Ciao a tutti, e benvenuti
nella nostra Casa,
nel nostro Monastero.
Il nostro insegnante e Maestro,
Thich Nhat Hanh,
arrivò qui, e qui
fondò una Comunità,
e creò questo rifugio,
così che noi potessimo imparare
a sentirci a casa
nostra in noi stessi.
Quando il nostro Maestro
era un giovane monaco,
per le sue idee e convinzioni,
diventò un attivista,
e molte persone lo conoscevano più
come un attivista che come un monaco.
E quindi, questa si è originata
come una Comunità di attivisti.
E io mi sento così
onorato e così felice
di essere seduto in questa
Sala di Meditazione
con tutti voi.
E, come continuazione
dell'eredità del nostro Maestro,
con i miei fratelli, le mie
sorelle, con la mia Comunità,
continuiamo a spargere insieme questi semi,
che chiamiamo semi del Risveglio, semi di Consapevolezza.
E questo è ciò
che coltiveremo insieme,
in questo ritiro.
Per noi Consapevolezza
non significa semplicemente
essere risvegliati, o illuminati,
quello va bene,
ma, per noi, è importante riportare
questo concetto sulla terra,
riportarlo ad ogni minuto,
ad ogni giorno, ad ogni interazione.
La consapevolezza deve
essere vissuta, applicata.
E quando abbiamo questa
comprensione, possiamo vedere,
possiamo riconoscere
che in ognuno di noi
c'è un seme del Risveglio, un seme di
Consapevolezza, che esiste dentro di noi.
Dobbiamo solo annaffiarlo
così che il seme venga nutrito
e possa crescere,
per essere curato.
E questo è ciò che faremo
insieme in questo viaggio.
In ogni minuto, ogni azione
che compiamo a Plum Village,
siamo sempre incoraggiati
ed invitati a essere più attenti,
Ad esempio, quando
entriamo in questa Sala,
abbiamo creato insieme questo spazio,
in modo che sia uno spazio di quiete.
Il nome di questa sala è
Capanna dell'Immobilità... no,
Sala di Meditazione
dell'Acqua Calma.
Capanna dell'Immobilità è il nome
della casa del nostro Maestro.
Sala di Meditazione
dell'Acqua Calma.
Il nostro Maestro
ha meditato qui
per oltre 35 anni.
E mi ricordo di quando abbiamo ristrutturato questa sala
di meditazione, perché la nostra comunità cresceva.
Io ero uno dei pianificatori,
ed eravamo molto ambiziosi,
volevamo buttare giù tutto
e rifarlo più grande,
e Thay, il nostro Maestro,
ha detto: "No, non fatelo,
perché, anche la materia
contiene energia,
e queste mura contengono gratitudine verso tutti quelli
che sono venuti prima di noi e hanno meditato qui,
che hanno infuso la loro
energia collettiva in questo spazio".
Quindi questa Comunità è anche
co-creata da ognuno di noi,
e direi che questo è
anche un invito
per tutti voi, ad essere parte
dell'energia collettiva
di Consapevolezza.
Noi crediamo veramente che,
di questi tempi, una sola
persona illuminata non basta più.
Abbiamo bisogno di un corpo,
di una Comunità di Buddhas,
esseri umani risvegliati,
affinché possiamo
mostrare la via, ed essere
le persone che vorremmo essere,
e tutto inizia qui, nel corpo.
Così vorrei invitare
Sorella Vera Dedizione
a condividere con noi l'arte
di sedersi e arrivare nel corpo.
Grazie fratello.
È meraviglioso guardarsi intorno
in questa sala e riconoscere volti familiari,
alcuni di noi già si conoscono, altri
diventeranno amici nel corso di questa settimana,
è davvero meraviglioso.
A Plum Village c'è una frase
per la quale siamo molto conosciuti,
ed è la frase:
"Sono arrivato, sono a casa".
Quindi, vi invito a chiudere gli occhi,
se questo non vi mette a disagio,
e a chiedere a voi stessi
"Sono arrivato? Sono a casa?"
Fino a che punto sono arrivato?
