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Caro rispettato Maestro, cara amata comunità, 
oggi è il 12 giugno 2024

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e ci stiamo avvicinando alla fine del ritiro di giugno di quest'anno;

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siamo al New Hamlet a Plum Village

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Mi sento molto grato del suono della campana

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perché, quando suona la campana,
non devo dire niente.

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È difficile dire qualche cosa proprio adesso,

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è difficile dire qualunque cosa, e non 
è necessariamente utile dire qualcosa.

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Sono anche molto grato per la presenza del sangha,

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di molti praticanti, di molti momenti
di pratica conservati dal passato,

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di cui oggi facciamo tesoro: è il nostro magazzino
collettivo di presenza mentale,

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concentrazione e visione profonda, su cui tutti noi ci basiamo,

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è la nostra eredità condivisa che ci offriamo gli uni con gli altri.

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È una cosa preziosissima e bellissima,
una risorsa preziosa.

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È bello poter semplicemente
sedersi insieme e respirare insieme;

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è interessante domandarci se riusciamo a
sentire la presenza del sangha nel nostro respiro,

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nel nostro stare seduti,

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perché è una cosa che Thay 
ci chiedeva spesso di fare.

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Ci diceva: “Inspirando, sono consapevole del sangha 
tutto intorno a me,

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espirando, mi sento molto felice”.

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Io non mi sentivo veramente felice,

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all'inizio lo trovavo molto difficile perché 
ero confuso su quello che avrei dovuto provare.

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Cosa significa “sentire la presenza del sangha”? 
È qualcosa di mistico?

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È un sesto senso come il super potere di Spiderman?
“Sento la presenza del sangha”.

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Forse lo è…

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adesso penso di poter sentire
la presenza del sangha

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e mi sento molto felice di sentirla.

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Oggi vorrei parlare un po’ dell'azione;

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abbiamo già parlato molto dell'azione 
e voglio continuare a farlo;

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voglio parlare di attivismo, di buddhismo impegnato,

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e voglio parlare di fede,

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che è una parola complicata.

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La fede è il primo dei cinque poteri;

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se vi piace il buddhismo, 
sapete che ci sono anche degli elenchi,

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possiamo metterci sempre
in tasca uno di questi elenchi;

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è come una piccola mappa 
che possiamo usare per navigare,

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può essere utile ma può essere 
anche un ostacolo, quindi state attenti.

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Dunque, la fede è il primo dei cinque poteri,

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e certe volte Thay si riferiva a questi 
cinque poteri come a una centrale elettrica,

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anzi cinque centrali elettriche;

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i cinque poteri sono la centrale elettrica che produce l'energia,
e sono anche l'energia che viene prodotta.

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C’è la fede,

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poi il secondo è l'energia, il vigore, la vitalità,

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e gli ultimi tre sono facili,

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sono i tre che si trovano in quasi tutti gli elenchi:

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la presenza mentale, la concentrazione 
e la visione profonda.

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Cominciamo con la fede; qualche
volta si comincia con la consapevolezza,

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ma oggi voglio riavvolgere un po’ il nastro

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e vedere che cosa intendiamo con la parola “fede”

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e voglio trattare questo argomento 
perché è qualcosa con cui ho lottato;

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è una parola che inizialmente mi scoraggiava,

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perché pensavo che il buddhismo fosse razionale,
analitico, e che non avessimo bisogno della fede,

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che non ci fosse chiesto di avere fede.

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In realtà Thay parla di fede non come di un “atto” di fede,

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quindi non una fede cieca,

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ma una fede che si basa sull'esperienza, 
sulla pratica.

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Fede in che cosa?

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In che cosa abbiamo fede, basandoci sulla pratica
o come risultato della pratica?

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Ci sono degli ostacoli a questa fede, nel nostro 
modo di pensare, nella nostra visione del mondo?

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Potrebbero esserci alcuni ostacoli 
nascosti al risveglio di questa fede,

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per il tempo in cui viviamo, per il modo in cui siamo 
stati educati o per le idee correnti,

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i modi dominanti di pensiero, 
perciò questi potrebbero essere ostacoli.

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Per questo voglio indagare 
un po’ insieme su questo tema.

