nelle Everglades, quando abbiamo iniziato a arginare il Lago Okeechobee e prosciugare gli acquitrini, abbiamo perso l'habitat della lumaca. E la popolazione del nibbio si è ridotta. Volevo una foto che non solo comunicasse questa relazione tra gli acquitrini, la lumaca e l'uccello, ma volevo anche una foto che ne comunicasse quanto incredibile fosse questa relazione, e quanto sia importante la dipendenza reciproca tra questi sani acquitrini e questo uccello. Per fare questo, ho proposto questa idea. Ho iniziato con uno schizzo di una foto, e l'ho mandato al biologo a Okeechobee -- è un uccello in pericolo d' estinzione, quindi ci vuole un permesso speciale. Ho costruito questa piattaforma sommersa che mantenesse le lumache sott'acqua. Ho passato mesi a pianificare questa idea folle. Ho portato questa piattaforma al Lago Okeechobee e ho passato più di una settimana in acqua, a guadare immerso fino alla vita, su turni da nove ore fino al tramonto, per una foto che pensavo potesse comunicare. Ecco il giorno in cui finalmente ha funzionato: [Video: (Mac Stone racconta) Dopo aver installato la piattaforma, guardo lontano e vedo un nibbio oltre le tife. Lo vedo perlustrare e cercare. Arriva proprio sopra la buca, e vedo che l'ha vista. Si precipita, dritto verso la buca. In quel momento, tutti quei momenti di pianificazione e attesa, le scottature e le punzecchiature -- improvvisamente, le vale tutte. (Mac Stone nel film) O mio Dio, non ci posso credere] Potete immaginare quanto fossi emozionato. Ma l'idea era che per qualcuno che non ha mai visto questo uccello e non ha nessun interesse, queste foto, queste nuove prospettive, daranno nuova luce a una sola specie che rende questo spartiacque così incredibile, importante. So di non poter venire qui a Gainesville e parlarvi di animali delle Everglades senza parlarvi degli alligatori. Adoro gli alligatori, ci sono cresciuto insieme. I miei genitori dicevano sempre che avevo una relazione malsana con gli alligatori. Ma mi piace il fatto che sono come gli squali di acqua dolce. Sono temuti, odiati, e tragicamente incompresi. Perché sono specie uniche, non sono solo dei superpredatori. Nelle Everglades, sono gli architetti delle Everglades, perché con la discesa delle acque in inverno, durante la stagione secca, cominciano a scavare queste buche chiamate gator holes. Lo fanno perché con le piogge, sono in grado di rimanere bagnati e di cercare cibo. Non influenza solo loro, altri animali dipendono da questa relazione, quindi diventano una specie chiave. Come può un superpredatore, un antico rettile, dominare il sistema, e nello stesso tempo sembrare vulnerabile? Si guada una buca con dentro 120 di loro, e si spera di aver preso la decisione giusta. (Risate) Ho ancora tutte le dita, fantastico. Ma capisco, che non vi radunerò tutti, non radunerò le truppe per "Salvare le Everglades per gli alligatori!" Non succederà perché sono onnipresenti, li vediamo ora, sono una delle storie di tutela più riuscite degli Stati Uniti. Ma c'è una specie nelle Everglades che chiunque siate, non potete fare a meno di amare, la spatola rosata. Questi uccelli sono meravigliosi, ma se la sono vista brutta, perché hanno iniziato con migliaia di coppie nella Florida Bay, e al volgere del 20esimo secolo, rimasero due coppie. Perché? Perché le donne pensavano che fossero più belle sui cappelli che a volare in cielo. Poi abbiamo bandito il traffico di piume, e il numero iniziò a crescere di nuovo. E con il crescere del numero, gli scienziati iniziarono a notarli, iniziarono a studiare questi uccelli. E scoprirono che il loro comportamento è profondamente legato al ciclo dell'acqua delle Everglades, quello che definisce lo spartiacque delle Everglades. Scoprirono che questi uccelli nidificano in inverno con la discesa delle acque, perché devono toccare qualunque cosa mangino. Quindi aspettano queste pozze ad alta concentrazione di pesce per nutrire i piccoli. Questi uccelli sono diventati l'icona delle Everglades -- una specie indicatrice della salute del sistema. E proprio mentre i numeri tornavano alla normalità a metà del 20° secolo -- arrivando fino a 900, 1000, 1100, 1200 -- proprio in quel momento, abbiamo iniziato a prosciugare le Everglades. Abbiamo impedito a due terzi dell'acqua di spostarsi a sud. Ha avuto conseguenze drastiche. Proprio mentre quei numeri raggiungevano il picco, sfortunatamente, oggi, la vera storia delle spatole, la vera fotografia somiglia più a questo. Siamo a meno di 70 coppie nella Florida Bay oggi, perché abbiamo turbato troppo il sistema. Tutte queste organizzazioni strillano, "Le Everglades sono fragili!" Non lo sono. Sono forti. Nonostante tutto quello che ci siamo presi, quello che abbiamo fatto e prosciugato, l'abbiamo arginate e dragate, i pezzi ci sono ancora, aspettano di essere rimessi insieme. Questo è quello che mi piace del sud della Florida: in un posto solo, la forza inarrestabile dell'uomo si scontra con l'inamovibile natura tropicale. Su questa nuova frontiera, siamo costretti a valutare le cose diversamente. Quanto merita la natura? Qual è il valore della biodiversità, o dell'acqua potabile? Fortunatamente, dopo decenni di dibattito, finalmente iniziamo ad agire. Stiamo lentamente iniziando progetti per portare più acqua dolce nella baia. Ma sta a noi in quanto cittadini, residenti, ambasciatori far mantenere le promesse ai nostri rappresentanti. Cosa potete fare per aiutare? È facile. Andate fuori, uscite. Portate là fuori gli amici, i vostri figli, portate la famiglia. Assumete una guida. Mostrate allo stato che proteggere la natura non solo ha senso ecologicamente, ma anche economicamente. È divertente, fatelo -- mettete i piedi nell'acqua. La palude vi cambierà, ve lo prometto. Negli anni, siamo stati così generosi con altri paesaggi nel paese, ricoprendoli di orgoglio americano, luoghi che ci definiscono: il Grand Canyon, Yosemite, Yellowstone. Usiamo questi parchi e queste zone naturali come fari e bussole culturali. Purtroppo, le Everglades vengono spesso escluse. Ma credo siano iconiche e emblematiche di chi siamo come paese tanto quanto queste altre. È solo una natura diversa. Ma sono stimolato, perché forse ci stiamo finalmente riuscendo, perché quella che era una volta ritenuta una terra desolata paludosa, oggi è patrimonio dell'umanità. È una palude di importanza internazionale. Abbiamo fatto tanta strada in 60 anni. Il più grande e ambizioso progetto di ricostruzione di palude ha i riflettori internazionali puntati sulla Florida. Perché se possiamo curare il sistema, sarà un'icona della ricostruzione di paludi in tutto il mondo. Ma sta a noi decidere a che eredità vogliamo attaccare la bandiera. Si dice che le Everglades siano la nostra grande prova. Se la passiamo, riusciamo a pulire il pianeta. Adoro quella citazione, perché è una sfida, è uno stimolo. Ce la possiamo fare? Lo faremo? Dobbiamo. Ma le Everglades non sono solo un test. Sono anche un dono, e dopotutto, la nostra responsabilità. Grazie. (Applausi)