(musica tenue) (rumore di vetro) SALMAN TOOR ARTISTA IL VERDE SMERALDO DI SALMAN TOOR (telefono squilla) Ciao, papà. (voce al telefono) Ciao figliolo, come stai? Tutto bene! Tu come stai? Penso di averti già detto di questo piccolo dipinto che andrà in un museo. Verrà appeso accanto a dei dipinti storici dell'Olanda del XVII secolo. È il museo Frick. Per me sarà forse la cosa più bella che mi possa succedere. In tutta vita. (ride) Quindi, totalmente impensabile fino a una paio di anni fa. Quindi sono molto eccitato. (musica tenue) Molti di questi dipinti si basano sul ricordo o il ricordo immaginario di essere cresciuto in una sorta di ambiente conservatore. (applausi e canti) Crescendo come un bambino femminile in una cultura piuttosto omofobica, trovo interessante l'accostamento con immagini di massima libertà. È una sorta di libertà fastidiosa. Mi concentro sull'idea che le libertà che diamo per scontante qui sono invece molto vulnerabili. Quando nel 2002 mi trasferì qui la mia vita cambiò radicalmente perché non ero mai stato negli USA prima di allora. Andai subito in una scuola della città. Per me fu tutto magico, perché tutti avevano i capelli lunghi, essere gay andava bene, mi interessavo alla storia dell'arte europea per la prima volta. (rumore di plastica) È stato un dipinto importante per me e non lo vedo da molto tempo. È un dipinto molto raffinato... molto gay. (ride) Che è fantastico, ma ripensandoci adesso non avrei messo il pene qui. È davvero ingiustificato e non ha neanche l'ombra. (ridono) (uomo fuori campo) - Non ha l'ombra. - Esatto. (musica andante) Nel 2019 ho fatto un dipinto. Ci ho pensato e sapevo che stavo facendo questa specie di scena notturna, in un appartamento in tarda notte con questi tre ragazzi che si divertono. Era verde e ne ero davvero soddisfatto. C'è qualcosa di affascinante nel verde smeraldo e qualcosa di notturno e invitante. Così volevo esplorare quel colore per un po'. (musica andante continua) (pennello su tela) Questa cosa particolare che faccio, le considero delle "pozzanghere frocie". Ci sono delle pile di oggetti e parti del corpo tubolari. E queste parti del corpo hanno anche palle, piedi e parti pelose. Ci sono tutte cose sparse nello spazio. Volevo andare in quello spazio surreale quando avrei esposto nella stanza Vermeer del museo Frick perché è qualcosa di fantastico, ma anche patetico. Volevo usare cose che nella mia immaginazione rappresentassero dei simboli personali. Una sorta di installazione di busti fittizi che assomigliano vagamente a qualcosa di buddista o europeo. Questi disegni non sono altro che la mappatura di una composizione. (musica leggera di un piano) (metropolitana in velocità) I dipinti sono arricchiti con scenari da incubo che si basano sulle ansie. E una sorta di passaggio tra l'essere una persona potente in una nuova città, ma l'avere anche momenti di impotenza o persino umiliazione. (ride) Del tuo lavoro mi piace molto la sicurezza che ha. È molto graduale. DORON LANGBERG ARTISTA Usi l'arcobaleno come un'emblema. (Doron) Quando mi hai dipinto ho sentito che avevi catturato qualcosa di molto specifico. I dipinti sono il riflesso di molte conversazioni che ho con i miei amici. Amicizie queer con ragazzi giovani e femminili coinvolti e inseriti nella cultura cosmopolita. (vociare indistinto) E questo è l'altro. - E c'è anche il dipinto, vero? - Sì. Il dipinto è qui. (strada rumorosa) (rumore di passi) (ridono) - Entrambi amiamo i dipinti qui. - Sì. Guardiamo molto a questi dipinti. Molta della nostra inspirazione artistica proviene da queste opere storiche. È davvero surreale essere parte di qualcosa che può sembrare un po' come una specie di torre d'avorio. (musica tenue) Questo è quello che cercavamo da tutta la vita. Pensarli come un linguaggio e una storia continua e averli nella nostra conversazione non pensavo fosse una cosa possibile. (ride) Venire da un paese post-coloniale dove l'incontro con l'Europa ha cambiato e trasformato quella regione è come tornare indietro e chiudere il cerchio, in un certo senso. E sembra un qualcosa di molto importante e poetico.