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Vorrei anche parlare di sofferenza,
uno dei nostri argomenti preferiti,

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e vorrei riconoscere che tutto ciò è difficile,
adesso, in questo momento;

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è difficile, non so se lo sentite,
io lo sento.

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Proprio perché è così difficile, perché
c'è così tanta sofferenza nel mondo,

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può essere difficile anche avere fede
in quello che facciamo,

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e in ultima analisi la questione 
della fede si riduce a questo: è abbastanza?

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Stiamo facendo abbastanza?

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In un modo o nell'altro, in questo ritiro ho
sentito molte persone porre questa domanda:

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“È abbastanza?”

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E, visto che ci poniamo la domanda: “Questo è abbastanza?”
dobbiamo anche chiederci cosa si intende per “questo”,

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cos'è questa cosa che può
essere o non essere abbastanza.

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In linea di principio sappiamo
di cosa stiamo parlando: la pratica,

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ma questo è un argomento contenitore molto ampio
che racchiude molti tipi di comprensione e di interpretazione.

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Qualche volta recitiamo i tre rifugi,

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che potrebbero sembrare articoli di fede,
come se dicessimo: è in questo che abbiamo fede.

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Abbiamo fede nel Buddha,

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abbiamo fede nel Dharma,

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abbiamo fede nel Sangha,

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oppure no?

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Le tre gemme: il Buddha, il Dharma, il Sangha.

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Nella mia famiglia di ordinazione c'era un fratello,

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un ottimo amico che poi è tornato allo stato laicale e pratica ancora in modo diligente,

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che era solito dire:

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“Capisco che il Buddha sia una gemma, anche il Dharma,

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ma il Sangha…”,

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lo chiamava il “carbone” del sangha,

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che non era ancora diventato una gemma.

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Forse se si prendesse un pezzo di carbone

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e lo si mettesse sotto pressione per qualche milione di anni

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potrebbe diventare un diamante,

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magari abbiamo bisogno di più pressione,

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anche se penso che ne abbiamo a sufficienza,

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e penso che il sangha sia una gemma,

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ma è interessante domandarselo:
lo vediamo sempre come tale?

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Qualche volta lo vediamo come un ostacolo

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e pensiamo: il problema è il sangha.

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Il sangha non è abbastanza questo,
non è abbastanza quest'altro,

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dovrebbe fare questo, 
dovrebbe fare quest'altro.

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99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Qualche volta ce ne sentiamo parte,

102
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qualche volta sentiamo che ne siamo al di fuori, e lo guardiamo dall'esterno,

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qualche volta sentiamo di appartenervi, 
qualche volta sentiamo di non appartenervi.

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Il sangha è una bestia complicata 
con molte facce, con molte manifestazioni:

105
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parliamo del sangha monastico?

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Il sangha dell'ordine dell'interesse,

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il sangha degli insegnanti di Dharma,

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il sangha locale?

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Il sangha nazionale?

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Ha molte identità,

111
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molti tipi di identificazione, che vanno a costituire
il nostro senso di appartenenza o di non appartenenza,

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e la nostra sensazione di essere
all'interno del sangha o di restarne fuori puntando il dito.

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Ora scrivo qualcosa alla lavagna
tanto per divertimento…

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fede

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abbiamo i tre rifugi:

116
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il Buddha

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il Dharma

118
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il Sangha

119
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I cinque poteri:

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fede

121
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energia

122
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presenza mentale

123
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concentrazione,

124
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e - si spera- visione profonda.

125
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Con un po’ di fortuna...

126
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Da questa parte scrivo il tema dell'azione,

127
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che cosa si intende per “azione”?

128
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Thay Phap Huu ha condiviso molto bene
sul tema del triplice karma: le azioni del corpo,

129
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della parola,

130
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e del pensiero.

131
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Queste sono

132
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tre zone di azione, tre tipi di azione,

133
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e quando pensiamo alle nostre azioni

134
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in relazione alla sofferenza 
possiamo domandarci:


135
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
qual è la risposta appropriata?

136
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Shantum, nel dibattito con Sister True Dedication e

137
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Christiana ci ha ricordato che al tempo del Buddha

138
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
c'erano molti insegnanti che
parlavano di determinismo,

139
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
dicendo che non c'è libero arbitrio,
che ogni cosa è predeterminata;

140
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quindi, in realtà, non c'è azione,

141
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma il Buddha offriva un tipo diverso di comprensione,
un tipo diverso di visione profonda,

142
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ed è interessante vedere che oggi, nei tempi moderni,

143
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
molti neuroscienziati e filosofi
stanno dicendo la stessa cosa.