Molti di voi hanno viaggiato molto
e da molto lontano, per essere qui oggi,
e mentre sentiamo
il nostro peso sul cuscino,
mentre sentiamo
il nostro respiro fluire,
possiamo permetterci
di atterrare, di arrivare,
nella quiete di questa Sala?
Possiamo concederci almeno
un po' di sentirci a casa
in questo momento,
o nel nostro corpo,
o in questo posto,
o con queste persone?
O anche su questo pianeta,
qualunque sia la casa che potrebbe essere
più facile da raggiungere per voi in questo momento.
E mentre ascoltiamo
il suono della campana,
possiamo concederci di
sprofondare in questa sensazione,
di: "Sono arrivato...
Sono a Casa".
Meraviglioso.
Stiamo già iniziando
a sperimentare
alcune delle nostre
pratiche meditative.
A Plum Village diciamo che arriviamo
a casa nel momento presente,
con l'aiuto del nostro respiro
e l'aiuto del nostro corpo.
Alcuni di voi potrebbero pensare che, dato che la parola
consapevolezza (mentalismo) contiene la parola mente,
questo sia un esercizio di concentrazione,
che impegna il nostro intelletto,
ma la buona notizia è che
la nostra mente può riposarsi
quando pratichiamo
la consapevolezza.
Infatti è il nostro corpo che sente,
quindi potremmo chiamarla corporeità.
È un'esperienza di sensazioni.
E, come abbiamo promesso,
e siamo stati invitati a fare,
vogliamo condividere con voi alcuni degli elementi
su come generiamo consapevolezza nella tradizione Zen,
immagino si possa dire, un insegnamento
profondo e completo della consapevolezza
che è stato trasmesso a noi
nel corso di molte generazioni.
Nella tradizione Zen, la posizione del
nostro corpo è molto importante.
Quindi vogliamo rapidamente
mostrarvi alcuni modi in cui
potete assumere una buona postura.
Scoprirete che,
nei prossimi giorni,
ci saranno molti momenti quando
sarete invitati a stare seduti a terra,
per esempio per
le meditazioni sedute,
o a sedervi su una sedia,
e vogliamo che lo
facciate in un modo
che si prenda cura
e rispetti il vostro corpo,
in modo che il vostro corpo sia una sorta
di supporto per la vostra consapevolezza,
Sorella Trai Nghiem
sarà la mia dimostratrice,
perché Sorella Trai Nghiem
ha una bella postura,
e quindi ci mostrerà...
modi diversi in cui possiamo
sederci sul nostro cuscino.
Anche perché la consapevolezza e la meditazione
seduta non dovrebbero essere faticose,
dovremmo piuttosto sentire che possiamo rilassarci
comodamente quando siamo seduti sul cuscino.
Quindi, se qualcuno di voi si trova
su una sedia in questo momento,
e vorrebbe provare
a sedere su un cuscino,
ci sono dei cuscini disponibili
lì a lato, quindi potete prendere posto
e seguire questo esercizio.
In preparazione per domani mattina,
quando faremo la prima meditazione seduta,
potete restare seduti su una sedia, se
preferite, ma potete anche sedervi su un cuscino.
Nella nostra tradizione Zen, è molto importante
avere molti punti di contatto con la terra,
e devo dire che, come attivisti per
il clima ve la cavate davvero bene,
rispetto al genere di persone
che vengono a Plum Village,
quindi molti di voi sui cuscini hanno già
molti ottimi punti di contatto con la terra,
le vostre ginocchia
dovrebbero toccare terra,
e anche le vostre caviglie e,
ovviamente, il vostro sedere sul cuscino.
State andando molto bene, e se vi ritrovate
con le ginocchia sollevate troppo in alto
potrebbe significare che avete bisogno di più cuscini,
quindi potreste aggiungere un secondo cuscino
o potreste spostarvi in avanti
sul cuscino che avete,
in modo da essere seduti sulla
porzione anteriore del cuscino,
quindi, forse...
Sorella Trai Nghiem...
Ok, la nostra Sorella ci sta
dando un'ottima dimostrazione,
potete vedere che è seduta
sul terzo anteriore del cuscino,
o sulla metà anteriore,
questo permette di avere una
leggera angolazione delle anche,
in modo che le ginocchia
possano toccare terra.
