Ciao a tutti, e benvenuti nella nostra Casa, nel nostro Monastero. Il nostro insegnante e Maestro, Thich Nhat Hanh, arrivò qui, e qui fondò una Comunità, e creò questo rifugio, così che noi potessimo imparare a sentirci a casa nostra in noi stessi. Quando il nostro Maestro era un giovane monaco, per le sue idee e convinzioni, diventò un attivista, e molte persone lo conoscevano più come un attivista che come un monaco. E quindi, questa si è originata come una Comunità di attivisti. E io mi sento così onorato e così felice di essere seduto in questa Sala di Meditazione con tutti voi. E, come continuazione dell'eredità del nostro Maestro, con i miei fratelli, le mie sorelle, con la mia Comunità, continuiamo a spargere insieme questi semi, che chiamiamo semi del Risveglio, semi di Consapevolezza. E questo è ciò che coltiveremo insieme, in questo ritiro. Per noi Consapevolezza non significa semplicemente essere risvegliati, o illuminati, quello va bene, ma, per noi, è importante riportare questo concetto sulla terra, riportarlo ad ogni minuto, ad ogni giorno, ad ogni interazione. La consapevolezza deve essere vissuta, applicata. E quando abbiamo questa comprensione, possiamo vedere, possiamo riconoscere che in ognuno di noi c'è un seme del Risveglio, un seme di Consapevolezza, che esiste dentro di noi. Dobbiamo solo annaffiarlo così che il seme venga nutrito e possa crescere, per essere curato. E questo è ciò che faremo insieme in questo viaggio. In ogni minuto, ogni azione che compiamo a Plum Village, siamo sempre incoraggiati ed invitati a essere più attenti, Ad esempio, quando entriamo in questa Sala, abbiamo creato insieme questo spazio, in modo che sia uno spazio di quiete. Il nome di questa sala è Capanna dell'Immobilità... no, Sala di Meditazione dell'Acqua Calma. Capanna dell'Immobilità è il nome della casa del nostro Maestro. Sala di Meditazione dell'Acqua Calma. Il nostro Maestro ha meditato qui per oltre 35 anni. E mi ricordo di quando abbiamo ristrutturato questa sala di meditazione, perché la nostra comunità cresceva. Io ero uno dei pianificatori, ed eravamo molto ambiziosi, volevamo buttare giù tutto e rifarlo più grande, e Thay, il nostro Maestro, ha detto: "No, non fatelo, perché, anche la materia contiene energia, e queste mura contengono gratitudine verso tutti quelli che sono venuti prima di noi e hanno meditato qui, che hanno infuso la loro energia collettiva in questo spazio". Quindi questa Comunità è anche co-creata da ognuno di noi, e direi che questo è anche un invito per tutti voi, ad essere parte dell'energia collettiva di Consapevolezza. Noi crediamo veramente che, di questi tempi, una sola persona illuminata non basta più. Abbiamo bisogno di un corpo, di una Comunità di Buddhas, esseri umani risvegliati, affinché possiamo mostrare la via, ed essere le persone che vorremmo essere, e tutto inizia qui, nel corpo. Così vorrei invitare Sorella Vera Dedizione a condividere con noi l'arte di sedersi e arrivare nel corpo. Grazie fratello. È meraviglioso guardarsi intorno in questa sala e riconoscere volti familiari, alcuni di noi già si conoscono, altri diventeranno amici nel corso di questa settimana, è davvero meraviglioso. A Plum Village c'è una frase per la quale siamo molto conosciuti, ed è la frase: "Sono arrivato, sono a casa". Quindi, vi invito a chiudere gli occhi, se questo non vi mette a disagio, e a chiedere a voi stessi "Sono arrivato? Sono a casa?" Fino a che punto sono arrivato? Molti di voi hanno viaggiato molto e da molto lontano, per essere qui oggi, e mentre sentiamo il nostro peso sul cuscino, mentre sentiamo il nostro respiro fluire, possiamo permetterci di atterrare, di arrivare, nella quiete di questa Sala? Possiamo concederci almeno un po' di sentirci a casa in questo momento, o nel nostro corpo, o in questo posto, o con queste persone? O anche su questo pianeta, qualunque sia la casa che potrebbe essere più facile da raggiungere per voi in questo momento. E mentre ascoltiamo il suono della campana, possiamo concederci di sprofondare in questa sensazione, di: "Sono arrivato... Sono a Casa". Meraviglioso. Stiamo già iniziando a sperimentare alcune delle nostre pratiche meditative. A Plum Village diciamo che arriviamo a casa nel momento