144
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Molte persone parlano di determinismo assoluto,

145
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
dicono che il libero arbitrio è un'illusione,

146
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e secondo alcuni persino
la coscienza è un'illusione.

147
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
È interessante,

148
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la cosa più onnipresente che ci sia,

149
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
la sostanza della nostra esperienza,

150
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ogni singolo momento della nostra consapevolezza, 
secondo alcuni è un’illusione.

151
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Per me è interessante che questo tema sia rilevante ancora adesso

152
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per sostenere la possibilità dell'azione;

153
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forse è importante, per indagare

154
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che cosa intendiamo per azione,
soprattutto alla luce del non sé,

155
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che è un terreno un po’ scivoloso.

156
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Quando parliamo di azione,

157
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se togliamo il concetto di attore,
la nozione di attore,

158
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può esserci azione senza un attore?

159
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Un pensiero senza un pensatore?

160
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Una sensazione senza qualcuno che sente?

161
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Dobbiamo essere molto attenti e precisi

162
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
per essere sicuri di sapere
di cosa stiamo parlando.

163
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Anche per questo è difficile
aprire la bocca a caso.

164
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E appena lo facciamo commettiamo un errore,

165
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ma lo facciamo comunque.

166
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Lo facciamo comunque, nello spirito di

167
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“magari è sbagliato” ma forse, si spera, utile.

168
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
C'è uno scienziato che ha detto che tutti i modelli
sono sbagliati, ma alcuni sono utili.

169
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Penso che la stessa cosa sia
vera per il Dharma scritto

170
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e anche parlato,

171
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
in un certo senso è tutto sbagliato.

172
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Che cosa? Sacrilegio!

173
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Come puoi dire una cosa simile?

174
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
C'è una specie di gerarchia nella
nostra comprensione del Dharma

175
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
che è utile tenere a mente


176
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quando parliamo del Dharma scritto,

177
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
del Dharma parlato,

178
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e del Dharma vivente

179
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
questo è quello buono, ma lo sono tutti.

180
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Forse nel Dharma vivente c'è meno rischio di confusione.

181
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Qui sto solo tracciando le linee generali, ma c'è di più.

182
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Parleremo di azione, di attivismo

183
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e di buddhismo impegnato.

184
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
E poiché vogliamo che la nostra azione,

185
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
come ha detto Shantum nel dibattito, sia una risposta appropriata,
se possiamo agire, se c’è la possibilità dell’azione,

186
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e data la nostra consapevolezza
della sofferenza,

187
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
come praticanti la nostra priorità è sapere 
qual è la risposta appropriata alla sofferenza.

188
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Quindi la nostra consapevolezza
della possibilità di azione

189
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
o la nostra scelta dell’azione dipende
dalla nostra consapevolezza della sofferenza.

190
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Giusto?

191
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Se non sei consapevole di questo,
non puoi dare una risposta appropriata.

192
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Bisogna essere molto fortunati per riuscire a rispondere a caso,

193
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma dobbiamo essere il più consapevoli possibile

194
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e si spera che, quanto più consapevoli siamo della sofferenza,

195
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
tanto più saremo in grado
di trovare la risposta appropriata,

196
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quindi pratichiamo la
consapevolezza della sofferenza.

197
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Infatti, l'azione implica 
la possibilità di una risposta,

198
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e noi vorremmo dare la 
risposta appropriata

199
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
alla sofferenza.

200
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Di quale tipo di sofferenza stiamo parlando?

201
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Per il momento

202
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ho identificato due tipi di sofferenza, anche se non sono veramente due,

203
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma allo scopo di fare delle mappe
- che sono probabilmente sbagliate ma forse utili -

204
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
faremo questa distinzione:

205
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Sofferenza nel mondo:

206
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
questa è la sofferenza che dilaga

207
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
nei collegamenti con i social media,

208
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
nelle nostre caselle di posta

209
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e in quello che vediamo nei telegiornali;

210
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ce n’è tantissima

211
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e possiamo essere più o meno consapevoli dell'ingiustizia,

212
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
di molti tipi diversi di ingiustizia,

213
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
delle disuguaglianze,

214
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
di molti tipi diversi di disuguaglianze;

215
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
forse sia l'ingiustizia che le disuguaglianze
hanno delle sottocategorie,

216
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
per esempio la disuguaglianza di accesso alle risorse,

217
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
all'istruzione,

218
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
le disuguaglianze nel potere politico e altro.

