(musica elettronica) Sto avendo più conversazioni con Dio la mattina e spesso è come fumare erba e parlare allo specchio. Molti dei miei lavori più significativi riguardano quelle conversazioni. DOREEN GARNER A PAROLE SUE A partire dal lockdown ho cambiato molto i colori dei materiali. Sono diventata ben consapevole riguardo a come le persone nere vengono viste in quanto corpi nello spazio pubblico, soprattutto se alludono a qualsiasi forma di violenza. Quindi le mie sculture di solito finiscono per sembrare abbastanza violente, grottesche o in qualunque modo si vogliano descrivere. Così non volevo ferire nessuno soprattutto dopo il Covid e la trasmissione in tv della morte delle persone nere lo scorso anno. Quindi sto cambiando il colore dal punto di vista dei materiali. Lavoro di più con carne bianca, con la malattia e la tossicità. - (intervistatrice) Cose leggere! - Già! (ride) (musica di suspence e incalzante) Adesso sto facendo delle colate per un pezzo al quale sto lavorando. È una serie di pezzi e sto iniziando con una delle due bandiere. Sono fatte di carne. L'idea è quella di creare una pelle bianca e malata anteriormente, componendo le bandiere dei paesi colonizzatori e mettendo dei corpi di persone nere nella parte di dietro che sono coperti di sangue e accatastati. Le due bandiere alle quali sto lavorando sono quella inglese e quella portoghese. Perché hai scelto queste due? Sono solo due delle bandiere di alcuni paesi che guidavano la tratta transatlantica degli schiavi. Questi due pezzi andranno in Austria per una mostra personale e non voglio mettere un gruppo di soli corpi neri insanguinati come intrattenimento. Voglio che i bianchi pensino al fatto di essere bianchi che si aggiunge al razzismo che abbiamo subito nel mondo oltre il fatto che loro pensino di esserne coinvolti o meno. Molti europei dicono di non esserlo, ma tutto è partito da loro. Questo pezzo è come una parte di vaiolo e questo è più come la sifilide. Lavorando adesso con carne bianca, è molto difficile per aggiunstare i colori e bilanciarli. C'è stato un cambiamento drastico nella mia palette di colori e nel cercare di trovare cosa sembra umano. Mi sono sentita molto frustrata cercando di ottenere la gius.ta tonalità di bianco. Parlandone con la mia amica Nene e lei disse di capirmi alla perfezione perché per molto tempo erano loro a sbagliare il colore della nostra pelle. E questo fa venire i brividi se penso a tutti i modi in cui le persone nere sono state rappresentate male esteticamente. Rappresentazioni completamente sbagliate e offensive. Per me è davvero assurdo cercare attivamente di trovare la loro giusta tonalità quando da parte loro non c'è stata la stessa considerazione nei modi in cui ci rappresentavano. IL PALLIDO, 2020 Il pezzo che ho fatto per Basel si concentrava maggiormente sulla bianchezza. Concentrandosi sulla bianchezza, la gente l'ha interpretato come più astratto e non è stato ancora venduto. Non dico che non verrà venduto, ma penso al fatto che altri pezzi che ho fatto e che erano composti da corpi neri, sono stati venduti più velocemente. È qualcosa di cui bisognerebbe riflettere C'è qualcosa nel mondo dell'arte che ti fa sentire che ci sia qualche frizione o conflitto? Non voglio criticare il mondo dell'arte. Solo che a volte mi fa sentire estremamente scomoda. E questo può sfociare in ansia sociale alle mostre o nello stare sveglia la notte cercando di preparare documenti per una candidatura per la quale potrei essere rifiutata. Cosa tutto questo mi provoca. È come un prepararsi costantemente al rifiuto. Sembra tutto pericoloso psicologicamente. Penso che sia per questo che mi piace tatuare, perché non devo più pensare a tutto questo. È solo un interagire con quella persona per qualche ora. Non è legato all'accettazione o al rifiuto. - Sei pronta Debbie? - Assolutamente! Ci siamo conosciute su internet. Debbie è una tatuatrice di Atlanta e siamo diventate compagne di tatuaggi. Essere una tatuatrice tradizionale è per tradizione qualcosa da bianchi. Quindi molto spesso quando trovo qualcuno che è sul mio stesso livello si tratta di un bianco. Quindi stare con Doreen mi ha fatto venir voglia non di diventare più nera, ma mi ha fatto reso più a mio agio nel disegnare cose da neri. La comunità che ho nel mondo dei tatuaggi è più la mia gente. Molto strana, con tatuaggi... Mi piace! Oddio lo odio. Quando sei diventata te stessa, avresti pensato di diventare tatuatrice? No. Sono sempre stata una timida nerd. E ho sempre sperato di essere coperta di tatuaggi e gioielli d'oro.. E alla fine sta succedendo. Lo sto facendo. - È una piccola bella senzazione. - Proprio così! I tatuaggi permettono alle persone di raccogliere i miei lavori. Non devo necessariamente comprare per esempio una bandiera di un metro fatta di carne e appenderla al muro. La maggior parte delle persone che tatuo non hanno idea che io sono una specie di scultura. Fino a che punto arriva la mia pratica artistica. Se sei nero, scuro di pelle e con tatuaggi faremo delle foto di persone nere con tatuaggi perché non c'è molta documentazione su persone nere con tatuaggi. Sono sicura che tutti sono stati tatuati da Doreen. - Anche tu? - No, sono l'ultima rimasta. Non va bene! Con i miei tatuaggi cerco solo di creare le immagini che le persone nere vogliono lasciare sul loro corpo per sempre. Cose che fanno parte di loro, cose che le fanno sentire belle.