presente, con l'aiuto del nostro respiro e l'aiuto del nostro corpo. Alcuni di voi potrebbero pensare che, dato che la parola consapevolezza (mentalismo) contiene la parola mente, questo sia un esercizio di concentrazione, che impegna il nostro intelletto, ma la buona notizia è che la nostra mente può riposarsi quando pratichiamo la consapevolezza. Infatti è il nostro corpo che sente, quindi potremmo chiamarla corporeità. È un'esperienza di sensazioni. E, come abbiamo promesso, e siamo stati invitati a fare, vogliamo condividere con voi alcuni degli elementi su come generiamo consapevolezza nella tradizione Zen, immagino si possa dire, un insegnamento profondo e completo della consapevolezza che è stato trasmesso a noi nel corso di molte generazioni. Nella tradizione Zen, la posizione del nostro corpo è molto importante. Quindi vogliamo rapidamente mostrarvi alcuni modi in cui potete assumere una buona postura. Scoprirete che, nei prossimi giorni, ci saranno molti momenti quando sarete invitati a stare seduti a terra, per esempio per le meditazioni sedute, o a sedervi su una sedia, e vogliamo che lo facciate in un modo che si prenda cura e rispetti il vostro corpo, in modo che il vostro corpo sia una sorta di supporto per la vostra consapevolezza, Sorella Trai Nghiem sarà la mia dimostratrice, perché Sorella Trai Nghiem ha una bella postura, e quindi ci mostrerà... modi diversi in cui possiamo sederci sul nostro cuscino. Anche perché la consapevolezza e la meditazione seduta non dovrebbero essere faticose, dovremmo piuttosto sentire che possiamo rilassarci comodamente quando siamo seduti sul cuscino. Quindi, se qualcuno di voi si trova su una sedia in questo momento, e vorrebbe provare a sedere su un cuscino, ci sono dei cuscini disponibili lì a lato, quindi potete prendere posto e seguire questo esercizio. In preparazione per domani mattina, quando faremo la prima meditazione seduta, potete restare seduti su una sedia, se preferite, ma potete anche sedervi su un cuscino. Nella nostra tradizione Zen, è molto importante avere molti punti di contatto con la terra, e devo dire che, come attivisti per il clima ve la cavate davvero bene, rispetto al genere di persone che vengono a Plum Village, quindi molti di voi sui cuscini hanno già molti ottimi punti di contatto con la terra, le vostre ginocchia dovrebbero toccare terra, e anche le vostre caviglie e, ovviamente, il vostro sedere sul cuscino. State andando molto bene, e se vi ritrovate con le ginocchia sollevate troppo in alto potrebbe significare che avete bisogno di più cuscini, quindi potreste aggiungere un secondo cuscino o potreste spostarvi in avanti sul cuscino che avete, in modo da essere seduti sulla porzione anteriore del cuscino, quindi, forse... Sorella Trai Nghiem... Ok, la nostra Sorella ci sta dando un'ottima dimostrazione, potete vedere che è seduta sul terzo anteriore del cuscino, o sulla metà anteriore, questo permette di avere una leggera angolazione delle anche, in modo che le ginocchia possano toccare terra. In questo modo la seduta è solida, specialmente se scegliamo... Ok, la posizione in ginocchio, Sorella Trai Nghiem ora ci mostrerà la posizione in ginocchio, in stile giapponese. Se vi piace avere il cuscino tra le ginocchia, assicuratevi che il cuscino sia abbastanza alto, e per molti di voi, soprattutto quelli di fisionomia maschile, potreste aver bisogno di due cuscini, in modo che non ci sia tensione sulle caviglie. Quindi ci sediamo sul cuscino, con le caviglie un po' piegate dietro, e con le ginocchia così, e questa può essere una posizione molto solida che potete mantenere per un bel po' di tempo. L'importante è che la schiena sia dritta, e dovete sporgervi un po' in avanti, ed aprire bene le spalle, e lasciarle ben rilassate. Se qualcuno di voi lavora molto al computer, saprà che le spalle hanno la tendenza naturale a piegarsi in avanti, quindi, quando siete seduti, cercate di aprire le spalle, e lasciatele libere, c'è una bella definizione per questo nello yoga, che è "aprire le ali". Questo consentirà anche ai nostri polmoni di avere abbastanza spazio per espandersi e contrarsi delicatamente, perché useremo la respirazione per aiutarci a rimanere in contatto con il momento presente. Nella nostra