219
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
La disuguaglianza nella rappresentanza,

220
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
le disuguaglianze nella sicurezza,

221
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
fisica, politica e così via,

222
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
la disuguaglianza di sovranità.

223
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Questa lista non ha lo scopo di essere esaustiva

224
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e se salto qualcosa non bisogna dire:

225
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
“Ha saltato qualcosa, ne ha saltata una”,

226
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ci sono i puntini … la lista è lunga.

227
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Poi c'è la sofferenza in noi stessi

228
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e naturalmente una è collegata all’altra;

229
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
forse ne possiamo scrivere alcune qui anche se non c'è più spazio:

230
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
la solitudine,

231
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
lo stress

232
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
nelle sensazioni, nel corpo, nelle relazioni,

233
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
tensioni, paura,

234
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
odio, rabbia,

235
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ansia, angoscia,

236
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
destino tragico,

237
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
disperazione,

238
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
impotenza,

239
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
collera,

240
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
burnout

241
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e suicidio o pensieri di suicidio.

242
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Queste sofferenze sono parte della
realtà del nostro momento presente,

243
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
perché una volta o l'altra tutti noi

244
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
proviamo aspetti diversi di queste cose e qualche volta,

245
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quando vediamo la violenta 
disuguaglianza nel mondo, l'ingiustizia,

246
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
gli squilibri di potere,

247
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
l'odio, le uccisioni, 
la discriminazione di ogni genere,

248
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
questo ci può far provare tutte queste cose
che abbiamo elencato,

249
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
perché le due sofferenze sono
collegate e quindi sorge la domanda:

250
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
qual è la risposta appropriata,
cosa possiamo fare?

251
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Posto che ne abbiamo la possibilità.

252
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
bella scelta.

253
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
È tanto più bello ascoltare il suono
della campana che dire delle cose.

254
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Grazie campana!

255
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Quindi, sulla questione dell'azione,

256
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
qualche volta possiamo avere
la tendenza a confonderci un po’,

257
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quando pensiamo quale
sia la risposta appropriata.

258
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Potremmo avere la tendenza a pensare
che cosa dovremmo fare noi,

259
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma spesso pensiamo a
che cosa dovrebbero fare gli altri,

260
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e questo comprende
il campo di azione del sangha.

261
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
E se il sangha non fa le cose che
noi pensiamo siano quelle giuste da fare,

262
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
questo ci può portare a sentire
che non apparteniamo più al sangha

263
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e ci può portare a dire e a fare cose

264
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
che ci fanno sentire ancora
meno il senso di appartenenza.

265
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Quanto più diciamo e facciamo determinate
cose, tanto meno sentiamo di appartenere,

266
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e qualche volta possiamo avere la sensazione
che quello non sia più il nostro sangha,

267
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
che non stia più praticando
il buddhismo impegnato;

268
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
così pensiamo: “Creerò un nuovo gruppo

269
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e noi porteremo la torcia del buddhismo impegnato, 
Plum Village non pratica più il buddhismo impegnato”.

270
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Alcune persone l'hanno detto di recente
in modi più o meno espliciti.

271
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
E di nuovo quando diciamo “Plum Village” intendiamo i monaci?

272
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Quali monaci?

273
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Tutti? Alcuni?

274
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Quelli con cui siamo d'accordo?
Quelli con cui non siamo d'accordo?

275
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Includiamo noi stessi in Plum Village?

276
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
O ci mettiamo fuori e,

277
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
puntando il dito, diciamo: quello è Plum Village,
loro dovrebbero fare questo,

278
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
loro dovrebbero fare quest'altro.

279
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Per me, quando facciamo così,

280
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quando puntiamo il dito,

281
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e lo facciamo - io lo faccio -

282
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
a qualche livello stiamo dividendo il sangha,

283
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e questo è un tipo di azione molto grave,
un tipo di parola, di pensiero.

