Mary Heilmann - Pittura astratta
Un paio di estati fa
lavoravo a questo dipinto, "Heaven".
Un dipinto spontaneo,
gestuale, non-oggettivo.
Penso sia la mia versione postmoderna
dell'espressionismo astratto.
Leggevo la biografia di de Kooking,
che lo descrive infelice,
seduto su una sedia, per anni,
provando a far venir bene un dipinto.
E io dipingevo il mio quadro
di falso espressionismo astratto
facendo esattamente la stessa cosa:
guardandolo,
curiosandovi intorno,
sedendomi.
E leggendo ho pensato:
"Fatti una vita, de Kooning!"
E poi ho pensato:
"Caspita, è difficile!"
E a quel punto mi sono fermata.
[RIDE]
Quando iniziai a dipingere,
i miei lavori nascevano dalla scultura
e usavo la pittura acrilica
quasi come materiale scultoreo.
Spennellavo su e giù in modo lineare
e poi in obliquo,
coprendo le pennellate,
non per insabbiarle,
ma provando a rendere il quadro
tutt'altro che espressionistico.
Poi, a un certo punto,
metto il mio nastro adesivo
e dipingo tutta la superficie
per ottenere questa specie di hard edge
e l'aspetto gestuale
allo stesso tempo.
È stata una vera svolta.
Entrambe le cose.
In entrambi i modi.
Albers e de Kooning nello stesso dipinto.
Sottotitoli: Helena Caruso