Trenton Doyle Hancock: Real Biography (Biografia reale)
Houston, Texas, Giugno 2002
In questa immagine abbiamo il Mound n. 1, "La Leggenda",
attaccato da Vegani, che sono i cattivi.
Lo stanno spellando
e scorticando,
Per poi prendere la sua carne
e buttarla in una latrina per trasformarla in tofu.
Sono diventato grande in oiu' di un senso,
e le cose che prima....da ragazzo ritenevo importanti,
ora non lo sono piu'.
TRENTON DOYLE HANCOCK: ...AND THEN IT ALL CAME BACK TO ME (...E POI TUTTO MI RITORNO' IN MENTE)
Ed e' per questo che credo questa mostra sia diversa
da quelle del passato.
Il materiale sul quale lavoro non riguarda piu' i marziani
o altre storie inventate,
E allora quale puo' essere una storia vera?
Galleria d'arte James Cohan, Novembre 2012
L'idea di piastrella nel quadro "The Den"
mi viene dalla casa della nonna che mi ha cresciuto, a Paris in Texas.
Mia nonna lascio' la casa anni fa
e ne avevo pochi ricordi
e anche poche foto.
Ero ad Ithaca l'anno scorso per una conferenza
e mentre ero a casa di uno studente
e ascoltavamo della musica, gli chiesi,
"Dov'e' il bagno?"
Lui mi indico' il piano di sopra e quando entrai fu uno shock
perche' guardai il pavimento e vidi quelle piastrelle
che non vedevo da anni.
Fu come un pugno allo stomaco.
Presi il cellulare e iniziai a scattare foto.
Era su quel pavimento che avevo imparato a disegnare,
La nonna mi dava carta e matite
E mentre guardava la TV o faceva la maglia,
o spettegolava al telefono, io ero sul pavimento a disegnare.
Quindi lo devo aver metabilizzato.
Avevo smesso di dipingere
e facevo piu' che altro disegni.
Era una specie di pausa di riflessione
per prendere la vita con calma
Una relazione era finita
C'erano state nascite e morti.
Cose reali e serie che mi avevano fatto rivalutare
il tempo che spendevo dipingendo
quando di tempo ce n'e' cosi' poco.
E non so quali coincidenze cosmiche ci siano in atto,
ma quella piastrella arrivo' proprio al momento giusto.
Che strano...stavo cercando un nuovo inizio
e l'ho trovato in questa piastrella
il cui disegno e' una forma di verita'.
Avrei potuto non andare a casa di quel tipo e non vederla
Mi ero gia' occupato dei Mound e dei Vegani per
circa otto o nove anni.
Era una sottocultura che voleva ritrovare l'umanita' grazie al colore.
Avevo anche ideato un balletto sul tema.
In un certo senso, vedere questi personaggi prendere vita e ballare
mi fece interrogare su quanto ancora potessi continuare con questo tipo di lavoro.
Nelle mie opere piu' vecchie i riferimenti personali
sono codificati e in un certo senso nascosti.
Quindi mi sono detto e' ora di avere a che fare con la realta'.
Quindi quel tema che percorreva le mie vecchie opere
quelle cose nascoste e codificate
si sono trasformate in me stesso, come biografia reale.
Avere a che fare con le cose reali
e vedere dove mi porta.
Quindi sto cercando nuovi filtri. nuovi modi
per capire cosa sia importante
e cosa perseguire.
In ogni caso, so che iniziero' da me stesso
ed e' per questo che la mostra si chiama
"... E poi tutto mi ritorno' in mente".
Questa idea dell'autoritratto e' il mio nuovo soggetto.