tradizione, ci piace tenere le mani posizionate delicatamente una sopra l'altra, e, per me, questo permette alla mia mano destra di prendersi cura della mia mano sinistra, alcuni di voi potrebbero preferire che la loro mano sinistra si prenda cura della loro mano destra, ma il senso è comunque di connessione e cura, molto dolce nelle nostre mani, e possiamo lasciare che le dita siano piegate in modo naturale, o distese in posizione rilassata. Sappiamo che con l'uso di tastiere e cellulari, anche le nostre dita hanno bisogno di riposo. quindi questa può essere una posizione buona per esse. Potete anche tenere le mani aperte, o sulle gambe, o forse, a seconda della... proporzione tra la larghezza delle spalle, la lunghezza delle braccia e l'altezza della schiena, potreste sentire le mani un po' troppo strette, se tenute insieme, quindi potreste lasciarle leggermente aperte, potete fare delle prove, l'importante è che con la vostra postura vi sentiate comodi, rilassati e a vostro agio. Adesso Sorella Trai Nghiem vi mostrerà la posizione a gambe incrociate, in questa posizione i piedi... persone diverse lo fanno in modo diverso, c'è un'opzione in cui entrambi i piedi sono a terra, uno di fronte all'altro, e con la parte bassa della schiena, sentite quale posizione è più comoda per voi. Oppure potete scegliere la posizione del mezzo Loto, in cui una delle due gambe è appoggiata sull'altra coscia, ed essere consapevoli di quale gamba debba essere alzata, o di come debba stare la nostra schiena per garantire di sentirci a nostro agio e che non stiamo sforzando il nostro corpo. Per quelli seduti su una sedia, provate a stare seduti in avanti, staccati dallo schienale della sedia, a tenere i piedi ben saldi a terra, e, a seconda di quanto sono lunghe le vostre gambe, potreste dover davvero avanzare sulla sedia, perché i piedi tocchino terra. E di nuovo, siamo seduti sulle ossa del bacino, quindi la schiena è dritta, le spalle aperte, a volte è utile immaginare che ci sia una specie di filo dietro la nostra testa, che ci fa piegare delicatamente il mento in dentro, ed estendere la parte posteriore del collo, per dare un po' di spazio e agio anche alla parte superiore della colonna vertebrale e del collo. E poi, per finire... ricordatevi di sorridere un pochino. Non vogliamo che prendiate le cose troppo sul serio questa settimana, e anche la meditazione seduta è un opportunità di alleggerimento, per non prendere le cose troppo sul serio, ed accettare qualunque cosa ci sia, con leggerezza e gentilezza. E sorridere, per me, quando sorrido, allora è più difficile accigliarmi, quindi il sorriso aiuta a distendere le sopracciglia, e abbiamo tutti tanti motivi per essere accigliati, e preoccupati, quindi sorridere può aiutare a rilasciare quei muscoli e a farli riposare un po', durante la meditazione seduta. Quindi, se avete trovato tutti una posizione comoda, possiamo continuare con questo esercizio, ed entrare in contatto con la nostra respirazione, Alcuni di voi potrebbero essere in grado di sentire il respiro al livello dell'addome, forse potete sentire la pancia espandersi, e contrarsi... altri potrebbero trovare più facile seguire il respiro al livello del naso, aria leggermente fresca entrare nelle nostre narici, e aria leggermente più calda uscire fuori, Qui a Plum Village il nostro Maestro ci ha sempre insegnato a lasciare che il respiro segua il suo corso naturale, lasciare che sia breve, se è breve, o se è un po' irregolare... e accompagnare il nostro respiro con l'energia della consapevolezza. Potreste essere consapevoli del vostro respiro al livello di tutta la parte superiore del corpo, quindi potreste sentire il petto aprirsi, i polmoni espandersi, con l'inspirazione, e rilassarsi dolcemente con l'espirazione. Per noi, uno dei modi più profondi per riposare la mente e riposare il corpo è accompagnare il nostro respiro in questo modo e "arrivare" nel nostro corpo. Sono arrivato... sono a casa. Con il mio corpo... così come è in questo momento. Potremmo essere esausti, potremmo avvertire pesantezza, potremmo sentire della tensione. Seguendo la nostra inspirazione, ed espirazione, lasciamo che il nostro corpo sia così com'è. Grazie mille. Abbiamo iniziato a introdurre alcuni degli