In questo modo
la seduta è solida,
specialmente se scegliamo...
Ok, la posizione in ginocchio,
Sorella Trai Nghiem ora ci
mostrerà la posizione in ginocchio,
in stile giapponese.
Se vi piace avere il
cuscino tra le ginocchia,
assicuratevi che il cuscino
sia abbastanza alto,
e per molti di voi, soprattutto
quelli di fisionomia maschile,
potreste aver bisogno
di due cuscini,
in modo che non ci sia
tensione sulle caviglie.
Quindi ci sediamo sul cuscino,
con le caviglie un po' piegate dietro,
e con le ginocchia così, e questa può
essere una posizione molto solida
che potete mantenere
per un bel po' di tempo.
L'importante è che
la schiena sia dritta,
e dovete sporgervi
un po' in avanti,
ed aprire bene le spalle,
e lasciarle ben rilassate.
Se qualcuno di voi
lavora molto al computer,
saprà che le spalle hanno la
tendenza naturale a piegarsi in avanti,
quindi, quando siete seduti,
cercate di aprire le spalle,
e lasciatele libere,
c'è una bella definizione per questo
nello yoga, che è "aprire le ali".
Questo consentirà anche ai nostri
polmoni di avere abbastanza spazio
per espandersi e
contrarsi delicatamente,
perché useremo la respirazione
per aiutarci a rimanere in
contatto con il momento presente.
Nella nostra tradizione,
ci piace tenere le mani
posizionate delicatamente
una sopra l'altra,
e, per me, questo permette alla mia mano destra
di prendersi cura della mia mano sinistra,
alcuni di voi potrebbero preferire che la loro mano
sinistra si prenda cura della loro mano destra,
ma il senso è comunque
di connessione e cura,
molto dolce nelle nostre mani,
e possiamo lasciare
che le dita siano piegate
in modo naturale,
o distese in posizione rilassata.
Sappiamo che con l'uso di tastiere e cellulari,
anche le nostre dita hanno bisogno di riposo.
quindi questa può essere
una posizione buona per esse.
Potete anche tenere le mani
aperte, o sulle gambe,
o forse, a seconda della...
proporzione tra la larghezza delle spalle,
la lunghezza delle braccia e l'altezza della schiena,
potreste sentire le mani un po'
troppo strette, se tenute insieme,
quindi potreste lasciarle
leggermente aperte,
potete fare delle prove,
l'importante è che con la vostra
postura vi sentiate comodi,
rilassati e a vostro agio.
Adesso Sorella Trai Nghiem vi mostrerà
la posizione a gambe incrociate,
in questa posizione i piedi...
persone diverse lo fanno in modo diverso,
c'è un'opzione in cui
entrambi i piedi sono a terra,
uno di fronte all'altro,
e con la parte bassa della schiena,
sentite quale posizione è più comoda per voi.
Oppure potete scegliere
la posizione del mezzo Loto,
in cui una delle due gambe
è appoggiata sull'altra coscia,
ed essere consapevoli di quale gamba debba
essere alzata, o di come debba stare la nostra schiena
per garantire di sentirci a nostro agio e
che non stiamo sforzando il nostro corpo.
Per quelli seduti su una sedia, provate a stare seduti
in avanti, staccati dallo schienale della sedia,
a tenere i piedi
ben saldi a terra,
e, a seconda di quanto sono lunghe le vostre gambe,
potreste dover davvero avanzare sulla sedia,
perché i piedi tocchino terra.
E di nuovo, siamo seduti
sulle ossa del bacino,
quindi la schiena è dritta,
le spalle aperte,
a volte è utile immaginare che ci sia
una specie di filo dietro la nostra testa,
che ci fa piegare delicatamente il mento in dentro,
ed estendere la parte posteriore del collo,
per dare un po' di spazio e agio anche alla parte
superiore della colonna vertebrale e del collo.
E poi, per finire...
ricordatevi di sorridere un pochino.
Non vogliamo che prendiate le cose
troppo sul serio questa settimana,
e anche la meditazione
seduta è un opportunità
di alleggerimento, per non prendere
le cose troppo sul serio,
ed accettare
qualunque cosa ci sia,
con leggerezza e gentilezza.
