Sono sorda. Completamente sorda. I miei genitori non lo seppero fino ai miei 18 mesi. Il mondo dei miei genitori si sgretolò, soprattutto perché la sordità è vista negativamente dalla società. Il mio medico, un otorinolaringoiatra, disse ai miei genitori che non avrei dovuto imparare la Lingua dei Segni, perché mi avrebbe isolato dalla comunità udente. Dovevo imparare a parlare e leggere le labbra per adattarmi agli udenti. E così feci. Sono cresciuta parlando e leggendo labbra cercando di integrarmi con loro, e che sfida! Frustrante. La comunicazione non sempre riusciva al cento per cento. A tre anni pronunciai la mia prima parola: barca. I miei genitori stavano guidando, e fuori dal finestrino vidi una barca. Così continuai a ripetere quella parola. Suppongo sia per questo che oggi ho un cruiser di 29 mq. (Risate) I miei genitori realizzarono poi che il dottore non aveva ben capito la parte essenziale dello sviluppo del linguaggio nei bambini. È importante che i bambini non udenti abbiano una prima lingua, la Lingua dei Segni Americana. È per loro un linguaggio naturale, visivo, da sviluppare come base per poter imparare poi a parlare e leggere le labbra. Questa parte è fondamentale per i bambini non udenti, avere l'accesso necessario a quella prima lingua. Oggi ho 53 anni, e sono fiera di essere non udente. La Lingua dei Segni Americana, è per me qualcosa di grande valore perché con essa mi lancio nel mondo, più di quanto facessi prima. Amo la Lingua dei Segni Americana, la cultura non udente, la Storia dei non udenti e la comunità non udente. Sappiamo di non essere disabili. Abbiamo solo un linguaggio diverso. Sappiamo chi siamo. Possiamo fare tutto ciò che potete fare anche voi. Abbiamo non udenti di successo: avvocati, medici, scienziati, ingegneri, docenti universitari, atleti, attori e persino una receptionist non udente alla Casa Bianca. Quando parlo di cultura, cosa intendo quando dico di amare la Cultura non udente? Abbiamo una cultura come quella di altri gruppi sociali, ispanica, asiatica, nera, che danno valore alla propria lingua, alla propria cultura come facciamo con la cultura non udente e la lingua dei segni. Lasciatemi fare alcuni esempi di cultura non udente. Possiamo essere davvero bruschi. (Risate) Se discuti con un non udente, ti dirà: "Hai preso del peso! Wow, sei ingrassato! Che hai fatto?" (Risate) Gli udenti non lo diranno mai! "Oh, stai bene". Se avete un brutto taglio di capelli, ve lo diciamo. "Quei vestiti non sono per te". (Risate) Gli udenti sono così gentili, culturalmente. (Risate) "Oh, stai bene!", è tutto ciò che diranno. È bello parlare in tutta onestà. Noi in genere siamo orientati ai dettagli. Se qualcuno muore, faremo domande. "Che ha fatto? Cos'è accaduto? Com'è morto?" e chiediamo molti dettagli. Mentre nella cultura udente si usa dire: "Mi dispiace che non sia più tra noi". Se uno studente udente entra nella mia classe, dirà: "Scusi il ritardo" e si siede. Ma se uno studente non udente entra in classe dirà: "Oh, scusi il ritardo. Deve sapere il perché!" Un camion pieno di imballaggi per uova ha sbandato sull'autostrada, e polizia e ambulanza hanno bloccato la strada! "Non ci posso pensare!" e così per 2 o 3 minuti di seguito, concludendo con: "Scusi il ritardo!" (Risate) Fa parte della nostra cultura. Diamo valore alla condivisione d'informazioni. Fatemi parlare dei nostri 5 stadi dell'arrivederci. Se amici udenti vengono a casa mia per una festa stanno un'ora, un'ora e mezza circa, e poi vanno via. "Ciao". "Ah, ok". Ma quando arrivano i miei amici sordi, non se ne andrebbero mai. (Risate) Intendo dire: "Mai". Neanche se gli dico di andarsene! (Risate) Se stiamo tutti insieme in un ristorante, parliamo, e quando il gestore arriva al nostro tavolo a dirci: "Fra 5 minuti chiudiamo", "Ok", rispondiamo. Ma non ce ne andiamo! Parliamo ancora per altri 10-15 minuti. Poi ce ne rendiamo conto e ci allontaniamo piano piano dal tavolo, ma parliamo ancora per altri 10-15 minuti, dandoci informazioni. Poi, in piedi sulla porta conversiamo in gruppo, mentre il gestore spegne nervoso le luci e ci invita a uscire. Questo è il terzo stadio! Poi nel parcheggio, c'è il quarto stadio dell'arrivederci. E nelle nostre auto parliamo ancora! Ci aggiorniamo! E infine andiamo via. Per questo dipendiamo gli uni dagli altri per le informazioni. Nella cultura udente, si può ascoltare la radio o parlare tra persone per novità e informazioni, mentre noi ci avvaliamo della Lingua dei Segni per informarci. Così noi comunichiamo. È la parte fondamentale della nostra cultura. Riguardo alla lingua dei segni, non è niente di nuovo. Esiste da centinaia di anni. Nella battaglia quotidiana per proteggerla, viviamo molte oppressioni e discriminazioni, come l'oppressione e la discriminazione che vive ogni altro gruppo culturale nei confronti di lingua e cultura proprie. Per noi è lo stesso. Guardando indietro nella storia arrivando al 472 a.C., nel dialogo "Cratilo" del filosofo greco Platone, il personaggio di Socrate dice: "Se non abbiamo voce o lingua, ma vogliamo comunicare pensieri ed emozioni, come dovremmo fare? Proprio come fanno i non udenti, che usano gesti, linguaggio del corpo, espressioni facciali e movimenti per esprimere i propri pensieri". Questa è la prova più antica sull'uso del linguaggio dei segni. Lo è da sempre. In America, nel XVIII secolo, l'isola di Martha's Vineyard aveva il più alto tasso di popolazione non udente. Su 25 individui almeno uno era non udente ereditario, e tutti in quell'isola, gesticolavano e parlavano. Tutti, udenti e non udenti conoscevano la lingua dei segni. Era una comunità coesa dove ci si capiva l'un l'altro. Gli eventi della comunità, le riunioni: tutto era nella lingua dei segni. Nessuna barriera. I non udenti si erano inseriti con successo. Successivamente, nel 1817, l'American School for the Deaf, la prima in USA per la loro istruzione, fu istituita a Hartford, nel Connecticut. Da Martha's Vineyard molti vennero in questa scuola, e una volta diplomati all'American School andarono in altri stati a fondare scuole per non udenti in tutti gli USA. È stato il momento più glorioso: una comunità non udente ben istruita, educata nei college, l'istituzione della Gallaudet University, università di arti liberali per non udenti unica al mondo fondata nel 1864, che dava un diploma ai non udenti. Molti non udenti diplomati alla scuola americana per non udenti si iscrissero alla Gallaudet University. È stato il nostro periodo migliore. Avevamo accesso all'istruzione, eravamo imprenditori di successo, conducevamo di pari passo gli affari e le nostre vite. 66 anni dopo, il 1880: anno che mai dimenticheremo, fissato indelebile nelle menti della comunità non udente. Rappresentanti a livello mondiale, convocati a Milano, in Italia, per il 2° Congresso Interazionale sull'Istruzione dei non udenti, votarono per vietare la lingua dei segni, imponendo ai bambini non udenti di imparare a parlare e leggere le labbra come gli udenti. Ciò ha fortemente cambiato il mondo dei non udenti. Risultato: in America furono licenziati tutti gli insegnanti non udenti, tra cui molti non potevano parlare, e furono rimpiazzati tutti con insegnanti udenti che insegnavano ai