Una bambina maledetta alla nascita. Una feroce lotta tra il bene e il male. Il vero amore risvegliato da un bacio. "La bella addormentata" è una delle fiabe più amate al mondo. Ma una delle sue versioni più note ne racconta la storia senza parole. Dal suo debutto nel 1890, "La bella addormentata" è diventato uno dei balletti più rappresentati della storia. Ma cosa rende questo pezzo così amato? E come influisce il balletto su questa o qualsiasi altra storia? Al centro del balletto ci sono decine di passi che i ballerini perfezionano con fatica e migliaia di ore di pratica. Questa serie unica di passi è stata usata per secoli, e ogni movimento è ricco di significato e storia. Ma non è necessario studiarli per capire il balletto, così come non serve studiare musica per commuoversi con una canzone. Proprio come i compositori combinano note e frasi per formare brani musicali, i coreografi mettono insieme questi passi e nuovi movimenti per formare combinazioni espressive. Lavorando sulla musica dell'orchestra, le ballerine eseguono queste combinazioni per rappresentare una storia, un'emozione o un personaggio. Nella scena di apertura de "La bella addormentata", un turbinio di tecniche mostra la corte delle fate che portano i doni alla piccola principessa Aurora. La fata della generosità cammina delicatamente "en pointe", che significa sulle punte dei piedi, al passo del lieve pizzicato dei violini. La ballerina si muove in perfetta armonia con la musica, persino imitando il trillo del violino con un'elegante bourrée. La fata della temperanza, che conferisce ad Aurora il dono della tenacia, si muove come se sparasse scariche elettriche dalle dita. Volteggia sul palco, girando con rapidi chaînés prima di decisi jetés. Alcuni movimenti sono ancora più letterali. La malvagia fata Carabosse maledice la principessa con una "X" letale e la benevola fata Lilla contrasta la maledizione. Certo, la relazione tra musica e movimento non è sempre così evidente. Sebbene i passi del balletto classico rispondano spesso a elementi musicali, il grado in cui i ballerini e l'orchestra si allineano è un altro strumento coreografico. Alcuni personaggi e scene si muovono in sincronia per creare chiarezza ritmica, mentre altri si discostano deliberatamente dall'orchestra. Ballerini e musicisti mantengono questo delicato equilibrio durante ogni esibizione, impegnandosi in una negoziazione dal vivo tra velocità e ritmo. Ma prima dell'esibizione, la relazione più importante di un balletto è tra il coreografo e la musica. Il coreografo Marius Petipa e il compositore Pëtr Il'ič Čajkovskij lavorarono insieme su ogni secondo de "La bella addormentata". Ciò è evidente nell'esuberante ingresso della principessa Aurora il giorno del suo sedicesimo compleanno. La musica trascinante di Čajkovskij procede a singhiozzo, anche abbreviando alcune frasi musicali per catturarne l'impazienza. Petipa mostra Aurora rimbalzare avanti e indietro con “pas de chat” dal francese "passi di gatto", mentre aspetta l'inizio della sua festa. Una volta iniziati i festeggiamenti, spetta ai ballerini offrire uno spettacolo fisico, eseguendo questi gesti con grazia. Aurora ha la parte più difficile: il famoso Adagio della rosa. Mentre quattro pretendenti si contendono la sua mano, la principessa esegue una vertiginosa serie di equilibri, tutti in punta. Prende la mano di ogni pretendente e poi si bilancia senza assistenza, un'esibizione mozzafiato di forza fisica e abilità. Tuttavia, non è solo la tecnica che contiene un significato, ma anche lo stile e la personalità. Come un attore pronuncia le sue battute, le ballerine eseguono i loro movimenti per trasmettere diverse emozioni. Aurora può essere elegante e controllata, allontanando le braccia dai suoi pretendenti. Oppure può essere timida e civettuola, scendendo dalle punte con grazia e sicurezza. "La bella addormentata" offre una vetrina alle possibilità del balletto. Lo spettacolo aggraziato, il drammatico vocabolario fisico e l'incantevole coordinamento di musica e movimento rispecchiano perfettamente i temi di questa storia d'amore immaginaria. Ma il balletto non è solo per favole epiche. I balletti possono essere viaggi emotivi non narrativi, decostruzioni sperimentali di forma o pure dimostrazioni di abilità. La forma d'arte sperimenta sempre con un insieme di regole secolari, rendendola il mezzo perfetto per storie vecchie e nuove.