Devi mettere la mascherina, amico! Salve, da Hari Sreenivasan. Benvenuti a Take on Fake dove smascheriamo notizie che anche voi avrete letto o condiviso online. Negli scorsi mesi, la pandemia da Covid si è trasformata per alcuni da questione sanitaria a questione politica. Prendete le mascherine, chi deve indossarle? Quando? E dove? Abbiamo visto su questo tema discussioni accese, a volte violenti, in ogni parte del Paese. Sono le regole del negozio. Mi state discriminando, lo sapete? Mi state discriminando! Ho dei diritti costituzionali! Mi state minacciando. State indietro! La gente è anche creativa nell'inventare scuse per non mettere la mascherina. Prendete questo post di Instagram, per esempio. È la foto di un documento plastificato che dice: "Esentato dalla mascherina". Cita il Dipartimento di Giustizia, la Legge americana sulle Disabilità e una cosa chiamata l'Agenzia della Libertà di Respiro. Ne parliamo con Alex Mahadevan, giornalista del Poynter Institute, diventato esperto di bufale sulle mascherine. Proprio l'altro giorno stavo ritirando del cibo da asporto e ho visto due donne allontanate perché rifiutavano la mascherina. Ma, a proposito di quelle carte di cui parlavi, abbiamo visto davvero questa foto su Instagram. Ci siamo subito insospettiti perché ci sono tutti questi hashtag, è come la prova che si sta cercando di diffondere qualcosa molto velocemente. Qui si nota addirittura qualche hashtag legato a QAnon, una teoria cospirazionista minoritaria, ma ora divenuta più popolare. Questo è subito un avvertimento che qualcosa non va. Ci sono questi, che sembrano simboli ufficiali. Nomina la Legge sulle Disabilità e il Dipartimento di Giustizia. Dunque, la prima cosa che ho fatto è stata una semplice ricerca per parole chiave e la prima cosa che appare è un avviso dell'ADA. Si legge ADA.gov, quindi è un sito ufficiale. Ed è proprio un avviso contro questi documenti abusivi sulle mascherine. Nel nostro caso, si tratta di una carta su cui è dichiarata la provenienza dal Dipartimento di Giustizia. Qui dice: "No, quei documenti non sono stati emessi né approvati dal Dipartimento." Così scopriamo subito che ADA e Dipartimento di Giustizia dicono: "Aspettate un momento. Quando vedete qualcosa di simile, pensateci due volte." Abbiamo già la prima grande prova. Ma, da buoni verificatori, vogliamo scavare un po' più a fondo per scoprire, sai, chi c'è dietro tutto questo, chi c'è dietro questa notizia. Quella carta nomina anche una certa Agenzia della Libertà di Respiro. Io non ne ho mai sentito parlare, così, come fanno tutti gli esperti di fact-checking, apro un'altra pagina e cerco "Agenzia della Libertà di Respiro". Trovo moltissime smentite di fonti affidabili come il New York Times. Ma trovo anche quello che sembra un sito ufficiale. A farci caso, ci sono da subito dei segnali d'allarme. Vedi, la grafica non sembra affatto quella di un sito ufficiale. È un po' troppo accattivante per essere un noioso sito governativo. (Ridono) Sì. Già. Vedi: "Nessun evento in programma. Continuate a seguirci per le novità. Come partecipare." Non è che ci sia molto. Qui dice, gadget. Sembra ci siano dei gadget. Ma scopriamo che non c'è modo di comprare. Non c'è niente su cui cliccare o roba del genere. E poi ecco dove invitano a stampare quella tessera. C'è un PDF da scaricare. Allora, questa è proprio l'origine di questa falsa notizia. E fanno proprio di tutto per incoraggiare il download. Io uso uno strumento che si chiama Whois e mostra chi ha registrato il dominio. Vediamo che esiste da soli 49 giorni, è stato registrato proprio quando si è diffusa la falsa notizia. Quando è apparsa la prima volta, diceva "sito 404'd," non esisteva ancora in quel momento. Ecco un altro enorme indizio. Uno potrebbe dire: "Che problema c'è, si stampa un PDF e si finge di avere un documento senza alcun valore". Che conseguenze può avere? È un segno di sfiducia Finisce col politicizzare le persone ancora di più. Vedi, l'uso della mascherina è stato dichiarato efficace dai Centri per il Controllo delle Malattie, dall'OMS. Voglio dire che è una vera questione di salute pubblica, e credo sia questo il punto. Iniziative di questo tipo possono sembrare innocue. La gente le usa per legittimare la sua scelta di non usare la mascherina, incoraggiando gli altri a fare lo stesso. Alcuni arrivano ad aggredire chi sta solo cercando di fare il proprio lavoro. Potresti finire in tribunale per questo, lo sai? Seguo solo le regole del negozio, signora. Siamo tutti stanchi. Tutti vorremmo tornare al lavoro, tornare alla normalità. Queste tessere possono dare l'impressione di recuperare il controllo, ma non è così. In ogni caso, si tratta delle conseguenze nel mondo reale di ciò che circola online. Quindi pensateci bene prima di condividere. Fino alla prossima, non diffondete fake news. Dite la verità. Sono Hari Sreenivasan, questo è Take on Fake. Grazie per aver visto quest'episodio di Take on Fake. C'è un virus in giro, ma anche molta disinformazione. Abbiamo deciso di usare la prossima serie di episodi per mostrare come i giornalisti affrontano la fatica di Sisifo di combattere disinformazione e cattiva informazione e gli strumenti che loro usano e che possono aiutare anche voi.