E sorridere, per me, quando sorrido,
allora è più difficile accigliarmi,
quindi il sorriso aiuta
a distendere le sopracciglia,
e abbiamo tutti tanti
motivi per essere accigliati,
e preoccupati, quindi sorridere può aiutare
a rilasciare quei muscoli e a farli riposare un po',
durante la meditazione seduta.
Quindi, se avete trovato tutti
una posizione comoda,
possiamo continuare
con questo esercizio,
ed entrare in contatto
con la nostra respirazione,
Alcuni di voi potrebbero essere in grado
di sentire il respiro al livello dell'addome,
forse potete sentire
la pancia espandersi,
e contrarsi...
altri potrebbero trovare più facile
seguire il respiro al livello del naso,
aria leggermente fresca
entrare nelle nostre narici,
e aria leggermente
più calda uscire fuori,
Qui a Plum Village il nostro
Maestro ci ha sempre insegnato
a lasciare che il respiro
segua il suo corso naturale,
lasciare che sia
breve, se è breve,
o se è un po' irregolare...
e accompagnare il nostro respiro
con l'energia della consapevolezza.
Potreste essere consapevoli del vostro respiro
al livello di tutta la parte superiore del corpo,
quindi potreste
sentire il petto aprirsi,
i polmoni espandersi,
con l'inspirazione,
e rilassarsi dolcemente
con l'espirazione.
Per noi, uno dei modi più profondi per
riposare la mente e riposare il corpo
è accompagnare il nostro
respiro in questo modo
e "arrivare" nel nostro corpo.
Sono arrivato...
sono a casa.
Con il mio corpo...
così come è
in questo momento.
Potremmo essere esausti,
potremmo avvertire pesantezza,
potremmo sentire della tensione.
Seguendo la nostra
inspirazione, ed espirazione,
lasciamo che il nostro
corpo sia così com'è.
Grazie mille.
Abbiamo iniziato a introdurre alcuni degli
elementi fondamentali della nostra settimana insieme,
e sentirete parlare molto della respirazione
e del nostro corpo nei prossimi giorni.
Grazie mille Sorella
Trai Nghiem. Grazie.
Come avrete sentito, c'era una bellissima
energia collettiva di consapevolezza
e di quiete, e di concentrazione.
Quindi, uno degli elementi che
sperimenteremo questa settimana
è la Pratica collettiva,
la Pratica comunitaria.
Sono sicura che molti
di voi conducono già
una pratica di meditazione a casa,
o una pratica di consapevolezza a casa,
ed è davvero un piacere
essere in ritiro
con una grande comunità di altre persone
per generare questa energia insieme,
e così quando riposiamo,
quando ci rilassiamo,
in un certo modo ci
sincronizziamo anche con il gruppo.
E poi, magari, se c'è un momento in cui
ci sentiamo un po' irrequieti o un po' pesanti,
semplicemente possiamo lasciarci andare,
in seno alla comunità calma, solida, fresca,
e questo è qualcosa che ci offriremo
l'un l'altro questa settimana,
quel supporto collettivo nella
nostra energia di consapevolezza.
L'altra cosa che sono sicura avrete
notato mentre respiravamo insieme,
è la qualità del Silenzio.
Penso che tutti noi
siamo sovrastimolati
e assetati di silenzio,
ma forse anche,
se siete come me,
a volte anche un po' in apprensione per il silenzio perché
poi possiamo sentire meglio cosa succede intorno a noi.
Questa settimana vorremmo
offrirvi il dono del Silenzio,
del Silenzio collettivo,
di quello che noi
chiamiamo Nobile Silenzio,
che è la parola del nostro Monastero per indicare
un silenzio che ha una qualità veramente sacra,
non è il silenzio pesante di quando, in una
riunione, qualcosa è andato storto,
e all'improvviso tutti tacciono, e forse abbiamo
paura che qualcuno possa esplodere,
questo è un silenzio molto sacro, che porta con sé
l'energia della pace, e della curiosità, e della compassione.
