Grazie a tutti di essere qui.
Chiedo scusa se non so parlare
la vostra lingua meravigliosa,
ma è davvero un grande piacere
essere qui, in questo luogo magnifico,
il posto giusto per parlare di piante.
Bene, cominciamo subito,
perché non abbiamo molto tempo.
Vi mostrerò quattro immagini
in rapida sequenza.
Questa.
Questa.
Questa.
E l'ultima.
Beh (ride), questa...
Si tratta di un semplice test psicologico
che abbiamo sottoposto anni fa
agli studenti universitari.
Abbiamo chiesto loro di dirci
cosa vedevano nelle immagini.
E il 96% degli studenti intervistati
ha risposto che vedeva solo
cervi, alci, rane.
E nell'ultima slide,
il 98% delle persone vi dirà
che ci sono un uomo adulto
e una ragazzina.
Bene, tutte queste immagini
hanno in comune
il fatto che l'80% del fotogramma
è composto di piante.
Il nostro cervello, però,
scarta tutta questa massa di piante.
Si tratta di una caratteristica
ben nota del nostro cervello.
Viene chiamata Plant Blindness
(cecità alle piante)
ed è l'incapacità di vedere o notare
le piante presenti nell'ambiente.
Si tratta di un meccanismo
che protegge il nostro cervello
dal sovraccarico di informazioni
inerenti questo inutile ammasso di verde.
Ci siamo evoluti nelle foreste,
ed era molto più importante
essere consapevoli della presenza
di altri animali e di esseri umani,
piuttosto che di tante informazioni
sul verde che ci circondava.
Fu certamente uno strumento utile
all'inizio della nostra evoluzione,
ma oggigiorno, è un problema.
Oggi la Plant Blindness ci impedisce
di conoscere questi dati,
questi incredibili dati:
il 99,7% della biomassa del pianeta
è costituita di piante.
Così ogni cosa,
direi la vita intera del pianeta,
è un luogo verde, è una vita verde.
Tutti gli animali, esseri umani inclusi,
rappresentano solo lo 0,3%.
È incredibile che non sappiamo
come funzionano le piante
e che sottovalutiamo di continuo
le loro meravigliose capacità.
Bene, partiamo dall'inizio,
guardiamo come è fatta una pianta.
Una pianta è un organismo sessile.
Sessile significa che non si può muovere.
Le piante non possono spostarsi
da un luogo all'altro.
Ma si muovono molto.
Ops, scusate, non so
cosa sia successo.
E il secondo punto
è che le piante non hanno organi.
Questa è una differenza significativa
rispetto agli animali.
Di fatto, gli animali concentrano
specifiche funzioni
all'interno di specifici organi.
Abbiamo occhi per vedere,
polmoni per respirare,
abbiamo uno stomaco
per digerire e così via.
Ma le piante si sono evolute
in modo da non avere organi,
perché avere degli organi
è troppo pericoloso
visto che le piante vengono predate,
per essere mangiate dagli animali.
Quindi potete immaginare
come un solo insetto,
mangiandovi un pezzetto di cervello,
vi ucciderebbe, no?
Ecco perché le piante non hanno organi.
Tuttavia, la mancanza di organi
non vuol dire assenza di funzioni.
Questo è un aspetto importante.
In altre parole, le piante
riescono a vedere senza occhi,
ascoltare senza orecchie,
possono sentire sapori e odori
e respirare senza i rispettivi organi.
E sono anche capaci di fare calcoli,
memorizzare, imparare senza un cervello.
Si è detto che le piante non si muovono.
In realtà, si muovono molto.
Esistono movimenti passivi nelle piante,
come in questa pigna, vedete?
L'aprirsi e il chiudersi della pigna
è utilizzato per la produzione
di nuovi materiali passivi.
O il caso del grazioso Erodium cicutarium.
Questo è un seme, lo vedete.
Gli basta un cambiamento
di umidità per girarsi,
e usa questa capacità
per entrare nel terreno,
proprio come uno spermatozoo,
funziona molto bene,
e ora vedete che alcuni
riescono a entrare nel terreno.
Ciò che è meraviglioso
è che ci riescono senza usare
alcun tipo di energia.
Non hanno muscoli,
guardate, ce l'ha fatta.
Non usano quindi energia,
non hanno muscoli.
È il materiale stesso di cui sono fatti,
che è meraviglioso, a rendere possibile
questo incredibile movimento.
Naturalmente, ci sono movimenti attivi,
alcuni sono molto rapidi,
come nel caso della dionea muscipula,
una pianta carnivora.
Conosciamo bene
il suo movimento molto rapido.