elementi fondamentali della nostra settimana insieme, e sentirete parlare molto della respirazione e del nostro corpo nei prossimi giorni. Grazie mille Sorella Trai Nghiem. Grazie. Come avrete sentito, c'era una bellissima energia collettiva di consapevolezza e di quiete, e di concentrazione. Quindi, uno degli elementi che sperimenteremo questa settimana è la Pratica collettiva, la Pratica comunitaria. Sono sicura che molti di voi conducono già una pratica di meditazione a casa, o una pratica di consapevolezza a casa, ed è davvero un piacere essere in ritiro con una grande comunità di altre persone per generare questa energia insieme, e così quando riposiamo, quando ci rilassiamo, in un certo modo ci sincronizziamo anche con il gruppo. E poi, magari, se c'è un momento in cui ci sentiamo un po' irrequieti o un po' pesanti, semplicemente possiamo lasciarci andare, in seno alla comunità calma, solida, fresca, e questo è qualcosa che ci offriremo l'un l'altro questa settimana, quel supporto collettivo nella nostra energia di consapevolezza. L'altra cosa che sono sicura avrete notato mentre respiravamo insieme, è la qualità del Silenzio. Penso che tutti noi siamo sovrastimolati e assetati di silenzio, ma forse anche, se siete come me, a volte anche un po' in apprensione per il silenzio perché poi possiamo sentire meglio cosa succede intorno a noi. Questa settimana vorremmo offrirvi il dono del Silenzio, del Silenzio collettivo, di quello che noi chiamiamo Nobile Silenzio, che è la parola del nostro Monastero per indicare un silenzio che ha una qualità veramente sacra, non è il silenzio pesante di quando, in una riunione, qualcosa è andato storto, e all'improvviso tutti tacciono, e forse abbiamo paura che qualcuno possa esplodere, questo è un silenzio molto sacro, che porta con sé l'energia della pace, e della curiosità, e della compassione. Quindi, abbiamo fatto il primo coraggioso passo di co-decidere, di co-creare un'energia del Silenzio. Dalla fine di ogni attività serale, fino al mattino successivo, intorno alle 11:00, o alle 11:15, dopo che avremo finito le sessioni in questa Sala. E questo ci permetterà di ascoltare noi stessi, per regalarci un momento di riposo, per non sentire alcuna pressione sociale di chiacchierare o parlare. È anche un invito all'ascolto di Madre Terra, per ascoltare il mondo naturale, il canto degli uccelli mattutini, il vento tra gli alberi, il brusìo degli insetti, o lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi, il silenzio ci aiuterà ad entrare davvero in contatto con la natura. E forse avrete già avuto l'intenzione di entrare in contatto con la Natura, ma qui vorremmo offrirvi quel dono profondo, così ogni giorno ne avremo il tempo e l'opportunità. E per noi il Nobile Silenzio è ancora più delizioso quando è anche libero dagli schermi, quindi è anche un silenzio interiore, dove scegliamo di stare con il nostro respiro, con il nostro corpo e con il mondo naturale. Quindi vi invitiamo a provare, almeno per una mattina, a non usare quel tempo per controllare la posta elettronica, o a dedicarvi alle cose che avete in sospeso, e che si avvicinano ad una scadenza, ma vedere se potete osare di scegliere di passare un po' di tempo tranquillo. Avrete bisogno di organizzarvi un po', magari per attivare la risposta automatica alle e-mail, oppure avvisare i familiari e gli amici. Fratello Pháp Hữu vi spiegherà meglio come gestire i vostri dispositivi. Per esempio, potreste decidere un paio di momenti nella giornata in cui controllare i messaggi, solo per 5 o 10 minuti. Forse... dopo la fine della sessione mattutina, e prima dell'inizio della sessione serale. Quello potrebbe essere un modo, e so che è stato molto utile per le persone nei nostri ultimi Ritiri. Quindi questo è un invito a vedere se possiamo davvero darci quella libertà di arrivare pienamente, e di aprire le nostre orecchie al silenzio. Così da godere... Ah! Sì, Uno dei modi in cui possiamo integrare l'energia del silenzio e della presenza nella nostra giornata, è l'ascolto delle diverse campane del Monastero. Abbiamo la Campana qui nella Sala di Meditazione, poi forse avrete sentito un'altra campana, prima di questa sessione, suonare 10 volte, noi la chiamiamo la Campana delle Attività, poi