Quindi, abbiamo fatto
il primo coraggioso passo
di co-decidere, di co-creare
un'energia del Silenzio.
Dalla fine di ogni attività serale,
fino al mattino successivo,
intorno alle 11:00,
o alle 11:15,
dopo che avremo finito
le sessioni in questa Sala.
E questo ci permetterà
di ascoltare noi stessi,
per regalarci un momento di riposo,
per non sentire alcuna pressione
sociale di chiacchierare o parlare.
È anche un invito all'ascolto
di Madre Terra,
per ascoltare il mondo naturale,
il canto degli uccelli mattutini,
il vento tra gli alberi,
il brusìo degli insetti, o
lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi,
il silenzio ci aiuterà ad entrare
davvero in contatto con la natura.
E forse avrete già avuto l'intenzione
di entrare in contatto con la Natura,
ma qui vorremmo offrirvi quel dono profondo,
così ogni giorno ne avremo il tempo e l'opportunità.
E per noi il Nobile Silenzio è ancora più delizioso
quando è anche libero dagli schermi,
quindi è anche
un silenzio interiore,
dove scegliamo di stare con il nostro respiro,
con il nostro corpo e con il mondo naturale.
Quindi vi invitiamo a provare,
almeno per una mattina,
a non usare quel tempo per controllare la posta elettronica,
o a dedicarvi alle cose che avete in sospeso,
e che si avvicinano ad una scadenza,
ma vedere se potete osare di scegliere
di passare un po' di tempo tranquillo.
Avrete bisogno
di organizzarvi un po',
magari per attivare la
risposta automatica alle e-mail,
oppure avvisare i
familiari e gli amici.
Fratello Pháp Hữu vi spiegherà
meglio come gestire i vostri dispositivi.
Per esempio, potreste decidere
un paio di momenti nella giornata
in cui controllare i messaggi,
solo per 5 o 10 minuti.
Forse... dopo la fine
della sessione mattutina,
e prima dell'inizio
della sessione serale.
Quello potrebbe essere un modo, e so che è stato
molto utile per le persone nei nostri ultimi Ritiri.
Quindi questo è un invito a vedere se possiamo
davvero darci quella libertà di arrivare
pienamente, e di aprire
le nostre orecchie al silenzio.
Così da godere...
Ah! Sì,
Uno dei modi in cui
possiamo integrare l'energia del silenzio
e della presenza nella nostra giornata,
è l'ascolto delle diverse
campane del Monastero.
Abbiamo la Campana qui
nella Sala di Meditazione,
poi forse avrete sentito un'altra
campana, prima di questa sessione,
suonare 10 volte, noi la chiamiamo
la Campana delle Attività,
poi c'è il rintocco dell'orologio
nella Sala da pranzo,
forse l'avrete sentito stasera,
forse c'era troppo rumore
e non lo avete sentito bene,
ma c'è una campana nella Sala da pranzo,
un orologio con i rintocchi,
e a volte sentirete anche
le campane della chiesa,
sulla collina, suonare
mezzogiorno e alle 19:00.
Per noi il suono della Campana
è la voce del Risveglio,
noi diciamo la voce del Buddha,
ma anche la voce del Risveglio,
che ci richiama
alla nostra vera Casa.
Quindi, qui nel Monastero,
noi noi ci sforziamo di fare questo,
quando sentiamo la campana, di interrompere
qualunque cosa stiamo facendo,
di interrompere qualsiasi conversazione,
e ci prendiamo una
pausa, ci fermiamo,
ci concentriamo sulla
nostra respirazione,
e ci offriamo una sorta di sorriso
gentile, un sorriso interiore,
per alleviare il momento e assaporare il fatto che
non c'è niente da fare e nessun posto dove andare
per i 45 secondi, o minuto
e mezzo, o qualunque sia il tempo
del suono della campana.
Non che la Campana
sia un ordine autoritario,
non è come nei film: "Fermi tutti!
Che nessuno si muova!"
No, la Campana
non funziona così,
è come... per me il punto di
svolta è stato quando ho capito
che la Campana era ciò
che avrei voluto che fosse.
Perciò, per ognuno di noi la Campana
potrebbe significare qualcosa di diverso.
