[Greenpoint, Brooklyn]
[PORTA CHE SBATTE]
[INTERRUTTORE CHE SI ACCENDE]
[COMPUTER IN ACCENSIONE]
[New York Close Up]
["Gli strumenti digitali
diLucas Blalock's]
"Il Fumatore".
[SCATTO DI UN OTTURATORE]
La fotografia che ho cominciato
volendo fare il quadro di un fumatore.
Si relaziona in parte con un'opera
di Magritte della fine degli anni '40.
Stavo per fare una mostra a Bruxelles
e Magritte viene da lì.
Sembrava un ambiente adatto
per questa specie di gioco,
[SCATTO DI UN OTTURATORE]
[SCATTO DI UNA CASSETTA IN AVVIO]
[SCATTO DI UN OTTURATORE]
[Lucas Blalock, Artist]
Ho cominciato ad usare Photoshop
nei primi anni di università
Era come uno strumento metodologico.
Era una specie di sotituto
di una camera oscura.
È sembrato un effetto speciale
per lungo tempo,
sembrava qualcosa che veniva dopo--
che recuperava sulla fotografia.
Ci ho messo tanto per arrivare a capire
come avrei potuto utilizzarlo.
Nel periodo in cui ho letto il libro
di Bertold Brecht sul teatro --
parlava di portare le fatiche
da dietro le quinte al palcoscenico
in uno spettacolo.
Ho cominciato a pensare a quali fatiche
io stessi nascondendo.
Ci sono tutti questi modi, di nascondere
le tue fatiche in Photoshop.
E sarei davvero interessato a
minare queste coste.
Ci sono molte cose che il computer
farà per te
per le quali non c'è bisogno di te,
e non sono mai stati strumenti che
mi hanno particolarmente affascinato.
Sono attratto da quelli che sono
gli strumenti più sciocchi in Photoshop.
E tendo ad usarli
nella maniera più brusca.
[1. Cancellino]
Una delle regola della fotografia
sembra essere che
il fotografo dev'essere omogeneo--
dev'essere una sola cosa.
Normalmente questa è l'idea.
Ero interessato a capire come aggiungere
livelli di lavoro ale fotografie
senza perdere quelz senso di fotografia.
[2. Maschera]
Nella pratica commerciale,
le maschere sono un modo per
selezionare il cielo in una foto e
farlo più scuro,
o selezionare gli occhi per
aumentarne la luminosità.
E per me le maschere hanno aperto delle
opportunità di tirar fuori le relazioni.
Ad esempio, questa borsa, mi era
sembrata un torso umano,
e quando l'ho fotografata,
era un po' quello che avevo immaginato.
Quando ho riavuto il negativo,
ho iniziato a cercare opportunità
per migliorare quella relazione.
Uno degli strumenti che ho usato molto
è il timbro clone --
[3. Timbro Clone]
lo puoi usare per togliere le imperfezioni
o per rimuovere un lampione
da una strada.
Ho pensato a qualcosa con il timbro
clone che mi entusiasma:
è un'attività che può essere o
additiva o sottrattiva.
Così puoi coprire qualcosa --
diciamo, togliere un oggetto dalla foto--
ma se lo fai in maniera approssimativa
lascia questa specie di interferenza
sullo sfondo.
C'è un'ansia riguardo, una specie,
[4. Strumento Pennello]
"Perchè fare un'altra foto?"
"Qual'è il punto?"
"Ci sono già foto di qualsiasi cosa."
Avevo davvero cominciato a pensare alla
fotografia come un'atto del disegnare--
come un modo per cercare di capire il
mondo scattandogli una foto.
E sembra essere una continuazione
dell'azione storica del disegnare,
del disegnare a matita.
Quando ho cominciato, quello che facevo
era questa specie di pratica commerciale
tipo burlesque.
Perchè, davvero, queste erano le uniche
persone che stavano usando
degli effetti digitali sulle foto.
E così, ora uso gli strumenti che uso
in una maniera molto simile.
[SCATTO DI UN OTTURATORE]
Sono tutti, davvero, questo badile, vedi?
Sono questa estensione del dito.
[SCATTO DI UN OTTURATORE]
Bloccato nello spazio in un certo senso,
è entrare in uno spazio a cui non potrei
accedere in alcun altro modo
se non con Photoshop.
Lo humor, per me, è un tema importante
nel mio lavoro
perchè è un modo per, in un certo senso,
portare gente nella stanza.
È veramente disarmante.
Come, Buster Keaton,
o come il primo cinema--
era gente veramente capaci
di disegnare la nostra comprensione
del cinema.
Le gag di Buster Keaton ci danno
un modo per entrare nei film.
Lo humor per me parla delle relazioni.
È un invito a relazionarsi con
gli oggetti nelle foto,
e lo penso sempre di più spesso,
con il passare del tempo;
riguarda anche il raccontare
questa specie
di ambiguità del fotografare
lo spazio digitale
e la modalità che
ne sta derivando ora.
Credo nell'arte perchè l'arte
crea nuovi spazi.
L'estetica è una specie di proto-pensiero
come pensare prima di poter vedere
questi nuovi pensieri.
Anche nel modo più bizzarro e ridicolo,
l'estetica è un modo di disfare
la valigia della possibilità.