Secondo l'ONU, miliardi di persone vivono ancora senza un indirizzo. L'economista Hernando de Soto ha detto: "Senza un indirizzo, vivete al di fuori della legge. Potreste perfino non esistere". Oggi vi spiegherò come io e il mio team cerchiamo di cambiare tutto questo. Se andate su una mappa online e guardate una favela in Brasile, o una township in Sud Africa, vedrete qualche strada e poi molto spazio vuoto. Ma se passate all'immagine satellitare, appaiono migliaia di persone, case e attività imprenditoriali in questi spazi vasti, non mappati e senza indirizzo. Nella capitale del Ghana, Accra, trovate numeri e lettere scarabocchiati sui muri: hanno testato sistemi di indirizzo, ma non li hanno completati. Ma in questi luoghi senza indirizzo si nasconde un enorme potenziale economico. Ed ecco il motivo per cui mi occupo di indirizzi. Ho lavorato per dieci anni nel campo della musica e potreste non sapere che nel mondo della musica, ogni giorno, il problema degli indirizzi si fa sentire. Dai musicisti che devono trovare i concerti, alle case di produzione che portano l'attrezzatura, tutti, per qualche motivo, si perdono. Fu addirittura dedicata una persona da chiamare quando qualcuno pensava di essere arrivato, e invece si era perso. Abbiamo passato giornate orribili, come in Italia, dove l'autista di un camion scaricò l'attrezzatura un'ora a nord di Roma, e non un'ora a sud di Roma, e fu ancora peggio quando un tastierista mi chiamò, dicendo: "Chris, non spaventarti, ma forse abbiamo fatto le prove al matrimonio sbagliato. (Risate) Non molto dopo l'evento catastrofico di Roma, ho conversato con un mio amico, che è un matematico, e abbiamo riflettuto su come risolvere il problema. Abbiamo pensato di creare un nuovo sistema, che non doveva somigliare al precedente. Convenivamo che gli indirizzi non funzionassero. Sapevamo di volere qualcosa di molto preciso, ma le coordinate GPS, latitudine e longitudine, erano davvero troppo complicate. Perciò abbiamo diviso il mondo in quadrati di tre metri. Il mondo si divide in circa 57 trilioni di quadrati di tre metri, e abbiamo scoperto abbastanza combinazioni di tre parole del dizionario da assegnare un nome unico a ogni quadrato di tre metri nel mondo, con solo tre parole. Abbiamo usato 40.000 parole, perché 40.000 al cubo equivale a 64 trilioni di combinazioni di tre parole, più che sufficienti per i 57 trilioni di quadrati di tre metri, e ancora ne avanzavano. Ed è esattamente ciò che abbiamo fatto. Abbiamo diviso il mondo in quadrati di tre metri, identificando ciascuno di essi con un indirizzo a tre parole. In questo punto esatto, ad esempio, mi trovo a mustards.coupons.pinup, (Risate) ma quaggiù... mi trovo a pinched.singularly.tutorial. Ma non lo abbiamo fatto solo in inglese. Ritenevamo essenziale che tutti potessero usare il sistema nella loro lingua. Finora è stato localizzato in 14 lingue, incluso francese, swahili e arabo, e ne stiamo aggiungendo altre, come xhosa, zulu e hindi. Ma quest'idea può fare molto di più che portare i musicisti ai loro concerti in orario. Se il 75% delle nazioni che hanno problemi con gli indirizzi introducesse gli indirizzi di tre parole, la posta in gioco sarebbe davvero molto più alta. A Durban, in Sud Africa, una ONG chiamata Gateway Health ha distribuito 11.000 cartelli con indirizzi di tre parole alla comunità, così le partorienti, iniziate le doglie, possono chiamare i servizi di emergenza spiegando esattamente dove venirle a prendere, perché altrimenti le ambulanze potrebbero impiegare ore, per trovarle. Le Poste Nazionali della Mongolia hanno adottato questo sistema, e adesso sono in grado di fare consegne a domicilio, per la prima volta. L'ONU lo sta usando per geoetichettare le foto nelle zone dei disastri, così da consegnare gli aiuti esattamente dove servono. Persino Domino's Pizza lo usa nei Caraibi, perché non riuscivano a trovare le case dei clienti ma volevano consegnare la pizza ancora calda. Tra non molto potrete salire in macchina, pronunciare le tre parole giuste, e la macchina vi porterà esattamente dove volete. In Africa, il continente ha "scavalcato" le linee telefoniche di terra a favore dei cellulari, e le banche tradizionali a favore dei pagamenti mobili. Siamo orgogliosi che i servizi postali di tre paesi africani, Nigeria, Djibouti e Costa d'Avorio, siano passati direttamente all'indirizzo di tre parole, così che la popolazione locale abbia un modo molto semplice per spiegare dove vive. Per me, gli indirizzi inaffidabili erano solo un ostacolo fastidioso; ma per miliardi di persone sono un'enorme fonte di inefficienza, che frena la crescita della loro infrastruttura e può addirittura essere fatale. Noi vogliamo cambiare tutto questo, tre parole alla volta. Grazie. (Applausi)