C'è una cosa che ho sempre voluto dire
a tutti, nella mia vita.
Questa cosa è "La vita è semplice".
È semplice e divertente.
Non la pensavo così prima.
Quand'ero a Bangkok, pensavo che la vita
fosse dura e molto complicata.
Sono nato in un villaggio molto povero
nel nordest della Tailandia
e quand'ero un bambino
tutto era facile e divertente,
ma quando arrivò la televisione, con lei
arrivò anche molta gente al villaggio
mi dicevano:
"Sei povero, devi inseguire
il successo nella vita.
Devi andare a Bangkok
per avere successo nella vita".
Mi sono sentito a disagio,
mi sono sentito povero.
Dovevo andare a Bangkok.
Quando sono andato a Bangkok
non è stato molto divertente.
Bisognava imparare, studiare tanto
e lavorare duramente,
e poi potevi avere successo.
Ho lavorato sodo,
almeno otto ore al giorno,
ma potevo mangiare solo
una ciotola di spaghetti a pasto,
o qualche piatto di Tama, riso fritto
o qualcosa del genere.
E stavo in un posto davvero brutto, in una
stanzetta in cui dormivano molte persone.
Faceva caldissimo.
Ho cominciato a farmi molte domande.
Se lavoro così tanto,
perché la mia vita è così dura?
Dev'esserci qualcosa di sbagliato,
perché produco
molte cose, ma non riesco
ad avere quel che mi serve.
Provai ad imparare, provai a studiare.
Ho provato a studiare all'università.
All'università è molto difficile
imparare, perché è molto noioso.
(Risate)
E quando guardavo le materie
che si studiavano all'università,
in tutte le facoltà, perlopiù
erano conoscenze distruttive.
Per me non c'è conoscenza produttiva
nell'università.
Se impari ad essere un architetto
o un ingegnere,
significa che rovini di più.
Più queste persone lavorano,
più la montagna verrà distrutta.
E le campagne del bacino di Chao Praya
verranno sempre più ricoperte dal cemento.
Noi distruggiamo di più.
Se andiamo alla facoltà di agraria
o qualcosa del genere,
significa che impariamo ad avvelenare,
ad avvelenare la terra, l'acqua,
e impariamo a distruggere tutto.
Sento che tutto quello che facciamo
è così complicato, così difficile.
Rendiamo tutto difficile.
La vita era molto dura ed io deluso.
Cominciai a pensare:
"Ma perché devo stare a Bangkok?"
Ho pensato a quand'ero bambino.
Nessuno lavorava otto ore al giorno,
tutti lavoravano due ore, due mesi l'anno,
piantando riso un mese
e raccogliendo riso un altro mese.
Il resto è tempo libero,
dieci mesi di tempo libero.
Per questo ci sono
così tanti festival in Tailandia,
ogni mese c'è un festival.
(Risate)
Perché hanno tutto questo tempo libero.
E poi, durante il giorno,
tutti fanno un pisolino.
Anche adesso a Laos,
andate a Laos se potete,
la gente fa un pisolino dopo pranzo.
E quando si svegliano
spettegolano e basta,
come sta tuo genero,
come sta tua moglie, tua nuora.
La gente ha un sacco di tempo,
e proprio perché ha un sacco di tempo
ha il tempo di stare con se stessa.
E se ha il tempo di stare con se stessa,
ha il tempo di capirsi.
Se si capisce,
può capire cosa vuole dalla vita.
Così molti capiscono
che vogliono la felicità,
vogliono l'amore,
vogliono godersi la vita.
La gente vede molta bellezza
nella vita,
ed esprime quella bellezza
in molti modi.
Alcuni intagliando il manico
del loro pugnale,
bellissimo,
intrecciano cesti molto belli.
Ma oggi nessuno usa quella parola.
Nessuno può fare una cosa del genere.
Tutti usano la plastica dappertutto.
Sento che c'è qualcosa
di sbagliato in tutto questo,
"Non posso vivere come sto vivendo".
Allora ho deciso
di abbandonare l'università
e sono tornato a casa.
Una volta tornato,
ho cominciato a vivere come ricordavo,
come quand'ero bambino.
Ho cominciato a lavorare due mesi l'anno.
Ho fatto quattro tonnellate di riso.
E in tutta la famiglia, sei persone,
ne mangiamo meno
di mezza tonnellata l'anno.
Quindi possiamo vendere il riso.
Ho creato due laghetti,
due laghetti per i pesci.
Abbiamo pesce da mangiare tutto l'anno.
E ho seminato un orticello.
Meno di 2000 metri quadrati.