Molti movimenti possono essere colti
semplicemente con una tecnica
di accelerazione,
il cosiddetto time-lapse.
Possiamo vedere questo grazioso movimento,
in questo caso si tratta
di un giovane fagiolo,
sono solo tre ore, non è una settimana.
Le piante si muovono molto,
e lo potete notare anche qui,
sono fiori in crescita, no?
Crescono tutte insieme,
e persino questo è importante,
perché è un momento importante
della loro vita sociale.
Stanno concretamente imparando
a stare insieme
durante questa prima fase della loro vita.
E ora vorrei spingere la nostra
dissertazione un po' oltre.
Possiamo affermare che le piante
sono organismi coscienti?
Io sono certo
della loro intelligenza,
quindi non discuterò la questione.
Le piante sono intelligenti,
e sono capaci di risolvere problemi,
questa è la definizione
di intelligenza che preferisco.
Ora il punto è, le piante sono coscienti?
La coscienza: le piante sono coscienti
della loro posizione nell'ambiente?
È un problema trovare
una definizione corretta di coscienza.
Normalmente viene definita
rimuovendo qualcosa.
Michio Kaku è un fisico piuttosto famoso.
Di recente ha scritto questo libro,
"Il Futuro della Mente,"
e in qualità di fisico, ha dato
una definizione di coscienza
piuttosto comprensibile.
Michio Kaku: la coscienza è
il numero di giri di feedback
necessari per creare un modello
della vostra posizione nello spazio,
in relazione ad altri organismi,
e infine in relazione al tempo.
Stefano: Perciò la coscienza è l'abilità
di costruire un modello di voi stessi
in relazione allo spazio,
agli altri organismi e al tempo.
Le piante sono in grado di farlo?
Bene, diamo un'occhiata.
Innanzitutto ...
Michio Kaku: Immaginate
la coscienza come un termostato.
Credo che persino un modesto termostato
abbia un'unità di coscienza.
Infatti percepisce
la temperatura attorno a sé.
E poi abbiamo un fiore,
un fiore ha probabilmente
dieci unità di coscienza.
Deve comprendere la temperatura,
il tempo atmosferico, l'umidità,
dove punta la gravità.
Stefano: Bene, ecco la capacità
di percepire, secondo Michio Kaku.
Questo è il primo livello di coscienza.
Incredibilmente, le piante
sono molto più percettive degli animali.
Una pianta è in grado di cogliere
almeno 20 parametri chimici
e fisici differenti allo stesso tempo.
E tra essi c'è, per così dire,
il nostro buon senso,
ma anche qualcosa di strano,
come un gradiente elettrico,
un gradiente chimico, campi magnetici,
e anche metalli pesanti,
patogeni, ecc.
Sappiamo, per esempio, che le piante
sono molto sensibili alla gravità,
come ogni organismo vivente sulla Terra.
Qui possiamo vedere del mais
crescere secondo la gravità.
Meno noto è il fatto che le piante
sono sensibili anche alle vibrazioni.
Qui potete vedere
come le radici delle piante
crescono verso la sorgente del suono.
Sono in grado di captare il suono,
e crescere verso la fonte del suono.
Inoltre, sono in grado di produrre suoni.
(Click)
Questo tipo di click
è il rumore amplificato
delle radici che crescono.
Perciò quando le radici -
questo è in tempo reale,
poche volte, pochi secondi.
Una radice in crescita
produce suoni specifici
che probabilmente vengono usati
da altre sommità radicali
per ottenere informazioni
sulla posizione delle radici nel suolo.
Bene, passiamo al secondo punto,
ovvero il primo livello
di coscienza, lo spazio.
Michio Kaku: E infine osserviamo
il cervello rettiliano,
che io definisco coscienza
di primo livello,
e i rettili hanno una buona
comprensione di base
della loro posizione nello spazio.
Soprattutto perché devono
balzare fuori e afferrare la preda.
Stefano: Bene, i rettili sono
ben consapevoli dello spazio.
E le piante? Osservate.
Questa è una pianta di cuscuta.
La cuscuta è una pianta parassita
che ha bisogno di trovare un ospite
in brevissimo tempo, per non morire.
Potete vedere come la pianta
si stia dirigendo immediatamente
verso una pianta di pomodoro,
la trova e la parassitizza.
Bene, questo è piuttosto banale.
Si tratta di una sostanza chimica
che porta l'informazione alla pianta,
è una sostanza volatile.
Ma guardate questo caso.
È la stessa pianta
che deve prendere una decisione,
perché si trova nel mezzo,
tra il frumento e il pomodoro.
