In questo breve video,
vedremo come si usano
due diverse tecniche di animazione,
il rotoscope
e l'animazione a mano tradizionale
nella lezione TED-Ed intitolata
"Miss Gayle e i 5 passi
verso il Poetry Slam:
una lezione di Trasformazione."
Il Poetry Slam è una competizione
nella quale i poeti vengono giudicati
in base alle loro poesie,
spesso per qualità di carattere emotivo
e di risonanza lirica.
La lezione è stata creata da Gayle Danley,
poetessa slammer veterana
che per decenni ha insegnato ai bambini
ad esprimersi attraverso lo spoken word,
lezione che offre
una guida alla creazione di poesia
attraverso immediatezza ed energia,
e funge inoltre da perfetto esempio
proprio a questo.
È una storia raccontata
sotto forma di poesia
che ingloba una vera e propria
botta emotiva.
Gayle ci presenta Tyler,
seduto a una lezione
di scrittura creativa,
mentre combatte
col dover scrivere una poesia
basata su un'esperienza personale.
La storia è narrata da due prospettive:
una esterna
e una interna.
La narrazione di Miss Gayle
fa da preparatorio
al mondo esterno,
e l'artista di spoken word Pages D. Matan
impersona la voce interiore di Tyler.
Per distinguere questi due ambiti
di esperienza interiore ed esteriore,
è stata usata
una tecnica di animazione diversa
per illustrarne ognuno.
Il mondo reale è stato animato
in rotoscope
attraverso la ricalcatura di un filmato
in disegno al tratto in bianco e nero.
L'animazione raffigurante
il flusso di coscienza interiore
dei ricordi di Tyler,
è stata tradizionalmente disegnata
su carta,
in rappresentazioni
su sfondi ad acquerello
e tramite un design più espressionistico.
Una volta deciso l'approccio generale,
il progetto passava alla preproduzione.
In animazione, la preproduzione
rappresenta la fase di pianificazione.
Tutte le decisioni che devono essere prese
prima di iniziare
ed effettivamente realizzare il prodotto
nel suo aspetto finale.
Questo può includere lo sviluppo
della presentazione
o del design dell'opera,
fare il test dei colori
e delle angolazioni della videocamera,
la revisione del copione,
e così via.
Tutte queste decisioni sono importanti
perché determinano quanto lavoro e tempo
prenderà la produzione.
Il tempo extra utilizzato a capire il tutto
spesso permette di risparmiare
un sacco di tempo nel farlo.
Per il progetto è stata
prima creata una storyboard
nella quale inquadratura,
composizione e immagini
venivano stabilite per ogni fotogramma.
È stato poi realizzato un animatic,
che essenzialmente
è un film dello storyboard.
Questo ha permesso
di stabilire la durata di ogni fotogramma,
Inoltre ha aiutato a farsi un'idea
di quanto bene il tutto
potesse scorrere a livello visivo
tra le scene in rotoscope
e quelle animate tradizionalmente,
una volta montate.
Per le sequenze in rotoscope,
abbiamo prima di tutto dovuto creare
il materiale filmico live da ricalcare.
Lavorando con il poco
che avevamo nel nostro umile ufficio,
abbiamo creato una classe di banchi
con il solo utilizzo di un piccolo tavolo.
Lo abbiamo filmato più volte
da ogni angolazione
prevista dalla storyboard,
ogni volta con un volontario diverso
preso fra i nostri colleghi.
Gli elementi fotografici-sorgente
necessitavano poi d'essere compositati,
o assemblati e sistemati assieme,
prima di poterci fare il rotoscope.
Il "composite" è un termine
del campo degli effetti speciali
usato per un filmato
che combina due o più elementi
creati separatamente.
Per fare questo,
abbiamo usato After Effects,
un software per il compositing digitale
e la motion graphics.
Il primo passo è stato quello di isolare
la parte della sequenza
di cui avevamo bisogno
mascherando lo spazio non necessario,
o parti del fotogramma
che non ci servivano.
Le sequenze individuali
sono state poi composte a livelli
in un fotogramma composite,
ridimensionate e disposte appropriatamente
per creare l'illusione delle stesse
tutte in prospettiva
nello stesso momento.
Ogni sequenza-terza
veniva quindi esportata
come un'immagine-sequenza,
pronta per essere sottoposta al rotoscope.
La ricalcatura veniva fatta in digitale,
disegnata direttamente
su un monitor Cintiq.
Il resto dell'animazione
veniva fatta a mano su carta.
Diversamente dal rotoscope,
qui il tempo e il movimento dell'animazione
veniva pianificato
in anticipo dall'animatore.
Veniva quindi fatto
un numero di disegni appropriato
per ottenere il movimento.
Ciascun disegno viene poi scannerizzato,
registrato,
e sequenziato nel computer.
La sequenza animata viene poi compositata
con lo sfondo.
I movimenti della videocamera
vengono riportati in scala ed eseguiti.
Uno dei metodi con cui
la poesia usa il linguaggio
per comunicare emozioni e idee,
è attraverso l'uso della metafora.
"Le bugie della mamma sono come
i passi che non si riescono a contare
con la scusa che la neve è nera."
L'animazione è uno strumento
straordinariamente adatto
a comunicare emozioni e idee
attraverso la metafora visiva.
L'applicazione delle duplici tecniche
del rotoscope e dell'animazione trazionale,
ognuna con il proprio aspetto inerente,
ci ha permesso
di rappresentare visualmente
la natura duale del processo creativo
descritto nella lezione.
C'è l'aspetto interiore
dell'esperienza e della memoria,
che viene scavata per l'ispirazione,
e c'è l'aspetto esteriore
del rivelare tutto questo al mondo
attraverso
una rappresentazione strutturata.
Abbiamo combinato entrambe
le tecniche per le sequenze finali
di Tyler che presenta la sua poesia al mondo,
permettendoci di trasmettere
in modalità visiva diretta
il potere di tale momento comunicativo,
quando l'interiore diventa esteriore,
che, sia in poesia che in animazione,
è il momento in cui la magia si verifica.