Passo 15 minuti al giorno
a prendermi cura dell'orto.
Nell'orto ho più di 30 tipi di verdure.
Sei persone non possono mangiare tutto.
Abbiamo un surplus da vendere al mercato.
Possiamo anche avere un po' di reddito.
E sento che è facile.
Perché sono dovuto andare a Bangkok
per sette anni, lavorando duro
per non avere abbastanza da mangiare,
e qui, con solo due mesi l'anno
e 15 minuti al giorno
posso sfamare sei persone?
È facile.
Prima pensavo che
la gente stupida come me,
quella che non prende mai
un bel voto a scuola,
non potesse avere una casa.
Perché le persone più sveglie di me,
quelli che ogni anno
sono i primi della classe,
ottengono un buon lavoro,
ma devono lavorare più di 30 anni
per avere una casa.
Ma io che non ho
neanche finito l'università
come avrei mai potuto
permettermi una casa?
Impossibile, per chi come me
ha un basso livello d'istruzione.
Ma poi ho cominciato a costruire
con la terra, è così facile.
Ho impiegato due ore al giorno,
dalle cinque alle sette
del mattino, due ore al giorno.
E in tre mesi mi sono fatto la casa.
E anche un altro amico
che era il più intelligente della classe
ha impiegato tre mesi
per costruirsi una casa.
Ma ha dovuto indebitarsi.
Ha impiegato 30 anni
per ripagare il debito.
Quindi, paragonato a lui,
ho 29 anni e 10 mesi di tempo libero.
(Risate)
Sento che la vita è facile.
Non avrei mai pensato di poter
costruire una casa così facilmente.
E continuo a costruire una casa all'anno,
almeno una casa all'anno.
Adesso non ho soldi, ma ho tante case.
(Risate)
Il mio problema è
in quale casa dormirò stanotte.
(Risate)
Il "come" non è un problema,
chiunque può costruire una casa.
I bambini di 13 anni, a scuola,
fanno i mattoni insieme, fanno una casa.
Dopo un mese, hanno una biblioteca.
I bambini possono fare una casa,
una suora molto anziana
può costruirsi una capanna tutta sua.
Molta gente può costruire una casa.
È facile.
Se non mi credete, provateci.
Se qualcuno vuole avere una casa.
Poi, il passo successivo sono i vestiti.
Mi sentivo povero,
non mi sentivo attraente.
Cercavo di vestirmi come qualcun altro,
come un attore famoso.
Di presentarmi meglio, sembrare più bello.
Ho risparmiato soldi per un mese
per comprarmi un paio di jeans.
Quando li ho indossati
mi giro a sinistra, mi giro a destra,
mi guardavo allo specchio.
Ogni volta che guardavo
ero la stessa persona.
I pantaloni più costosi
non possono cambiarmi la vita.
Mi sono sentito come un pazzo,
perché avevo dovuto comprarli?
Investire un mese
per avere un paio di pantaloni.
Non cambiano chi sono.
Ho cominciato a pensarci su.
Perché abbiamo bisogno di seguire la moda?
Quando seguiamo la moda
non la raggiungiamo mai,
perché la seguiamo.
E allora non seguitela, restate qui.
(Risate)
Usate quel che avete.
Da quel momento fino ad oggi, in 20 anni
non ho mai più comprato dei vestiti.
Tutti gli abiti che ho
sono scarti di altre persone.
Quando la gente viene a farmi visita,
e quando se ne va,
mi lascia un sacco di vestiti.
Quindi ora ho tonnellate di vestiti.
(Risate)
E quando la gente mi vede
indossare abiti vecchissimi,
mi da ancora più vestiti.
(Risate)
Il mio problema è che molto spesso
devo dare via i vestiti.
(Risate)
È facile.
Quando ho smesso di comprare vestiti
ho sentito che non si trattava
solo di quelli,
ma anche di qualcos'altro nella mia vita.
Quello che ho imparato è che
quando compro qualcosa,
penso: lo compro perché mi piace
o lo compro perché mi serve?
Se lo compro perché mi piace
vuol dire che sto sbagliando.
Mi sento più libero
quando faccio questi pensieri.
E l'ultima cosa è:
quando mi ammalerò, cosa farò?
All'inizio mi preoccupavo molto,
perché non avevo soldi.
"Cosa farò?"
Poi ho iniziato a rifletterci.
Di solito, la malattia è una cosa normale,
non una cosa cattiva.
La malattia è una cosa che ci ricorda
che abbiamo fatto
qualcosa di sbagliato nella nostra vita.
ed è per questo che ci ammaliamo.
