Grazie mille. 13 mesi fa ad una compagna di mio figlio, Robyn Higgins, fu diagnosticata una cosa chiamata Neuroblastoma, una rara forma aggressiva di cancro infantile. E l'unica cosa che mio figlio poteva pensare era come possono aiutarlo papà e mamma? Così ci siamo messi lì e abbiamo iniziato un piccolo blog, creato un gruppo su Facebook. So che Facebook qui è popolare. Twittavamo di varie cose e sul nostro problema: raccogliere 300 000 sterline in 8 settimana per far volare Robyn in America, l'unico posto dove avrebbe potuto essere curata. Visto che ero responsabile - o meglio, mi ero offerto volontario per coordinare gli sforzi e ottenere consenso ho fatto ciò che faccio normalmente, collaborando con più persone possibile, arrivando così a circa 10 000 persone coinvolte. Ero una piccola rotellina in un ingranaggio molto più grande. Qualche mese fa, Robyn ha ricevuto i risultati dell'operazione. Abbiamo infatti, raccolto le 300 000 sterline e lei adesso sta bene. E potrà vivere. (Applausi) È in quel momento che questa presentazione mi è venuta in mente. Perché sono un geek, non so se ve ne siete accorti. Sono un nerd, un geek e ne vado fiero. Ho anche gli occhiali perché sembra che tutti i geek debbano averli. È uno stereotipo un po' strano. Da tecnico, preferisco farmi chiamare così, ho riguardato a quanto accaduto in passato e ho pensato "Raccogliere un terzo di un milione di sterline è stato possibile solo grazie alla tecnologia?" Nel senso, potevamo twittare un'informazione che veniva retwittata e retwittata ancora e retwittata al punto da arrivare alla BBC. Era sulla homepage della BBC, dell' Evening Standard, ha fatto il giro del mondo grazie alla tecnologia. E questo mi ha fatto pensare, se questo è stato possibile, che altro potremmo fare? Abbiamo raccolto 300 000 sterline in 8, 9 settimane, usando gli strumenti a nostra disposizione. Possiamo sicuramente fare molto di più di questo. E per farla breve, sono arrivato a queste ridicole domande filosofiche tipo "E se Mandela avesse twittato?" E così arriviamo a dove siamo oggi. Non è Twitter che mi affascina. O neanche Nelson Mandela, per cui ho una simpatia privata, ma non è questo il punto. Il punto è che se le persone che hanno cambiato il mondo e hanno fatto la differenza avessero avuto gli strumenti e le tecnologie che possediamo oggi, che altro sarebbe successo? Voglio dire quelle persone che hanno cambiato il mondo per milioni di persone e non solo per una. Certo, con gli occhi di Robyn, il mondo è fortemente cambiato. Era tra la vita e la morta, ma la vita ha vinto. Cosa che cambia il mondo più di quanto molti possano fare. Allora ho pensato: "E se da Vinci avesse avuto Photoshop?" (Risate) Seguitemi. Ci si sta rendendo conto di quanto gli strumenti che abbiamo ora, così a portata di mano, potrebbe avere un impatto reale sulle persone che hanno fatto veramente la differenza. E se Einstein avesse avuto Google? Cosa significherebbe? Come avrebbe cambiato il suo lavoro? E se Ernesto "Che" Guevara avesse avuto un cellulare? "Radio Rebelde", Radio Ribelle, era tutto ciò che aveva. E se tutte le truppe nella sua guerra di guerriglia che depose Batista con Fidel Castro fossero in realtà armate con armi di comunicazione di massa invece che di distruzione di massa? Credetemi, più iniziate a pensarci e più ne venite risucchiati, ho passato così tante notti in bianco, che neanche chi mi conosce potrebbe immaginare. Ma forse il fatto è che l'uomo vitruviano in realtà è comunque geometricamente perfetto, quindi, non importa se da Vinci non aveva Photoshop. Si può discutere se E=mc^2 sia la risposta ultima quindi, Google cosa avrebbe potuto fare per lui? I computer sono utili solo in base ai dati che ci mettiamo dentro. E infine, con uno come "Che" Guevara, chi lo sa? Si potrebbe continuare all'infinito, ma c'è un tempo massimo per pensare a queste cose prima che la testa inizi a far male. Beh, almeno nel mio caso, perché non c'è molto da far male. Ma una cosa che mi ha meravigliato è, iniziare a pensare agli strumenti che abbiamo e a quello che potremmo realmente fare. Per rispondere a questa domanda, sono gli strumenti? È quello che abbiamo in mano? O è quello che abbiamo nel cuore a fare veramente la differenza? Con Robyn Higgins, gli strumenti di certo hanno aiutato. Ma guardando alle sette caratteristiche di persone che hanno cambiato il mondo, e comunque, più si legge su persone che hanno cambiato il mondo e come, c'è scritto dappertutto, potrete elencare 11, 20 caratteristiche. C'è Covey con "Le sette regole per avere successo" molti altri scritti, ecc., ecc. In realtà quelli che ritornavano spesso erano quelli per cui a volte per cambiare il mondo, devi essere un genio. Direi che è proprio a portata di tutti. Io già sarei fuori. La seconda è essere completamente convinti, come dimostrato da Martin Luther King. La terza, mostrata da uno come Tim Berners-Lee. L'immaginazione di vedere qualcosa che qualsiasi persona sana di mente avrebbe ritenuto improbabile o altamente impossibile. La passione dei fratelli Wright. I fratelli Wright erano in competizione con un tale dello Smithsonian Institute per essere i primi a creare una macchina volante. Il tizio dello Smithsonian era sovvenzionato con borse da re e principi e voleva davvero vincere. Voleva a tutti i costi essere il primo. Alla fine i fratelli Wright arrivarono primi e il