Sto avendo più conversazioni
con Dio la mattina
e spesso è come
fumare erba e parlare allo specchio.
Molti dei miei lavori più significativi
riguardano quelle conversazioni.
DOREEN GARNER
A PAROLE SUE
Dal lockdown ho cambiato molto
in termini di materiali.
Sono diventata ben consapevole
riguardo a come le persone nere
vengono viste in quanto
a corpi negli spazi pubblici,
soprattutto se alludono
a qualsiasi forma di violenza.
Quindi le mie sculture
di solito finiscono per sembrare
abbastanza violente,
grottesche o in qualunque modo
si vogliano descrivere.
Così non volevo danneggiare nessuno
anche prima del Covid
e per come la morte delle persone nere
veniva trasmessa in tv lo scorso anno.
Quindi sto cambiando il tono
dal punto di vista dei materiali.
Lavoro di più con carne bianca,
con la malattia e la tossicità.
Cose leggere!
Esatto!
Adesso sto facendo delle colate
per un pezzo al quale sto lavorando.
È una serie di pezzi e sto iniziando
con una delle due bandiere.
Sono fatte di carne.
L'idea è quella di creare una pelle bianca
e malata anteriormente,
componendo le bandiere
dei paesi colonizzatori
e mettendo dei corpi di persone nere
nella parte di dietro
che sono coperti di sangue e accatastati.
Le due bandiere alle quali sto lavorando
sono quella inglese e quella portoghese.
Perché hai scelto queste due?
Sono solo due delle bandiere
di alcuni paesi
che guidavano
la tratta transatlantica degli schiavi.
Questi due pezzi andranno in Austria
per una mostra personale
e non voglio mettere un gruppo
di soli corpi neri insanguinati
come intrattenimento.
Voglio che i bianchi pensino
al fatto di essere bianchi
che si aggiunge al razzismo
che abbiamo subito nel mondo
oltre il fatto che loro pensino
di esserne coinvolti o meno.
Molti europei dicono di non esserlo,
ma tutto è partito da loro.