bambini non udenti a leggere le labbra e a parlare. L'impatto si sentì ovunque, e fu l'era più oscura e opprimente del mondo dei non udenti. Le opportunità di lavoro calarono molto. L'integrazione tra udenti e non udenti si lacerò: noi usavamo il linguaggio dei segni, gli altri udenti l'Inglese parlato. È stato il periodo più buio che abbiamo mai attraversato. Infine, nel 1960, presso la Gallaudet University, il professore inglese William Stokoe, notò che gli studenti non udenti facevano gesti in modo fluente e analogo, e reclutò due ricercatori non udenti per lavorare insieme. Fecero ricerche sulla Lingua dei Segni Americana e provarono definitivamente che era un vera e propria lingua, con grammatica, sintassi, morfologia, movimenti labiali, gesti manuali, locazioni e i 5 parametri del segno, movimento spaziale, espressione facciale, e non era nemmeno una forma d'inglese dopotutto. Era un linguaggio diverso, distinto, con regole proprie. La gente supponeva che la Lingua dei Segni si basasse sull'inglese, ma non era così. Ciò portò la comunità non udente dove doveva essere da tempo. L'uso della Lingua Americana dei Segni fiorì. In quel periodo, per molti bambini con genitori non udenti, nati nel mondo dei non udenti, la Lingua dei Segni Americana diventò la prima lingua, e crebbero nella comunità non udente. Loro si presero la responsabilità di diventare i nostri primi interpreti, per via dei nostri mondi così separati, e comunicavano tra il mondo degli udenti e quello dei non udenti. Ma non ne avevamo abbastanza, necessitavano più interpreti. Con il boom delle nascite ci volevano più interpreti, così alla fine, negli anni '70, furono creati programmi universitari validi a livello nazionale per formare interpreti, e molti studenti udenti che non conoscevano la lingua dei segni entrarono nei programmi di formazione per interpreti, consapevoli di non poter imparare le sfumature culturali di quella lingua in 2 o 4 anni, per via delle sue radici profonde e delle implicazioni culturali. Gli stessi interpreti provarono le sfide di imparare a fare gli interpreti tra cultura non udente e udente. Negli anni, con il settore dell'interpretariato in crescita, vedrete un nuovo movimento: le persone non udenti che si prendono la responsabilità di fare gli interpreti. La Lingua dei Segni Americana è la loro prima lingua. Una comprensione piena e intrinseca di lingua e cultura. Prendono la lingua e la traducono a un interprete udente, che poi la tradurrà nell'inglese parlato, nell'uno e nell'altro senso. Una squadra di interpreti, non udenti e udenti. Se guardate indietro all'anno 1880 fino a oggi, vediamo sempre più interpreti non udenti. Li vedremo come interpreti nei settori legale, medico e ospedaliero a lavorare per una migliore traduzione tra i nostri mondi separati, interpretando nell'uno e nell'altro senso. Ma in quel 1880, se quei delegati non avessero vietato la lingua dei segni; ricordate il periodo d'oro della comunità di non udenti gli insegnanti non udenti, i bambini con pieno accesso al linguaggio, considerati tutti alla pari? Se il 1880 non fosse mai venuto a dividere i nostri mondi, supponendo che quel voto non ci sia mai stato, ciò vorrebbe dire che voi ancora parlereste a gesti con noi? Con la fluidità dei gesti, saremmo un mondo solo. Non avremmo bisogno di interpreti. Potremmo tornare a quei giorni di Martha's Vineyard, e vivere tuttora quell'esperienza. Sarebbe bello se potessimo essere un solo mondo senza barriere, come nella nostra Età dell'Oro, quella dei non udenti di successo e ben istruiti. È qualcosa su cui riflettere. Grazie. (Applausi)