E quando ho capito che
la campana veniva dalla Terra,
perché tutti i metalli che compongono
queste campane derivano dalla Terra,
quindi è la Terra che suona
e che mi richiama a Casa,
e che mi ricorda che sono parte
di qualcosa di molto più grande,
quando io mi fermo e
ascolto il suono della Campana,
sento la voce del Pianeta,
e anche la voce del Cosmo,
ed è una sensazione
molto speciale per me,
ed è bellissimo
fermarmi ad ascoltarla.
Ma forse la vostra Campana è di tipo diverso,
e forse invita in voi un tipo di esperienza diversa.
Quindi, questo può aiutarci.
Potremmo essere molto presi dalle conversazioni,
soprattutto nel bel mezzo della nostra giornata,
e ogni volta che sentiamo
quella campana, quello è un invito
a fermarci, per godere del
silenzio insieme, come comunità,
per allentare un po' la tensione,
per poi riprendere da dove avevamo
interrotto ma, si spera, un po' cambiati.
Grazie.
Grazie Sorella.
Cari amici, tutto qui
è un invito, ed è reale,
devo confessare che, essendo un monaco,
io ho iniziato 21 anni fa,
quindi Internet e i dispositivi elettronici
non erano ancora usati nel Monastero,
ma il Monastero è anche parte del mondo,
quindi l'aumento della tecnologia
ha fatto sì che questi facessero
gradualmente la loro apparizione.
Così anche io sono
diventato dipendente dal telefono,
e dagli altri dispositivi,
un po' me ne vergogno,
ma è la realtà, e riconosco che
anche questo fa parte del mondo,
soprattutto in un posto
come questa Comunità,
in cui tutti ci rapportiamo
e ci riflettiamo a vicenda,
io dico sempre così che stiamo co-creando
questo spazio e questo ritiro insieme.
Quindi l'invito è anche
quando avete bisogno
di usare il telefono,
per favore fatelo nelle vostre
camere, o in un luogo appartato,
ma non nelle Sale o
negli altri spazi pubblici,
perché creerebbe
un effetto domino,
è successo anche a me,
"se gli altri lo fanno,
allora posso farlo anche io".
E questo significa riconoscere ed essere consapevoli
del modo in cui ci sosteniamo e influenziamo a vicenda,
e anche come ci
cambiamo a vicenda.
Quindi, questo è un invito,
e, collettivamente, io sto ancora
imparando a cambiare quell'abitudine in me,
e a riflettere sul perché sono sempre
alla ricerca di qualcosa, da cosa sto scappando,
o verso cosa sto correndo.
E la Campana
mi ricorda di rallentare.
Una cosa che vorremmo offrirvi,
è un'opportunità per tutti voi
di passare dalla quinta marcia,
alla quarta, e poi alla terza,
e poi alla seconda se possibile.
Il nostro Maestro diceva:
"Camminare sulla Terra è già un miracolo".
e questa è una sfida
che lui ha lanciato a tutti noi studenti,
potremmo avere l'opportunità di essere connessi
24 ore al giorno, di muoverci, di vedere,
ma dimentichiamo chi siamo.
Quindi rallentare ci aiuta a
essere più presenti, a essere più vivi,
Quindi questo è un invito.
E non c'è perfezione nella pratica.
Quando io ho inziato,
ero molto severo con me stesso,
volevo essere
il monaco perfetto,
qualsiasi cosa
questo significasse.
Ma più mi sforzavo di esserlo,
più mi arrabbiavo con me stesso.
Ma quando ho capito che...
"Ok, voglio essere clemente
verso i miei modi di fare:
Oh, sto correndo troppo. Rallenterò."
Ma poi, dopo pochi passi,
stavo correndo di nuovo?
"Oh, Pháp Hữu, rallenta!"
Così, ogni volta, rallentare
significava sorridere per me,
voleva dire: "Ti vedo,
mia abitudine a correre".
Quindi, anche
questo è un invito
a rallentare, sia
individualmente che collettivamente.
Abbiamo una meravigliosa
squadra di volontari, che sono venuti
per cucinare cibo delizioso, cibo
vegano, per noi in questo ritiro.