Quando mi ammalo, mi devo fermare
e ritornare a me stesso.
E pensare:
"Quello che ho fatto è sbagliato".
Ho imparato a curarmi
usando l'acqua per guarirmi,
a usare la terra per curarmi,
ho imparato a curarmi
usando conoscenze di base.
Ora che conto su me stesso
in queste quattro cose
sento che la vita è molto facile,
sento la libertà, mi sento libero.
Sento che non mi preoccupo
troppo di niente,
ho meno paura, posso fare della mia vita
tutto quello che voglio.
Prima avevo moltissima paura,
non potevo fare nulla.
Ma ora mi sento molto libero, come se
fossi una l'unica persona su questa terra,
nessuno è come me, e non ho bisogno
di rendermi simile a nessun altro.
Sono il numero uno.
Cose così rendono tutto molto semplice,
molto leggero.
E dopo tutto questo,
ho cominciato a pensare
che quando ero a Bangkok
sentivo molta oscurità nella mia vita.
Ho cominciato a pensare che forse
molte persone la pensavano come me.
Così abbiamo fondato un posto
chiamato "Pun Pun" a Chiang Mai.
L'obiettivo principale
è quello di risparmiare semi.
Raccogliere semi,
perché i semi sono cibo, e il cibo è vita.
Se non ci sono semi, non c'è vita.
Niente semi, niente libertà.
Niente semi, niente felicità.
Perché la vostra vita
dipende da qualcun altro.
Perché non avete cibo.
È molto importante risparmiare semi.
È per questo che ci concentriamo
sul risparmio dei semi.
Questa è l'attività principale di Pun Pun.
La seconda cosa
è il centro di apprendimento.
Vogliamo avere un nostro centro
in cui imparare,
imparare come rendere la vita più facile.
Perché ci hanno insegnato a renderci la
vita dura e complicata ad ogni occasione.
Come possiamo semplificarla? È facile,
ma non sappiamo più come farlo.
Perché ce la complichiamo costantemente
e ora cominciamo ad imparare,
e impariamo a stare insieme.
Perché ci è stato insegnato
a disconnetterci
da tutto il resto, ad essere indipendenti,
così da fare affidamento solo sui soldi.
Non abbiamo bisogno
di fare affidamento l'uno sull'altro.
Ma ora, per essere felici,
dobbiamo tornare indietro,
tornare a connetterci a noi stessi,
a connetterci agli altri,
a connettere di nuovo
il nostro corpo e la nostra mente.
Possiamo essere felici.
La vita è semplice.
E dall'inizio fino ad ora,
quello che ho imparato
sono i quattro bisogni fondamentali:
cibo, casa, vestiti e medicine
devono essere economici
e accessibili per tutti,
questa è la civiltà.
Ma se queste quattro cose sono difficili
o molto difficili da ottenere per molti,
questa non è civiltà.
Quando guardiamo ovunque
intorno a noi, oggi,
tutto è così difficile da ottenere.
Penso che questa sia l'età più incivile
dell'umanità su questa terra.
Abbiamo così tante persone
che finiscono l'università,
così tante università nel mondo,
così tante persone intelligenti
su questa terra.
Eppure la vita è sempre più dura.
Ma per chi la rendiamo dura?
Per chi lavoriamo duro, oggi?
Sento che è sbagliato, non è normale.
Voglio solo tornare alla normalità.
Essere una persona normale,
essere uguale agli animali.
Gli uccelli fanno il nido
in uno o due giorni.
I topi scavano una tana in una notte.
Ma gli esseri umani intelligenti come noi
impiegano 30 anni per avere una casa,
e molte persone non credono nemmeno
di poter avere una casa in questa vita.
Tutto questo è sbagliato.
Perché distruggiamo la nostra forza,
perché distruggiamo la nostra abilità?
Sento che a me basta
vivere in maniera normale,
o "anormale" per altri.
Io provo ad essere normale,
ma la gente mi guarda
come se fossi quello anormale.
(Risate)
Un folle.
Ma non m'importa,
perché non è colpa mia.
È colpa loro, se la pensano così.
La mia vita è semplice e leggera, adesso.
E mi basta.
La gente può pensare quel che vuole.
Non posso controllare nulla
al di fuori di me stesso.
Quel che posso fare è cambiare idea,
gestire la mia mente.
Ora la mia mente è leggera e semplice,
e mi basta questo.
Se qualcuno vuole avere una scelta,
potete avere una scelta.
La scelta di essere semplici o complicati
dipende da voi.
Grazie.
(Applausi)