c'è il rintocco dell'orologio nella Sala da pranzo, forse l'avrete sentito stasera, forse c'era troppo rumore e non lo avete sentito bene, ma c'è una campana nella Sala da pranzo, un orologio con i rintocchi, e a volte sentirete anche le campane della chiesa, sulla collina, suonare mezzogiorno e alle 19:00. Per noi il suono della Campana è la voce del Risveglio, noi diciamo la voce del Buddha, ma anche la voce del Risveglio, che ci richiama alla nostra vera Casa. Quindi, qui nel Monastero, noi noi ci sforziamo di fare questo, quando sentiamo la campana, di interrompere qualunque cosa stiamo facendo, di interrompere qualsiasi conversazione, e ci prendiamo una pausa, ci fermiamo, ci concentriamo sulla nostra respirazione, e ci offriamo una sorta di sorriso gentile, un sorriso interiore, per alleviare il momento e assaporare il fatto che non c'è niente da fare e nessun posto dove andare per i 45 secondi, o minuto e mezzo, o qualunque sia il tempo del suono della campana. Non che la Campana sia un ordine autoritario, non è come nei film: "Fermi tutti! Che nessuno si muova!" No, la Campana non funziona così, è come... per me il punto di svolta è stato quando ho capito che la Campana era ciò che avrei voluto che fosse. Perciò, per ognuno di noi la Campana potrebbe significare qualcosa di diverso. E quando ho capito che la campana veniva dalla Terra, perché tutti i metalli che compongono queste campane derivano dalla Terra, quindi è la Terra che suona e che mi richiama a Casa, e che mi ricorda che sono parte di qualcosa di molto più grande, quando io mi fermo e ascolto il suono della Campana, sento la voce del Pianeta, e anche la voce del Cosmo, ed è una sensazione molto speciale per me, ed è bellissimo fermarmi ad ascoltarla. Ma forse la vostra Campana è di tipo diverso, e forse invita in voi un tipo di esperienza diversa. Quindi, questo può aiutarci. Potremmo essere molto presi dalle conversazioni, soprattutto nel bel mezzo della nostra giornata, e ogni volta che sentiamo quella campana, quello è un invito a fermarci, per godere del silenzio insieme, come comunità, per allentare un po' la tensione, per poi riprendere da dove avevamo interrotto ma, si spera, un po' cambiati. Grazie. Grazie Sorella. Cari amici, tutto qui è un invito, ed è reale, devo confessare che, essendo un monaco, io ho iniziato 21 anni fa, quindi Internet e i dispositivi elettronici non erano ancora usati nel Monastero, ma il Monastero è anche parte del mondo, quindi l'aumento della tecnologia ha fatto sì che questi facessero gradualmente la loro apparizione. Così anche io sono diventato dipendente dal telefono, e dagli altri dispositivi, un po' me ne vergogno, ma è la realtà, e riconosco che anche questo fa parte del mondo, soprattutto in un posto come questa Comunità, in cui tutti ci rapportiamo e ci riflettiamo a vicenda, io dico sempre così che stiamo co-creando questo spazio e questo ritiro insieme. Quindi l'invito è anche quando avete bisogno di usare il telefono, per favore fatelo nelle vostre camere, o in un luogo appartato, ma non nelle Sale o negli altri spazi pubblici, perché creerebbe un effetto domino, è successo anche a me, "se gli altri lo fanno, allora posso farlo anche io". E questo significa riconoscere ed essere consapevoli del modo in cui ci sosteniamo e influenziamo a vicenda, e anche come ci cambiamo a vicenda. Quindi, questo è un invito, e, collettivamente, io sto ancora imparando a cambiare quell'abitudine in me, e a riflettere sul perché sono sempre alla ricerca di qualcosa, da cosa sto scappando, o verso cosa sto correndo. E la Campana mi ricorda di rallentare. Una cosa che vorremmo offrirvi, è un'opportunità per tutti voi di passare dalla quinta marcia, alla quarta, e poi alla terza, e poi alla seconda se possibile. Il nostro Maestro diceva: "Camminare sulla Terra è già un miracolo". e questa è una sfida che lui ha lanciato a tutti noi studenti, potremmo avere l'opportunità di essere connessi 24 ore al giorno, di muoverci, di vedere, ma dimentichiamo chi siamo. Quindi rallentare ci aiuta a essere più presenti, a essere più vivi, Quindi questo è un invito. E non c'è perfezione nella pratica. Quando io ho inziato, ero molto severo con me stesso, volevo essere il monaco perfetto, qualsiasi