284
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Nei precetti monastici dividere il sangha
è il secondo livello di gravità.

285
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Ci sono i precetti principali, fondamentali,
infrangendo i quali non si è più monaci

286
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
– chiuso. Sei fuori.

287
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Poi c'è un altro livello in cui ti
vengono date tre occasioni: di solito,

288
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
se fai una determinata cosa, ti viene
ricordato tre volte, se poi continui a farla,

289
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
allora hai infranto il precetto e devi impegnarti
in un processo abbastanza serio di reintegrazione

290
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Questa è la questione,

291
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
può voler dire vivere mesi lontano dal sangha,
non avere il permesso di insegnare o di facilitare;

292
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
è una cosa molto seria, 
è presa molto sul serio.

293
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Questo processo di reintegrazione
è molto importante, lungo e complesso,

294
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e si deve veramente diventare più umili

295
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e ammettere quello che si è fatto,

296
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma è anche un precetto
abbastanza difficile da applicare.

297
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Non ricordo nessuna occasione
in cui abbiamo effettivamente fatto così,

298
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e detto: “Questa persona è
colpevole di aver diviso il sangha”.

299
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Quindi è soprattutto qualcosa che riguarda
noi, è così che funziona il precetto,

300
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
perlopiù non c’è qualcuno che punta il dito
verso di te e dice: “Hai fatto questo, hai fatto quest'altro”,

301
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
dipende da ognuno di noi 
riconoscere e ammettere

302
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quello che abbiamo fatto e 
ammettere le nostre responsabilità.

303
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
È così che funziona il sistema nella comunità monastica,

304
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma penso che da questo
possiamo imparare qualcosa,

305
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
principalmente a considerare
che cosa significa dividere il sangha

306
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e che cosa significa non dividere il sangha,

307
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
perché non è solo quello che diciamo, 
ma è anche il modo in cui lo diciamo.

308
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Questo non significa che non si possano dire le cose,

309
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma penso che sia importante
per tutti noi membri del sangha

310
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
avere questa consapevolezza di fondo,
e domandarci:

311
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
“Sto contribuendo alla divisione del sangha

312
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
o sono ancora impegnato in quella che
è la mia carriera più nobile, più alta,

313
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
che è la costruzione del sangha?”.

314
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Costruire il sangha è una delle cose
più belle che possiamo fare

315
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
coi nostri preziosi secondi, minuti,
ore e giorni su questo pianeta;

316
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quindi vale la pena controllare

317
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e non è sempre ovvio - 
il che lo rende interessante.

318
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Penso che per me essere molto sicuri
sia un segnale di allarme;

319
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quando sono molto sicuro questa dovrebbe
essere la mia bandiera rossa;

320
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
quando ho una sorta di sicurezza, questo dovrebbe farmi da segnale di pericolo,

321
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
dovrebbe essere come il suono
che fa il campanello d'allarme.

322
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
“Sei davvero sicuro?”, controlla di nuovo!

323
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Questo sangha è così prezioso,
non è carbone, è una gemma,

324
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e non vogliamo distruggerlo;

325
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
così il nostro rispetto per il sangha è quello che ci 
fa rendere conto dell'importanza di non distruggerlo,

326
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
nel nostro pensiero, nelle parole e nelle azioni,

327
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
e se non abbiamo abbastanza rispetto per il sangha
possiamo facilmente dire e fare delle cose

328
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
che dividono il sangha, lo distruggono, causano divisioni
e contribuiscono a formare fazioni e gruppi separati.

329
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
Magari pensiamo di agire nel nome della giustizia,

330
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
potremmo esserne molto sicuri

331
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
spero che sia chiaro che io non sono qui per dire
quello che è giusto e sbagliato dire o fare,

332
99:59:59,999 --> 99:59:59,999
ma che spero di offrire dei parametri,

333
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delle linee guida in modo da poter
controllare, quando vogliamo dire o fare qualcosa,

334
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se ho nutrito il mio rispetto e la mia fiducia nel sangha
e se vedo ancora il sangha come un gioiello.

335
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Se non è così, come faccio a
ristabilire prima di tutto quella fiducia,

336
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come nutro, come costruisco quella fiducia?