giorno dopo il tizio dello Smithsonian cancellò il suo progetto. State pensando, perchè cancellare il proprio progetto? Perchè lui non voleva volare, voleva vincere. I fratelli Wright volevano volare. La persistenza di uno come Churchill. Specialmente in questo giorno di commemorazione. E per chi ci sta guardando su video, questo è il Remembrance Day, ecco il perchè del fiore. La compassione di Ghandi. Quanti strumenti aveva? Quanti account di Facebook? Quanti 'mi piace' ha ricevuto? Quindi, quando guardo queste cose, è lì che penso "Aspetta un attimo, questi non avevano nessuno strumento" Avevano una vecchia stazione radio qua e là, una lavagna e un po' di gesso. E così arrivo ai miei 7, senza mancare di rispetto a Neal e Buzz, le prime persone sulla luna. Questo qui, le palle di uno come Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio. Certo, l'atterraggio sulla luna ha scatenato tutti i riconoscimenti. Ma il coraggio che ci vuole per agire nel cambiare il mondo a volte è del tutto scollegato dall'uso di strumenti di tecnologia moderna. Guardando a quello che abbiamo oggi quindi, questi strumenti, sono realmente irrilevanti? Pensiamo alla prima campagna di Barack Obama, non i risultati più recenti, ma la campagna iniziale che lo ha portato alla Casa Bianca, è indiscutibilmente un modo di usare le tecniche moderne per connettere tanti cuori, nel suo caso per tutto l'America. Persone che mai si erano sentite rappresentate usavano questi strumenti e tecnologie comuni per donazioni e bollettini, ecc, per spingere le persone ad andare avanti, a votare. In questo esempio, questi strumenti hanno aiutato per davvero. Possono anche accelerare le emozioni con il terremoto di Haiti. Ushahidi.com è un sito in cui le persone possono dare supporto. Ed è triste ascoltare le notizie più recenti su Haiti, ma gli sforzi di Ushahidi, o i loro mezzi, le loro tecnologie che hanno velocizzato realmente la capacità di emozionarsi delle persone e di aiutare è indiscutibile. I mezzi sono stati un aiuto infinito. E infine, l' amplificazione del sentimento. Si vede in come il giorno internazionale per l'AIDS usa le emozioni non solo come manifestazione fisica, vedi il nodino, ma anche attraverso mezzi, piattaforme, canali Facebook, Twitter. Tutto ciò amplifica i sentimenti, non solo per chi li trasmette, cioè la Giornata nazionale contro l'AIDS e la Fondazione ma anche per chi riceve. Ovvero noi. Che a nostra volta trasmettiamo ad altri che ricevono che trasmetteranno poi ad altri. Quindi la tecnologia non é di cosí vitale importanza. Delle 7 caratteristiche che vi ho mostrato, non ci sono né Facebook né Google. Cosí ho iniziato ad andare in giro, di qua, di lá per parlare di questa cosa con la gente e sono finito in un bel casino. Alla fine sono ritornato alla domanda "E se Mandela avesse twittato?" Se avesse potuto avere di straforo un cellulare in prigione? E se avesse mobilitato il suo movimento in qualche modo? E se ció fosse accaduto? L'avrebbero scarcerato prima per la pressione della folla? Il muro di Berlino é caduto, quando una persona ha iniziato a protestare. Ma il punto critico si é raggiunto quando c'erano cosí tante persone a protestare che non si potevano piú controllare. È il potere dei cittadini, immenso se mobilitato. Forse con Mandela sarebbe successo che messaggiare dalla prigione, cosa che avrebbe fatto con i suoi scritti piú tardi, avrebbe realmente cambiato le menti delle persone nel mondo per poi fermare l'apartheid molto prima. Allora la domanda é: conta piú quello che abbiamo in mano o quello che abbiamo nel cuore? Quanto é importante ció che abbiamo in mano rispetto all'importanza di ció che é nei nostri cuori? E non ho davvero capito niente per un anno. Ora penso di avere la risposta ed é proprio semplice. E penso che la risposta sia questa: non importa quello che hai tra le mani se non lo hai nel cuore. Non credo si possano usare gli strumenti nel modo piú efficace possibile, se non li hai nel cuore. Le persone che hanno mandato idee per raccogliere fondi sul sito RobynHiggins.com erano disposte a dare tutti i loro stipendi. Bambini che dicevano di non volere regali, ma di dare per favore i soldi in beneficenza. Non é stata la tecnologia a farlo, ma ciò che le persone avevano nel cuore. Abbiamo la tecnologia per trasmettere quest'emozione, per amplificare tale sentimento, per mettere i cuori in comunicazione tra loro nel migliore dei modi e mentre andiamo avanti, voi avete la metá dei miei anni. Beati voi. (Risate) Quando avrete la mia etá, pensate a quello che possedete. Siamo appena all'inizio con la realtá aumentata, virtualizzazione del fisico. Pensate a quello che potete fate. Pensate alle cose che avete nel cuore, le cose piú incredibili in assoluto, come raccogliere un terzo di un milione di sterline in 8 settimane per una ragazzina in una scuola in mezzo al nulla, dove vivo io. Come é possibile tutto ció? Qualcuno che sta male in famiglia, qualcosa che va cambiato nelle strade, un nuovo sistema stradale, un legge che va cambiata. Possiamo farlo. Abbiamo gli strumenti. Ma prima ci serve quello che abbiamo nel cuore e questa, devo ammettere, é la fine di una lunga storia nel mio cuore, che penso di aver concluso proprio oggi su questo palco. Vi ringrazio per la pazienza. E vi auguro il meglio nel cambiare il mondo nei modi in cui vi riuscirete. Namaste! Grazie. (Applausi)