Per noi anche mangiare
è una gioia e una meditazione,
è un'opportunità per connettersi davvero
alle meraviglie della vita che sono presenti per noi.
Il nostro Maestro
ha scritto in una calligrafia:
"Il pane nella mia mano
è il corpo dell'intero Cosmo".
Quando l'ho letto per la
prima volta non l'ho capito,
ma, più vado avanti e più riesco
a vedere che quella interconnessione
è reale, e riesco a sperimentarla
almeno tre volte al giorno,
e molte volte me ne dimentico,
ma quando mi ricordo
di connettermi con il cibo,
si manifesta anche della gratitudine,
e il cibo così sembra
ancora più buono.
Quando ero un novizio,
il mio Mentore mi ha insegnato che,
dopo aver portato il primo boccone
alla bocca,
poi bisogna mettere il cucchiaio giù, perché
altrimenti si pensa già a quello successivo.
Quindi, anche questo è un invito,
mangiare è anche
un'opportunità per rallentare.
Lo so, molte volte mangiamo
per socializzare, per connetterci,
anche io l'ho fatto, ma ogni volta
che mi trovo in quella situazione
finisce che non mangio, perché non riesco
a mangiare e parlare allo stesso tempo,
almeno non con gioia.
Quindi, qui abbiamo
davvero l'opportunità
di connetterci al cibo, anche per una frazione
di secondo, e riconoscerlo: questa è farina d'avena,
questi sono broccoli, questo è riso,
e semplicemente concedersi
il tempo masticare.
Non è un miracolo che
non ci mordiamo mai la lingua?
La nostra lingua spinge consapevolmente il cibo
in modo che possiamo gustarlo e poi digerirlo.
E questi piccoli momenti
diventano momenti in cui ti senti vivo.
Avrete notato che nella nostra
pratica ci inchiniamo molto,
ma anche quello
ha un significato.
Quando uniamo le nostre mani,
quello rappresenta il
corpo e la mente insieme.
Quindi quando
mi inchino verso di voi
mi inchino con
tutta la mia presenza.
Ma è anche la connessione
che sento con me stesso,
con il posto in cui mi trovo,
con gli antenati della Terra,
con gli antenati spirituali
e gli antenati genetici
io faccio parte di quella discendenza,
quindi quando uniamo le nostre mani
e ci inchiniamo, ecco cosa rappresenta.
E vedrete che, nella nostra tradizione,
noi impariamo ad avere gratitudine
verso tutte le cose
che ci sostengono.
Anche quando ci
sediamo sul cuscino,
prima ci inchiniamo
di fronte ad esso.
All'inizio non capivo,
e me ne chiedevo il perché,
poi ho capito: "Oh, è perché
sostiene la mia seduta,
quindi c'è questa gratitudine, e non dò
per scontato nemmeno lo spazio in cui mi trovo.
Se non siete a vostro agio quando ci inchiniamo a voi,
non dovete per forza inchinarvi anche voi,
potete semplicemente mettere la
mano sul cuore, o qualsiasi altro gesto,
ma questa è una pratica che facciamo e che
ci aiuta anche a stare con i piedi per terra.
Di tanto in tanto si può dimenticare,
ma anche solo le due mani giunte
è anche un promemoria a se stessi
per riportare la Mente a casa, nel corpo.
La mia mente è come una stazione radio,
che corre sempre verso il futuro o poi rievoca il passato,
e devo coltivarla per essere presente qui,
per essere vivo, anche per portare il passato qui,
e sapere che qui è dove sto
progettando e creando il futuro,
e non perdermi in esso.
Cari amici, grazie mille
per la vostra attenzione,
per quest'ora. Sappiamo
che siete molto stanchi
ma ci state comunque dando
il 110% della vostra concentrazione,
Vorremmo quindi concludere
questa sessione,
e ora ascoltiamo tre suoni
della campana insieme,
e collettivamente
torniamo al nostro respiro.
Accettatelo per ciò che è: se è lungo, lasciate che
sia lungo, se è breve, lasciate che sia breve,
e identificatevi con esso, e state
con il respiro, mentre inspirate
e quando espirate.