cosa questo significasse. Ma più mi sforzavo di esserlo, più mi arrabbiavo con me stesso. Ma quando ho capito che... "Ok, voglio essere clemente verso i miei modi di fare: Oh, sto correndo troppo. Rallenterò." Ma poi, dopo pochi passi, stavo correndo di nuovo? "Oh, Pháp Hữu, rallenta!" Così, ogni volta, rallentare significava sorridere per me, voleva dire: "Ti vedo, mia abitudine a correre". Quindi, anche questo è un invito a rallentare, sia individualmente che collettivamente. Abbiamo una meravigliosa squadra di volontari, che sono venuti per cucinare cibo delizioso, cibo vegano, per noi in questo ritiro. Per noi anche mangiare è una gioia e una meditazione, è un'opportunità per connettersi davvero alle meraviglie della vita che sono presenti per noi. Il nostro Maestro ha scritto in una calligrafia: "Il pane nella mia mano è il corpo dell'intero Cosmo". Quando l'ho letto per la prima volta non l'ho capito, ma, più vado avanti e più riesco a vedere che quella interconnessione è reale, e riesco a sperimentarla almeno tre volte al giorno, e molte volte me ne dimentico, ma quando mi ricordo di connettermi con il cibo, si manifesta anche della gratitudine, e il cibo così sembra ancora più buono. Quando ero un novizio, il mio Mentore mi ha insegnato che, dopo aver portato il primo boccone alla bocca, poi bisogna mettere il cucchiaio giù, perché altrimenti si pensa già a quello successivo. Quindi, anche questo è un invito, mangiare è anche un'opportunità per rallentare. Lo so, molte volte mangiamo per socializzare, per connetterci, anche io l'ho fatto, ma ogni volta che mi trovo in quella situazione finisce che non mangio, perché non riesco a mangiare e parlare allo stesso tempo, almeno non con gioia. Quindi, qui abbiamo davvero l'opportunità di connetterci al cibo, anche per una frazione di secondo, e riconoscerlo: questa è farina d'avena, questi sono broccoli, questo è riso, e semplicemente concedersi il tempo masticare. Non è un miracolo che non ci mordiamo mai la lingua? La nostra lingua spinge consapevolmente il cibo in modo che possiamo gustarlo e poi digerirlo. E questi piccoli momenti diventano momenti in cui ti senti vivo. Avrete notato che nella nostra pratica ci inchiniamo molto, ma anche quello ha un significato. Quando uniamo le nostre mani, quello rappresenta il corpo e la mente insieme. Quindi quando mi inchino verso di voi mi inchino con tutta la mia presenza. Ma è anche la connessione che sento con me stesso, con il posto in cui mi trovo, con gli antenati della Terra, con gli antenati spirituali e gli antenati genetici io faccio parte di quella discendenza, quindi quando uniamo le nostre mani e ci inchiniamo, ecco cosa rappresenta. E vedrete che, nella nostra tradizione, noi impariamo ad avere gratitudine verso tutte le cose che ci sostengono. Anche quando ci sediamo sul cuscino, prima ci inchiniamo di fronte ad esso. All'inizio non capivo, e me ne chiedevo il perché, poi ho capito: "Oh, è perché sostiene la mia seduta, quindi c'è questa gratitudine, e non dò per scontato nemmeno lo spazio in cui mi trovo. Se non siete a vostro agio quando ci inchiniamo a voi, non dovete per forza inchinarvi anche voi, potete semplicemente mettere la mano sul cuore, o qualsiasi altro gesto, ma questa è una pratica che facciamo e che ci aiuta anche a stare con i piedi per terra. Di tanto in tanto si può dimenticare, ma anche solo le due mani giunte è anche un promemoria a se stessi per riportare la Mente a casa, nel corpo. La mia mente è come una stazione radio, che corre sempre verso il futuro o poi rievoca il passato, e devo coltivarla per essere presente qui, per essere vivo, anche per portare il passato qui, e sapere che qui è dove sto progettando e creando il futuro, e non perdermi in esso. Cari amici, grazie mille per la vostra attenzione, per quest'ora. Sappiamo che siete molto stanchi ma ci state comunque dando il 110% della vostra concentrazione, Vorremmo quindi concludere questa sessione, e ora ascoltiamo tre suoni della campana insieme, e collettivamente torniamo al nostro respiro. Accettatelo per ciò che è: se è lungo, lasciate che sia lungo, se è breve, lasciate che sia breve, e identificatevi con esso, e state con il respiro, mentre inspirate e quando espirate.