E ogni volta, sceglie il pomodoro.
Perché il pomodoro
è più facile da parassitare.
Tuttavia, se non c'è il pomodoro,
va bene anche il frumento.
Beh, questo è semplice.
Vediamo qualcosa di più particolare.
Questo è un fagiolo nel mio laboratorio
e questo è un supporto.
Potete vedere come si muove
per raggiungere il supporto.
Questa pianta sa perfettamente
dove si trovi il supporto
e sta cercando di fare del suo meglio
per raggiungerlo.
Non so se riuscite a vederlo,
ma gli apici del germoglio
hanno già formato una specie di uncino
nella giusta direzione, anche se la pianta
non ha ancora toccato il supporto.
E ora potete vedere il movimento,
un movimento meraviglioso.
In questo caso è passivo,
è basato solo su traiettorie multiple:
osservate l'uncino, nell'apice.
E, quasi...
Eh?
Un altro tentativo, ma non basta.
Potete quasi sentire lo sforzo, no?
E guardate le foglie nel momento
in cui raggiungono il supporto.
Ora è più calmo, più tranquillo.
Ora sappiamo che il fagiolo
è consapevole della presenza del palo.
È il risultato di qualcosa di notevole,
perché, guardate questo caso,
qui metto un palo tra due fagioli.
Bene, c'è una fase di percezione.
Sanno che c'è un palo
e cominciano a competere.
E guardate quando la prima vince,
l'altra pianta cambia direzione.
Potete ripetere
questo esperimento 100 volte,
e otterrete sempre lo stesso risultato.
Ciò significa che la seconda pianta
non solo è consapevole del palo,
bensì della presenza
di un altro organismo,
ed è consapevole di cosa
sia in grado di fare l'altra pianta.
Grandioso. Vita sociale.
Michio Kaku: C'è poi la coscienza
di secondo livello, quella della scimmia.
La coscienza delle emozioni,
della gerarchia sociale.
Che posto occupiamo
in relazione al gruppo?
Stefano: Non voglio
sprecare troppo tempo,
perché la vita sociale delle piante
è ben nota.
Le piante sono organismi sociali,
a tutti i livelli evolutivi,
a partire dalla Chlamydomonas,
un'alga unicellulare
dal comportamento bizzarro.
Un movimento sociale
simile a quello delle mani.
Questi germogli alati,
guardate come oscillano insieme.
È un movimento molto semplice,
ma non è per niente facile.
Dovete essere sincronizzati
con chi vi sta accanto, per farlo,
perciò dovete essere ben coscienti
dei movimenti del vostro vicino.
E il riconoscimento parentale.
È estremamente interessante.
Oggi sappiamo che le piante
si comportano diversamente
a seconda del grado di parentela
che hanno con le altre piante.
Quindi, di norma, per esempio,
i fagioli cooperano tra loro
quando sono nello stesso vaso,
quando c'è un legame.
Ma se due piante non hanno legami,
di solito competono.
In un bosco, c'è una enorme rete
di piante che interagiscono tra loro.
Per esempio, questo grafico mostra
che un singolo albero
è collegato con altri 47 alberi
e tutti usano questa rete
per lo scambio di informazioni,
per scambiarsi persino
cibo e acqua, nutrienti e acqua.
Bene,
c'è molto di più sulle piante.
Non abbiamo abbastanza tempo
per mostravi tutte
le meraviglie che riguardano le piante.
Le piante sono in grado di ricordare.
Sono in grado di memorizzare e imparare.
Abbiamo dimostrato proprio qualche mese fa
che è possibile insegnare a una pianta
di mimosa sensitiva a non chiudersi più
quando non c'è uno stimolo pericoloso.
Questa pianta sensibile riesce
a ricordare le informazioni per 40 giorni.
Voglio dire che la memoria dura
almeno 40 giorni, ed è tanto.
In media, la memoria di un insetto
dura solo 24 ore.
Persino per me, 40 giorni sono tanti.
(Risate)
Perciò è meraviglioso vedere
che le piante sanno conservare
le informazioni a lungo.
Un'ultima considerazione.
Dal mio punto di vista,
intelligenza e coscienza
sono fenomeni biologici reali.
Possono essere studiati in concreto
e vanno studiati
come reali fenomeni biologi.
È come la riproduzione,
la riproduzione è totalmente diversa
nei batteri, nelle alghe e nell'uomo.
Ma esiste un background comune
che indica che quel fenomeno
è la riproduzione,
ed è lo stesso per l'intelligenza;
è diverso, ma è la stessa cosa.
Grazie.
(Applausi)