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Potrebbe essere attraverso la gratitudine

338
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e ricordando quando il sangha mi ha salvato,

339
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quando la pratica mi ha salvato,

340
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perché penso che in un modo o
nell'altro tutti noi siamo stati salvati,

341
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siamo stati salvati dall'oceano
della sofferenza

342
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più volte, e, quando ci ricordiamo di questo,
ci ricordiamo che il sangha è un gioiello,

343
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qualcosa da preservare, da proteggere

344
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e di cui prenderci cura

345
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Questo potrebbe farci
riflettere un po’ di più

346
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sul modo in cui vogliamo parlare e agire,

347
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e non significa che non dovremmo
dire quello che abbiamo da dire,

348
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ma lo facciamo con la consapevolezza
del rischio di distruggere il sangha.

349
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È un fatto grave, non è una cosa piccola,

350
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causare una divisione in un sangha,

351
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è una cosa che dobbiamo valutare e soppesare
quando decidiamo qual è la nostra risposta appropriata

352
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in una situazione qualsiasi.

353
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Adesso, pensando al buddhismo impegnato,

354
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è successo che - molti di voi magari
ne sono consapevoli e ne sono al corrente

355
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- più o meno nelle ultime settimane e mesi a Plum Village,
o a Plum Village a livello internazionale,

356
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la comunità monastica internazionale

357
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è stata più o meno indirettamente accusata 
di non praticare più il buddhismo impegnato.

358
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Non so se lo sapevate.

359
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Queste critiche sono arrivate qualche volta
anche dall'interno della comunità monastica,

360
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giusto per completare il quadro;

361
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e di solito queste critiche nascono con il
presupposto che la persona che sta criticando,

362
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per poterlo fare, sappia che cos'è il buddhismo impegnato,

363
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altrimenti non sarebbe in grado di dirlo, non sarebbe
in grado di dire che non lo stiamo più facendo.

364
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Perciò questo è il presupposto: *********
“Io so cos'è e voi non lo state più facendo”.

365
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Siamo sicuri?

366
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Siamo sicuri di sapere di cosa si tratta?

367
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Molto spesso quando ci colpiscono si usa la frase:

368
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“Thay avrebbe fatto questo,

369
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Thay avrebbe detto questo…”.

370
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Sei sicuro?

371
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È complicato catturare, 
cogliere un maestro Zen!

372
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Molti ci hanno provato

373
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e l'unica cosa che posso dire
della mia esperienza con Thay

374
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è che lui non ha mai fatto quello
che io pensavo che avrebbe fatto;

375
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per questo, se vi scoprite a dire:

376
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“Thay avrebbe fatto questo,
Thay avrebbe detto questo”,

377
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non siate troppo certi,

378
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è più probabile che avrebbe
fatto qualche cosa di sorprendente,

379
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qualche cosa che non ci si aspettava

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e che nemmeno si pensava possibile.

381
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Quindi, quando ci giudichiamo gli uni gli altri

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perché lo facciamo,

383
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ci giudichiamo, giudichiamo l'impegno l'uno dell’altro

384
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nel sangha laico, nel sangha monastico,
tra il sangha laico e quello monastico,

385
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tra l'Ordine dell'Interesse e quelli che
non ne fanno parte, tra gli insegnanti di Dharma

386
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quando ci giudichiamo gli uni con gli altri,
e dico questo con sicurezza perché lo facciamo,

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dovremmo essere molto attenti,

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perché in quel giudizio è nascosta
la presunzione di sapere

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che cos'è il buddhismo impegnato
e che cosa dovrebbe essere.

390
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Abbiamo già deciso qual è la risposta più appropriata,

391
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quello che Thay avrebbe fatto,

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quello che avrebbe detto,

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quello che il sangha dovrebbe fare…

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Quindi di nuovo vorrei davvero

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partire della mia pratica

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e costruire il mio sistema di preavviso:

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se scopro che sto pensando in questo modo,

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se mi scopro a pensare in questo modo
o a parlare in questo modo,

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scatta l'allarme che dice:

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“Sei troppo sicuro”

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e la sicurezza per me è
un segno di confusione,

402
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è un segno che ho ristretto le scelte

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fino al punto di pensare
che ce n'è una sola,

404
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che c’è solo una cosa giusta da fare.